" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

30 marzo 2013

PASQUA: LA LUCE CHE VINCE LE TENEBRE


Oggi anche noi dobbiamo risorgere con Lui, lasciando nella tomba l'uomo vecchio, con tutte le sue cattive inclinazioni e facendo rivivere l'uomo nuovo.
Buona Pasqua a tutti voi che mi siete tanto cari, il più grande augurio che posso fare ad ognuno di voi è che il Risorto faccia crescere nella fede e nell'amore coloro che più amate. 
Abbiamo tanto bisogno di pace: pace nelle nazioni, pace nelle famiglie ed in particolare pace nei nostri cuori. 
Buona Pasqua a tutti!
Scarlet

SABATO SANTO


CHIAMA SEMPRE GESU'


PREGHIAMO LA DIVINA MISERICORDIA


OGGI, VENERDI' SANTO, INIZIO NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA!

" In questa novena concederò alle anime ogni sorta di grazie."
(Gesù)

GESU' E' MORTO PER TE


RIFLETTI BENE!


VENERDI' SANTO


Ecco il legno della Croce, 
al quale fu appeso il Cristo, 
Salvatore del mondo.
Ti adoriamo o Cristo 
e Ti benediciamo 
perchè con la Tua Croce hai redento il mondo!

COLTIVA ANCHE TU IL TUO GIARDINO INTERIORE


Tanto tempo fa, in una terra lontana, in una casetta pulita e ordinata viveva una bambina.
La casetta era circondata da un grande e magnifico giardino.
Il giardino era grandissimo e la bambina, che si chiamava Teresa, lo amava tantissimo.
Un giorno, un vecchio saggio le disse, prendendole le mano:
"Ascolta, bambina mia, quando sei nata ho promesso a tua madre che avrei esaudito un tuo desiderio.
Perciò dimmi, che cosa desideri?
Posso farti diventare ricca, oppure bella; 
posso trasformarti in una principessa, perfino in una strega, se lo desideri. 
Qualunque cosa tu mi chieda io la posso esaudire, ma ricordati, puoi esprimere un solo desiderio".
Teresa pensò a tutte le cose che l'uomo le aveva offerto, 
ma niente prometteva la felicità e lei era felice della sua vita così com'era.
Alla fine disse:
"Fà che io possa vivere per tutta la vita in questo bel giardino".
L'uomo corrugò la fronte.
"Tutto qui?".
Teresa annuì.
"E' tutto qui. Sono felice così, e non desidero altro".
Passarono gli anni.
Teresa divenne una ragazza molto bella.
Erano tanti gli uomini che venivano a visitarla e si innamoravano di quella ragazza allegra e felice.
La chiedevano in sposa, ma lei li rifiutava, uno dopo l'altro.
Apparteneva al suo giardino e non l'avrebbe abbandonato mai.
Ma un mattino, mentre passeggiava si trovò davanti un giovane che non aveva mai visto prima.
Era alto, bello e appena lo vide Teresa si innamorò di lui.
Egli la prese per mano e le disse gentilmente:
"Mi chiamo Engel  (in tedesco: ANGELO)  e sono il principe di una terra lontana. 
Vuoi sposarmi e venire con me?.
Ricacciando le lacrime, rispose:
"Se...se potrò, verrò con te. 
Ma può darsi che non mi sia possibile andarmene. 
Tempo fa un saggio si offrì di esaudire un mio desiderio e io scelsi di vivere tutta la vita in questo giardino".
Vinti i dubbi, alla fine sposò il principe quello stesso giorno e insieme cavalcarono verso il suo paese.
Finalmente dopo settimane di viaggio, arrivarono nel paese di Engel.
Il palazzo era bello, con alte torri e pareti di marmo.
Ma intorno c'era il deserto, una immensa distesa di sabbia dorata.
Non c'era niente di verde, niente che cresceva.
Quella notte Teresa pianse pensando al posto terribile in cui il suo amore l'aveva condotta.
Ma il mattino seguente Engel andò a svegliarla e la condusse davanti alla finestra.
"Guarda!" esclamò. 
Il vecchio saggio ha fatto davvero una magia, guarda!".
Teresa si affacciò alla finestra e trattenne il fiato. 
Ma quello era il suo giardino!
Tutto il suo bel parco verde era là, 
intorno al palazzo, e si estendeva a perdita d'occhio.
"Hai visto?" disse il principe.
"In qualunque posto tu vada, il tuo giardino ti seguirà!".

Coltìvati un giardino interiore.
Coltìvati una vita interiore: ti accompagnerà ovunque.
E sarà la tua forza per vivere...

29 marzo 2013

GIOVEDI' SANTO


Siamo arrivati al giorno tanto atteso da Gesù: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della Mia Passione” (Lc 22,15), un desiderio ardente addirittura, quindi impetuoso, infuocato, luminoso. È la Pasqua dell’addio del Signore alla vita terrena, arrivata dopo avere compiuto quanto aveva stabilito con il Padre. Nella liturgia di domani Gesù dirà: “Tutto è compiuto!” (Gv 19,30).
Gesù è per noi modello anche in questo, in tutto lo è, adesso fissiamo lo sguardo sulla precisazione che Egli alla fine riuscì a compiere tutto. Era Dio non lo dimentichiamo, ma Lui non ci chiede di compiere le Sue identiche opere, invita ognuno di noi a compiere nella vita ciò che deve compiere come cristiano e figlio di Dio. Non lasciatevi ingannare dal fatto che Lui era Dio e nella Sua natura umana poteva sopportare sofferenze atroci. La verità è che nessuno di noi porta una croce superiore alle sue forze.
Quando una croce diventa pesante il motivo è la poca preghiera, la persona è debole ma mai la croce diventa insopportabile di suo.
Quelli che pregano riescono a sopportare croci umanamente insostenibili, croci che non vengono mai da Gesù ma dalla cattiveria umana o da circostanze contingenti, perché il nostro Dio è un Padre che ci ama infinitamente e senza retromarce. L’uomo si può allontanare dal Padre e mai Lui rifiuta di aiutare un figlio o una figlia che Lo cerca con sincerità e con profondo pentimento.
Gesù è meraviglioso perché toglie le croci o le rende dolci, sopportabili e leggere, ma bisogna rimanere nel Suo Amore. “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in Me e Io in lui, fa molto frutto, perché senza di Me non potete far nulla” (Gv 15,5).
Il Giovedì Santo ci racconta l’inizio della prova data da Gesù all’umanità del Suo Amore per tutti; tutta la Sua vita fu una ininterrotta testimonianza del Suo eccezionale Amore anche verso i Suoi nemici, ma oggi e soprattutto domani mostra che non ha avuto limiti. Si è donato senza considerare la sofferenza che pativa ed era immensa come l’universo, ma già nel Giovedì Santo mostra quanta delicatezza ha per ognuno di noi.
Molti cristiani vivono con avventatezza la loro Fede e dedicano poco tempo alla preghiera o la recitano meccanicamente, quando invece Gesù ha donato la Sua Vita per riparare il peccato originale e riaprire le porte del Paradiso. Ha fatto tutto per Amore, di nulla era debitore semmai Dio molto spesso viene ignorato dall’uomo.
È la Pasqua in cui Gesù compie gli ultimi atti della Sua intensa e inimitabile vita terrena; in pochi anni di apostolato non trascurò nulla di quanto doveva compiere, mancavano solamente alcuni atti prima della Sua atroce Passione.
Oggi e domani sono i giorni in cui dobbiamo chiederci in una riflessione sincera e profonda cosa stiamo facendo noi per Gesù, quale impegno mettiamo per la crescita spirituale e il raggiungimento di una spiritualità elevata. In che modo ricambiamo l’infinito Amore di Gesù?
La sera del Giovedì Santo furono istituiti due Sacramenti indispensabili per la Chiesa di Dio: L’Eucaristia e il Sacerdozio. La Sacra Eucaristia è stato un dono del Cielo per gli uomini, come lo è l’istituzione del Sacerdozio, un ulteriore dono divino per assicurare alla Chiesa la presenza reale ed effettiva del Sacrificio del Calvario in tutti i tempi e luoghi del mondo. Dal Sacrificio Eucaristico scaturiscono doni incommensurabili per i credenti e il mondo intero; occorre il Sacerdote per donare all’umanità Gesù sotto le sembianze del Pane.
È il miracolo dei miracoli, senza Eucaristia non avremmo nulla e non potremmo offrire al Padre il rinnovato Sacrificio incruento.
Nei suoi tre anni di apostolato i suoi nemici fecero tanto per togliere di mezzo Gesù ma Lui la sera del Giovedì Santo trovò il modo di rimanere sempre in mezzo ai suoi e a quanti Lo cercano con sincerità. Nell’Eucaristia c’è tutto Gesù.
Se l’Incarnazione fu un atto di kènosis, l’autosvuotamento del Logos divino nella Sua obbedienza al Padre, nell’Eucaristia il Figlio di Dio Si offre addirittura come cibo. Occorre tanta Fede da parte dei credenti per superare i limiti della sensibilità ed accogliere Dio presente nell’Eucaristia. Egli ha trovato il modo per entrare in relazione continua con noi.
L’Amore di Gesù fu talmente infinito da non voler lasciare l’umanità senza la Sua presenza sacramentale e per amministrare i Sacramenti istituì il Sacerdozio, i continuatori della Sua opera e i ministri della Sua Chiesa. Gesù prima di entrare nella Passione atroce si ricordò di ognuno di noi. Infatti senza il Sacerdote non c’è l’Eucaristia. I credenti sono chiamati a pregare molto per tutti i Sacerdoti e per i bisogni della Chiesa Santa.
La sera del Giovedì Santo però fu per Gesù anche il momento più tremendo della sua esistenza, ancora più della violentissima flagellazione. Egli fu tradito da uno dei Suoi e la sofferenza morale superò quella fisica. «Sapeva infatti chi Lo tradiva; per questo disse: “Non tutti siete puri”». C’era un apostolo privo della purezza necessaria per restare in comunione con Gesù; questo lo disse quando compì un atto davvero sorprendente e che noi dobbiamo meditare attentamente.
“Gesù si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto”. Un Maestro che lavava i piedi ai discepoli non si era mai visto, poi valutiamo anche chi era il Maestro in questa circostanza… Questo insegnamento è sublime e confonde i superbi; Gesù invita soprattutto i Suoi ministri a vivere nell’umiltà e a servire le necessità dei bisognosi.
Non tutti i cristiani necessitano di una lunga purificazione, ma tutti devono purificarsi. Si diventa puri con la Confessione e una vita virtuosa. Guardiamo Gesù come nostro modello: “Li amò sino alla fine”, noi dobbiamo amarlo senza fine.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

Ti ringraziamo, Signore, per l'esempio di umiltà e d'amore che ci hai dato lavandoci i piedi. Concedici la forza di imitarTi nel servire il prossimo, in particolare chi ne ha davvero bisogno, poiché tutti sono nostri fratelli. Concedici, Signore, la possibilità di meditare oggi sul Mistero del Tuo amore che ci mostri nella santa Eucaristia e nel dono sacro del sacerdozio.

LA CARITA' PERFETTA

"La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, ma soprattutto nel comprendere che questa regina delle virtù non deve assolutamente restar chiusa in fondo al cuore." 
(Santa Teresa di Lisieux).

25 marzo 2013

IL DIGIUNO CHE POSSIAMO FARE TUTTI


"Il digiuno che tutti potete fare 
è custodire il vostro cuore e i vostri sensi." 
(San Giovanni Bosco)

PREGHIERA DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA



O Cuore Immacolato di Maria, colmo di bontà,
mostra il Tuo amore verso di noi.
La fiamma del Tuo Cuore, o Maria,
scenda su tutti gli uomini.
Noi Ti amiamo sconfinatamente.
Imprimi nei nostri cuori il vero amore,
così da avere una continua nostalgia di Te!
O Maria, mite ed umile di cuore,
ricordati di noi quando pecchiamo.
Tu sai che tutti gli uomini peccano.
Donaci,
per mezzo del Tuo Cuore lmmacolato e materno,
la guarigione da ogni malattia spirituale.
Fa' che sempre possiamo guardare
alla bontà del Tuo Cuore materno,
e che ci convertiamo
per mezzo della fiamma del Tuo Cuore. Amen.
(Preghiera dettata dalla Madonna 
alla veggente Jelena Vasilj di Medjugorje 
il 28 novembre 1983)


NON AVER PAURA DELLE TUE MISERIE


"Non ti spaventare mai di vederti miserabile e ripiena di cattivi umori, pensa al tuo cuore con gran desiderio di perfezionarlo."
(San Pio)

E' IL VANGELO LA NOSTRA LUCE



Questi tempi sono molto confusi e dobbiamo sempre vigilare sulla nostra Fede, su quanto avviene nella Chiesa e nel mondo.
Non dobbiamo mai lasciarci prendere dall’avventatezza nel parlare e nei rapporti interpersonali, come anche e soprattutto su ciò che riguarda la nostra Fede. Faccio un esempio: Medjugorje viene considerata correttamente la più lunga ed importante apparizione della storia, i frutti scaturiti sono incalcolabili e continuano ancora a venire fuori. È però immaturo garantire per il futuro la stessa fedeltà, infatti non si può sapere, noi ci auguriamo che tutto rimanga così bello e fedele alla Madonna, ma la prudenza soprannaturale ci dice che nessuna cosa è certa se non dopo la sua realizzazione.
Da anni ripeto che Medjugorje è importante e lì la Madonna ha dato insegnamenti di vita cristiana importanti, ma non possiamo noi assicurarlo anche per il futuro. Infatti, chi può esserne pienamente sicuro? Cosa se ne può sapere di quanto potrebbe avvenire ad un veggente? Come possiamo garantire per altre persone? Lo stesso discorso vale anche per tutte le apparizioni autentiche.
Quindi, la prudenza mi fa ripetere che a Medjugorje si può senza dubbio andare perché luogo mariano e di conversione, ma aggiungo: “Fino adesso va tutto bene e spero profondamente che rimanga tale”. La Madonna vuole che la fedeltà sia sempre uguale e piena, ma la prudenza ci dice che non possiamo scommettere ad occhi chiusi.
Questa si chiama prudenza, ognuno la può interpretare come naturale/acquisita o soprannaturale. È importante non essere avventati…
Il ragionamento fatto su Medjugorje vale per tutto il resto, mentre chi ha forte presunzione è portato a dare sentenze prima ancora di avere compreso un fenomeno, come i moltissimi cattolici che corrono dietro apparizioni chiaramente false. Essi non riescono a vedere l’inganno perché i sentimenti passionali sono più forti della Fede. Ed è facile sentire parole di infatuazione verso qualcosa prima ancora di capirne l’autenticità. Dov’è la prudenza e la loro Fede?
Lo stesso discorso vale per chi afferma che le dimissioni di Benedetto XVI hanno favorito l’elezione di questo Papa, ma essi non conoscono la morale cristiana e si lasciano andare a sterili pareri che sono esclusivamente umani. Il principio afferma che non si può ottenere il bene attraverso il male, e le dimissioni di un Papa non rientrano assolutamente nel Vangelo e nella Teologia. Sono state inserite nel Codice di Diritto Canonico, ma prevale senza alcun dubbio la Verità rivelata da Gesù. Questa possibilità l’ha prevista l’uomo ed infatti è una legge della Chiesa.
La Verità del Vangelo rivelata da Gesù non prevede assolutamente le dimissioni di un Papa. “Tu sei Pietro…”.
È sbagliato convincersi che solo con le dimissioni di Benedetto XVI poteva venire questo Papa. E Dio dov’è? Cosa fa Dio, non agisce più nella Sua Chiesa? Se Dio avesse voluto agire, non avrebbe aspettato i nostri pareri. Ma non ha agito, perché fare dimettere un Papa contraddice Gesù stesso, che non lo ha previsto nel Suo Vangelo.
Qui o si ragiona con la Fede oppure si cade nel relativismo, si sceglie opportunisticamente quello che piace e non ciò che è rivelato da Gesù!
Molti cattolici non conoscono le apparizioni della Madonna a Garabandal, questo fenomeno è valido per comprendere con maggiore serenità i tempi che stiamo vivendo, prima di lanciarsi in previsioni buone o cattive. Un cattolico deve conoscere questa apparizione per non cadere in una irrequieta monotonia. Occorre documentarsi e studiare la Teologia per evitare le opinioni incoerenti e non confondere gli altri.
Già dalla settimana scorsa avevo pensato di inserire in questi giorni Garabandal per conoscere questo grande fenomeno iniziato il 18 giugno 1961 a quattro fanciulle di 11 e 12 anni durato fino al 13 novembre 1965. Ma non è indispensabile conoscere Garabandal, a noi è sufficiente conoscere e seguire il Vangelo storico, può essere un aiuto la conoscenza di queste apparizioni a quanti non hanno ancora compreso l’importanza dell’adorazione dell’Eucaristia e la devozione alla Madonna. È utile anche a quanti sono nell’oscurità totale e pensano di vedere.
Molti miracoli hanno autenticato le apparizioni di Garabandal, ma la persona che a quel tempo poteva dare una conferma dopo il Papa, era Padre Pio. Lo scienziato Enrico Medi era ambasciatore in Spagna ma anche figlio spirituale del Santo, frequentava Garabandal ed accompagnò la bambina Conchita alla Santa Sede per una testimonianza e poi a San Giovanni Rotondo. Padre Pio accolse la veggente e si trattenne alcune ore con lei. Quindi, l’autenticità di queste apparizioni ci arriva anche dal grande Santo di Pietrelcina.
Un’altra testimonianza autentica fu quella di un gesuita che non credeva alle apparizioni ed andò proprio per verificare. «Molti Preti andarono al villaggio di Garabandal per osservare le fanciulle in estasi. Uno di questi era Padre Luis Maria Andreu. La notte dell’8 agosto 1961, mentre Padre Luis guardava le fanciulle in estasi, gli fu concesso il privilegio di vedere la Santa Vergine Maria ed anche il gran Miracolo che dovrà avvenire. Coloro che gli erano vicini quella notte lo udirono ripetere quattro volte, “un miracolo, un miraculo!” e notarono la profonda espressione del suo viso solcato di lacrime. Fu la sola persona durante le estasi ad avere pre-visioni del miracolo, la sola altra persona oltre alle ragazze a vedere la Santa Vergine e credette alle apparizioni. Rientrando la notte dell’8 agosto a casa con amici da Garabandal, la mattina dopo esclamò, “… Che meraviglioso regalo mi ha fatto la Vergine! Che fortuna avere una Madre come quella in Cielo! Non dovremmo temere il soprannaturale… Questo è il giorno più felice della mia vita!”».
«A 16 anni Joseph Lomangino di Lindenhurst, New York, diventò cieco in uno strano incidente, che gli tagliò il nervo dell’olfatto. Visse quindi cieco e senza il senso dell’odorato fino al 1964, quando visitò Padre Pio a San Giovanni Rotondo, in Italia. Per intercessione del famoso stigmatizzato, Joey riacquistò il senso dell’olfatto. Durante la sua visita chiese a Padre Pio se la Vergine Maria appariva a Garabandal e se dovesse recarvisi. Padre Pio rispose affermativamente ed egli andò. Diventò subito molto amico della veggente Conchita Gonzales, fu convinto dell’urgenza del messaggio e deciso a comunicarlo agli altri. I colloqui amichevoli e locali divennero presto conferenze estese a tutte le parti degli Stati Uniti ed infine ad altre parti del mondo».
«L’attestazione di autenticità espressa da Padre Pio fu poi all’origine dell’approvazione del messaggio da parte di numerose autorità ecclesiastiche, come l’Arcivescovo della diocesi di Jalapa, in Messico, Manuel Pio Lopez, che scriveva nel 1966: “Considerando le direttive della Santa Sede e dell’Ecc.mo Ordinario di Santander (Spagna), nonché quanto prescritto dal Codice di Diritto Canonico, approviamo e benediciamo la pubblicazione del Messaggio della Santissima Vergine in San Sebastiàn Garabandal della nostra Arcidiocesi, consapevoli del fatto che, alla luce della rivelazione divina, vi è una urgente necessità di preghiera e di sacrificio, di culto della Sacra Eucarestia e della Santissima Vergine Maria, così come di obbedienza, amore e adesione filiale al Vicario di Cristo e alla Santa Chiesa. Di conseguenza non troviamo in questo Messaggio, attribuito alla Santissima Vergine, nulla che sia contrario alla Fede e ai costumi, essendovi nel suo contenuto opportune, utili e salutari ammonizioni per ottenere la salvezza eterna. L’obbedienza nell’adempimento sollecito e filiale delle disposizioni della Chiesa ha caratterizzato le persone che hanno avuto il privilegio di tali apparizioni e questo dà a tutti la certezza che Dio è qui”».
Da oltre un mese il dibattito mondiale ha interessato più il papato che i problemi economici. E per noi è una cosa buona, ma questo quando si parla bene della Chiesa o almeno secondo verità, invece è stancante leggere o sentire attacchi palesemente inventati sulla storia della Chiesa. La verità non la puoi tacere, manipolare la storia per evidenziare fatti mai accaduti nel medioevo non va bene.
Il dibattito si è rivolto anche sulla elezione di un Papa durante il Conclave, tutti i credenti hanno la speranza che sia espressione della volontà dello Spirito Santo. Solo pensare questo ci riempie di grande gioia, perché tutti chiediamo l’elezione di uomini secondo la volontà di Dio, chiediamo che sia Dio ad intervenire sugli elettori e guidarli verso la verità.
Vorremmo che fosse così, però a quanto pare non sempre avviene. Lo affermano gli ultimi due Papi, Benedetto XVI e Francesco. La loro è un’analisi corretta e intelligente, meglio di noi hanno conosciuto la preparazione e l’esperienza di un Conclave. Leggiamo quello che ha detto Joseph Ratzinger nel 1997 alla domanda sull’azione dello Spirito Santo in Conclave.
La sua dichiarazione è stata riportata da Avvenire, il quotidiano dei Vescovi martedì 13 marzo 2013:
«Nel 1997 gli fu domandato: “È lo Spirito Santo il responsabile dell’elezione del Papa?”. Ratzinger, non rinunciando nel finale a una certa ironia, rispose così: “Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto».
Sono parole forti e sicuramente condivisibili, conoscendo la storia della Chiesa le parole di Ratzinger sono assolutamente veritiere. Questa non è la sua posizione, tutti lo affermano chiaramente o implicitamente, i Cardinali sanno molto bene cosa li muove quando votano un nuovo Papa, noi non vogliamo sostituirci a loro nel descriverlo, non ne siamo in grado. Rileggete le frase sopra e traetene un insegnamento che vi può far maturare, comunque si diventa maggiormente responsabili della propria Fede.
Potete rileggere questa dichiarazione sul sito di Avvenire e potrebbe anche illuminare quanti sostengono affermazioni fuori da ogni logica e rilasciano dichiarazioni come se fossero maestri di dottrina. La contraddizione non è nelle parole dell’allora Cardinale Ratzinger, ha espresso non solamente la spiegazione più corretta ma anche la sua esperienza, e le discussioni non si fanno su quello che si pensa, occorre documentarsi e studiare bene.
A noi dispiace leggere questo, siamo troppo fiduciosi nell’azione dello Spirito Santo, ma Lui agisce solo quando è permesso farlo!
Questa posizione di Ratzinger sulla elezione  che avviene nel Conclave è uguale a quella di Papa Francesco. Ieri nella Sala Clementina per l’incontro con i Cardinali il nuovo Papa ha detto “che la sua elezione è stata decisa rapidamente e ha fatto superare in Conclave gli schieramenti precostituiti. Nessuno può immaginare cosa avviene in Conclave, si possono conoscere gli “schieramenti precostituiti” come li chiama il Papa, ma non sono irreversibili, possono sempre nascere divisioni su posizioni programmate già da tempo. Questo lo affermano implicitamente gli ultimi due Papi.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

17 marzo 2013

LA CHIESA NECESSITA DI UNA RIGENERAZIONE


     Sotto il capolavoro del Bernini in San Pietro che oggi rappresenta la porta delle Pecore con i suoi portici, vi troviamo una Chiesa ferita, lacerata, quasi dissanguata economicamente secondo i Cardinali statunitensi che con coraggio ed impegno hanno risollevato una situazione sconcertante. Non possiamo non constatare i mali nella Chiesa per amare pienamente la Chiesa Santa, per pregare molto ogni giorno per i suoi bisogni.
Sotto la porta delle Pecore Gesù vide un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Oggi sotto il baldacchino dentro la Basilica di San Pietro troviamo una Chiesa malata, perché troppo legata al potere, debole nello spirito perché distaccata dalla preghiera e dalla penitenza.
La Chiesa necessita di una rigenerazione: un malato grave non può guarire senza una cura adeguata, però è impossibile cambiare i progetti degli uomini se sono distaccati da Dio e risoluti nella realizzazione dei loro disegni. Solo l’intervento di Dio cambierà la Chiesa.
La Chiesa ritornerà guarita e casta nei suoi uomini dopo che si realizzeranno i 10 segreti di Medjugorje! Con tutte le sue conseguenze… Prima conoscerà il pieno tradimento, come viene indicato dall’Apocalisse. Adesso sembrerà il tempo della rinascita spirituale; non è così e lo vedrete: la reale risurrezione della Chiesa arriverà quando interverrà Gesù Cristo. Lo dice Lui: “Vi dico che Dio farà giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?” (Lc 18,8).
L’11 febbraio scorso ho scritto: La Chiesa si trova al centro della sua Passione. Arriverà al punto da sembrare abbandonata da tutti, sconfitta e perduta. Ma Gesù vincerà ogni attacco dei diavoli e degli uomini suoi seguaci. La Chiesa ritornerà certamente al suo antico splendore e sarà quella voluta da Gesù, lo scrivo diverse volte nel mio libro, quindi, nessuno si abbatta ma al contrario aumentiamo le preghiere per i bisogni della nostra amata Chiesa. Noi amiamo la Chiesa come una Madre, questa Chiesa Santa la vediamo assai tradita e trafitta dagli uomini senza Dio”.
Prima di arrivare alla sua risurrezione, la Chiesa dovrà conoscere la sua apparente crocifissione, quando sembrerà abbandonata da tutti, come scrive San Paolo. Ma non sarà abbandonata da noi…anche sotto le tempeste moderniste noi avremo come guida il Catechismo del 1992 per seguire la sana e tradizionale dottrina della Chiesa Santa.
Nella Bibbia occorre approfondire le profezie di Gesù e quelle ispirate dallo Spirito Santo agli Apostoli; tutti voi avrete così un quadro completo del momento tragico e come mai prima avvenuto che sta vivendo la Chiesa.
Per arrivare alla sua risurrezione la Chiesa dovrà prima conoscere la realizzazione di questa profezia di Gesù: “Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo, chi legge comprenda…” (Mt 24,15). Leggete il capitolo 24 di Matteo per comprendere meglio. Quando avverrà questo? Lo sa Dio, ma ognuno potrà comprendere queste parole di Gesù osservando gli eventi.
Gesù ci avvisa di stare attenti a quelli che si presentano in modo non sincero, lo dice in senso generale per indurci a ponderare bene ogni situazione della vita e a non lasciarci trasportare dall’istinto passionale che acceca la mente.“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci” (Mt 7,15).
Non abbiamo motivo di accusare qualcuno in particolare, noi non accusiamo ma preghiamo, senza cadere in false preoccupazioni e rimanendo sempre pieni di speranze perché Gesù salverà la Sua Sposa mistica: “Le porte degli inferi non prevarranno contro la mia Chiesa” (Mt 16,18).
La salverà non però con i nomi che conosciamo: solamente con un Suo intervento soprannaturale sarà possibile distruggere tutto ciò che si oppone al Suo Vangelo storico per far ritornare la Chiesa come ai primi tempi cristiani, quando “la moltitudine di coloro che erano venuti alla Fede aveva un cuore solo e un'anima sola” (Atti 4,32).
È indispensabile che la Chiesa ritorni ad essere povera, deve possedere solamente ciò che necessita per il suo sostentamento, il di più và utilizzato per evangelizzare, costruire scuole e ospedali nelle zone povere, sostenere le mense ed aiutare i poveri che conosciamo, costruire enormi capannoni per ospitare poveri e i malati, curare gli ammalati gratuitamente mentre vengono pagati i medici che prestano servizio.
È indispensabile che la Chiesa sia casta e spirituale, dedicata alle cose di Dio e al bene delle anime. Il resto non viene da Dio.
C’è molto bene da fare e per “vederlo” è necessario abbandonare il potere, ciò che non è spirituale, quindi dannoso per la stessa Chiesa.
Gesù oggi vede all’interno della Sua Chiesa tanti “infermi, ciechi, zoppi e paralitici” nello spirito. Gesù vede anche molti cattolici sinceri e onesti, Sacerdoti e credenti che vogliono compiere seriamente il cammino di perfezione e pregano con vero amore. 
La Chiesa si sostiene grazie alle preghiere dei buoni cattolici; non è crollata e non crollerà perché da ogni parte della terra ogni giorno salgono al Cielo quantità sterminate di invocazioni e preghiere.
La Chiesa oggi è sostenuta dalla santità interiore di sacerdoti, di frati e suore, di voi credenti che praticate il rinnegamento per vivere il Vangelo. Trattiene la mano di Dio la forte preghiera che sale a Lui, ma quando sarà tolto ciò che trattiene la Giustizia Divina, avverrà il Suo intervento che non conosce precedenti nella storia.
Trattiene Dio la fede viva e profonda di un buon numero di sacerdoti, delle religiose che vivono in clausura, di voi credenti autentici.
La Chiesa ha conosciuto in duemila anni moltissime crisi e tempeste di ogni specie ma la Barca è sempre rimasta saldamente a galleggiare.
In un sogno San Giovanni Bosco ha visto questa Santa Barca che veniva colpita dai suoi nemici con molte armi e sembrava affondare da un momento all’altro ma arrivò vicino a due colonne, venne legata ad esse e i nemici furono sconfitti. Le due colonne erano l’Eucaristia e la Madonna.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

EFFETTI MERAVIGLIOSI DELLA SANTA MESSA

Ogni Santa Messa ben ascoltata e con devozione produce nella nostra anima effetti meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi non conosciamo. (San Pio)

L'IMPORTANZA DEL PERDONO PER IL CRISTIANO

 Gesù  sempre ci invita a perdonare e a dimenticare le piccole offese che spesso accadono nella convivenza quotidiana. È facile ricevere in famiglia e al lavoro offese, scorrettezze e alle volte anche danneggiamenti; in queste circostanze si misura la nostra spiritualità; dalla reazione che abbiamo viene fuori chi siamo dentro. Spesso non si reagisce con durezza per mancanza di amore: è la tensione e l’ira accumulata a dare scintilla al nervosismo.
Ho parlato spesso dell’importanza del perdono,  che è un dono per l’altro, per chi ha sbagliato e si comporta male. Il nostro perdono deve essere sincero, di cuore, come Gesù perdona tutti noi.
Il perdono si deve avvertire nel cuore; quindi, è sempre travagliato, nasce con un po’ di violenza, ed è bene considerare che se non si incontra la persona che ha causato la sofferenza, è sufficiente il perdono sentito nel cuore.
Molti dicono che non riescono a perdonare perché i loro nemici non lo meritano, ma allora chi merita il perdono di Dio? Chi non vuol perdonare deve chiedersi se ci sono state circostanze nella vita in cui non era stato meritevole del perdono del Padre. Noi mostriamo di amare Gesù se perdoniamo i nostri nemici, comunque se dimentichiamo i loro errori e non li condanniamo perché solo Dio può svolgere questo compito.
Se siamo umili nel riconoscere i nostri debiti nei confronti di Dio, questo ci aiuterà a perdonare a discolpare gli altri.
Oltre il perdono da offrire a tutti, c’è anche l’atteggiamento di discolpare chi ha sbagliato, non rivoltando la verità né falsando qualcosa, ma si discolpa qualcuno perché egli non si rende conto del male che fa a sè stesso e poi agli altri! Si inserisce qui la comprensione senza negare l’evidenza dei fatti: è un atto di amore che si esplicita con la pazienza e la convinzione che chi sbaglia è accecato e non si rende conto della sofferenza che causa negli altri.
L’inimicizia nasce tra le persone che si conoscono quando qualcuno ripete gli stessi errori e non mostra alcun segno di ravvedimento; questo è un supplizio per chi deve sopportare le torture magari nell’ambiente di lavoro. Tutto si può superare insieme a Gesù, invocando con Fede il Suo Cuore e chiedendo di intervenire per convertire quella persona e per ricevere la pazienza e la capacità di perdonare.
È sempre determinante invocare Gesù per ricevere da Lui la forza di amare e di perdonare anche nelle condizioni più difficili.
Senza l’aiuto di Gesù, se non c’è la Sua Grazia, è impossibile perdonare cristianamente; al contrario si ha una forte inclinazione nell’emettere giudizi e sospetti temerari, molto gravi e che richiedono la Confessione. Con l’aiuto di Gesù invece c’è l’umiltà di comprendere ed invece di falsare gli episodi e di ingigantire un fatto, si cerca di minimizzarlo, di sgonfiarlo per non ricordarlo.
Chi è umile è obiettivo, quindi realistico, senza pregiudizi e giusto. Riesce a discolpare  i difetti degli altri perché non se ne scandalizza. Il superbo invece li cerca per giudicare e dirlo a tutti, se non ne trova li inventa e così distrugge la sua vita spirituale.
Guardiamo la Vergine Maria ed imitiamo le Sue virtù. È importante conoscere i Suoi consigli leggendo i messaggi di Medjugorje.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

Nella battaglia che tu ingaggi ogni giorno della tua vita, l’avversario è sempre il male, mai un’altra persona. 
Gesù ti chiede continuamente di amarLo, comunque sia. Non servirti mai delle armi di questo mondo nella tua lotta continua: l’invidia, il risentimento, la gelosia, la collera. Impugnandole, tu scarti quelle della luce, che sono l’amore e la preghiera, la dolcezza e l’umiltà. 
Solo queste armi ti daranno la forza per vincere in modo duraturo. 
La tua forza non viene da te, ti è donata dal Signore, gratuitamente. 
Chiedila ogni mattina per tutta la giornata. 
“Ad ogni giorno basta la sua pena” (Mt 6,34), ti dice lo stesso Gesù.

ABBIAMO BISOGNO DELL'AIUTO DI SAN MICHELE ARCANGELO


Molte brave persone rimangono meravigliate quando patiscono cattiverie e si chiedono il motivo di queste ingiustizie che spesso arrivano anche da persone insospettabili. Non c’è da sorprendersi quando la debolezza spirituale domina una persona e considera corretto quello che invece è sleale. Se qualcuno perde il controllo e vi causa dispiaceri, la forza vi deve sempre arrivare dalla preghiera, dall’invocazione del Cuore di Gesù, sempre pronto a donare misericordia e consolazione.
Gli altri possono sbagliare e arrecarci del male; noi sappiamo che se non c’è nulla da chiarire, la risposta deve sempre essere paziente e buona. Dobbiamo avere comprensione e non vendetta per chi non ci ama. Se non amiamo qualcuno non viviamo il Vangelo.
Non siamo vicini a Gesù solo perché facciamo qualche preghiera: lo siamo quando ci rinneghiamo per vivere il Vangelo, quando amiamo e perdoniamo, compiamo buone opere e curiamo la salute spirituale dell’anima.
Abbiamo bisogno dell’aiuto di San Michele Arcangelo. Ora che si avvicina il tempo della fine dei tempi dominati da satana, come ha detto la Madonna a Medjugorje, il suo aiuto è insostituibile. Il  13 ottobre 1884 Papa Leone XIII finì di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana. Poi restò immobile per almeno dieci minuti. Ridestandosi da quel momento di immobilità, il Papa si precipitò verso il suo ufficio senza dare la minima spiegazione a chi era vicino a lui e che l’aveva visto divenire pallido.
In quei momenti Leone XIII compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, indicando ovunque la sua recita al termine di ogni Messa. Dopo qualche giorno il Papa raccontò di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell’inferno:  
“Ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve San Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell’abisso. Poi ho visto San Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l’Arcangelo”.
E nel 1994 Papa Giovanni Paolo II invitò i Sacerdoti celebranti a recitare la supplica a San Michele, affinché “la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a San Michele Arcangelo. Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”.
Facciamo il proposito di recitare ogni giorno la preghiera a San Michele Arcangelo: è come un potente esorcismo.
“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii nostro aiuto contro la perfidia e le insidie del diavolo. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e tu, o Principe della Milizia celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per perdere le anime. O Arcangelo San Michele, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel terribile giorno del Giudizio. Amen”.
(padre Giulio Maria Scozzaro)



PER RINASCERE NELLO SPIRITO SANTO BISOGNA MORIRE A SE' STESSI


Ogni cristiano è chiamato a produrre buoni frutti spirituali; se rinuncia a questo impegno morale, allontanerà Gesù forse definitivamente dalla sua vita.
 L’esistenza del cristiano che rifiuta di osservare gli insegnamenti di Gesù è improduttiva per il Paradiso; potrà guadagnare milioni di euro in questa vita, ma dopo la sua morte li lascerà qui, ad altri e non porterà nulla con sé. Se non pochi abiti.
È inevitabile per il cristiano osservare il Vangelo per non diventare infruttuoso ed inutile per Gesù; e se pecca deve rialzarsi con il pentimento, con il proposito convinto di ravvedersi e deve anche cercare la Confessione con un Sacerdote.
Comprendo quei cattolici che si bloccano nel cammino spirituale per la mancanza, in certi casi, di spiritualità all’interno della Chiesa; però sbagliano a fermarsi o a scoraggiarsi; il loro modello e Maestro è Gesù: da Lui non potrà mai arrivare una delusione. Nessuno di coloro che pregano bene può affermare di essere rimasto deluso da Gesù o di non avere ricevuto gli aiuti che chiedeva, ovviamente se erano convenienti per la sua anima.
Per mancata spiritualità mi riferisco agli scandali sessuali dei Preti che si scoprono ancora in molte parti del mondo e suscitano molta delusione nei credenti; quelli più deboli non pregano più proprio per una Fede appena iniziale. Ci sono pure le ripetute ribellioni dei teologi austriaci, americani, irlandesi, che chiedono a voce grossa una Chiesa moderna, senza più leggi morali, senza i Sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione, con l’apertura alla piena modernità.
Per questi teologi il Vangelo di oggi non serve a nulla, forse neanche lo leggono. I loro frutti sono opposti al Vangelo, non servono.
Noi dobbiamo avvicinarci con maggiore confidenza a Gesù e conoscerLo meglio: non è possibile seguire Gesù se non c’è un buon impegno giornaliero nella lotta contro l’istinto e le passioni disordinate.
Gesù, costantemente, ci invita a conoscere l’importanza delle mortificazioni;la Madonna  lo ripete da 32 anni a Medjugorje, perché solo con il rinnegamento si può giungere al dominio della propria volontà, si potrà ricevere abbondante Spirito Santo e decifrare la realtà con la “mente di Dio”. Avere il suo Spirito significa ricevere Luce da Lui, penetrare con gli occhi della Fede e vedere anche nelle tenebre del mondo.
Solo così si potrà agire nella Verità di Dio e non più nella debolezza umana.
La mortificazione sembra difficile a molti cattolici, essi non hanno ancora scoperto che la morte che si dà ai vizi e ai peccati porta alla vita vera, alla rinascita spirituale, ed è questo il mezzo per purificare l’anima. Senza la mortificazione non si potrà mai passare dai vizi alla perfezione. Per raccogliere occorre seminare, per rinascere nello Spirito Santo bisogna morire a sè stessi.
Ogni giorno abbiamo cento possibilità di praticare la mortificazione, qualche rinuncia, una privazione, un sacrificio, una penitenza…
(padre Giulio Maria Scozzaro)

DIGIUNO E' ABBRACCIARE LA CROCE



medj22.jpgLa Madonna vi ha chiamato, ti ha chiamato a Medjugorje e desidera che tu pensi nel tuo intimo: io non sono qui per caso, la mia presenza qui ha un grande scopo.
Allora è importante che vi chiediate: cosa vuole la Madonna da me? Dovete sapere che lei vi chiama, lei vi parla.
Ecco, io vi dico che la Madonna a Medjugorje parla, lei è presente e abita a Medjugorje e qui, ora, tu puoi credere da prete, da uomo, da donna, da giovane.
Credere significa seguire e vivere la chiamata senza paure, come hanno fatto i 72 frati che il 7 febbraio 1945 presso un santuario qui vicino in un'ora sono stati uccisi e hanno testimoniato la loro scelta e la loro fede.
La Madonna a Medjugorje ha avvicinato il mondo: coloro che vengono qui si sentono una sola famiglia. Ognuno dice: la mia mamma è qui, dinanzi a me sono i frutti della sua presenza.
Lei, in questo posto povero e umile, è riuscita a riunire il mondo intero e tutti ci sentiamo bene, ci sentiamo a casa.
Bene, non è possibile scrivere in un solo libro e neanche in tanti tanti libri ciò che la Madonna ha fatto e ha detto a Medjugorje in sette anni, così come diceva san Giovanni di Gesù.
Lei parla ad ognuno che giunge qui, e ognuno può diventare messaggio, veggente, testimone. Chi ama veramente può tornare a casa veggente.
Ma cosa vuole la Madonna da te? Lei vuole distruggere la tua maschera, liberarti dalla tua vita superficiale per darti un cuore nuovo che ama, che è cristiano.  
 
Per questo ci invita a fare il digiuno.  
Digiunare non ci porta via qualcosa, ma libera la tua persona, libera il tuo amore, libera in te la pace, ti libera dalla paura.
Ricordo ancora la sorpresa dei primi giorni quando la Madonna diceva: «Digiunate perché satana è in voi e nelle vostre famiglie» ". Lo scopo della Madonna è quello di distruggere il nostro egoismo.
Il Vangelo non è una cosa privata, ma un dono per te e per tutta la chiesa. Un santo non vive per sé, non è santo per se stesso soltanto. Anche una mela è un frutto e il suo fine è di essere mangiata, consumata.
La chiesa c'è per la resurrezione e la Madonna desidera realizzare ciò; per questo ha detto: «Digiuna e satana sarà allontanato da Medjugorje». Molti dicono con varie scuse: «Non me la sento di fare il digiuno».
In. realtà la pubblicità invita al consumismo anche le famiglie cristiane e così il digiuno passa in second'ordine.
Il primo mercoledì di luglio, dopo le apparizioni, tutta la gente di Medjgorje convocata in chiesa ha detto di sì con la gioia alla richiesta della Madonna di digiunare per quattro giorni a pane e acqua. Il digiuno non distrugge ma edifica la gioia, edifica ciò che è divino in noi.
Una famiglia veramente cristiana non si lascia condizionare dalla pubblicità e dal consumismo: sa quale macchina serve, qual è il vestito giusto, il pranzo giusto. La Madonna ha detto: «Leggi la Bibbia e tu sai tutto».
Allora ecco che si fa digiuno con i pensieri, si fa il digiuno della propria volontà e dei propri progetti, perché si è attenti a scoprire la volontà e il progetto di Dio, giungendo a negare la mia volontà per affermare la volontà di Dio.  
Fare digiuno significa dire di no alla propria torre di Babele.
Dio e la Madonna non possono aiutarti a costruire la tua torre di Babele, quella dei tuoi progetti. Ti aiutano se chiedi di fare la volontà del Padre. Pietro che consiglia Gesù di non andare a morire non ama Gesù. Digiuno significa rinnegare se stessi ogni giorno, vedere nel volto degli altri il volto di Gesù, guardare il mondo col cuore, da veri cristiani.
Si digiuna cambiando le lenti dei propri occhi; si digiuna con le parole tenute a freno, non con la critica, perché noi cristiani siamo chiamati ad edificare; si digiuna con il vestito; a tavola con il cibo; con il comportamento; in tutti i campi di attività della vita. Digiuno non è distruggere la mia vita, ma liberare la mia persona nella dimensione della pace e dell'amore, liberarmi dall'odio e dalla paura.
Sbaglia chi ritiene che digiunare significhi solo non mangiare; il vero digiuno è mettersi nella disposizione di servire gli altri.
La Madonna nei messaggi ci chiede di abbracciare e di portare la croce.  
Ognuno di noi ha la sua croce. L'evoluzione della società ci porta ad occultare e a dimenticare la croce, eppure non esiste vita cristiana senza la croce; non c'è, non esiste la storia della salvezza senza la croce. Essa è il centro, la radice della fede e della chiesa.
Quando Gesù ha abbracciato la sua croce, questa non è più stata condanna, ma è diventata la salvezza, la pace, la luce, la forza che attira a sé l'uomo. Gesù dice nel vangelo di Giovanni: «Ed io, quando sarò innalzato da terra, trarrò a me tutti gli uomini». Così noi dobbiamo innalzare la nostra sofferenza: la tua debolezza, la tua sofferenza, il tuo dissidio familiare non vanno scartati, ma innalzati.
Anche la Madonna ci dice: abbraccia la croce.
Eppure sempre più spesso non sappiamo portare la croce. Ecco, noi tutti siamo venuti a Medjugorje per riabbracciare la croce, perché venire a Medjugorje significa mettere Gesù al primo posto nel nostro cuore, seguire e amare Gesù.
Non possiamo seguire due padroni ma uno solo, dice il Vangelo. Allora buttate tutto, le mentalità e le pratiche che non servono, che non sono giuste. Lasciate tutti i vostri idoli qui e seguite la strada di Gesù. Lasciate tutto e come la Madonna pronunciate il vostro "fiat".
Gesù non può agire in noi senza la chiesa che ci ha lasciato: lui ha sposato la chiesa e non desidera divorziare da lei.  
Noi siamo importanti per lui e ci ha detto cosa dobbiamo fare; ce lo ripete da sette anni attraverso la Madonna a Medjugorje: pregare con il cuore, digiunare, leggere la Bibbia, confessarsi ogni mese, vivere la Messa.  
Agire così vuol dire abbracciare la chiesa, in modo da portare i frutti della pace, della gioia, dell'amore, della santità e della vita cristiana. Noi siamo grandi se siamo obbedienti a Gesù, davanti al quale ora ci mettiamo in silenzio, per ascoltarlo con il cuore.  
Padre Jozo Zovko  (da Info da Medjugorje)