" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

31 marzo 2012

IL SIGNORE CERCA IL MIO POVERO CUORE

Quanti anni di comunione quotidiana! — Un altro sarebbe diventato santo —mi hai detto —, io invece sempre lo stesso! — Figliolo — ti ho risposto —, prosegui nella Comunione quotidiana e pensa: che cosa sarei, se non mi fossi comunicato? (Cammino, 534)

Assaporando nel vostro intimo l'infinita bontà di Dio, pensate che Cristo, alle parole della Consacrazione, Si fa realmente presente nell'Ostia, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. AdorateLo con riverenza e devozione; rinnovate in Sua presenza l'offerta sincera del vostro amore; diteGli senza timore che Lo amate, rendeteGli grazie per questa prova quotidiana della Sua amabile Misericordia, e crescete nel desiderio di avvicinarvi con fiducia alla Comunione. Io mi commuovo dinanzi a questo Mistero d'Amore: il Signore cerca il mio povero cuore per farne il Suo trono, per non abbandonarmi, a condizione che io non mi allontani da Lui.

Ricreàti dalla presenza di Cristo; rifocillati dal Suo Corpo sapremo essere fedeli in questa vita terrena per chiamarci poi vincitori nel Cielo, accanto a Gesù e a Maria, Sua Madre. "Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo". (E' Gesù che passa, 161)

30 marzo 2012

" L'ULTIMO ESORCISTA "

Libro scritto da Don Gabriele Amorth col giornalista Paolo Rodari, ancora migliore dei precedenti, con esperienze estremamente forti e convincenti. Qui solo un breve estratto verso la fine, per mettere a fuoco la prospettiva di Don Amorth sul tempo in cui viviamo. Interessante notare che collega Medjugorje ai tempi finali e i segreti alla “sconfitta di Satana”: il suo potere sarà infranto, distrutto, sconfitto, la sostanza non cambia. Tant'è vero che vede l'Anticristo (falso profeta) prossimo a manifestarsi; ma è di fede che la sua apparizione sarà fugace e «il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della Sua bocca e lo annienterà all'apparire della Sua venuta» (2 Ts 2,8).
Nel 1990, in un suo libro, Don Amorth scriveva: «A Lourdes la Vergine appariva al primo albeggiare; a Fatima a mezzogiorno; a Medjugorje al tramonto».

(dal libro di Don Gabriele Amorth)
Io dico: la Misericordia di Dio può tutto. Non è mai troppo tardi per pentirsi, per tornare a Dio. Di certo c'è un fatto. Non si può dimenticare che lo scandalo della pedofilia nel clero è scoppiato in questi ultimi decenni. Questo è il tempo della furia di Satana sul mondo. Una furia che colpisce in modo potente soprattutto la Chiesa. Il fatto che gli scandali siano usciti allo scoperto è un bene. Perché permette alla Chiesa di fare penitenza, di ravvedersi, di non peccare più. Il mondo è in mano al potere del demonio. Con Satana ci sono tanti suoi profeti. Tante persone che la Bibbia chiama falsi profeti. Falsi perché portano alla menzogna e non alla verità.
Queste persone esistono fuori ma anche dentro la Chiesa. Si riconoscono subito: dicono di parlare nel nome della Chiesa e invece parlano nel nome del mondo. Chiedono alla Chiesa di vestire i panni del mondo e così facendo confondono i fedeli e portano la Chiesa in acque non sue. Sono le acque del maligno. Le acque che la Bibbia descrive in modo mirabile nel suo ultimo testo, l'Apocalisse.
La rabbia di Satana esiste da quando esiste il mondo. Ma da quando Dio ha mandato nel mondo Suo Figlio, Gesù, questa rabbia è divenuta più forte. Da quando c'è Gesù lo scontro tra i due eserciti è aperto, frontale. Satana aizza il popolo contro Cristo e riesce a convincerlo che è necessario ucciderLo. La morte di Gesù è la vittoria di Satana. Una vittoria apparente perché in
realtà con la risurrezione è Cristo che trionfa. Ma il Suo trionfo non cancella il male. Non cancella la presenza del drago, la bestia, Satana. Questi c'è ancora ma da quando è venuto Cristo l'uomo ha la certezza che, se si affida a Lui, può farcela. Pur nella difficoltà della vita, può sconfiggere la morte.
Oggi, duemila anni dopo la venuta di Cristo, la lotta è più aspra. Siamo a uno scontro finale. Da una parte l'esercito di Satana. Dall'altra l'esercito di Dio con tutti i Suoi santi e i Suoi martiri, gente che effonde il proprio sangue a beneficio di coloro che rimangono a lottare. Ogni goccia di sangue dei martiri è usata da Dio nella infinita battaglia contro il demonio.
Disse la Madonna a Medjugorje il 14 aprile del 1982: «Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: Non la distruggerai. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi ho affidati, il suo potere sarà infranto».
Parole che ci dicono che se Satana oggi è all'opera, all'opera contro di lui c'è anche la Madonna. Sappiamo poco dei segreti affidati ai veggenti di Medjugorje. Sappiamo però che quando -presto, molto presto - questi segreti si realizzeranno, il drago sarà sconfitto e il Regno della Luce trionferà.
(...) Occorre però fare un'ultima osservazione. Se è vero che la lotta tra Satana e Dio è oggi arrivata a una fase finale, occorre anche ricordare che, come dice la Scrittura, è oggi il tempo dell'Anticristo. Di lui, dell'Anticristo, hanno parlato in tanti. Chi è l'Anticristo? E' il nemico per eccellenza di Cristo. Una sorta di figlio prediletto di Satana che verrà nel mondo quando lo scontro con Dio sarà alla resa dei conti. Verrà per combattere Dio ma soccomberà.
Io credo che il tempo dell'Anticristo è il nostro tempo, il tempo dell'inizio del terzo millennio. Non sarà difficile riconoscere la venuta di questa persona: egli, infatti, come dice san Paolo, sedurrà l'uomo presentandosi come l'inviato di Dio e siederà nel Tempio di Dio additando sè stesso come Dio.
«Chi sei tu?» chiesi una volta a un diavolo che possedeva una giovane donna.
La costringeva a mangiare, mangiare e ancora mangiare. Ingoiava chili di pane e pizza ogni giorno. Ma non era mai sazia. E soprattutto non ingrassava. Era magra e fragile come un fuscello. Ma ingorda come una bestia feroce che non mangia da giorni. Le portavano intere teglie di pizza che sparivano dentro la sua bocca con una velocità incredibile. Vederla mangiare era uno spettacolo tremendo, terribile. Così è stato necessario farle degli esorcismi.

Don Amorth: «Chi sei tu, dimmelo nel Nome di Cristo!».
Satana: «Io sono Dio».
Don Amorth: «Non mentire! Dio è uno solo. E tu Lo conosci bene».
Satana: «No, io sono Dio. Io sono colui che il mondo adora. Il tuo Dio non è Dio e presto non esisterà più».
Don Amorth: «Taci, mentitore. Dio è il Signore del cielo e della terra e tu a Lui devi restare assoggettato».
Satana: «Tu non sai niente, prete. Guàrdati intorno. È pieno di miei discepoli. Chi sono io per loro? Sono Dio».
Don Amorth: «Tu puoi dire ciò che vuoi. Ma Dio è uno solo. E nel Suo Nome ti ordino di andartene da questa donna. Di lasciarla libera. Vattene, Satana».
Satana: «Io non me ne vado. E anche se me ne vado resto. Resto in altri corpi. Rimango in altre vite. Il mondo è mio e sarà mio per sempre».
Don Amorth: «Il mondo è di Dio. È sempre stato Suo. E tu sei destinato soltanto a soccombere».
Satana: «Io non soccomberò. Presto un mio figlio verrà adorato da tutti. Lo chiameranno Dio».

Questo figlio di satana è l’Anticristo…

LA MADONNA PER I CRISTIANI


SE CRISTO E' LA CHIESA, LA MADONNA E' LA PORTA, E' LA LAMPADA, IL GRADINO UMANO SU CUI E' PASSATO IL PIEDE DI DIO PER SCENDERE FINO A NOI.
AVE MARIA!

29 marzo 2012

L'UMILTA'

"L'umiltà è per la virtù quello che la catena è per il Rosario: togliete la catena e tutti i grani se ne vanno; togliete l'umiltà e tutte le virtù spariscono". (San Giovanni Maria Battista Vianney)

GESU' E' LA RISPOSTA A TUTTE LE NOSTRE DOMANDE

"In questa piccola Ostia c'è la Risposta alle interrogazioni più lancinanti degli uomini... la Risposta a quella sete di gioia e di amore che ognuno porta nel suo cuore". (Beato Giovanni Paolo II)

LA CROCE E' SALVEZZA

"Chi non vede la mèta del suo cammino, si attacchi alla Croce ed essa lo porterà". (S. Agostino)

UNA VITA SPESA PER DIO

"Non appena ho creduto che c'era un Dio, ho capito che non potevo fare altro che vivere per Lui". (Charles de Foucauld)

DIO AMA CHI DONA CON GIOIA

Soffri! —Ebbene, ascolta: “Lui” non ha il Cuore più piccolo del nostro. — Soffri? È bene che sia così. (Cammino, 230)

Ti avverto che le grandi penitenze sono compatibili anche con le cadute spettacolari provocate dalla superbia. Invece, con il continuo desiderio di piacere a Dio nelle piccole battaglie personali — ad esempio, sorridere quando non se ne ha voglia; e vi posso assicurare che, talvolta, un sorriso costa più di un'ora di cilicio —, è difficile dar spago all'orgoglio, alla ridicola ingenuità di considerarci eroi illustri: ci vediamo come bambini capaci di offrire al loro padre soltanto delle cose da nulla, che però sono ricevute con immensa gioia. Allora il cristiano deve sempre essere mortificato? Sì, ma per amore.

Forse fino a questo momento non ci eravamo sentiti spinti a seguire così da vicino le orme di Cristo. Forse non ci eravamo resi conto che possiamo unire al Suo Sacrificio Redentore le nostre piccole rinunce: per i nostri peccati, per i peccati degli uomini di ogni tempo, per il malvagio lavoro di Lucifero che continua ad opporre a Dio il Suo non serviam! Come oseremo dire senza ipocrisia: «Signore, mi fanno male le offese che feriscono il Tuo amabilissimo Cuore», se non saremo decisi a privarci di una piccola cosa, o ad offrire un piccolo sacrificio a lode del Suo Amore? La penitenza — vera riparazione — ci lancia sul cammino della dedizione, della carità. Dedizione per riparare, e carità per aiutare gli altri, come Cristo ha aiutato noi.

D'ora in poi, abbiate fretta di amare. L'amore impedirà di lamentarci, di protestare. Perché spesso sopportiamo le contrarietà, è vero; però ci lamentiamo, e allora, oltre a sprecare la grazia di Dio, Gli impediamo, in futuro, di esigerci ancora. Hilarem enim datorem diligit Deus [2 Cor 9, 7]. Dio ama chi dona con gioia, con la spontaneità che nasce da un cuore innamorato, senza le smancerie di chi si dona come per fare un piacere. (Amici di Dio, 139-140)

26 marzo 2012

APRI I NOSTRI CUORI A GESU'

Padre Misericordioso, quando hai mandato fra noi Tuo Figlio, nella pienezza dei tempi, per legarci a Te con un amore eterno, Tu hai guardato con amore particolare la Vergine di Nazareth.
Tu L'hai fatta nascere e crescere perché fosse la Tua Figlia prediletta, la Madre di Tuo Figlio e il Tempio del Tuo Spirito Santo.
Maria ha scoperto la meraviglia del Tuo essere Comunione di Persone Infinite, così come ha appreso la verità altrettanto meravigliosa per cui le tre Persone aprivano ora la Loro Unità per accogliere Lei con il resto dell'umanità.
Padre Amoroso, ispiraci anche solo una parte della fede di Maria.
Per mezzo dello Spirito Santo, apri i nostri cuori di nuovo a Gesù, Tuo Figlio e nostro Salvatore,
perché in essi possa nascere, crescere e raggiungere la piena maturità.

PRONUNCIAMO TUTTI IL NOSTRO "ECCOMI" CON FEDE

«Il Mio Cuore Immacolato sarà il vostro Rifugio
e la Via che vi condurrà a Dio».

Il Vangelo ci viene in aiuto con la sua disarmante semplicità: in Giovanni (19-27), Gesù, dalla Croce, disse: “Donna, ecco il Tuo figlio”; poi disse al discepolo: “Ecco la tua Madre!”.
L’apostolo con questo gesto si consacrò a Maria: La prese nella sua casa. E’ la risposta gioiosa che definisce un nuovo rapporto con la Madre di Gesù.
Con la nostra consacrazione anche noi intendiamo riconoscere chi è Maria per noi, ciò che Ella fa per noi, chi siamo noi per Lei, ciò che noi dobbiamo fare per Lei.
"O Maria, Madre nostra, per mezzo della Volontà del Padre, io confido nel Tuo amore materno e consacro al Tuo Cuore Immacolato me stessa e tutti gli uomini di ogni tempo."

25 marzo 2012

L'INIZIATIVA E' SEMPRE DI DIO

" Crediamo di essere noi a gestire la nostra vita, ed è vero, però l'iniziativa è di Gesù, e la vita cammina in pienezza nella misura dei "sì" continui che noi diciamo a Dio, o almeno dal non opporci a Lui. " (don Oreste Benzi)

VORREI, GESU'...

Gesù accettami sul Tuo petto così come facevi con Giovanni, l'apostolo che Tu amavi.
Gesù stringimi sul Tuo petto, così come stringevi a Te Giovanni, l'apostolo che Tu amavi.
Gesù abbracciami e non lasciarmi più.

MORIRE PER RISORGERE E VIVERE PER MORIRE

O Signore, fa' che troviamo la forza di seguirTi fino alla completa donazione come Tu facesti obbedendo in tutto al Padre.
Fa' che riusciamo a diventare chicco di grano, che morendo produce molto frutto. La nostra natura umana indietreggia davanti a questa prospettiva, ma chiediamo alla Tua Misericordia di sostenerci per superare la paura che proviamo ogni volta che dobbiamo scegliere tra morire per risorgere e vivere per poi morire.

24 marzo 2012

VERI E FALSI PROFETI (a cura di padre Giulio Maria Scozzaro)

Il profeta è sempre accompagnato dai segni che invia Dio. Non c’è vero profeta senza la potenza di Dio; non c’è falso profeta che possa manifestare la potenza di Dio. Il profeta, che vive nel Cuore di Dio, ha un’ansia apostolica profonda ed intensa nel cercare di diffondere la conoscenza di Gesù e del Suo Vangelo; invece il falso profeta si avvale o strumentalizza il Nome di Gesù per diffondere confusione e uno spirito satanico, per il fatto stesso che agisce con perfidia e falsità.

È un tema molto importante, soprattutto oggi con la moltiplicazione di veggenti e di apparizioni, di persone con “doni” e con l’inganno di imporre le mani in testa per guarire gli ammalati. Solo il Sacerdote può imporre le mani e benedire gli altri, solo le sue mani sono sacre, solo lui è un Altro-Cristo. Non fatevi mai imporre le mani sulla testa dai laici, da persone non consacrate. Pur compiendolo all’interno della Chiesa è in realtà un rito protestante, di provenienza Pentecostale ed è un rito magico. Perché magico se viene utilizzato da molti?

Gli eretici Pentecostali (evangelici) nelle loro riunioni pregano lo Spirito Santo con la pretesa di obbligarlo a scendere sui presenti e a ricolmarli di doni.

Sono abbagliati dalla loro superbia e pretendono dallo Spirito Santo i doni da esibire nella stessa riunione e poi esprimono parole assurde: c’è chi vede Gesù su un cavallo bianco che vola, chi profetizza corbellerie, chi cambia i Comandamenti, chi afferma di essere Gesù che parla ai presenti…

Per questo, il rito dei Pentecostali di imporre le mani sulla testa è gravissimo e pericoloso, esso apre le porte ai diavoli…

Ho conosciuto molte persone con seri disturbi malefici, avvertiti dopo avere ricevuto l’imposizione delle mani da parte di un laico. La confusione, anche all’interno dei gruppi cattolic,i è elevatissima; si cerca l’effetto sensazionale mentre si perde di vista la Persona di Gesù. Sono moltissimi quelli che parlano di Gesù senza conoscerLo e senza avere capito l’essenza del Suo Vangelo.

Figuriamoci se riescono a discernere la presenza della Madonna o di satana in un fenomeno!

… Purtroppo, la mancanza di discernimento in molti fedeli improvvisati li conduce a seguire falsi fenomeni.

In queste settimane c’è la trasmissione di Paolo Brosio, è interessante e professionale. Nella prima puntata di qualche mese fa si parlò di un fenomeno; l’indomani mi fu inviata una mail con un messaggio dato dalla Madonna in quel luogo. Leggendolo ho compreso che non andava bene, ma per maggiore sicurezza sono andato davanti al Tabernacolo, ho adorato Gesù in silenzio. In effetti in quel luogo non c’è la presenza della Madonna.

Mi chiedevo però dell’opportunità di avvisare Brosio o meno; non volevo intromettermi nelle sue scelte. Si trattava però di un fatto delicatissimo e non volevo che fosse il primo di altri casi simili. Sia perché Brosio è un personaggio pubblico che parla molto di Medjugorje, sia per Brosio stesso, che sta lavorando con amore e con spirito di abnegazione.

Nella preghiera ho compreso che era opportuno telefonare a Brosio; ci conosciamo; ha letto il mio libro“Perché la Madonna appare a Medjugorje?”. Lo scorso anno, incontrandoci, gli avevo spiegato che è sottilissima l’azione di satana e che ci sono fenomeni che sembrano divini mentre in realtà è tutta opera di satana. Avevo anche indicato due fenomeni apparentemente divini, mentre in realtà sono diabolici. Non solamente gli ho spiegato la differenza tra l’azione di Dio e quella di satana, ho anche indicato le contraddizioni presenti in questi due fenomeni molto famosi.

Da quanto mi dicono la sua trasmissione è interessante; oggi Brosio è serio e poi è un bravo giornalista. Vi invito a seguirla ma non considerate veri tutti i fenomeni che vengono mostrati; nella trasmissione non viene mai data per sicura un’apparizione; sono tutti fenomeni da valutare con sano discernimento.

Brosio mi ha detto che riguardo quel fenomeno della prima puntata non venne espresso nulla di favorevole, ma si usò il condizionale (sembrerebbe, apparirebbe, ecc…), quindi, non c’è stata alcuna parola favorevole. Mi ha riferito che in queste trasmissioni intende mostrare molti fenomeni senza assumere alcuna posizione, lasciando aperta ogni possibilità. Potete intuire le mie raccomandazioni alla prudenza e a vigilare con quattro occhi, perché satana è troppo malizioso.

Di quel fenomeno della prima puntata si era diffusa una profezia negli anni ’90: in un messaggio era stato preannunciato un disastro che poi veramente avvenne. Ho spiegato a Brosio che satana non conosce il futuro ma lo prevede, con la sua formidabile intelligenza egli intuisce cosa potrà succedere valutando certi avvenimenti. Come anche conosceva i progetti dei terroristi che si preparavano a compiere quell’attentato.

Quindi, la trasmissione di Paolo Brosio non vuole autenticare alcuna apparizione, si limita a raccontare con intelligenza e professionalità varie storie di apparizioni e di fenomeni e poi sarà compito della Chiesa studiarle e darne una valutazione. L’approvazione del Vescovo locale o il rifiuto del Vescovo non equivale alla decisione finale che spetta alla Santa Sede. Come la mettiamo allora con l’apparizione di Medjugorje osteggiata e ridicolizzata dal Vescovo locale di Mostar?

Qualche volta vi ho parlato di una particolarità che si trova nella vita dei Santi e delle anime vicine a Gesù: la persecuzione. Satana non perseguita mai i suoi amici, anzi ne facilita l’apostolato e l’accoglienza ispirando il Vescovo locale con pensieri benevoli verso il veggente o più veggenti. Crea un apparato di laici pronti a testimoniare anche l’inverosimile, per accreditare il falso veggente o falso mistico. Infonde in molte persone un’attrazione diabolica ma efficace verso quel veggente o falso mistico. Ma se questo veggente o falso mistico non ha mai ricevuto persecuzioni, non viene da Dio, perché satana si scatena contro i veri apostoli e i profeti di Gesù Cristo.

Per il solo fatto che i veggenti di Medjugorje sono perseguitati con modalità sataniche, già questo aspetto accredita l’apparizione.

Non può esistere un vero profeta che non sia perseguitato a morte dai diavoli, e dove i diavoli tacciono, lì non c’è la mano di Dio. Si può gridare “santo” a qualcuno che era creduto tale dai suoi seguaci, ma se nella vita non fu mai perseguitato dai diavoli, vuol dire che la sua opera confusa ed equivoca era gradita proprio ai diavoli. Sembra impossibile questo, eppure è provato da casi veramente incredibili.

Non posso scrivere oltre, non voglio turbare quelle persone che compiono certe scelte, come Dio le lascia libere di andare dove vogliono, anche io devo limitarmi ad indicare le modalità dell’azione satanica e la capacità dei falsi profeti di ingannare migliaia di persone. Voglio lasciare libero ognuno di voi di fare le scelte che crede opportune, non mi metterò a fare la lista delle vere e false apparizioni, non si deve mai obbligare nessuno a seguire qualcosa contro la propria volontà, d’altronde io sono solamente un povero uomo che prega.

Chi prega e chiede lumi alla Madonna, riceverà sicuramente buone ispirazioni per capire ed agire con intelligenza.

Avrei molte altre considerazioni da aggiungere ma voglio terminare dicendo che in questi duemila anni è sempre avvenuto che tutti i Santi e i missionari (uomini e donne) che hanno diffuso il Vangelo di Gesù nel mondo, e hanno agito nel Nome del Signore, compiendo la Sua volontà, sono stati sempre ammirati per le loro parole ricolme di amore, misericordia, perdono. Ma dove non c’è più un cuore, si scatena l’inferno e l’odio prevale sull’amore. Ma per poco tempo. I Santi e i missionari hanno sempre riportato vittorie nel Nome e nella potenza di Gesù.

Quando un vero apostolo annuncia il Vangelo di Gesù, i nuovi farisei si svegliano e dai loro sepolcri cercano di bloccare la volontà di Dio. In questi tempi cercano di riuscirci con Medjugorje, ma “le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16,18).


RICORRI SUBITO ALLA CONFESSIONE

Se qualche volta cadi, figlio mio, ricorri subito alla Confessione e alla direzione spirituale: mostra la ferita!, perché te la curino a fondo, perché eliminino tutte le possibilità di infezione, anche se ti fa male come in un'operazione chirurgica. (Forgia, 192)

Ti riassumo la tua storia clinica: qui cado e lì mi rialzo...: quest'ultima cosa è ciò che conta. Ebbene, continua con quest'intima lotta, anche se procedi a passo di tartaruga. Avanti!
Sai bene, figlio mio, fino a che punto puoi arrivare, se non lotti: l'abisso chiama l'abisso. (Solco, 173)

Hai capito in che cosa consiste la sincerità quando mi hai scritto: «Sto cercando di abituarmi a chiamare le cose col loro nome e, soprattutto, a non cercare appellativi per ciò che non esiste». (Solco, 332)

«Abyssus, abyssum invocat...» un abisso chiama l'altro, te l'ho già ricordato. È la descrizione esatta del modo di agire dei bugiardi, degli ipocriti, dei rinnegati, dei traditori: trovandosi a disagio con il proprio modo di comportarsi, nascondono agli altri le proprie frodi, per andare di male in peggio, scavando una voragine fra loro e il prossimo. (Solco, 338)

La sincerità è indispensabile per progredire nell'unione con Dio.
— Se dentro di te, figlio mio, c'è un “rospo”, spùtalo! Di' subito, come ti consiglio sempre, ciò che non vorresti che si sapesse. Dopo aver sputato il “rospo” nella Confessione, come si sta bene! (Forgia, 193)

Al momento dell'esame sta' in guardia contro il demonio muto. (Cammino, 236)

RICEVIMI, SIGNORE MISERICORDIOSO

Sono davanti alle porte della Tua Chiesa e non mi libero dai cattivi pensieri.
Ma Tu, o Cristo, che hai giustificato il pubblicano, che hai avuto compassione dell'adultera e hai aperto al ladrone le porte del Paradiso, aprimi il tesoro della Tua bontà e poiché mi avvicino e Ti tocco, accoglimi come la peccatrice e l'inferma che hai guarito.
Infatti questa, avendo toccato il lembo del Tuo vestito, riebbe la salute; e quella, avendo abbracciato i Tuoi piedi incontaminati, ottenne il perdono dei peccati.
(S. Giovanni Damasceno)

23 marzo 2012

IL VALORE DEL SACRIFICIO

Una volta Gesù e gli apostoli, nei loro continui viaggi, si trovarono a dover superare le asperità di un monte.
Gesù disse: «Ciascuno prenda una pietra sulle spalle e la porti su». Volle provare lo spirito di sacrificio.
S. Pietro osò chiedere: «Di quale grandezza?». Rispose Gesù: «La grandezza non interessa».
Mentre tutti si caricarono di grosse pietre, Pietro prese con sé un sasso, tanto piccolo da stare, diremmo noi, in una tasca.
La salita e il carico facevano sudare e ansimare gli apostoli; Pietro invece camminava spedito e rideva, sotto, sotto, dell'ingenuità degli amici.
Arrivati su, si fermarono presso una fontana per riposarsi e mangiare un boccone. Mancava il pane. Gesù allora con una benedizione cambiò le pietre in pane. Qui la sorpresa, l'umiliazione, la vergogna di Pietro, costretto a domandare, per favore, agli altri apostoli, che presero a guardarlo con un sorriso di compassione.
Gli apostoli ne ebbero d'avanzo: Pietro ebbe, sì e no, il necessario...

In paradiso vivremo di rendita. Più vistoso è il capitale, più sostanzioso l'interesse... per tutta l'eternità.
Il sacrificio, la rinuncia, lo sforzo, che oggi non affronti, mancheranno per sempre al tuo capitale. Per sempre!

19 marzo 2012

19 MARZO: SOLENNITA' DI SAN GIUSEPPE

Dio Padre dall’eternità decise che il Figlio Si incarnasse in un Uomo e nascesse da una Donna Immacolata e di santità quasi infinita, tanto da renderLa Madre di Dio. Volle che il più santo uomo di ogni tempo provvedesse ai bisogni di Madre e Figlio e divenisse guida, protettore, padre putativo proprio dell’Unico Figlio e casto Sposo della Donna più pura di tutti gli Arcangeli e gli Angeli messi insieme. Il suo nome era Giuseppe di Nazareth!

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

Ave Giuseppe, uomo giusto, il Signore è con te. Tu sei benedetto fra gli uomini e benedetto è il Figlio di Dio che a te fu affidato, Gesù.
San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen.

DISPONIAMO I NOSTRI CUORI ALLA FESTA DI SAN GIUSEPPE, SPOSO DELLA VERGINE MARIA

San Giuseppe è un Santo molto importante e molto popolare, anche se nei Vangeli non viene riportato alcuna sua parola, ma in modo semplice e nello stesso tempo completo, solo due caratteristiche e cioè: "uomo obbediente" e "uomo giusto"; San Giuseppe è il modello di papà terreno per eccellenza.
La vita di Giuseppe fu travolta da progetti di Dio per lui incomprensibili, ma nonostante tutto si lasciò guidare essendo appunto "uomo giusto", cioè un uomo che vive di fede e vive la fede.
Il progetto di Dio non lo conosce; Dio non gli spiega nulla ma lui obbedisce. Si fida di Dio.
Giuseppe non dice "sì" solo con le parole ma con tutta la sua vita senza pretendere spiegazioni; la fede è accettare nell'amore e poi comprendere camminando nella luce di Dio.
Noi, ordinariamente, desideriamo prima capire e poi camminare ma così facendo non entriamo nella logica dell'amore fiducioso e non comprendiamo e non ci "auto-comprendiamo" mai.
L'obbedienza nella fede è dunque il criterio interpretativo della realtà della nostra vita e della realtà in cui siamo immersi.
Giuseppe è l'uomo del silenzio. Potremmo oggi dire anche della calma e della pace.
Oggi è difficile trovare il silenzio e anche quando forzatamente cerchiamo il silenzio in una gita "fuori porta" o in una vacanza, quel silenzio non lo troviamo perché il silenzio è una qualità che scaturisce da un dono di Dio, dallo Spirito Santo.
E' un dono e una virtù.
Insomma il silenzio è arte.
Il silenzio non è un sentire o meno materialmente con l'orecchio. Il silenzio va in un certo modo studiato, praticato e coltivato.
Il silenzio di Giuseppe come è stato fecondo!
Lo è stato perché anzitutto egli era un uomo pieno, compiuto.
Cioè, una persona affidabile, stabile; una persona matura, diremmo oggi, la cui parola ha un valore e il cui scegliere pesa.
San Giuseppe, padre putativo di Gesù e vero sposo di Maria, prega per noi!

18 marzo 2012

IL SANTO ROSARIO NELLA VITA DEL SACERDOTE (II parte)

Riguardo la formazione permanente dei Sacerdoti, è necessaria come lo è il sole per la sussistenza della vita sulla terra. Venendo meno la formazione permanente, il Sacerdote si scopre improvvisamente spogliato di quelle virtù e di quella Grazia che danno al suo ministero la vera e indispensabile linfa vitale.
Il capitolo VI della Esortazione Apostolica post-sinodale “Pastores dabo vobis” (1992), è certamente il più ricco punto di riferimento per la formazione permanente dei Sacerdoti. Afferma che bisogna considerare la formazione permanente come un “processo di continua conversione”, che coinvolge la dimensione umana, spirituale, intellettuale e pastorale della personalità del Sacerdote.
Il Sacerdote non è un uomo qualsiasi, ma l’uomo del Divino, che tratta con le cose sacre e per questo è un uomo sacro. È difficile per il Sacerdote di oggi vivere pienamente la sua vocazione, se non riesce ogni giorno a rispettare la preghiera della Liturgia delle Ore, la meditazione quotidiana, le visite frequenti a Gesù, presente nell’Eucaristia.
Questi tre aspetti, che ho menzionato, sono l’indicatore della spiritualità del Sacerdote. Se egli è uomo spirituale, rispetterà ogni giorno questi tre modi di agire, vivrà con amore, interesse e partecipazione il suo sacerdozio. Ma se non è uomo spirituale, tralascerà la Liturgia delle Ore, non rispetterà la meditazione quotidiana, non penserà minimamente alle visite frequenti a Gesù presente nell’Eucaristia. Anzi, non si inginocchierà neanche dinanzi al Tabernacolo, perché Gesù non è più presente nel suo cuore. Non cerca più Gesù in quanto ha altri interessi, che non sono spirituali. È un cuore dissipato, dedito alle cose mondane.
È facile accorgersi se un Sacerdote ama Gesù e vive una sana spiritualità: se cerca Gesù presente nell’Eucaristia; se si inginocchia con rispetto dinanzi al Tabernacolo; se rimane ogni giorno a fare l’Adorazione Eucaristica; se nella sua parrocchia dedica del tempo, ogni giorno, all’Adorazione Eucaristica, coinvolgendo tutti i parrocchiani. E questa ricerca dell’Eucaristia manifesta la presenza di Colei che ha dato al Figlio di Dio un Corpo umano.
La Madonna è Madre dell’Eucaristia, perché l’Eucaristia è lo stesso Corpo che Maria diede a Gesù nella notte di Betlemme. L’Eucaristia non è qualcosa di diverso da Gesù: è lo stesso Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù. Solo che dopo la Risurrezione il Suo Corpo ha assunto una forma divina, la forma della Gloria. Durante la vita terrena, in Paradiso e nell’Eucaristia, Gesù rimane sempre Figlio di Maria, l’Innamorato di Maria.
E dove è presente il Corpo glorioso del Figlio è anche presente il Corpo glorioso della Madre. Il Corpo glorioso di Gesù essendo al di fuori del limite del tempo e dello spazio, Gli consente di essere presente in tutti i Tabernacoli sparsi in ogni parte del mondo; allo stesso modo, il Corpo glorioso della Madonna Le consente di essere ovunque c’è un Tabernacolo nel mondo. Lei rimane veramente accanto ad ogni Tabernacolo dove viene custodito Gesù.
È sempre la Vergine in adorazione. L’Unica creatura in grado di poter adorare adeguatamente Gesù, che fa diventare il Suo Cuore come un vivo, palpitante e materno Tabernacolo di amore, di adorazione, di ringraziamento e di perenne riparazione. Il Sacerdote che rimane in adorazione dinanzi l’Eucaristia, diventa anche lui un vivo e riconoscente Tabernacolo di amore, di adorazione, di ringraziamento e di perenne riparazione.
Un Sacerdote che prega poco, non avrà mai desiderio di rimanere in adorazione dinanzi l’Eucaristia, non sarà mai testimone di Gesù, Capo e Pastore; non ha in sé le virtù di Gesù, non ha la Sua mentalità e non potrà mai compiere le opere di Gesù. Chi prega poco, ama molto poco o non ama.
Per diventare come Gesù, il Sacerdote deve fare un cammino costante di purificazione, ma non può farlo da solo, perché è un cammino difficile. Occorre un aiuto particolare, occorre la Madre spirituale, Colei che Gesù ci diede come Madre poco prima di esalare l’ultimo respiro. È Lei la Maestra di vita spirituale, Maestra di perfezione, è Lei che portò nel grembo Gesù, Lo diede al mondo, Lo allattò, Lo educò, Lo formò, Lo crebbe, Lo accompagnò nella missione di riscattare l’umanità dal peccato originale. La Madonna,come è Madre dell’Incarnazione, così è anche Madre della Redenzione.
Senza la presenza della Madonna, mai potrà un Sacerdote vivere pienamente la sua missione. È la Madonna a dare al Sacerdote il Suo Spirito per dirigerlo verso la spiritualità che piace a Gesù, ad essere di buoni costumi, irreprensibile, a praticare le virtù con eroismo, a mostrare in ogni istante a tutti i fedeli il suo essere uomo divino.
Solo la presenza della Madonna aiuterà il Sacerdote a vivere secondo il Cuore di Gesù. Solo se si rivestirà dell’Amore di Maria e delle virtù di questa dolcissima Creatura, il Sacerdote agirà seguendo la volontà di Gesù, che manifesta Maria, in quanto, la volontà di Maria è la stessa volontà di Gesù.
La realizzazione della missione del Sacerdote passa attraverso la mediazione della Madonna, perché è Lei la Mediatrice nel Mediatore.
Con la dolce presenza della Madonna nella vita del Sacerdote, tutte le sue opere si rivestiranno di luce soprannaturale, ed anche le più piccole opere saranno benedette da Dio. Soprattutto, con la recita giornaliera del Rosario -preferibilmente in Chiesa con i fedeli-, si riempirà sempre più dello Spirito della Madonna; Lei agirà con maggiore libertà in lui; le parole del Sacerdote saranno precise ed edificanti; aumenterà la disponibilità ad ascoltare le confessioni; avrà nel cuore un grande interesse per la salvezza delle anime e, per questo, orienterà la sua vita per portare agli altri la salvezza in Gesù Cristo.
Con la presenza della Madonna nella vita del Sacerdote, sarà presente ed amato anche il Santo Rosario. Il Sacerdote non può ottemperare degnamente alla sua delicatissima missione senza un grande amore al Santo Rosario. È impossibile riuscirvi. Potrà compiere grandi opere sociali, ma senza lo Spirito di Dio. Senza lo stesso interesse di Dio.
Il Santo Rosario trasforma ogni cosa: principalmente la vita del Sacerdote, i suoi pensieri, la sua mentalità e il suo operare, i suoi interessi, i suoi affetti disordinati, la sua pigrizia nelle cose di Dio, la sua premura nel terminare le preghiere, l’indisponibilità ad ascoltare con grande pazienza i fedeli, anche per ore (in cose importanti).
Diventerà egli stesso buon pane per sfamare nei fedeli la fame di Dio; si farà comprendere dagli altri; infonderà sempre fiducia in coloro che vivono quasi nella disperazione; donerà speranza agli afflitti; avrà credibilità come uomo coerente; sarà guardato come un vero servo di Gesù; susciterà la Fede nei fedeli; sarà seguito da tante anime assetate dell’Amore di Gesù.
Quanto bene può compiere un Sacerdote che vive in unione alla Madonna e recita ogni giorno più Corone del Santo Rosario!
Quindi, soprattutto al Sacerdote la recita del Santo Rosario è indispensabile come l’aria che respira. E più lo recita, più diventa come la Madonna e sarà amato da Gesù con affetto particolare perché Egli vedrà accrescere la presenza di Sua Madre nel Sacerdote. Lo amerà ancora di più di quanto non lo ami già, perché la presenza della Madre attrae Gesù, ed Egli dona ancora molte Grazie al Sacerdote.
Cosa non ci procura la recita del Santo Rosario!
Da una parte è grandioso il Santo Rosario, dall’altra parte è molto grande la preoccupazione e l’agitazione per chi oggi vuole mutare radicalmente la Fede Cattolica.
Sarà grande la rovina di coloro che hanno un certo prurito di novità, come scriveva San Paolo e che porta certi settori della Chiesa Cattolica ad affermare che il diavolo non esiste più, l’inferno è chiuso, l’Eucaristia non è Gesù ed altro di raccapricciante. Dove è finita la Fede in Dio?
Il danno spirituale ed eterno che si procura alle anime è inimmaginabile e grida giustizia davanti a Dio. Come può un teologo affermare tesi diverse dal Vangelo, solo perché le pensa lui e senza avere una benché minima prova certa e storica? Come può travisare le chiare e precise parole di Gesù o trasformare le Verità della Chiesa Cattolica?
È malafede? Più che altro è perdita della Fede. Il teologo tenacemente approva la sua tesi infedele come vera, perché ha smarrito la Verità, non ha più vita spirituale, non ha più Dio nell’anima. Non segue più lo Spirito di Dio. La mancanza della preghiera trasforma il teologo in un ateo, o innovatore, o modernista, o progressista, o in un essere totalmente razionale che non ha più la capacità di elevarsi a Dio. Non è più uno studioso di Dio e delle sue cose, ma un ricercatore di un nuovo vangelo: il suo vangelo, creato a misura delle proprie debolezze, delle proprie fantasie e delle sue nuove innovazioni.
San Paolo aveva già parlato di coloro che deformano la Dottrina Cattolica: “Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, costui è accecato dall’orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità” (1 Tm 6,3-5).
Invece, il teologo che prega sarà guidato dallo Spirito di Dio e non avrà alcuna novella nuova da sostituire nel Vangelo. Ci sono molti studiosi che servono la Parola di Dio con amore e docilità, senza pretendere di accostare alla Sacra Scrittura cose che Dio non ha mai pensato. Studiosi che fanno parte di quel cerchio di anime che riceveranno grandi meriti in Cielo.
Gesù, di essi, ha detto così: “Chi osserverà questi precetti e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel Regno dei Cieli” (Mt 5,19). Ma di coloro che stravolgono i Suoi insegnamenti ha pure detto: “Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli” (Mt 5,19).
Il Magistero insegna autenticamente la dottrina degli Apostoli e, traendo vantaggio dal lavoro teologico, respinge le obiezioni e le deformazioni della Fede, proponendo inoltre con l’autorità ricevuta da Gesù Cristo nuovi approfondimenti, esplicitazioni e applicazioni della dottrina rivelata… Anche se la dottrina della Fede non è in causa, il teologo non presenterà le sue opinioni o le sue ipotesi divergenti come se si trattasse di conclusioni indiscutibili. Questa discrezione è esigita dal rispetto della verità così come dal rispetto per il popolo di Dio (cfr Rm 14,1-15; 1 Cor 8; 10,23-33). Per gli stessi motivi egli rinuncerà a una loro espressione pubblica intempestiva”. Questa è una affermazione della Congregazione per la Dottrina della Fede, sulla vocazione ecclesiale del teologo.
“Il Vangelo deve diventare l’unico metro di misura delle nostre intenzioni e azioni. Solo così potrà fiorire la santità tra i cristiani… Solo il Vangelo ci dona l’esatta proporzione tra peccato e Grazia, colpa e perdono. Gesù infatti è venuto nel mondo per perdonare i nostri peccati”, è scritto nelle Riflessioni e preghiere sul Sacerdote alla luce della Lettera ai Sacerdoti di Giovanni Paolo II per il Giovedì Santo 2001.
L’avversario principale della Madonna, il diavolo, con inganno e per mezzo della sua subdola seduzione, è riuscito a diffondere ovunque gli errori, sotto forma di nuove e più aggiornate interpretazioni della verità, ed a condurre molti a scegliere consapevolmente ed a vivere nel peccato, nella ingannevole convinzione che il peccato non è più un male, anzi che è un valore e un bene.
Ci sono coloro caduti in questa trappola maligna del diavolo; per questo occorre pregare molto ogni giorno per la conversione dei Sacerdoti. Quanto danno provoca in migliaia di fedeli la rovina di un Sacerdote! Egli può portare migliaia di fedeli all’inferno o migliaia di fedeli in Paradiso.
Quanto è grande la sua responsabilità davanti a Dio! Ma l’astuzia del diavolo è così perversa che non lascia più il tempo al Sacerdote di meditare sulla sua vita, di accorgersi in quale burrone è precipitato.
Così, la confusione teologica che tutto stravolge è entrata in quelle anime. Nel cristianesimo è entrata una grande apostasia, e apostasia significa rinnegamento della Fede, non credere più con il cuore, non osservare spiritualmente le Leggi di Dio, anche se fisicamente si è presenti in Chiesa.
Apostasia significa non credere più a Gesù, alla Madonna e al Vangelo, anche se si predica con grande intensità sentimentale, con parole dotte per suscitare ammirazione, con esteriore ed apparente umiltà, con uno sbriciolare di termini biblici ed incomprensibili, con la ricerca della spettacolarità.
Quindi, fisicamente, con il corpo si è presenti in Chiesa, ma il cuore non ama più Dio, è assente, non crede più e rinnega Dio con le Sue Leggi. Questa è l’apostasia. In questo modo si manifestano gli atteggiamenti intimi del Sacerdote, che non sfuggono a molti fedeli, i quali reagiscono con l’allontanamento dalla parrocchia o dalla frequenza alla Santa Messa.
Certo, questa reazione dei fedeli indica la mancanza di spiritualità e partecipazione alla vita parrocchiale, ma doveva essere compito del Sacerdote formarli alla vera spiritualità del Vangelo e non alla propria visione distorta del Vangelo; doveva essere lui a pregare e a fare penitenze per il suo gregge; doveva istruirli nella sana Tradizione della Chiesa; doveva vegliare su tutto il suo gregge…
Al Signore Gesù dovrà dire cosa ha fatto invece di difendere, istruire, pregare ed amare il suo gregge.
Ci sono Sacerdoti che diffondono ed insegnano con molta facilità errori dottrinali, e con altrettanta facilità negano le Verità fondamentali della Fede, portando moltissimi fedeli a deviazioni ereticali preoccupanti.
Ciò che sorprende è uno strano silenzio da parte di coloro che devono difendere le Verità della Chiesa Cattolica e non reagiscono più.
Certamente ci sono molti vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli che con coraggio seguono fedelmente il Vangelo di Gesù, anche perchè non hanno abbandonato la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Lavorano con umiltà, profonda preghiera e intenso apostolato per la glorificazione del Cuore Immacolato davanti alla Chiesa e a tutta l’umanità. Molti Sacerdoti e Religiosi ne sono impegnati.
“Solo il pastore che prega saprà insegnare a pregare, mentre saprà anche attrarre la Grazia di Dio su coloro che dipendono dal suo ministero pastorale, in modo da favorire conversioni, propositi di vita più fervente, vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione” (Congregazione per il Clero - Il Presbitero, Maestro della Parola, Ministro dei Sacramenti e guida della comunità).
Preghiamo molto ogni giorno per tutti i Sacerdoti, ritorniamo a fare penitenze per ottenere Grazie per i Sacerdoti, quelle penitenze che tanto bene fanno anche per la propria purificazione.
In ogni Santa Messa offriamo la Santa Comunione per tutti i Sacerdoti, diciamo a Gesù per tre volte al momento della consacrazione: “Ti amo e Ti adoro, mio Dio e mio Tutto. Ti prego di aiutare tutti i Sacerdoti, specialmente quelli che vivono lontani da Te. Pietà e misericordia per tutti i Sacerdoti che Ti offendono. Tu sei buono, Gesù, Ti prego dona a loro innumerevoli Grazie di conversione”. (padre Giulio Maria Scozzaro)

GESU' CI AMA SEMPRE, SEMPRE!

"L'errore e il male devono essere sempre condannati e combattuti; ma...
l'uomo che cade o che sbaglia deve essere compreso e amato".

(Giovanni Paolo II)

AL MATTINO E ALLA SERA

Signore Gesù, Tu sei il mio Rifugio, la mia Salvezza, la mia unica Difesa, il mio Dio in cui confido totalmente.
Sangue di Gesù, liberami dal maligno, salvami e guariscimi.

17 marzo 2012

LA PREGHIERA DEL FARISEO E DEL PUBBLICANO di padre Giulio Maria Scozzaro

Molti cattolici affermano di credere in Dio ma non pregano né frequentano i Sacramenti. Si autogiustificano per il solo fatto di credere in Dio! Si convincono anche a livello inconscio di possedere una Fede che giustifica anche i più gravi peccati.

Si agisce come il fariseo nel Tempio che è lui stesso a darsi l’assoluzione e a gloriarsi, infamando il pubblicano.

La litania del fariseo nel Tempio è precisa, non manca nulla, manca solo la verità. Si inganna e gioisce del suo stesso inganno, addirittura si avvicina più avanti come uno che è veramente giusto e perfetto. Elenca le sue opere che comunque doveva pagare e nella sua esaltazione dice a Dio cosa deve fare. Il fariseo si fa lui dio, egli obbedisce a sè stesso, è diventato un idolo ed è caduto nell’apostasia.

La superbia del fariseo lo acceca e non gli permette di fare il bene. Vive nel male e si compiace di questo. Ma è convinto di essere nel giusto, di non peccare mai, di affermare sempre le cose giuste e di avere ragione su tutti e tutto. In questa società molti non agiscono forse così? Peccano gravemente, hanno l’intelletto oscurato e la ragione sfasata eppure osano vantarsi di sapere tutto e di vivere come buoni cristiani.

La superbia della vita è una delle tre concupiscenze, è l’ostentazione di una sicurezza morale falsa e menzognera, la pretesa vertiginosa di decidere da sé ciò che è bene e ciò che è male misurando tutto l’ambito morale con il metro assoluto della propria coscienza, tanto certa quanto erronea perché svincolata dalla legge eterna naturale inscritta dal Creatore in ogni uomo”.

Nel fariseo la superbia della vita regnava meschinamente.

Molti cattolici pregano in modo esaltato eppure pensano di compiere grandi cose nel nome di Gesù. “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?” (Mt 7,22). Vivono nell’inganno e non se ne accorgono perché i loro maestri sono anch’essi lontani dalla vera preghiera, come quella che viene insegnata dalla Madonna a Medjugorje in quasi tutti i messaggi.

E a quelli che diranno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel Tuo Nome”, Gesù risponderà: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da Me, voi operatori di iniquità”. Questo riguarda quelli che seguono sè stessi e non la volontà di Gesù; non si preoccupi chi adesso legge e si sente mancante in qualcosa. Quelle parole Gesù le dirà a quanti hanno seguito la propria volontà, ignorando deliberatamente quella di Dio.

Discorso diverso è per il pubblicano, peccatore perché esattore delle tasse per conto dei romani. Nel Tempio egli si dichiara peccatore ed invoca la misericordia di Dio; in questo modo fu perdonato dai peccati, mentre il fariseo non ricevette ascolto da Dio.

Noi tutti ci stiamo sforzando, giorno dopo giorno, di mortificare la superbia e di lasciare vivere lo Spirito di Dio, per compiere la Sua volontà, diventare buoni cristiani e apostoli della Sua Misericordia.Questo è il nostro cammino, abbandonati fra le braccia della Madonna, sicuri che ci conduce nel Cuore di Suo Figlio Gesù.

AMARE E PERDONARE PER IL CRISTIANO di padre Giulio Maria Scozzaro

Chiederci qual è il motivo della nostra esistenza, è segno di maturità. Una domanda che deve collegarsi inevitabilmente al Vangelo, lì troviamo la risposta vera e completa. La verità non può arrivare da altre parti, oggi sembra scomparsa nella nostra società e diventa difficile trovare sincerità nei cuori di quanti non amano Dio.
Amare Dio è il primo motivo della nostra esistenza, Dio ci ha creato per amare sempre, senza limiti…
Ognuno di noi ha impresso nell’anima il sigillo dell’Amore di Dio, perché tutto nasce e tutto muore per il Suo volere. Nessuno è nato per propria capacità né ha deciso quando non esisteva di esistere, proprio perché non esisteva. E dov’eri prima di nascere? Non eri, quando Dio lo ha voluto sei… esisti e pensi, hai la ragione, l’autocoscienza, sai di esistere e di decidere.
Nel nostro cuore c’è spazio anche per l’amore agli animali, ma non deve essere un amore sottratto a Dio, è un amore in Dio, amiamo gli animali perché creature di Dio e devono aiutarci a sollevare cuore e mente a Dio.
Gli animali non hanno autocoscienza, non sanno di esistere, ma sono meravigliose creature di Dio. Desideravo tenere nel vasto terreno dove vivo un asino e delle pecore, mi hanno regalato sia l’asino che le pecore, sono adesso cinque. Sono figure del Vangelo, Gesù Bambino fu portato in Egitto, dalla Madre e da San Giuseppe, su un asino; adulto entrò a Gerusalemme nella festa delle Palme cavalcando un asino. Poi, le pecorelle sono un continuo richiamo del Signore riguardo il Suo gregge. Inoltre qui c’è un pastore tedesco che gira attorno al convento e che ho chiamato Giuditta, come l’eroina dell’Antico testamento che tagliò la testa al nemico di Israele, Oloferne.
Mi fa una tenerezza immensa guardare l’asino mite e docile; e le pecorelle tranquille sono il ritratto della mansuetudine.
Gesù mangiava l’agnello per la Pasqua; dopo la Sua Morte in Croce divenne Lui Stesso l’Agnello Immolato; noi mangiamo al banchetto dell’altare il Corpo dell’Agnello di Dio. Non permetterò che le pecore che stanno qui o gli agnelli che nasceranno, siano uccisi per diletto culinario, non solo perché non trovo attrazione per i cibi saporiti, mi dispiace essere causa della morte di una mia pecorella. È vero che gli animali servono anche a nutrire l’essere umano, ma non saranno queste cinque pecorelle a far morire di fame l’essere umano.
L’asino l’ho chiamato Umile, lo guardo e penso: “Tu sei migliore di me”.
Una volta dissi a un muratore che lavorava qui e che amava disperatamente una cagnolina: “I cani non hanno la ragione, non sanno di esistere, non sanno che domani è domenica”. Quello mi guardò e si stava mettendo a piangere per il dolore… era dispiaciuto perché la considerava come una figlia. Era sempliciotto quel muratore. Questo è il caso in cui si ama l’animale più di Dio, non solo si esclude Dio dalla propria vita, si dona tutto l’amore che si possiede ad un animale.
L’errore è donare ad altri, anche alle persone umane, l’amore che si deve donare a Dio.
L’armonia interiore che dobbiamo raggiungere ci dirige verso le scelte equilibrate, ci dispone ad agire senza l’impulso dell’istinto passionale e ci permette di vedere oggettivamente la realtà. La pace che ci dà Gesù ci conduce alla ricerca dell’Amore di Dio, consapevoli che solo Dio può appagare tutte le nostre aspirazioni.
Dove c’è Amore non è mai presente l’odio, la malizia, l’inganno e il calcolo umano.
Gesù ha detto, insegnato e fatto diffondere la dottrina dell’amore totale verso Dio e il massimo rispetto verso il prossimo. In questo sta la vera comunione con Gesù; è proprio l’amore verso Dio e verso tutti gli altri a stabilire la fondatezza della nostra vita spirituale. Non c’è cammino di Fede senza amore, è l’amore che riempie la nostra vita di veridicità e fedeltà, è l’amore ad impregnare tutta la nostra esistenza.
Compiere grandi opere o fare incontri di preghiera o pellegrinare ovunque senza amore profondo verso Gesù, risultano quasi inutile, perché la condizione per piacere a Dio è l’amore verso Lui e verso il prossimo. Spesso è un vero sacrificio amare quelle persone difficili o che tramano contro noi, ma proprio qui deve emergere la nostra Fede. È facile amare chi ci ama, è un sacrificio amare e perdonare chi ci odia o ci ha arrecato molte sofferenze.
Quando Gesù indica di amare il nostro prossimo, intende che ogni uomo è il nostro prossimo, è un significato allargato al massimo della comprensione. Non c’è prossimo più vicino e più lontano, il nostro prossimo è ogni persona da amare. Possiamo anche evitare di dialogare o mangiare insieme se l’incontro arreca altri litigi, ma la nostra disponibilità ad amare deve essere quasi infinita.
Il perdono lo possiamo anche donare nel nostro cuore, eliminando tutti i ricordi avversi.
È bene ricordare che Gesù ci ama sempre nonostante i peccati e i tradimenti al Suo Amore. Gesù ha sempre misericordia anche quando l’uomo peccatore Lo offende, è sempre pronto a perdonare tutti i peccati confessati con vero pentimento. Non seguiamo un Dio dèspota o impassibile alle nostre sofferenze: Lui stesso volle provare i nostri dolori per condividere le nostre lacrime.
Il cristiano che inizia ad amare tutti e soprattutto i nemici, è un trasfigurato che vive misticamente sul Monte Tabor.

IL CAMMINO SEMPLICE


"Comincio sempre la mia preghiera in silenzio, perchè è nel silenzio del cuore che Dio parla. Dio è Amico del silenzio: dobbiamo ascoltare Dio perchè ciò che conta non è quello che diciamo noi, ma quello che Egli dice a noi e attraverso di noi".

"Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l'impegno di farlo ogni giorno. Puoi pregare in qualsiasi momento, ovunque. Non è necessario trovarsi in una cappella o in chiesa. Puoi pregare al lavoro: il lavoro non deve necessariamente fermare la preghiera nè la preghiera deve fermare il lavoro.".

"Dio è ovunque e in ogni cosa e senza di Lui non possiamo esistere. Io non ho mai dubitato dell'esistenza di Dio, nemmeno per un momento, ma so che talune persone sono dubbiose. Se non credi in Dio, puoi aiutare gli altri facendo opere d'amore, e i frutti di queste opere saranno le grazie che entrano nella tua anima. Comincerai allora, lentamente, ad aprirti e a desiderare la gioia di amare Dio.

"Vi sono moltissime religioni, e ciascuna ha modi diversi di seguire Dio. Io seguo Cristo:

Gesù è il mio Dio, Gesù è il mio Sposo, Gesù è la mia Vita, Gesù è il mio unico Amore, Gesù è ogni Cosa per me, Gesù, per me, è Tutto.

" Per questo non ho mai paura. Faccio il mio lavoro con Gesù, lo faccio per Gesù, lo faccio a Gesù e dunque i frutti sono Suoi non miei. Se hai bisogno di una guida, basta che tu guardi a Gesù.. Devi darti a Lui e affidarti a Lui completamente. Quando lo fai, ogni dubbio viene dissolto, e raggiungi una piena convinzione. Gesù ha detto: ."

"La peggiore malattia dell'Occidente oggi non è la tubercolosi o la lebbra, ma è il non sentirsi desiderati nè amati, il sentirsi abbandonati. La medicina può guarire le malattie del corpo, ma l'unica cura per la solitudine, la disperazione e la mancanza di prospettive è l'amore. Vi sono molte persone al mondo che muoiono per un pezzo di pane, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d'amore. E la povertà in Occidente assume forme nuove: non è solo solitudine, ma è anche povertà spirituale. Vi è fame d'amore, e vi è fame di Dio".

"La preghiera attiva è amore, e l'amore attivo è servizio. Cerca in ogni momento di dare incondizionatamente qualsiasi cosa di cui una persona abbia bisogno. L'importante è fare qualche cosa (per quanto piccola) e dimostrare con le proprie azioni, donando il proprio tempo, che si vuol bene. A volte vorrà dire impegnarsi in un lavoro fisico (come facciamo nelle nostre Case per i malati e i moribondi), altre volte offrire sostegno spirituale a chi se ne sta sempre chiuso in casa. Se un malato vuole medicine, dàgli medicine, se ha bisogno di conforto, confortalo".

"Abbiamo il diritto di vivere felici e in pace. Siamo stati creati per questo - per essere felici - e possiamo trovare la vera felicità e la vera pace solo quando siamo in un rapporto d'amore con Dio: vi è grande felicità nell'amarLo. Molti pensano, specie in Occidente, che il denaro renda felici. Io penso invece sia più difficile essere felice se sei ricco, perchè ti è più difficile vedere Dio: hai troppe altre cose cui pensare. Se tuttavia Dio ti ha dato il dono della ricchezza, allora usala per i Suoi scopi: aiutare gli altri, aiutare i poveri, creare posti di lavoro, dare lavoro agli altri. Non sprecare la tua ricchezza: anche avere cibo, una casa, dignità, libertà, salute e istruzione sono tutti doni di Dio, ed è questo il motivo per cui dobbiamo aiutare chi è meno fortunato di noi. "Quando offendiamo i poveri, o ci offendiamo l'un l'altro, offendiamo Dio".

" Per finire, io ho soltanto un messaggio di pace: quello di amarvi gli uni gli altri come Dio ama ognuno di voi. Gesù è venuto per portarci la buona novella che Dio ci ama e desidera che noi ci amiamo l'un l'altro.

E quando verrà il tempo di morire per tornare nuovamente a casa, da Dio, Egli ci dirà: ''Venite nel Regno preparato per voi, poichè avevo fame e Mi avete dato da mangiare, ero nudo e Mi avete vestito, ero malato e Mi avete visitato. Quanto avete fatto a uno dei più piccoli di questi Miei fratelli, l'avete fatto a Me''. Dio vi benedica.

(Madre Teresa)