" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

8 gennaio 2011

SPIRITO E ACQUA PER LA VITA CHE SORGE

"Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli, e si vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba sopra di Lui."
.
Lo Spi­rito e l'acqua sono le più antiche presenze della Bibbia, entrano in scena già dal se­condo versetto della Gene­si: la terra era informe e de­serta, ma "lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque".
Il primo movimento della vita nella Bibbia è una dan­za dello Spirito sulle acque. Come una colomba che cerca il suo nido, che cova la vita che sta per nascere. Da allora sempre lo Spirito e l'acqua sono legati al sorge­re della vita. Per questo so­no presenti nel Battesimo di Gesù e nel nostro Battesi­mo: come vita sorgente.

Di quale vita si tratta? Lo spiega la Voce dal cielo:
"Questi è il Figlio Mio, l'Ama­to: in Lui ho posto il Mio compiacimento".
"Figlio" è la prima parola. Ogni figlio vive della vita del padre, non ha in sè stesso la propria sorgente, viene da un altro. Quella stessa voce è scesa sul nostro Battesi­mo e ci ha dichiarati figli, i quali non da carne né da vo­lere d'uomo ma da Dio sono stati generati ( Gv 1,13).
Bat­tesimo significa immersio­ne: siamo stati immersi dentro la Sorgente, ma non come due cose separate ed in fondo estranee, come il vestito e il corpo, ma per di­ventare un'unica cosa, co­me l'acqua e la Sorgente, come il tralcio e la Vite: la nostra carne in Dio in ri­sposta a Dio nella nostra carne, il farSi Uomo di Dio che genera 'l'indiarsi' (Dante) dell'uomo. Il nostro abitare in Dio dopo che Dio è venuto ad abitare in mez­zo a noi (Gv 1,14), il mio Na­tale dopo il Suo Natale.

Amato è la seconda parola. Prima che tu agisca, prima di ogni merito, che tu lo sap­pia o no, ogni giorno appe­na ti svegli, il tuo nome per Dio è "amato". Immeritato amore, che precede ogni ri­sposta, lucente pregiudizio di Dio su ogni creatura.
Mio compiacimento è la ter­za parola. Termine raro e prezioso che significa: tu - figlio - mi piaci. C'è dentro una gioia, un'esultanza, una soddisfazione, c'è un Dio che trova piacere a stare con me e mi dice: tu, gioia Mia!
E mi domando quale gioia posso regalare al Padre, io che L'ho ascoltato e non mi sono mosso, che non L'ho mai raggiunto e già perdu­to, e qualche volta L'ho per­fino tradito. Solo un amore immotivato spiega queste parole.
Amore puro: avere un motivo per amare non è amore vero. E un giorno quando arriverò davanti a Dio ed Egli mi guarderà, so che vedrà un pover'uomo, nient'altro che una canna incrinata, il fumo di uno stoppino smorto.
Eppure so che ripeterà pro­prio a me quelle tre parole: Figlio Mio, amore Mio, gioia Mia. Entra nell'abbraccio di tuo Padre!
.
(Mons. Adornato Alfredo)

Nessun commento:

Posta un commento

scrivi qui il tuo commento: