" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

27 febbraio 2011

PREGHIERA DI GUARIGIONE

"Gesù, il Tuo Sangue puro e sano

circoli nel mio organismo malato,

e il Tuo Corpo puro e sano

trasformi il mio corpo malato e pulsi in me

una vita sana e forte, se è la Tua Santa Volontà."

(dal diario di Santa Faustina Kowalska, p. 376)

.

P.S.: questa bellissima preghiera può essere recitata anche dopo essersi accostati alla Comunione durante la celebrazione della Messa.

GUARDATE GLI UCCELLI DEL CIELO, NON SEMINANO E NON MIETONO...


Donaci, o Signore,
un santo distacco
dalle realtà effimere
di questo mondo,
ma, nel contempo,
fa' che confidiamo sempre
nel Tuo Amore Misericordioso,
per impegnarci generosamente
nella diffusione del Tuo Regno.

Infondi nei nostri cuori
quella santa audacia,
che ci consente di seminare
con abbondanza il seme della Tua Parola,
che illumina e sostiene
il nostro cammino verso di Te
e ci dona la grazia di vivere
in unione con Te,
nostro Sommo Bene.
.
(D. Mariano Grosso, osb)

26 febbraio 2011

MESSAGGIO DI FIDUCIA

“Sii con Dio come l’uccello
che sente tremare il ramo
e continua a cantare,
sapendo di avere le ali”.
.
(San Giovanni Bosco)

SE TUTTO VA MALE, CONFIDIAMO IN DIO

Il contadino non smette di seminare la sua terra...solo perché la tempesta ha distrutto un raccolto!!!
.
Allo stesso modo, anche noi, non ci scoraggiamo quando qualcosa nella nostra vita è andata distrutta!

Continuiamo a sperare, a lottare e soprattutto, confidiamo in Dio e nella Sua forza!

23 febbraio 2011

AMARE E'...

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.

Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.

La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.

Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.

Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia.

Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.

Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!"
.
(1 Cor. 13, 1- 13)

22 febbraio 2011

IL GRANDE INSEGNAMENTO RUDIMENTALE DELL'ANTICHITA' CRISTIANA

"Maria é la nuova Eva". Questa verità così essenziale per il dogma mariano è, secondo le parole del Cardinale Newman, specialista in Padri della Chiesa: "Il grande insegnamento rudimentale dell'antichità cristiana".

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

21 febbraio 2011

DISCREZIONE E MODESTIA DI MARIA NELLO SVILUPPO DEL SUO CULTO

Quando Gesù iniziò le Sue predicazioni, Sua Madre rimaneva distaccata; Lei non Si unì alla Sua Opera; anche quando Suo Figlio ritornò in Cielo, Lei non andò pregando o insegnando; non Si assise sulla Sede apostolica, nè prese parte al ministero sacerdotale; Lei Si limitò a cercare il Figlio, umilmente, durante la Messa recitata ogni giorno dagli Apostoli, che, fossero Suoi ministri in Cielo, erano, sulla Terra, Suoi superiori nella Chiesa.
Dopo la Sua morte e quella degli Apostoli, quando divenne Regina del Cielo, sedendoSi alla destra di Suo Figlio, Lei non Si rivolse allora al Suo fedele popolo affinché il Suo Nome fosse divulgato e pubblicato sino ai confini della Terra, o affinché la Terra si esponesse al Suo sguardo; ma Maria, attese tranquillamente il momento in cui la Sua gloria servisse alla gloria di Suo Figlio (...)

Quando sono rivolte delle obiezioni al suo culto, Lei aspetta, pazientemente, il giorno in cui i Suoi diritti non siano più contestati; sí, sino a che riceva, infine, nel nostro tempo, se Dio lo permetterà e senza alcuna opposizione, la Sua corona più brillante e che si riconosca, tra il godimento dell'intera Chiesa, la purezza immacolata della Sua Concezione.

(John-Henry Newman,1801-1890, Conferenze dirette ai protestanti e ai cattolici)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

LA VITTORIA ARRIVERA' PER MEZZO DI MARIA

"Appresi, direttamente dal Cardinale Stefan Wyszynski (1903-1981) - passato alla storia come "il primate del millennio" - che il suo predecessore, cardinale August Hlond, morente a Varsavia, aveva annunciato che la vittoria, quando verrà, sarà la vittoria della Madre Santissima. Aveva detto che bisognava portare la Polonia a celebrare la ricorrenza del millennio del Battesimo cantando l'inno Bogurodzico Dziewico, Bogiem slawiena Maryjo... (inno religioso medioevale, rivolto alla Madre di Dio - Theotòkos - per implorare la Sua intercessione presso il Figlio).
Nel corso del mio ministero pastorale ho testimoniato io stesso il compimento di questa profezia. Quando sono stato eletto Vicario di Cristo, dovendo affrontare i problemi di tutta la Chiesa, questa convinzione mi ha sempre accompagnato: anche in questa dimensione universale, ho pensato: la vittoria, quando verrà, sarà la vittoria della Madre Santissima.

Cristo vincerà attraverso Maria. Cristo desidera che Sua Madre sia associata alle vittorie della Chiesa, tanto nel mondo di oggi, quanto in quello di domani".

(Giovanni Paolo II, Entrate nella Speranza, pagina 319, 1994)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

LE LODI UMANE



Chi cerca Dio sopra tutte le cose, non solo non si preoccupa del domani, ma neppure della vana stima che può venirgli dal prossimo.

Si affida al Signore in tutto, e non ricerca che il Suo giudizio divino, innanzi al quale le lodi umane svaporano spesso come nebbia innanzi al sole.

A che cosa servono le lodi umane?

Molte volte hanno il triste segreto di arrestarci sulla via della virtù, suscitando in noi la sopìta fiamma dell'orgoglio, eccitano in noi le passioni, e specialmente la presunzione, e ci privano della soave unzione della grazia; spesso, possono arrestare tutta la nostra vita spirituale, perché ci strappano dal nascondimento fecondo che fa prosperare la nostra anima nell'umiltà, come pianta nel suo terreno; togli la pianta dal suolo per far le lodi delle sue radici, e l'avrai disseccata.
.
(don Dolindo Ruotolo)

ORAZIONE DI SAN SIMEONE

Tutta Santa Sovrana, Deìpara, Luce dell'ottenebrata mia anima, mia Speranza, Protezione, Rifugio, Conforto, Esultanza, Ti rendo grazie di avermi consentito, indegno come sono, di essere in comunione con l'intemerato Corpo e con il prezioso Sangue del Figlio Tuo.

Tu che hai partorito la Luce Vera, illuminami gli occhi intellettivi del cuore. Tu che hai portato in Te la Sorgente dell'Immortalità, vivificami, reso morto come sono dal peccato.

Tu, benigna Madre del Dio Misericordioso, abbi misericordia di me e dammi compunzione e contrizione nel cuore, e umiltà nei pensieri, e richiamo dalla prigionia dei miei pensieri; e consentimi fino all'ultimo mio respiro di ricevere senza condanna la Santificazione dei Tuoi intemerati Misteri per la guarigione dell'anima e del corpo; e concedimi lacrime di ravvedimento e di confessione per renderTi inni e gloria tutti i giorni della mia vita.

Poiché Tu sei benedetta e glorificata nei secoli.
Amen.

(San Simeone)
.
Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

ERA TANTO BELLA!...

" Era tanto bella! Tanto bella! Se qualcuno La vedesse, avrebbe voglia di morire per vederLa di nuovo! (...)
Come era felice la mia anima, o Madre Buonissima, quando avevo la felicità di contemplarTi! Come mi piace ricordare quei dolci momenti passati sotto i Tuoi occhi, pieni di bontà e di misericordia per tutti noi ".

(Santa Bernadette, Dopo le apparizioni a Lourdes, nel 1858)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

UNA BELLA PREGHIERA

SIGNORE,
.
IL MIO CUORE E’ PIENO DI GIOIA

E DI GRATITUDINE

PER IL DONO DELLA VITA,

PER IL DONO CHE MI HAI FATTO

DI NASCERE NELLA MIA FAMIGLIA.

E’ VERO, SIGNORE,

A VOLTE NON SONO RICONOSCENTE,

NON SO RICONOSCERE IL TUO AMORE,

NON SONO CAPACE DI AMARE

NEMMENO ME STESSO

CON LO STESSO AMORE CHE TU NUTRI IN ME.

DESIDERO BENEDIRE IL TUO SANTO NOME, PADRE,

PER OGNI DONO,

PER OGNI REGALO CHE MI FAI.

VORREI CHE TU MI AIUTASSI A PREGARE,

A PREGARE SENZA INTERRUZIONE,

SENZA MAI STANCARMI.

HO BISOGNO DI PREGARE PER AMARE!

HO BISOGNO DI PREGARE PER VIVERE!

SI', LA PREGHIERA, SIGNORE, MI UNISCE A TE;

MI RENDE SIMILE A TE SE RIESCO A PREGARE

CON IL CUORE, CON L’ANIMA E CON LA MENTE.

VORREI PREGARE AMANDO,

AMANDO IN QUESTO MOMENTO

CHI MI FA DEL MALE

E COLORO AI QUALI,
.
SENZA VOLERLO,
.
HO FATTO DEL MALE!

SIGNORE, TU CHE AMI QUESTE ANIME,

BENEDICILE,

CON DONI SPIRITUALI E MATERIALI.

AIUTAMI A FARE COME FAI TU,

QUANDO PERDONI,

QUANDO DIMENTICHI IL MALE CHE TI FACCIO,

ATTRAVERSO I MIEI FRATELLI.

AIUTAMI A LIBERARMI DALLE MIE FALSE CERTEZZE.

AIUTAMI, SIGNORE,

A LIBERARMI DAI MIEI PECCATI.

AIUTAMI, SIGNORE, A NON CADERE NELLA TENTAZIONE,

MA CON L’AIUTO DELLA TUA GRAZIA

POSSA SEMPRE VIVERE LA PIENA COMUNIONE CON TE

E CON CHI MI HAI DONATO SUL CAMMINO.

AIUTAMI, SIGNORE,
.
A COMPRENDERE

E FARE SEMPRE LA TUA VOLONTA’.

PER CRISTO NOSTRO SIGNORE.

AMEN.

17 febbraio 2011

DE MARIA NUNQUAM SATIS (SU MARIA NON SI DIRA' MAI ABBASTANZA)

Quando ero un giovane teologo, prima del Concilio, avevo qualche riserva su certe antiche formule, come ad esempio quella famosa de Maria numquam satis, "su Maria non si dirà mai abbastanza".
Mi sembrava esagerata. Mi riusciva poi difficile capire il senso vero di un'altra famosa espressione (ripetuta nella Chiesa sin dai primi secoli quando - dopo una disputa memorabile - il Concilio di Efeso del 431 aveva proclamato Maria Theotókos, Madre di Dio), l'espressione, cioè, che vuole la Vergine "nemica di tutte le eresie".
Ora - in questo confuso periodo dove davvero ogni tipo di deviazione ereticale sembra premere alle porte della fede autentica - ora comprendo che non si trattava di esagerazioni di devoti ma di verità oggi più che mai valide.

(Cardinale Ratzinger, attualmente, Papa Benedetto XVI - Rapporto sulla fede Cap. VII,Vittorio Messori - Fayard 1985)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

TUTTO DIPENDE DALLA NOSTRA PERFETTA DOCILITA' NEI SUOI RIGUARDI


L'essenziale, nella vita, non è quello di agire molto secondo le nostre idee, ma di affidarsi alle mani di Maria. Maria può realizzare la gloria di Dio, molto meglio di quanto possiamo immaginare, mentre noi, roviniamo molte cose. Tutto dipende dalla nostra perfetta docilità nei Suoi riguardi.

(San Maximiliano Kolbe, 17 febbraio 1938, Conferenza citata in L'Immacolata rivela lo Spirito Santo)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

15 febbraio 2011

O SANTA MADRE DEL REDENTORE

O Santa Madre del Redentore,
Porta dei cieli,
Stella del mare,
soccorri il Tuo popolo
che anela a risorgere.

Tu che accogliendo
il saluto dell'angelo,
nello stupore di tutto il creato,
hai generato il Tuo Creatore,
Madre sempre Vergine,
pietà di noi peccatori.

RICORDATI CHE...

... Lui ti ama!!!

14 febbraio 2011

NON TI ARRENDERE MAI !

Neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati.
.
Neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l'errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona.
.
Neanche quando l'ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l'incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l'aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia.
.
Invoca il tuo Dio,
stringi i pugni, sorridi...
e ricomincia!
.
(San Leone Magno)

13 febbraio 2011

SOPPORTARE I CATTIVI GIUDIZI PER AMORE DI GESU'



Non sopportiamo di mal animo se qualcuno da un cattivo giudizio su di noi, e dicono nei nostri confronti parole che non ascoltiamo con piacere.

Il nostro giudizio su noi stessi deve essere critico; dobbiamo credere che siamo deboli e miserabili.

Se terremo conto massimamente dell'interiorità, non daremo molto peso a parole che volano; giacchè, nei momenti avversi, è prudenza starsene in silenzio, volgendo l'animo a Cristo ed alla Vergine Maria Sua Madre, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente.

La nostra pace non riposi nella parola degli uomini. Che questi ci abbiano giudicati bene o male, non per ciò siamo diversi.

Temiamo invece il giudizio di Dio; godrà di grande pace chi non desidera di piacere agli uomini, ma al Padre che è nei Cieli. E' infatti che da desideri non conformi alla Volontà Divina che nascono tutti i turbamenti del cuore e tutte le deviazioni degli affetti.

L'ANIMA CHE INCONTRA GESU'

Gesù e l'anima
.
Il cristiano non si può dire impeccabile, perché è fragile e pellegrino ancora sulla terra, ma concepisce un odio immenso al peccato, e non pecca, pensando che Gesù dimora in lui.
È assurdo, è inconcepibile che un'anima che riceve Gesù, e porta il germe di Lui nel cuore, possa con facilità pensare male del prossimo, giudicarlo, secondo i criteri della propria natura agitata da passione; avere risentimenti, antipatie, ripicchi e, peggio, irrompere con parole di offesa, con imprecazioni palliate ipocritamente come appelli alla giustizia di Dio, come esigenze di giustizia e di verità, come difesa di presunti diritti, come giusta reazione ad offese ricevute.
Diciamo questo lacrimando, anche a costo di ripeterci, perché dolorosamente è una miseria molto comune fra i cristiani e fra le anime consacrate a Dio.
È per questa miseria comunissima che le anime che portano in loro il germe di Gesù, comunicandosi ogni giorno o celebrando la Santa Messa, non sono unite come un sol cuore ed un'anima sola e dimenticano o ignorano completamente la lacrimante preghiera di Gesù prima di andare ad immolarSi per tutti, che implora per i Suoi seguaci, e per gli apostoli in particolare, e quindi per i sacerdoti e per le anime consacrate a Dio, l'unione di carità, com'è perfetta l'unione Sua con il Padre.
.
(Don Dolindo)

E' PROPRIO DI LEI CHE DESIDERO PARLARE...

Per poter degnamente proclamare la più grande lode all'Immacolata, occorrerebbe un cuore più limpido del mio, una penna più abile e sperimentata che la mia.
Malgrado ciò, è proprio di Lei che voglio parlare, ben sapendo quanto i miei fragili balbettii possano essere indegni di Lei. Però, certamente, alcuni li accetterà e li accoglierà nel Suo Cuore di Mamma, perché Tu sei molto buona, oh Maria, perché io Ti amo e Tu sei mia Madre.
Niente grandi parole, dunque, o belle frasi, o libri sapienti!
Io, da sola col mio cuore infantile, desidero raccogliermi per contemplare, non una immagine, ma la più viva e la più splendida realtà che, discesa dal cielo, si è realizzata nel quadro misteriosamente grande e povero della Palestina. Questa realtà rappresenta tutta la genesi dello Spirito Santo.

(Marthe Robin, Prends ma vie, Seigneur, di P. Peyret, p. 109)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

FIDATI...TU PEDALA!

In una calda sera di fine estate, un giovane si recò da un vecchio saggio:
“Maestro, come posso essere sicuro che sto spendendo bene la mia vita? Come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”.
Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse:
“Una notte mi addormentai con il cuore turbato, anch’io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande. Poi feci un sogno. Sognai una BICICLETTA a due posti.
Vidi che la mia vita era come una corsa con una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare. Non quando avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti. Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio rendeva la mia vita più felice ed emozionante
Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti? Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada. Era piuttosto noiosa e prevedibile. Era sempre la distanza più breve tra due punti. Ma quando cominciò a guidare Lui, conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo.
Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella! Anche se sembrava una pazzia, Lui continuava a dire:
“Pedala, pedala!”
Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo:
"Signore, ma dove mi stai portando?". Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi. Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura, e quando dicevo: "Signore, ho paura…» Lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito una immensa serenità si sostituiva alla paura.
Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno; doni di guarigione, accettazione e gioia.
Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio. Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio. E ripartimmo. Mi disse:
"Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso". Così li regalai a persone che incontrammo, e trovai che nel regalare ero io a ricevere, e il nostro fardello era comunque leggero.
Dapprima non mi fidavo di Lui, al comando della mia vita. Pensavo che l’avrebbe condotta al disastro.
Ma Lui conosceva i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi. E io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani, e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il delizioso Compagno di viaggio, la mia potenza superiore.
E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti, Lui si limita a sorridere e dice: "Non ti preoccupare, guido Io, tu pedala!".

PRENDI UN SORRISO

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
... Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
.
(Ghandi)

DAMMI, SIGNORE, UN'ALA DI RISERVA

Voglio ringraziarTi, Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini sono angeli
con un'ala soltanto:
possono volare solo
rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che anche Tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che Tu non vuoi volare senza me,
per questo mi hai dato la vita:
perché io fossi Tuo compagno di volo.
.
Insegnami allora,
a librarmi con Te,
perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare
l'avventura della libertà
vivere è stendere l'ala,
l'unica ala con la fiducia
di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
.
Ma non basta saper volare con Te, Signore.
Tu mi hai dato il compito di abbracciare
anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala,
l'unica ala inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te;
soprattutto per questo fratello sfortunato,
dammi, o Signore un'ala di riserva.

SE DIO E' BUONO PERCHE' ESISTE LA SOFFERENZA?

Tutti, un giorno o l’altro, si trovano a fare i conti con la sofferenza propria o di chi gli sta vicino. Ecco allora la lacerazione: tutto crolla. E sorge la domanda: 'Perché?' e soprattutto 'Perché a me? Che cosa ho fatto di male?'. Si prova un sentimento forte di umiliazione o un desiderio grande di ribellione che ci possono allontanare da Dio.

Reazione del tutto umana e normale, perché l’uomo non è fatto per la sofferenza. Essa, interrompendo il procedere tranquillo della nostra vita e operando una breccia nel nostro cuore, viene a rivelare la sete interiore di felicità che abita in ciascuno di noi. In fondo, la sofferenza tocca il mistero più profondo del nostro essere, e viene a ricordarci il bene per il quale siamo tutti creati (la felicità) e di cui siamo privati. Essa si manifesta, infatti, come una mancanza.

Per questo non possiamo accettarla spontaneamente, perché in sé è inaccettabile. Ci fa paura e la rifiutiamo perché siamo fatti per la vita. Allo stesso tempo, siamo portati oltre la paura, in una sorta di timidezza e di rispetto e, più profondamente ancora, di compassione. Eppure, malgrado quello che possiamo fare concretamente, restiamo disarmati. Perché la sofferenza, la mia e quella degli altri, tocca quel mistero che mi è così vicino perché è in me e nello stesso tempo al di là di me: il mistero dell’uomo, il mistero del male e delle sue radici che affondano nella storia e nell’anima umana…

Allora, di fatto, è a Dio che poniamo la domanda del perché, a Dio in quanto Creatore e Signore del mondo. E forte è la tentazione di sospettare che Dio sia l’autore del male: 'Se Dio fosse buono, non permetterebbe, non agirebbe così…'. In fondo, questi problemi, queste incertezze esprimono quanto succede dopo il peccato originale: Dio non è cambiato, siamo noi ad essere cambiati.

Ma forse possiamo scoprire qualcosa, guardando a Colui che ci ha salvato dal male: "Venite a Me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, ed Io vi ristorerò… imparate da Me… e troverete ristoro per le vostre anime"
(Mt 11,28-29).
E’ una delle Parole di Gesù, e di Lui sta scritto nella Bibbia: "Si è caricato delle nostre sofferenze, Si è addossato i nostri dolori" (Is 53, 4). Lui che è stato messo a morte ingiustamente, affinché "per le Sue Piaghe noi fossimo guariti" (Is 53, 5).

Che cosa ci insegnano la Sua Vita e quanto di Lui è nel Vangelo? Non è un Dio giustiziere quello che si avvicina a noi, ma un Dio umile, "Servo sofferente", che viene a sposare completamente la condizione dell’uomo con la sua sofferenza, per consolarci ed aiutarci a portare la nostra.

"Dio non è venuto a sopprimere la sofferenza, non è venuto a spiegarla, ma è venuto a riempirla della Sua Presenza", dice lo scrittore Paul Claudel.

E questo fino alle sue radici più profonde.

Cristo va più lontano: offre la Sua sofferenza per salvarci, e con la Sua offre tutte le nostre, aprendoci così un cammino di vita. E ci invita a imparare da Lui.
"Gesù ci ama e non permette che siamo caricati di una sofferenza troppo pesante. Ha fiducia in noi e ci fa condividere la Sua missione, che è quella di ricondurre tutti al Padre. E’ una gioia immensa partecipare ad una missione il cui Direttore è Dio! ".

MARIA, MADRE DI DIO

Mi spavento quando qualcuno può porsi questa domanda:
"Si deve o no chiamare la Santa Vergine, Madre di Dio?"
Ma se nostro Signore Gesù Cristo è Dio, come può essere che la Vergine che Lo trasse al mondo non sia la Madre di Dio? Questa è la credenza che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, anche se non La chiamavano così. Ed è anche quanto ci hanno insegnato i Santi Padri...
La Vergine è veramente la Madre di Dio, dato che Lei ha partorito il Cristo in maniera soprannaturale, Cristo il Salvatore, che da Lei ricevette la stessa carne e lo stesso sangue, fatto della stessa sostanza di Sua Madre e di noi stessi.
Nello stesso tempo, Egli è, sul piano divino, consostanziale a Dio, Suo Padre, vale a dire che la Sua Sostanza è quella del Padre e non "come" quella del Padre.

(San Cirillo di Alessandria, 376-444)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

MISTERO DELLA VERGINITA' DI MARIA

Il Creatore ha compiuto una Opera Nuova quando Si è rivelato ai nostri occhi.
Ha preso Carne nel seno di una Vergine risparmiandoLa nella Sua integrità, per questo, in vista di questa meraviglia, cantiamo:
.
Rallègrati... Fiore dell'Essere inalterabile di Dio
Rallègrati... Corona del Suo amore verginale
Rallègrati... Figura che risplende per la Risurrezione del Signore
Rallègrati... Tu dividi con gli angeli la luce del Reame
Rallègrati... Albero del cui splendido Frutto si nutrono i credenti
Rallègrati... Fogliame la cui ombra procura freschezza alle moltitudini
Rallègrati... Tu partorisci il riscatto dei derelitti
Rallègrati... Tu porti nelle Tue carni la Guida degli smarriti
Rallègrati... Nostra Avvocata presso il Giudice Giusto e Buono
Rallègrati... in cui giunge il perdono per le moltitudini
Rallègrati... Tunica di speranza per coloro che sono nudi
Rallègrati... Amore più forte di tutti i desideri
Rallègrati... Sposa non violata.
.
Quando contempliamo questo parto insolito dobbiamo uscire dal nostro mondo abituale e il nostro spirito si volge verso le realtà che stanno al di sopra di noi. Poiché l'Altissimo Si è rivelato agli uomini, abbassandoSi per innalzare coloro che credono in Lui:
Alleluia, alleluia, alleluia!

(Inno Acatista alla Madre di Dio, attribuito a Romanos il Melode , + 560)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con T
e. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

8 febbraio 2011

PREGHIERA DI GUARIGIONE

Signore Gesù, Tu sei venuto a guarire i cuori feriti e tribolati, Ti prego di guarire i traumi che provocano turbamenti nel mio cuore; Ti prego, in particolar modo, di guarire quelli che sono causa di peccato. Ti chiedo di entrare nella mia vita, di guarirmi dai traumi psichici che mi hanno colpito in tenera età e da quelle ferite che me li hanno provocati lungo tutta la vita.

Signore Gesù, Tu conosci i miei problemi, li pongo tutti nel Tuo Cuore di Buon Pastore.Ti prego, in virtù di quella grande Piaga aperta nel Tuo Cuore, di guarire le piccole ferite dei miei ricordi, affinchè nulla di quanto mi è accaduto mi faccia rimanere nel dolore, nell'angustia, nella preoccupazione. Tu che sei venuto a guarire i cuori afflitti, guarisci il mio cuore.

Guarisci, Signore Gesù, quelle ferite mie intime che sono causa di malattie fisiche. Io Ti offro il mio cuore: accettalo, Signore, purificalo e dammi i sentimenti del Tuo Cuore Divino. Aiutami ad essere umile e mite. Fammi testimone della Tua vittoria sul peccato e sulla morte, della Tua presenza di Vivente in mezzo a noi.
Amen.

PURIFICAMI DA OGNI ALTRO DESIDERIO

A Te io anelo
e proprio a Te io chiedo gli strumenti
per anelare a Te.

Se mi abbandoni, infatti, muoio;
ma non mi abbandonerai,
perché sei il Bene Sommo,
che sempre vien raggiunto
da coloro che Ti cercano rettamente.

E Ti cerca rettamente
chiunque sia stato da Te reso capace
di cercare rettamente.

Fa', o Padre,
che anch'io Ti cerchi,
preservami dall'errore:
che nella mia ricerca non si presenti a me
nient'altro che Te.

Se non desidero null'altro che Te,
fa', Te ne prego, o Padre,
che Ti trovi.

E se vi fosse ancora in me
qualche desiderio superfluo,
sii Tu stesso a purificarmene,
e rendimi capace di vederTi.
Amen.

LA FELICITA'

Non si può desiderare di aver in giardino
un bell’albero fiorito con tanti frutti e che
resista a tutte le intemperie,
alle avversità della natura,
se non si lavora per ottenerlo:
ogni giorno accudendolo,
innaffiandolo,
rafforzandolo nei suoi punti deboli.
Solo così, un giorno, potremo vederlo fiorire
anche in una giornata uggiosa.
La felicità è da trattare come se fosse una
pianta,
che ogni giorno deve essere coltivata
per vederla crescere e rafforzarsi.
Il seme l’abbiamo tutti, piantato in noi,
e le esperienze vissute
fanno sì che trovi terreno fertile per
crescere;
e sono sempre le esperienze che decidono
se la tua felicità debba essere come un
arbusto
che col sole fiorisce
o alla prima nuvola
annichilisce su sè stesso.
Più che le esperienze,
conta il valore che noi diamo a loro:
l’insegnamento che ne traiamo,
la lezione che ci lascia in bocca quel senso
dolce e amaro di errore e soddisfazione
per aver provato una nuova sfida.
Le parole di cui ci nutriamo ogni giorno
sono la linfa della nostra pianta:
“io posso”
“io ce la faccio”
mentre l’acqua sono le parole ricevute dagli
amici:
”ti voglio bene”
“sei grande”.
Il terreno è la famiglia dove si devono
radicare le origini,
dove trovare gli elementi essenziali per la
nostra esistenza,
dove poter sempre ricevere un abbraccio
anche quando il mondo sembra accanirsi
contro di te.
Il sole e l’aria,
sono gli elementi della natura
che ciclicamente accarezzano le nostre
guance,
riempiono i nostri polmoni e danno energia
alle nostre azioni.
Abbiamo tutto quello che ci serve
per rendere la nostra vita straordinaria …
… mettiamoci cuore!

IL FIUME E IL DESERTO

Un fiume, durante la sua tranquilla corsa verso il mare, giunse a un deserto e si fermò. Davanti ora aveva solo rocce disseminate di anfratti e caverne nascoste, dune di sabbia che si perdevano nell'orizzonte. Il fiume fu attanagliato dalla paura.
"E' la mia fine. Non riuscirò ad attraversare questo deserto. La sabbia assorbirà la mia acqua e io sparirò. Non arriverò mai al mare. Ho fallito tutto", si disperò.
Lentamente, le sue acque cominciarono a intorpidirsi. Il fiume stava diventando una palude e stava morendo.
Ma il vento aveva ascoltato i suoi lamenti e decise di salvargli la vita.
"Lasciati scaldare dal sole, salirai in cielo sotto forma di vapor acqueo. Al resto penserò io", gli suggerì.
Il fiume ebbe ancor più paura. "Io sono fatto per scorrere fra due rive di terra, liquido, pacifico e maestoso. Non sono fatto per volare per aria".
Il vento rispose: "Non aver paura. Quando salirai nel cielo sotto forma di vapor acqueo, diventerai una nuvola. Io ti trasporterò di là del deserto e tu potrai cadere di nuovo sulla terra sotto forma di pioggia, e ritornerai al fiume e arriverai al mare".
Ma il fiume aveva troppa paura e fu divorato dal deserto.

Molti esseri umani hanno dimenticato che c'è un modo solo per superare gli improvvisi deserti dei sentimenti e le aridità feroci che sbarrano talvolta il tranquillo fluire dell'esistenza.
E' la vita spirituale. E' lasciarsi trasformare dal Sole che è Dio e trasportare dal Vento dello Spirito. Ma è un rischio che pochi accettano di correre. Perché come dice Gesù, "il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va".

6 febbraio 2011

LE PROVE DELL' ESISTENZA DI DIO

"Se un tempo bastavano cinque prove per l’esistenza di Dio, oggi l’uomo le ritiene insufficienti e ne vuole una sesta, la più completa, la più autorevole: la vita di coloro che credono in Dio".
.
(Jacques Maritain)

5 febbraio 2011

L'ANGELO CUSTODE

Quando preghi, prego con te.
Quando non preghi, prego per te!

CRISTO VIVE IN ME

“Gesù, il Tuo Sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo Corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte. Amen".

VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA...VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
"Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli".
.
Commento
Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarà immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un’immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontà e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in più!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilità di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano.
Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialità e di questa generosità spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontà? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto. Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesù ci crede capaci: "Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo!"
Lo siamo?

CERCHIAMO LE COSE DI LASSU'

Dalle tenebre alla luce: questo è il passaggio che il cristiano continuamente deve fare: dal giorno del suo Battesimo (che i primi cristiani chiamavano appunto “illuminazione”) fino al giorno della sua morte.

Di continuo noi dobbiamo risvegliarci, perché chi dorme non porta frutto. Risvegliarci soprattutto dal sonno provocato dall’incantamento delle “cose di quaggiù”, che ci fanno dimenticare che siamo ormai risorti con Cristo e dobbiamo cercare le “cose di lassù”.

Il cristiano, non perde tempo a discutere sul giorno o sull’ora, ma, istruito dalle Parole di Gesù, vive vigilando. Una certezza guida la sua vita: Gesù, il Signore verrà. Perciò il cristiano fa tesoro dei beni ricevuti e, conoscendo la mèta del suo cammino, si sforza di impiegarli in modo di raggiungere il traguardo finale.

Come diceva Aristotele: "bisogna vivere da immortali"; e noi sappiamo che non è solo un’aspirazione o un sogno, ma è una realtà in forza della Risurrezione di Cristo. Ogni talento affidatoci va pertanto trafficato in vista dell’eternità che ci attende.

Vigilando dunque sulle scelte della nostra vita quotidiana: tutto va giudicato non con i criteri del mondo destinato a finire, ma alla luce del Regno di Dio e della Sua Parola che non passerà.
Dio vi benedica.

.
(Vito Matraxia)

I TRE FIGLI


Tre donne andarono alla fontana per attingere acqua. Presso la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in silenzio ed ascoltava i loro discorsi.
Le donne lodavano i rispettivi figli.

"Mio figlio", diceva la prima, "è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla pari".

"Mio figlio", sosteneva la seconda, "canta come un usignolo. Non c'è nessuno al mondo che possa vantare una voce bella come la sua".

"E tu, che cosa dici di tuo figlio?", chiesero alla terza, che rimaneva in silenzio.

"Non so che cosa dire di mio figlio", rispose la donna. "E' un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di speciale...".

Quando le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa.
Il vecchio le seguì per un pezzo di strada.
Le anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle.
Ad un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.

Vennero loro incontro tre giovani. Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto mortale dopo l'altro.
Le donne lo guardavano estasiate: "Che giovane abile!".

Il secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie nell'aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi: "E' un angelo!".

Il terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a portarla, camminando accanto a lei.
Le donne si rivolsero al vecchio: "Allora che cosa dici dei nostri figli?".

"Figli?", esclamò meravigliato il vecchio. "Io ho visto un figlio solo!".
.
"Li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo 7,16).

TROVA IL TEMPO

Trova il tempo di riflettere,
è la fonte della forza.

Trova il tempo di giocare,
è il segreto della giovinezza.

Trova il tempo di leggere,
è la base del sapere.

Trova il tempo d'essere gentile,
è la strada della felicità.

Trova il tempo di sognare,
è il sentiero che porta alle stelle.

Trova il tempo di amare,
è la vera gioia di vivere.

Trova il tempo d'essere contento
è la musica dell'anima.

MADONNA DEL PERPETUO SOCCORSO

Il secondo semestre del 1881 fu caratterizzato da una terribile epidemia di vaiolo, ad Haiti.
Il fuoco dell'epidemia era stato incontrato a Cap Haitien per poi raggiungere la capitale, Port-au-Prince.
Ma accadde che, verso quest'epoca, una pia donna aveva portato da Parigi, un quadro della Santa Vergine, invocata come Madonna del Perpetuo Soccorso.
Questa devozione era del tutto sconosciuta a Port-au-Prince e all'abate Kersuzan, curato della cattedrale, venne l'idea di trasportare l'immagine sul colle di Bel-Air, in processione solenne, al fine di supplicare la fine del male.
Questa supplica venne innalzata il 5 febbraio del 1882: su richiesta del curato, il vescovo del luogo, Mons. Guillot, uscì con la santa immagine sino alla porta della chiesa e, dall'alto della collina, tracciò con il quadro il segno della croce sulla capitale.
Gli astanti ebbero la sensazione che le loro preghiere per la salvezza della città sarebbero state esaudite.
Nel mese seguente, l'epidemia scomparve completamente. Padre Kersuzan divenne allora un fervente ammiratore della Madonna del Perpetuo Soccorso: la sua parrocchia fu trascinata dal suo esempio ed, in poco tempo, la città intera cominciò a recarsi in pellegrinaggio al quadro della Madonna, ogni anno.

(P. A. Cabon, "Le culte marial dans les Antilles et dans la Guyane Française" - Il culto mariano nelle Antille e nella Guaiana Francese, 1958)

Ave Maria, Piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesú. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

4 febbraio 2011

SOLTANTO IN DIO VA CERCATA LA VERA CONSOLAZIONE

Qualunque cosa noi possiamo immaginare e desiderare da Dio, per nostra consolazione, non dobbiamo aspettarla ora, ma in futuro.
Anche se potessimo avere e godere tutte le gioie e le delizie del mondo, certamente ciò non potrebbe durare a lungo. Sicchè la nostra anima non potrà mai essere pienamente consolata e perfettamente confortata se non in Dio, che allieta i poveri e accoglie gli umili.

Aspettiamo ciò che Dio ha promesso, ed avremo in Cielo la pienezza di ogni bene. Se bramiamo disordinatamente i beni temporali, perderemo quelli eterni del Cielo: dei beni di quaggiù dobbiamo avere soltanto l'uso temporaneo, col desiderio fisso a quelli eterni.

Anche se avessimo tutti i beni del mondo, non potremmo mai essere pienamente felici, perchè è solamente in Dio, Creatore di tutte le cose, che consiste la nostra completa beatitudine e la nostra felicità.

Non una felicità quale appare nella esaltazione di coloro che amano stoltamente questo mondo, ma una felicità quale si aspettano i buoni seguaci di Cristo, la quale è pregustata, fin da questo momento, da coloro che vivono dello spirito e dai puri di cuore, il cui pensiero è già nei Cieli.

Vano e di breve durata è il conforto che viene dagli uomini; santo e puro è quello che la Verità fa sentire dal di dentro. L'uomo pio porta con sè, dappertutto, il suo Consolatore, Gesù Cristo, e Gli dice:
"Signore, stammi vicino in ogni luogo ed in ogni tempo".

La nostra consolazione sia questa: è sicuramente quella migliore, che ci fa superare anche i momenti della vita che appaiono terribilmente difficili.

PREGARE E' AFFIDARSI


Dio mio,
insegnami il segreto
di una pace stabile e duratura;
insegnami ad ordinare armoniosamente
la mia vita interiore,
in modo da assicurare
il dominio della volontà e della ragione
su tutti i miei sentimenti
e su tutte le mie azioni,
e insegnami soprattutto
a sottomettermi alla Tua Volontà.

Insegnami a confidare in Te,
lontano dalle agitazioni e dalle discordie interiori.

Insegnami a rimanere unito a Te,
quando sarò giustamente criticato
o quando sarò rimproverato
severamente e aspramente,
radicato nella carità
in modo da conservare
una umile e tranquilla fermezza.

Insegnami a pronunciare sinceramente il mio "Amen",
liberatore nelle sofferenze del corpo
e nelle afflizioni dell’anima.
.
Concedimi di porre la mia anima in Te
nelle tentazioni che turbano e avviliscono.

Concedimi di conservare la pazienza,
la serenità e il silenzio nelle contraddizioni,
nelle ingiurie e nelle diffamazioni.

Concedimi di non aver paura delle difficoltà,
delle contraddizioni, delle lotte;
che io non mi lamenti, non mormori,
e in tutte queste contrarietà
mescoli un po' del Tuo Amore.

Che non mi esasperi dinanzi alla violenza
e all' invadenza degli altri,
e che sopporti con equilibrio il malumore e la collera.
.
Che nel silenzio e nella speranza
acquisisca questa forza,
questo controllo della mia anima,
che mi fissi inamovibilmente nella pace.