" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

28 gennaio 2013

CHE COS'E' LA PREGHIERA?

“La preghiera è un anelito, un sussulto del cuore,
è un soffio che non sai di dove viene e non sai dove va.
La preghiera è un incontro, a volte uno scontro, spesso un’attesa.
E’ il pianto di Pietro al canto del gallo,
è lo stabat di Maria ai piedi della croce.
La preghiera è un attimo di eterno,
è una scelta d’amore,
è un bacio che accarezza un viso.
La preghiera è un ricordo e un progetto,
è un grido ed è silenzio.
Sono le lacrime di chi piange per chi non piange,
sono le suppliche della terra, le lodi della Chiesa.
La preghiera è il nostro respiro, la nostra vita, il nostro tutto.
Non c’è uomo che non prega,
c’è solo un uomo che non sa di pregare”.

ESSERE CRISTIANI

Essere Cristiani non significa andare a Messa, festeggiare il Natale e la Pasqua.
Essere cristiani è seguire Gesù; ma dobbiamo ricordarci che la Sua strada non è la strada degli uomini e il cammino è lungo e faticoso. 
Credetemi, ne vale la pena perchè il premio finale ci ricompenserà di tutte le sofferenze...
L'amore di Dio riempirà il nostro cuore di gioia, di consolazione, di speranza.

27 gennaio 2013

SOTTOPONI LA TUA VOLONTA' A QUELLA DI DIO


"Sottoponi spesso la tua volontà a quella di Dio, essendo pronta ad adorarla tanto quando ti manderà delle tribolazioni, come al tempo delle consolazioni." (san Pio)

UN INCONTRO PERSONALE CON DIO


Quando Lo ricevi, diGli: Signore, spero in Te; Ti adoro, Ti amo, aumenta la mia fede. Sii il sostegno della mia debolezza, Tu che sei rimasto nell'Eucaristia, inerme, per porre rimedio alla debolezza delle creature. (Forgia, 832)

Non faccio davvero una scoperta se dico che alcuni cristiani hanno un'idea assai povera della Santa Messa, e che altri la vedono solo come un rito esteriore, se non addirittura come una forma di convenzionalismo. È la meschinità del nostro cuore che ci fa accogliere come per abitudine il più grande dono che Dio potesse fare agli uomini. Nella Messa  interviene in modo particolare, ripeto, la Santissima Trinità. Per corrispondere a tanto amore ci si richiede una totale donazione, del corpo e dell'anima: noi infatti ascoltiamo Dio, Gli parliamo, Lo vediamo, Lo gustiamo. E quando le parole non ci sembrano sufficienti cantiamo, incitando la nostra lingua —Pange,lingua! — a proclamare davanti a tutta l'umanità le meraviglie del Signore.

Vivere la Santa Messa significa rimanere in preghiera continua, con la convinzione che per ciascuno di noi si tratta di un incontro personale con Dio: Lo adoriamo, Lo lodiamo, Gli chiediamo tante cose, Lo ringraziamo, facciamo atti di riparazione per i nostri peccati, ci purifichiamo, ci sentiamo una cosa sola, in Cristo, con tutti i cristiani.
(E' Gesù che passa, nn. 87-88) 

ACCORRI CON PERSEVERANZA DAVANTI AL TABERNACOLO



Accorri con perseveranza davanti al Tabernacolo, fisicamente o con il cuore, per sentirti sicuro, per sentirti sereno: ma anche per sentirti amato..., e per amare! (Forgia, 837)

Trascrivo alcune parole di un sacerdote, rivolte a coloro che lo seguivano nella sua impresa apostolica: “Quando contemplate l'Ostia Santa esposta nell'ostensorio sull'altare, pensate che amore, che tenerezza è quella di Cristo. Io me lo spiego per l'amore che vi porto; se, lavorando lontano, potessi stare allo stesso tempo accanto a ciascuno di voi, come lo farei volentieri!

Cristo, invece, può farlo! Ed Egli, che ci ama con un amore infinitamente superiore a quello che tutti i cuori della terra possono albergare, è rimasto affinché possiamo unirci sempre alla sua Santissima Umanità, e per aiutarci, per consolarci, per fortificarci, affinché siamo fedeli”. (Forgia, 838)

Le manifestazioni esterne dell'amore devono nascere dal cuore, e continuare in una testimonianza di vita cristiana. Il rinnovamento che si opera in noi, al ricevere il Corpo del Signore, deve essere manifestato nelle opere. Rendiamo dunque sinceri i nostri pensieri: che siano pensieri di pace, di donazione, di servizio. Rendiamo le nostre parole vere, chiare, opportune: che sappiano consolare e aiutare, che sappiano soprattutto portare agli altri la luce di Dio. Rendiamo le nostre azioni coerenti, efficaci, appropriate: abbiano ilbonus odor Christi, il profumo di Cristo, che ce ne richiama il comportamento e la vita.
(E' Gesù che passa, 156)

FORTIFICACI

Colui che annuncia la verità deve essere disposto a non essere compreso. 
Fa', Signore, che nei momenti di incomprensione sappiamo metterci al Tuo posto. 
Fortificaci in modo tale che siamo coerenti rispetto a ciò a cui crediamo. Accordaci la grazia di vivere a volto scoperto, e non permettere che cediamo alla tentazione della viltà: le viltà che si affermano come rivelazioni, o quelle che si nascondono come tradimenti. 
Infondi nella nostra vita la luce della verità e fa' che sia nostra guida sul cammino della giustizia.

MARIA, MEDIATRICE DI TUTTE LE GRAZIE

La Madonna, Mediatrice delle Grazie, è sempre in attesa delle nostre preghiere, insieme alle rinunce, per donarci quanto ci occorre. 
Ella vuole guarirci da ogni malattia, vuole liberarci da ogni influsso satanico. 
Siamo noi a stabilire se vogliamo Grazie oppure no, dipende dalla nostra fedeltà a Gesù, dalla vita vissuta secondo il Suo Vangelo.

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

Dimentica le ombre del passato; non ricordarti che dei giorni luminosi del tuo itinerario già compiuto. 
Questi giorni sono stati tutti illuminati dall’amore. 
Dimentica i tuoi fallimenti, importano poco agli occhi del Signore. Sono dimenticati, perdonati. 
Ciò che importa è la tua determinazione ad andare avanti, a progredire nella tua somiglianza al Signore. 
Egli ha preso su di Sé il peso del tuo passato, dei tuoi peccati; metti la tua fiducia nel Suo Cuore, e che sia totale, senza restrizione alcuna.

DOPO L'INVERNO, LA PRIMAVERA...


"Non temere la tempesta che rugge a te d'intorno, poichè a misura che l'inverno sarà più rigido, la primavera più bella e più ricca di fiori ed il raccolto più abbondante."
(San Pio)

24 gennaio 2013

SE VUOI VIVERE BENE...


RICORDA SEMPRE....


SIAMO TUTTI FIGLI DI DIO

Gesù, 
noi siamo tutti figli di Dio. 
Facci sentire la vicinanza del Padre, in modo tale da vedere in ogni uomo e in ogni donna i nostri fratelli. 
Dacci un cuore di carne e distruggi quello di pietra, in modo da essere sempre uniti a coloro che ne hanno bisogno.

COS'E' LA DOMENICA PER I CRISTIANI?


Per noi cristiani, la domenica dovrebbe essere il giorno della festa, del riposo e della liberazione, perché in questo giorno avvenne la Risurrezione di Gesù che ci ha riaperto il Paradiso. 
La domenica, per il cristiano, dovrebbe essere il giorno in cui Dio occupa più tempo nelle preghiere personali ed anche il giorno per compiere opere di misericordia.
Forse pochi cristiani riescono a dedicare la domenica alle cose di Dio e alla vita spirituale, per svolgere una preghiera prolungata insieme ai familiari, buone letture, trovare la disponibilità a visitare gli ammalati, oltre la frequenza alla Messa festiva.
Notiamo che i poteri forti sono riusciti a distruggere la domenica ai cristiani, con l’apertura dei negozi e i grandi centri commerciali che offrono ogni divertimento così le persone entrano la mattina ed escono la sera alla chiusura. La domenica diventa così il giorno pagano e non più il giorno da dedicare a Dio. Ho sentito che in estate molti fanno così: hanno la frescura garantita senza spendere nulla, inoltre mangiano lì con pochi soldi e rimangono ad osservare compiaciuti quanto esposto.
Considerate che le partite di calcio la domenica sono spalmate dalle 12,30 fino alla sera. I tifosi non perdono una partita, perdono invece l’armonia in famiglia, il dialogo e l’amore familiare. Tutto il giorno davanti l’adorata televisione. È Gesù, la Messa, la famiglia, la vita di coppia, i figli da guidare e con cui giocare o dialogare?
Chiedetevi cos’è la domenica per voi, come la vivete e se è intensamente cristiana, secondo gli insegnamenti di Gesù. (padre Giulio Maria Scozzaro)

NON SI PUO' FORZARE LA NATURA UMANA ANCORA FRAGILE E DEBOLE AD ATTI EROICI SPROPORZIONATI ALLE PROPRIE FORZE


I principianti debbono essere condotti gradatamente alla virtù, e debbono essere prima santificati e rafforzati interiormente dalla Grazia di Dio.
Gesù chiede a tutti di cambiare mentalità, in modo graduale e costante, ma deve esserci nella persona la sollecitazione verso un obiettivo spirituale e meraviglioso. Senza conoscere la finalità delle rinunce e della vigilanza sui pensieri e sulle opere dubbie, viene sempre a mancare la forza per resistere alle tentazioni. Diventa sempre facile cadere sugli stessi peccati.
La lotta alle cattive inclinazioni è un dovere per un cristiano che non deve farlo per compiacere gli altri ma, anzitutto, per la sua santità, per un miglioramento spirituale il quale si riversa inevitabilmente sulla vita sociale e in ogni aspetto della vita. Chi non lotta contro la sua natura ribelle e incline ai peccati, non potrà mai elevarsi spiritualmente e resterà fermo all’inizio del cammino di Fede.
Le sole preghiere giornaliere non ci fanno crescere, occorrono la vita di Fede e la pratica delle virtù. La lotta dolce e serena contro le cattive inclinazioni. Insieme alle preghiere.
Chi riesce a vincere sè stesso e orienta la sua vita verso il Bene assoluto e compie quanto indica Gesù, scopre una vita nuova, rinasce nuovamente. Gesù lo disse a Nicodemo: “In verità, in verità ti dico: se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il Regno di Dio” (Gv 3,3). Rinascere significa diventare nuovi nello spirito o mentalità, per avere così la possibilità di accogliere lo Spirito di Dio. Non scende mai lo Spirito Divino dove vede ancora peccati, immoralità e disonestà.
Si potrà invocare fino allo sfinimento, se non c’è la purità o almeno la lotta per rinascere in Gesù, lo Spirito non può visitare!
Gesù ci invita ad addestrarci nella vita spirituale: nulla si improvvisa o si trova come per prodigio, c’è una formazione da compiere, come quando si studia una professione o si vogliono conoscere altre cose. La formazione spirituale è quanto ci chiede per mettere una base poderosa alla costruzione spirituale che deve avvenire in noi.
Su questa base formata dal Vangelo, dall’amore e dall’umiltà, poggeranno le colonne delle virtù teologali: Fede, Speranza e Carità.
Dobbiamo immaginare una vera costruzione ma spirituale che si deve edificare in ognuno di noi, con le fondamenta, le colonne o pilastri, su cui si sistemano le travi portanti per unire e consolidare i pilastri. Occorrono le virtù teologali e morali, le buone opere fatte con amore e retta intenzione, le preghiere, soprattutto i Sacramenti. Questo edificio spirituale si irrobustisce con la presenza dello Spirito di Gesù, con una vita sana in ogni aspetto. (padre Giulio Maria Scozzaro)

DAVANTI A LUI EFFONDI IL TUO CUORE


"Espandi l'anima tua dinanzi a questo Divin Sole e non temere i Suoi infuocati raggi, altrimenti il bozzolo non si schiuderà e non potrà venir fuori la formosissima farfalla." (san Pio da Pietrelcina)

20 gennaio 2013

DAMMI UN CUORE ASSETATO DI GESU'

Maria, 

conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come sorgente.
Creami un cuore dolce e umile che ami senza esigere di essere riamato.
Un cuore grande e indomabile che nessuna ingratitudine possa chiudere e nessuna indifferenza stancare. 

Un cuore assetato di Gesù e pieno di tenera compassione. 

Amen.
(Liberamente adattata da una preghiera del P. Grandmaison)

19 gennaio 2013

IMITA GESU'

Non frapporre mai ostacoli alle grazie che sgorgano dal Cuore di Dio attraverso canali che conducono a te. 

E' l’egoismo il grande ostacolo, e il rimedio a questo si trova nell’imitazione di Gesù: “Rimettetevi al Mio insegnamento, poiché sono dolce ed umile di cuore” (Mt 11,29). 

La dolcezza e l’umiltà sono gli antidoti sovrani contro l’egoismo. 

È grazie a questi che i discepoli conquisteranno col Vangelo il mondo alla deriva. 

Ogni discepolo, divenuto dolce ed umile di cuore, è un altro Cristo che prende parte a questa conquista. 

Anche tu, imita Gesù.

GESU': ESEMPIO LUMINOSO PER GLI UOMINI


Gesù ci indica che per aiutare gli altri, soprattutto i peccatori che si trovano anche in famiglia o al lavoro,dobbiamo saper convivere con tutti; infatti vivere insieme con familiari o colleghi fastidiosi o orgogliosi è una sofferenza pesante. Per chi non ama! Per molti è dura accettare di vivere insieme a persone che mostrano evidenti problematiche: giudicano, parlano troppo, curiose, senza Dio, maliziose, taciturne e scontrose, sempre sospettose.
In effetti, non è facile convivere in casa o in un ambiente di lavoro con persone così. Che dobbiamo fare? Vediamo.
Gesù è l’esempio luminoso per noi che dobbiamo imparare a convivere con tutti, superando i loro difetti, le idee e i differenti modi di essere. Dobbiamo imparare da Lui a essere persone disponibili, capaci di vera amicizia, disposte sempre a comprendere e a perdonare. Il vero cristiano non si chiude in sè stesso dinanzi una difficoltà sociale, non si disinteressa né si estranea, mostra a tutti la gioia interiore e manifesta l’Amore di Gesù.
Per arrivare a questa capacità spirituale, dobbiamo meditare lungamente su questa parola: affabilità. Valutiamo i suoi sinonimi: amabilità, cordialità, gentilezza, disponibilità, socievolezza, simpatia. Tutti voi incontrate persone diverse, avete rapporti con persone le più varie, con caratteri, formazione culturale e umana e modi di essere molto diversi. Che fare in ogni circostanza? Mostrare l’inclinazione egoista presente in ogni essere umano, oppure si è in grado di manifestare le virtù cristiane?
La virtù dell’affabilità è quella che rende più gradevole la vita di coloro che incontrate tutti i giorni.  
L’affabilità del cristiano predispone anche i peccatori più induriti, li rende più trattabili ed avvicinabili, mentre la chiusura mette fine ai rapporti interpersonali. All’affabilità si contrappone l’egoismo, la mancanza di educazione, l’irritazione anche solo mostrata con un gesto, il malumore, il disinteresse dei gusti e delle afflizioni degli altri.
Ogni giorno ognuno di voi ha molte possibilità per mostrarsi affabile, quindi, gentile, amabile ed espansivo, con le persone che si incontrano. Il modello rimane sempre Gesù, approfondite le sue parole e la sua piena disponibilità amabile e dolce per capire come è doveroso per un cristiano agire con tutti.
Quindi, non c’è solamente la Santa Messa festiva nella vita del cristiano, la pratica delle virtù è un impegno quotidiano.
È l’egoismo il male peggiore di questa società, quanti ne sono avvolti e non sono in comunione con Gesù, non riescono proprio a pensare alle necessità degli altri, tranne per alcuni familiari su cui riversano spesso un amore possessivo. Per il resto, non hanno la forza di praticare la gratitudine, non ringraziano quanti fanno loro del bene o per un piacere ricevuto, non pensano neanche di contraccambiarlo in qualche modo per mostrare la loro gratitudine.
Gesù era sempre sorridente ed emanava allegria, cioè letizia, gioia e felicità; questo occorre raggiungere nella vita spirituale. Espandere naturalmente dalla propria persona la gioia e il buonumore, è senza dubbio una ricchezza impagabile. È vero che Gesù in alcuni momenti diventava severo contro scribi e farisei, ma non era inimicizia umana, Lui difendeva la Verità del Padre e la missione del Messia.
Il cristiano che pratica la cordialità, la sincera amicizia, il rispetto verso tutti, mostra un’affabilità coinvolgente. (padre Giulio Maria Scozzaro)

COMPORTIAMOCI COME GESU'


Gesù nostro Signore ha tanto amato gli uomini, che Si è incarnato, ha preso la nostra natura ed è vissuto in contatto quotidiano con poveri e ricchi, con giusti e peccatori, con giovani e vecchi, con gentili e giudei. 
Ha dialogato costantemente con tutti: con quelli che Gli volevano bene e con quelli che cercavano solo il modo di travisare le Sue parole, per condannarLo. 
Cerca di comportarti anche tu come il Signore. 


I POVERI SONO GESU'


“Dobbiamo amare i poveri perché sono Gesù stesso, travestito da povero. Essi sono i nostri fratelli e le nostre sorelle, sono la nostra famiglia. Lebbrosi, moribondi, affamati e spogliati di tutto, tutti costoro sono Gesù.” 
(Madre Teresa di Calcutta)

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

“È da Dio e da Lui solo che ricevete la vita in Gesù Cristo” (1 Cor 1,30). 
Come Lo si deve lodare per questo dono supremo! 
Ah, se tu conoscessi la potenza della tua lode! Essa produce miracoli. 
Offri a Dio, durante la giornata, una breve preghiera di lode, un semplice grido: 
“Grazie, Signore, per il dono della vita! Grazie, Signore, per questo istante di gioia!”. 
Ma anche: “Grazie, Signore, per questa prova.

ADERIAMO ALLA VOLONTA' DI DIO


"Facciamo del bene, aderiamo alla volontà di Dio, sia questa la stella sopra la quale si fissano i nostri sguardi in questa navigazione."
(San Pio)

16 gennaio 2013

PER CONFESSARSI BENE


Prima di entrare in confessionale, sia confessori che penitenti, si invochi lo Spirito Santo per avere luce sui propri peccati e lumi per ben confessare: e si faccia la preghiera a san Michele arcangelo per impedire ai d
emoni muti di chiudere la bocca dei penitenti e ad altri demoni di tentare il confessore nell'essere o troppo indulgente o troppo severo, ma soprattutto li liberi dal brutto vezzo di minimizzare o negare i peccati...chiedo in carità a tutti la massima condivisione di questo post...per il bene e la 
salvezza delle anime, la rovina delle quali dipende da confessioni mal fatte o (peggio) mal gestite da ministri inadeguati o indegni... .

15 gennaio 2013

L'INGRATITUDINE E' LA RICOMPENSA DEL MONDO

"Guai a chi lavora aspettando le lodi del mondo. Il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l’ingratitudine." (San Giovanni Bosco)

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

Dopo aver trascorso 3 anni con i Suoi discepoli, Gesù aveva ancora delle cose da dire loro. Ma non lo fece poiché non ne aveva più la forza. Come ha dovuto soffrire nel vederli ancora così deboli! 
Verrà loro svelata tutta intera la verità più tardi, dallo Spirito Santo. Così è anche oggi. 
La via del Regno è così bella ma anche esigente, come il Signore, Dio di bontà e misericordia. 
Ad ognuno Gesù ha detto: “Ho ancora tante cose da dirvi”, e allora mettiti anche tu in ascolto.

LA STORIA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA


La Medaglia miracolosa è il dono fatto dalla Madonna all’umile Santa Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830. Proprio quella sera, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del Cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una Medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro:
“O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”, invocazione allora inusuale.
Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due Cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una Medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo.
La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due Cuori dicono abbastanza!». Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la Medaglia fu realizzata da un orafo di Parigi e furono tante le guarigioni e le Grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie.
Il quotidiano La France, nel 1835, già sosteneva che quel piccolo oggetto sacro era diventato «uno dei più grandi segni della Fede, degli ultimi tempi». E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata Concezione, riconoscendo che «era una verità tenacemente custodita nel cuore dei fedeli», potrà fondarsi anche sul fatto che c’erano già almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la Medaglia Miracolosa.
A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia Miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac.  
La Cappella della Medaglia Miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere Grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento.
È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 182 anni fa, dalle apparizioni della Santa Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di SAn Vincenzo de’ Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una Medaglia chiamata “Miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli Grazie e prodigi il mondo intero.
La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: «Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l'inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la Grazia di vedere la Madonna.
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”. Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.
Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Eccola Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo.
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria... Fu quello il momento più dolce della mia vita…
“Figlia mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la Grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell'anima tua...”.
Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno».
Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle Grazie che Maria ottiene per gli uomini”.
Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Subito dopo l’ovale della Medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una Croce sormonta la M di Maria, in basso due Cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora queste parole: “Fai coniare una Medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con Fede riceveranno grandi Grazie”.
Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la Medaglia, ma il Sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose.
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Suor Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro, ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la Medaglia”. Suor Caterina ne riparla al suo confessore.
Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 Medaglie, fatte coniare da Padre Aladel. Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la Medaglia “Miracolosa”.
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 Medaglie. Un anno dopo ne circolavano più di un milione. Nel 1839 la Medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di Suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di Medaglie!

Maria Di Lorenzo

LA VERITA' DELLA SALVEZZA

Ci sono diverse verità: quelle degli insegnanti, dei sapienti, dei filosofi, dei politici, dei saggi, degli ideologi. Al di sopra di tutte queste, vi è una Verità di cui è testimone Cristo: quella della salvezza.
Il mondo non l'ha ancora capita; perciò questa Verità continua ad essere accusata, incoronata di spine e crocifissa. 
Signore Gesù, Testimone fedele della Verità divina, aiutami a rispondere a questa Verità con la fede e con la fedeltà al Tuo amore. 
Vorrei ascoltare la Verità dalle Tue labbra. 
Vorrei che questa Verità fosse la luce che illumina il mio cammino e la gioia della mia vita. 
Io aspiro non solo a conoscerla, ma anche a servirla col cuore e con lo spirito, a dedicarle le mie capacità e il mio entusiasmo.

FIGLIO DI DAVIDE, ABBI PIETA' DI NOI

Signore Gesù, non smettere di passare sulla nostra strada. 
Contemplaci, noi che siamo immersi nelle tenebre e nelle ombre della morte, e abbi pietà della nostra cecità e povertà. 
Come il cieco di Gerico, Ti diciamo: Figlio di Davide, abbi pietà di noi! 
Sii un padre per noi, illumina i nostri occhi con la luce della fede e fortifica il nostro coraggio affinché Ti seguiamo sino alla fine del cammino.

CALMA: LASCIA CORRERE IL TEMPO



Sei inquieto. — Ascolta: succeda quel che succeda nella tua vita interiore o nel mondo che ti circonda, non dimenticare mai che l'importanza degli avvenimenti o delle persone è assai relativa. —Calma: lascia correre il tempo; e poi, vedrai da lontano e senza passione i fatti e la gente, acquisterai il senso della prospettiva, metterai ogni cosa al suo posto secondo la sua vera dimensione. Se agisci in questo modo, sarai più giusto e ti risparmierai molte preoccupazioni. (Cammino, 702)

Non intimoritevi e non temete alcun male, anche se le circostanze in cui realizzate il vostro lavoro sono tremende, peggiori forse di quelle di Daniele nella fossa delle belve voraci. La mano di Dio è sempre possente e, se fosse necessario, opererebbe meraviglie. Siate fedeli! Vivete con amore, con consapevolezza e allegria la vostra fedeltà alla dottrina di Cristo, persuasi che i nostri anni non sono peggiori di quelli dei tempi passati e che il Signore è lo stesso, oggi e sempre.

Ho conosciuto un anziano sacerdote che diceva di se sorridendo: «lo sono sempre tranquillo, tranquillo». Così anche noi, in mezzo al mondo, circondati da leoni affamati, non dobbiamo perdere la pace: tranquilli. Con amore, con fede, con speranza, senza dimenticare mai che, se fosse necessario, il Signore opererebbe miracoli (Amici di Dio, 105)

TIENITI UNITO A DIO


Orsu', tieniti fortemente e costantemente a Dio unita, consacrandogli tutti i tuoi affetti, tutti i travagli, tutta te stessa, attendendo con pazienza il ritorno del bel sole.
(San Pio)

IL DENARO E LA FELICITA'


“Molti pensano, specie in Occidente, che il denaro renda felici.
Io penso invece sia più difficile essere felice se sei ricco, 
perché ti è più difficile vedere Dio: hai troppe altre cose a cui pensare. 
Se tuttavia Dio ti ha dato il dono della ricchezza, allora usala per i suoi scopi: aiutare gli altri, aiutare i poveri,
creare posti di lavoro, dare lavoro agli altri. 
Non sprecare la tua ricchezza: anche avere cibo, una casa, dignità, libertà, salute e istruzione sono tutti doni di Dio, 
ed è questo il motivo per cui dobbiamo aiutare chi è meno fortunato di noi”.
(Madre Teresa di Calcutta)

14 gennaio 2013

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

Chiama il Signore nel vento contrario che ti sballotta di qua e di là. 
Sentirai dire “Non temere, abbi fiducia, sono Io!”. 
Non fare come Pietro nella tempesta, che disse: “Se sei Tu, ordinami di venire da Te sull’acqua”, temendo poi di annegare tra le onde a causa di una fede imperfetta. 
La tua fede ancora non smuove le montagne. 
Resta umile misurando la tua fede, tuttavia ricorda: come una pianta, anche lei cresce fino al suo pieno sviluppo. 
E tu hai la grazia di arrivarci!

IL SIGNORE CI SOCCORRE E CI RISOLLEVA

Tu non puoi trattare nessuno senza misericordia: e, se ti sembra che una persona non sia degna di misericordia, devi pensare che neppure tu meriti nulla. 
— Non meriti di essere stato creato, né di essere cristiano, né di essere figlio di Dio, né di appartenere alla tua famiglia...

NON AMERAI MAI ABBASTANZA

Per quanto tu ami, non amerai mai abbastanza. 
Il cuore umano ha un enorme coefficiente di dilatazione. 
Quando ama si allarga in un crescendo di affetto che supera tutti gli ostacoli. 
Se tu ami il Signore, non ci sarà creatura che non trovi spazio nel tuo cuore.

VOGLIO IMPARARE A STUPIRMI

Voglio meravigliarmi dei miracoli di Gesù. 
Voglio lasciarmi sorprendere dalla fragilità di un fiore. 
Voglio essere raggiante alla fiamma di una candela. 
Voglio riscaldarmi ad un sorriso. 
E, confortato, riporre in Te, Signore, la mia speranza.

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

Leva dal tuo giardino interiore le pietre che lo deturpano, potrebbe cadervi della semenza divina ma il sole la seccherebbe.
 I grani portatori di vita devono poter crescere, e occorre loro una buona terra. 
A te il compito di vegliare che essa sia sempre pronta a ricevere la semenza divina, che “dona frutti a cento, a sessanta, o a trenta per uno” (Mt 13,8).

"SENTIRE" DIO


Sentire Dio non è un fatto comune, anche se ogni essere umano è chiamato ad entrare in dialogo con Dio, però la libertà dell’uomo carnale e le sue scelte spesso allontanano da questo incontro i più deboli e i peccatori.
Sentire Dio è indispensabile per esempio agli esorcisti, altrimenti non sono mai in grado di conoscere per Grazia Divina la natura del male e la presenza dei diavoli nelle persone. Senza questa capacità l’esorcista deve affidarsi al suo intuito e se non è un intuito abbastanza purificato, può anche sbagliare diagnosi e dire il contrario di ciò che vive la persona sofferente.
Si conoscono casi abbastanza dolorosi di persone possedute dai diavoli, esse andavano a trovare un esorcista e sentivano come valutazione che non c’era neanche l’ombra dei diavoli. Mentre quella persona soffriva terribilmente a causa della ossessione diabolica.
Invece gli esorcisti che hanno la capacità di sentire Dio riescono immediatamente a capire se c’è la presenza dei diavoli in una persona oppure si tratta di una malattia da sanare con le cure adeguate e le medicine. Non ci sono molti esorcisti in Italia, comunque si possono trovare quelli che continuano a sentire Dio, ricordo due straordinari esorcisti che tanto bene hanno fatto e che ora sono in Cielo: Padre Candido Amantini e Padre Ettore Cunial. Riuscivano a percepire la presenza dei diavoli e davano le giuste indicazioni per rimuovere oggetti fatturati dai maghi che si trovavano nelle case di quanti soffrivano.
Come si può sentire Dio? Innanzitutto è un dono di Dio, inoltre la persona deve partecipare conducendo una vita pura e osservando i Comandamenti. Sono molto importanti i Sacramenti (Confessione ed Eucaristia), e la recita di più Corone del Rosario al giorno. È evidente che se il Rosario viene recitato male o con scarso amore verso la Madonna, l’effetto sarà minimo, non sarà la preghiera più forte dell’esorcismo.
 Gesù prende sul serio le nostre richieste quando sono buone ed aiutano la vita spirituale. Tutto possiamo chiedere a Gesù; la richiesta deve però avere i requisiti della convenienza spirituale e fisica per chi chiede una Grazia. Faccio un esempio: se uno chiede nella preghiera il trasferimento di lavoro da una parte a un’altra e questo non avviene, forse l’intervento di Gesù sta nel non permettere quel trasferimento perché Egli sa che altrove quella persona avrebbe gravi problemi lavorativi o di altro genere. Non ricevere quella Grazia è una Grazia…
Gesù vuole aiutarci sempre, oltre alla preghiera fatta bene, dobbiamo intuire la convenienza per l’anima di ciò che chiediamo.
Per arrivare a pensare a Gesù come priorità più importante nella nostra vita, c’è da compiere una vera conversione del cuore, un cammino di rinnegamento. La Madonna il 28 dicembre 2012, in un messaggio a Medjgorje ha invitato tutti a mettere Gesù al primo posto:
«Cari figli, anche oggi desidero invitarvi alla gioia, vi invito di nuovo alla gioia. Nello stesso tempo, vi invito alla responsabilità. Cari figli, accogliete responsabilmente i Miei messaggi e vivete i Miei messaggi, perché, vivendo i Miei messaggi, desidero condurvi a Mio Figlio. In tutti questi anni in cui sono insieme a voi, il Mio dito è rivolto verso Mio Figlio, verso Gesù, perché desidero condurvi tutti a Lui. Perciò, anche nei prossimi giorni, la vostra domanda sia -io vi pongo questa domanda-: “Che cosa posso fare perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”. Che questa domanda vi guidi. Dite a voi stessi: “Che cosa devo lasciare? Che cosa devo rifiutare, perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”. Pregate, cari figli! Io pregherò per tutti voi, affinché la vostra risposta nei vostri cuori sia: “Sì, desidero essere più vicino a Gesù!”. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla Mia chiamata e avete detto sì».
Sono diversi i punti che suscitano davvero una profonda riflessione e vi invito a fermarvi un po’ a guardarvi dentro per capire cosa bisogna eliminare. Questa frase della Madonna è molto importante, è l’incrocio per seguire Lei oppure ingannarsi, pur frequentando spesso Medjugorje: “Accogliete responsabilmente i Miei messaggi e vivete i Miei messaggi”.
Questo ci indica che non basta andare a Medjugorje, è indispensabile meditare i messaggi della Vergine e viverli, quantomeno bisogna sforzarsi ogni giorno di fare qualcosa in più rispetto al giorno prima. Molti vanno a Medjugorje ma non migliorano mai nella vita spirituale. Non si deve andare a Medjugorje come in una gita mondana, per vedere da turisti dove appare la Madonna senza impegnarsi nel proposito di cambiare vita.
Non serve a nulla andare a Medjugorje come turisti, rimane solo il piacere emotivo della gita e poi svanisce. Chi vive i messaggi invece si santifica.
La Madonna dice che non solamente occorre accogliere i Suoi messaggi, ma bisogna farlo responsabilmente, con una partecipazione personale forte e convinta. E poi porsi le domande che ha indicato per fare una verifica possibilmente giornaliera, paragonabile all’esame di coscienza. Se non si rientra in sé non si incontrerà mai la propria spiritualità e la persona si considererà sempre perfetta. Poniamoci queste domande e chiediamo sempre a Gesù di aiutarci a metterle in pratica:
“Che cosa devo lasciare? Che cosa devo rifiutare, perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”. (padre Giulio Maria Scozzaro)

MADRE DI GESU' E MADRE MIA

Vergine Maria, 
Ti riconosco Madre di Gesù e Madre mia. 
Ti ringrazio per il sì con cui hai accolto il Salvatore, pronunciandolo anche per me. 
Ti ringrazio perché sei rimasta fedele al Tuo Figlio fino alla Sua morte di croce e hai aderito al Suo Sacrificio anche a nome mio.
Grazie perché nel cenacolo, unita agli Apostoli, hai chiesto e ottenuto di ricevere il dono dello Spirito Santo che un giorno sarebbe stato riversato su di me. 

Prego oggi che il popolo nato dal Tuo amore e dalla Tua fede e che Ti proclama beata, porti il dono del Figlio Tuo fino ai confini della terra, per l'avvento del Suo Regno, a gloria del Padre, per la potenza dello Spirito Santo. Amen!