" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

6 novembre 2012

CRISTIANI COSCIENTI



Gesù si fa presente, non solamente quando si ottengono le Grazie e la Sua protezione è percepibile, anche nella malattia e nella tribolazione il Signore rimane accanto a noi ed attende che accettiamo quella prova con serenità e abbandono.
I buoni cristiani sono consapevoli che la malattia o la tribolazione purifica se si riesce ad accettarla ed amarla.
Molti invece si abbattono, quasi disperano e perdono il gusto della vera preghiera. Come sarebbe diversa la vita di molti cristiani se ogni giorno pensassero alla presenza di Gesù accanto a loro! Gesù è sempre presente quando Lo invochiamo, non si stanca di ascoltarci, non vuole mai stare lontano da noi ma le nostre scelte sbagliate e i peccati volontari sono una scelta opposta a Lui. Si arriva al rifiuto piuttosto della vicinanza.
I cristiani coscienti della presenza di Gesù nella loro vita, pensano, parlano, agiscono, in modo prudente e spirituale.
Sanno restare ai loro posti, non cercano visibilità né vogliono affermare le loro tesi come quelle perfette. I cristiani coscienti amano dialogare e fraternizzare con piena sincerità. Non accoltellano alle spalle qualcuno con cui poco prima magari dialogavano o sorridevano. Sono limpidi nei loro pensieri e nel linguaggio, non si avverte alcuna preoccupazione nel dialogare con essi perché trasmettono una serena affabilità.
Tutti dobbiamo diventare cristiani coscienti, che significa consapevoli e responsabili, e questo vi assicuro non è scontato. Il cristiano cosciente dà una regolata profonda alla sua vita, non agisce più per istinto ma controlla la sua volontà, dirige le sue energie verso tutto ciò che è santo e buono. Non disperde la Grazia di Dio, non sceglie nulla di ciò che è contrario al Vangelo di Gesù.
Al contrario, quanti sono in balia dei loro istinti, hanno la coscienza oscurata e non vedono il bene, non vogliono compierlo perché non rientra nei loro schemi. Quando fanno qualche opera di carità vogliono riparare i molti peccati commessi e serve a giustificare la coscienza oscurata. Rimarrà sempre oscurata. Se le intenzioni non sono buone e non si cerca la gloria di Dio, la coscienza si oscura e non coglie più la luce delle cose evidenti! 
Più si è digiuni della volontà di Dio più si prova nausea nel compiere ciò che indica Dio nei Comandamenti e nel Vangelo!
Occorrono le disposizioni morali per uscire dalla mediocrità e salire il Colle della Trasfigurazione. Sono molto importanti la purezza di cuore, l’umiltà nei pensieri e nella vita, la retta intenzione. Queste disposizioni morali sono i pilastri per costruire tutto l’edificio spirituale. Solo così si compie il cammino della vera conversione.
Chi riconosce i propri limiti, preghi la Madonna e chieda il suo aiuto per possedere queste disposizioni morali. Tutto è possibile!
 (padre Giulio Maria Scozzaro)

28 ottobre 2012

IL "PADRE NOSTRO" SPIEGATO DALLA MADONNA


La Madonna a Medjugorje ha spiegato il Padre Nostro, lo ha commentato in un messaggio per il gruppo di preghiera il 14 marzo 1985.
«Figli cari! Voi non sapete ciò che è fondamentale nella vita di preghiera: pregare il Padre Nostro, pregare la preghiera del mattino e della sera, affidarsi a Me. Dovete imparare prima questo per poter poi pregare bene il Rosario. Stasera allora proverete a pregare un Padre Nostro radicale, e non un Padre Nostro pregato superficialmente.
Cercate stasera di avvicinarvi a quel Padre per il quale pregate, al quale dovete anelare ogni giorno e del quale la vostra anima deve aver sete. Non lasciate che vada perso questo tempo in cui imparate ad entrare nella preghiera. E non dimenticate: La preghiera non è completamente preghiera finché il vostro cuore non sarà felice.
Ora dunque meditiamo il Padre Nostro, frase per frase, e impariamo a pregarlo.
“Padre Nostro che sei nei cieli”: Dio è proprio il Padre vostro! Perché avete paura di Lui? Tendetegli le vostre mani perché Egli si è concesso a voi come Padre e vi ha dato tutto. Se i vostri padri terreni fanno tanto per voi, pensate quanto più fa il vostro Padre celeste! I vostri padri terreni vi amano, ma il vostro Padre celeste vi ama ancora di più. I vostri padri terreni possono anche adirarsi con voi, Dio no. Dio vi offre solo e sempre amore, misericordia e tenerezza.
“Sia santificato il Tuo Nome”: se dunque il Padre celeste vi ha donato tutto, come potete non rispettarLo, come potete non amarLo? Lodate e benedite il Suo Santo Nome! Testimoniate anche ai peccatori che Egli è Padre, il Padre di tutti, e come tale va servito e glorificato.
“Venga il Tuo Regno”: siate consapevoli che senza di Lui non potete far nulla. Siate coscienti che se il Suo Regno non è presente in voi, siete deboli. I vostri “regni” passano, il Suo no. Ristabilite il Suo Regno nel vostro cuore.
“Sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra”: pregate Dio perché vi faccia comprendere che i regni che voi vi costruite sono destinati a finire. Fate sprofondare questi vostri regni perché la volontà di Dio possa essere per voi l’unico vero regno. Impegnatevi a fare subito, da questo momento, ora, la volontà di Dio. Pregate perché i vostri cuori si aprano al Signore e possiate rispettarLo e ubbidirGli come lo fanno gli Angeli. E pregate perché qui sulla terra tutto possa diventare santo come in Cielo.
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”: chiedete al Padre celeste specialmente il pane per la vostra anima. ChiedeteGli che questo pane non vi manchi mai affinché possa diventare cibo che nutre la vostra vita spirituale e che vi santifichi per la vita eterna. Il pane quotidiano vi aiuta a capire ciò che si deve fare ma sappiate che questo nutrimento non vi può essere dato se non pregate.
“Rimetti a noi i nostri debiti”: voi pregate che vi siano rimessi i vostri peccati nella stessa misura in cui voi li rimettete ai vostri debitori, senza rendervi conto che se i vostri peccati fossero rimessi veramente così come voi li rimettete agli altri, sarebbe una ben misera cosa. Dio invece perdona sempre e subito quando voi Glielo chiedete affinché anche voi possiate perdonare a coloro ai quali finora non eravate capaci di farlo. SupplicateLo per questa Grazia!
“E non ci indurre in tentazione”: supplicate Dio affinché non permetta che siate tentati con grandi prove. Riconoscete la vostra debolezza. PregateLo che possiate superare ogni prova per non cadere in peccato.
“Ma liberaci dal male”: Pregate Dio che vi protegga da ogni forma di male. SupplicateLo perché vi faccia comprendere quanto di positivo c’è nelle prove che Egli permette così che possiate trarne giovamento e compiere un ulteriore passo verso la vita eterna.
“Amen”: Così sia, Signore! Tutto sia fatto come vuoi Tu!».

MARIA SS.MA, IMMAGINE PERFETTA DI SUO FIGLIO


Maria, la Madre di Gesù, era beata perché già aveva ascoltato attentamente ed osservava perfettamente, come mai nessuno prima e dopo, la Parola di Dio. Addirittura la stessa Parola eterna, il Verbo, Si incarnò in Lei e prese tutto ciò che necessita per la formazione di un corpo umano.
Il Sangue di Gesù è lo stesso Sangue di Maria Santissima; il Cuore di Gesù si è formato dal Cuore di Maria Santissima.

INSEGNAMI LA VERA SAGGEZZA

Signore Gesù, 
insegnami la vera saggezza. Concedimi di bere l'acqua viva del Tuo Spirito, che è luce, conoscenza e prudenza. 
Quando incontrerò il Tuo sguardo nei miei fratelli, ascoltando la Tua Parola o sedendomi al tavolo della Tua Eucaristia, non permettere che altri problemi prendano il posto della Tua presenza.
Maestro Buono, desidero seguirTi per entrare nel Regno di Dio e ricevere la vita eterna, anche se so che devo donarmi totalmente, perché Tu Ti sei donato totalmente a noi. 

So che non sarà facile, ma a mano a mano che avanzerò con Te nel cammino, mi sentirò più libero per porre il mio cuore in ciò che veramente conta e dura, nell'amore del Padre che Tu ci hai mostrato.

IL GIUSTO VIVRA' PER MEZZO DELLA FEDE

Signore, Tu ci rendi giusti per mezzo della fede e ogni volta che mi rivolgo a Te nell'intercessione, mi ricordo che Tu hai detto che la preghiera del giusto aveva una grande efficacia. 

Io non posso avvalermi delle mie azioni, e neppure della mia fedeltà per reclamare da Te qualcosa, ma invoco la Tua giustizia, invoco Te che vivi in me e mi trasformi a poco a poco in una nuova creatura.
Tu, dall'interno, fai rialzare ciò che è caduto e raddrizzi ciò che è storto. È così che io posso comprendere: "Il giusto vivrà per mezzo della fede".

PADRE LIVIO SCRIVE....


Cari amici,
Benedetto XVI ha dato avvio all'anno della fede che appare come uno straordinario dono di grazia per tutta la Chiesa.
All'inizio delle apparizioni la Regina della pace ha detto che è venuta per risvegliare la fede.
Questa espressione sta a indicare che la Madonna è preoccupata in primo luogo per i paesi di antica evangelizzazione, come l'Europa, che "stanno rifiutando Cristo".
Questa è anche la preoccupazione della Chiesa, da Paolo VI a Benedetto XVI,  dinanzi allo spettacolo degli adulti che perdono la fede e delle nuove che crescono senza conoscerla.
La fede è come un fiore, che perisce senza l'acqua della preghiera e la luce della grazia.
Crescere nella fede, attingendo alla sana dottrina e alla fonte di grazia dei sacramenti, deve essere l'impegno di vita di quest'anno.
Conoscere la fede, viverla, testimoniarla e insegnarla è il programma di Maria e della Chiesa.
Solo chi è saldo nella fede resisterà nella prova senza perire.
vostro Padre Livio

PERLE DI SAGGEZZA


Oggi molti cristiani non hanno ancora compreso che è importante amare Dio con tutto il cuore e vivere nell’onestà o giustizia per considerarsi seguaci autentici. Non serve a nulla la pratica esteriore, quella compiuta fisicamente mentre il cuore e gli interessi sono altrove. 
Non ha senso professare esteriormente una fede che non si possiede più e interiormente pensare e poi agire in opposizione al Vangelo.
Dio ci premia quando viviamo nell’umiltà; la ricerca di primeggiare manifesta invece molta impulsività e superficialità.
Chi medita il Vangelo ogni giorno e si sforza di metterlo in pratica, nel tempo si ritroverà virtù forgiate quasi senza rendersene conto, ed è questo il segno che quel credente compie un buon cammino spirituale. Arriva anche ad accettare con serena sopportazione avversità, diffamazioni, cattiverie, senza pensare mai alla vendetta.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

LA PORTA PICCOLA E' SEMPRE APERTA


Intorno alla stazione principale di una grande città, 
si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, 
una folla di relitti umani: 
barboni, ladruncoli, marocchini e giovani drogati.
Di tutti i tipi e di tutti i colori.
Si vedeva bene che erano infelici e disperati.
Barbe lunghe, occhi cisposi, 
mani tremanti, stracci, sporcizia.
Più che di soldi, 
avevano tutti bisogno di un pò di consolazione 
e di coraggio per vivere.
Ma queste cose oggi non le sa dare quasi più nessuno.
Colpiva, tra tutti, un giovane, 
sporco e con i capelli lunghi e trascurati, 
che si aggirava in mezzo agli altri poveri
naufraghi della città come se 
avesse una sua personale zattera di salvezza.
Quando le cose gli sembravano proprio andare male,
 nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, 
il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva.
Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca.
Qualche volta lo baciava, 
se lo appoggiava al cuore o alla fronte.
La lettura del bigliettino faceva effetto subito.
Il giovane sembrava riconfortato,
 raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.
Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto?
Sei piccole parole soltanto:
"La porta piccola è sempre aperta".
Tutto qui.
Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre.
Significava che era stato perdonato 
e in qualunque momento avrebbe potuto tornare a casa.
E una notte lo fece.
Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta.
Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto.
Il mattino dopo, quando si svegliò, accanto al letto, c'era suo padre.
In silenzio, si abbracciarono. 
Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre 
una piccola porta aperta per l'uomo.
Può essere la porta del confessionale, 
quella della chiesa o del pentimento.
E là sempre un Padre che attende.
Un Padre che ha già perdonato 
e che aspetta di ricominciare tutto daccapo.

13 ottobre 2012

MARIA, MODELLO DI VITA NELLA FEDE


O Dio, Padre nostro, nella Santissima Vergine Maria ci hai dato un Modello di vita nella fede. 
Maria è beata perché ha creduto e ha avuto pienamente fede in Te. Accettando con un Cuore Immacolato il Tuo Verbo Eterno, Maria L'ha concepito nel Suo grembo verginale, e L'ha avvolto nel Suo amore materno. Maria ha compreso meglio di tutti le parole pronunciate dal Suo Figlio e le ha messe in pratica in modo perfetto. 
Per questo Maria Gli è la più cara fra tutti gli esseri umani, in quanto Serva di Dio che sa ascoltare e credere.

IL TUO ANGELO CUSTODE OGGI DICE:

Se ti càpita di voler chiedere un segno al Signore, guarda la reazione di Gesù quando i farisei Gli domandarono "un segno dal Cielo". 
Gesù sospirò profondamente e disse: "Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: nessun segno verrà dato a questa generazione." 
Poi se ne andò, rimontò sulla barca e partì verso l’altra riva” (Mt 16)
Quanta forza in questo breve passaggio! Una forza oscura, poiché Gesù sapeva che un segno non sarebbe servito che a nutrire l’ostilità dei farisei. 
 Il Cielo non dona segni che alle anime interiormente ben disposte a nutrire la loro fede. Lascia al Signore il giudizio circa l’opportunità di donarti un segno. Più la tua fede sarà grande, meno avrai bisogno di segni. 
Non sei già circondato da una moltitudine di segni: gli splendori della creazione, il cammino dell’umanità verso la Luce, irresistibilmente, a dispetto delle minacce e dei rovesci inflitti dalle forze antagoniste delle tenebre? 
Tu che sai interpretare i segni dei tempi, sappi anche interpretare gli innumerevoli segni nei quali sei immerso.

CHI SONO GLI ANGELI E CHE RAPPORTO HANNO NELLA STORIA DEL GENERE UMANO?


Prima di tutto l’esistenza degli Angeli è un dogma di Fede, definito più volte dalla Chiesa (Simbolo Niceno, Simbolo Costantinopolitano, IV Concilio Lateranense (1215), Concilio Vaticano I (1869-70).
Tutto ciò che riguarda gli Angeli, ha costituito una scienza propria detta ‘angelologia’; e tutti i Padri della Chiesa e i teologi, hanno nelle loro argomentazioni, espresso ed elaborato varie interpretazioni e concetti, riguardanti la loro esistenza, creazione, spiritualità, intelligenza, volontà, compiti, elevazione e caduta. Come si vede la materia è così vasta e profonda, che è impossibile in questa scheda succinta, poter esporre esaurientemente l’argomento, ci limiteremo a dare qualche cenno essenziale.
Esistenza e creazione
La creazione degli Angeli è affermata implicitamente almeno in un passo del Vecchio Testamento, dove al Salmo 148 (Lode cosmica), essi sono invitati con le altre creature del Cielo e della terra a benedire il Signore:“Lodate il Signore dai Cieli, lodatelo nell’alto dei Cieli. Lodatelo, voi tutti suoi Angeli, lodatelo, voi tutte sue schiere… Lodino tutti il nome del Signore, perché al suo comando ogni cosa è stata creata”.
Nel nuovo Testamento (Col 1,16) si dice: “Per mezzo di Cristo sono state create tutte le cose nei Cieli e sulla terra”. Quindi anche gli Angeli sono stati creati e se pure la tradizione è incerta sul tempo e nell’ordine di questa creazione, essa è ritenuta dai Padri indubitabile; certamente prima dell’uomo, perché alla cacciata dal Paradiso terrestre di Adamo ed Eva, era presente un Angelo, posto poi a guardia dell’Eden, per impedirne il ritorno dei nostri progenitori.
Spiritualità
La spiritualità degli Angeli, è stata oggetto di considerazioni teologiche fra i più grandi Padri della Chiesa; S. Giustino e S. Ambrogio attribuivano agli Angeli un corpo, non come il nostro, ma luminoso, imponderabile, sottile; S. Basilio e S. Agostino furono esitanti e si espressero non chiaramente; S. Giovanni Crisostomo, S. Gerolamo, S. Gregorio Magno, asserirono invece l’assoluta spiritualità; il già citato Concilio Lateranense IV, quindi il Magistero della Chiesa, affermò che gli Angeli sono spirito senza corpo.
L’angelo per la sua semplicità e spiritualità è immortale e immutabile, privo di quantità non può essere localmente presente nello spazio, però si rende visibile in un luogo per esplicare il suo operato; non può moltiplicarsi entro la stessa specie e S. Tommaso d’Aquino afferma che tante sono le specie angeliche quanti sono gli stessi Angeli, l’uno diverso dall’altro.
Nella Bibbia si parla di Angeli come di messaggeri ed esecutori degli ordini divini; nel Nuovo Testamento essi appaiono chiaramente come puri spiriti. Nella credenza ebraica essi furono talvolta avvicinati a esseri materiali, ai quali si offriva ospitalità, che essi ricambiavano con benedizioni, promesse di prosperità, ecc.
Intelligenza e volontà
L’Angelo in quanto essere spirituale non può essere sprovvisto della facoltà dell’intelligenza e della volontà; anzi in lui debbono essere molto più potenti, in quanto egli è puro di spirito; sulla prontezza e infallibilità dell’intelligenza angelica, come pure sull’energia, la tenace volontà, la libertà superiore: il grande Dottore Angelico, S. Tommaso d’Aquino, ha scritto ampiamente nella sua “Summa Theologica”, alla quale si rimanda per un approfondimento.
Elevazione
La Sacra Scrittura suggerisce più volte che gli Angeli godono della visione del volto di Dio, perché la felicità alla quale furono destinati gli spiriti celesti, sorpassa le esigenze della natura ed è soprannaturale. E nel Nuovo Testamento frequentemente viene stabilito un paragone fra uomini, Santi e Angeli, come se la meta cui sono destinati i primi, altro non sia che una partecipazione al fine già conseguito dagli Angeli buoni, i quali vengono indicati come ‘santi’, ‘figli di Dio’, ‘Angeli di luce’ e che sono ‘innanzi a Dio’, ‘al cospetto di Dio o del suo trono’; tutte espressioni che indicano il loro stato di beatitudine; essi furono santificati nell’istante stesso della loro creazione.
Caduta
Il Concilio Lateranense IV, definì come verità di Fede che molti Angeli, abusando della propria libertà caddero in peccato e diventarono cattivi. San Tommaso affermò che l’Angelo poté commettere solo un peccato d’orgoglio, lo spirito celeste deviò dall’ordine stabilito da Dio e non accettandolo, non riconobbe al disopra della sua perfezione, la supremazia divina, quindi peccato d’orgoglio cui conseguì immediatamente un peccato di disobbedienza e d’invidia per l’eccellenza altrui.
Altri peccati non poté commetterli, perché essi suppongono le passioni della carne, ad esempio l’odio, la disperazione. Ancora S. Tommaso d’Aquino specifica, che il peccato dell’Angelo è consistito nel volersi rendere simile a Dio.
La tradizione cristiana ha dato il nome di Lucifero al più bello e splendente degli Angeli e loro capo, ribellatosi a Dio e precipitato dal Cielo nell’inferno; l’orgoglio di Lucifero per la propria bellezza e potenza, lo portò al grande atto di superbia con il quale si oppose a Dio, traendo dalla sua parte un certo numero di Angeli.
Contro di lui si schierarono altri Angeli dell’esercito celeste capeggiati da Michele, ingaggiando una grande e primordiale lotta nella quale Lucifero con tutti i suoi, soccombette e fu precipitato dal Cielo; egli divenne capo dei demoni o diavoli nell’inferno e simbolo della più sfrenata superbia.
Il nome Lucifero e la sua identificazione con il capo ribelle degli angeli, derivò da un testo del profeta Isaia (14,12-15) in cui una satira sulla caduta di un tiranno babilonese, venne interpretata da molti scrittori ecclesiastici e dallo stesso Dante (Inf. XXIV), come la descrizione in forma poetica della ribellione celeste e della caduta del capo degli angeli.
“Come sei caduto dal Cielo, astro del mattino, figlio dell’aurora! Come sei stato precipitato a terra, tu che aggredivi tutte le nazioni! Eppure tu pensavi in cuor tuo: Salirò in Cielo, al di sopra delle stelle di Dio innalzerò il mio trono… salirò sulle nubi più alte, sarò simile all’Altissimo. E invece sei stato precipitato nell’abisso, nel fondo del baratro!”.
L’esercito celeste
La figura dell’Angelo come simbolo delle gerarchie celesti, in genere appare fin dai primi tempi del cristianesimo, collocandosi in prosecuzione della tradizione ebraica e come trasformazione dei tipi precristiani delle Vittorie e dei Geni alati, che avevano anche la funzione mediatrice, tra le supreme divinità e il mondo terrestre.
Attraverso l’insegnamento del “De celesti hierarchia” dello pseudo Dionigi l’Areopagita, essi sono distribuiti in tre gerarchie, ognuna delle quali si divide in tre cori.
La prima gerarchia comprende i Serafini, i Cherubini e i Troni; la seconda le Dominazioni, le Virtù, le Potestà; la terza i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli.
I cori si distinguono fra loro per compiti, colori, ali e altri segni identificativi, sempre secondo lo pseudo Areopagita, i più vicini a Dio sono i serafini, di colore rosso, segno di amore ardente, con tre paia di ali; poi vengono i cherubini con sei ali cosparse di occhi come quelle del pavone; le potestà hanno due ali dai molti colori; i principati sono Angeli rivolti verso Dio e così via.
Più distinti per la loro specifica citazione nella Bibbia, sono gli Arcangeli, i celesti messaggeri, presenti nei momenti più importanti della Storia della Salvezza; Michele presente sin dai primordi a capo dell’esercito del cielo contro gli angeli ribelli, apparve anche a Papa S. Gregorio Magno sul Castel S. Angelo a Roma, lasciò il segno della sua presenza nel Santuario di Monte S. Angelo nel Gargano; Gabriele il messaggero di Dio, apparve al profeta Daniele; a Zaccaria annunciante la nascita di S. Giovanni Battista, ma soprattutto portò l’annuncio della nascita di Cristo alla Vergine Maria; Raffaele è citato nel Libro di Tobia, fu guida e salvatore dai pericoli del giovane Tobia.
L’Angelo nella Bibbia
Specifici episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, indicano la presenza degli Angeli: la lotta con l’Angelo di Giacobbe (Genesi 32, 25-29); la scala percorsa dagli Angeli, sognata da Giacobbe (Genesi, 28, 12); i tre Angeli ospiti di Abramo (Genesi, 18); l’intervento dell’Angelo che ferma la mano di Abramo che sta per sacrificare Isacco; l’Angelo che porta il cibo al profeta Elia nel deserto.
L’annuncio ai pastori della nascita di Cristo; l’Angelo che compare in sogno a Giuseppe, suggerendogli di fuggire con Maria e il Bambino; gli Angeli che adorano e servono Gesù dopo le tentazioni nel deserto; l’Angelo che annunciò alla Maddalena e alle altre donne, la resurrezione di Cristo; la liberazione di S. Pietro dal carcere e dalle catene a Roma; senza dimenticare la cosmica e celeste simbologia angelica dell’Apocalisse di S. Giovanni Evangelista.
L’Angelo Custode
Infine l’Angelo Custode, l’esistenza di un Angelo per ogni uomo, che lo guida, lo protegge, dalla nascita fino alla morte, è citata nel Libro di Giobbe, ma anche dallo stesso Gesù, nel Vangelo di Matteo, quando indicante dei fanciulli dice: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro Angeli nel Cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei Cieli”.
La Sacra Scrittura parla di altri compiti esercitati dagli Angeli, come quello di offrire a Dio le nostre preghiere e sacrifici, oltre quello di accompagnare l’uomo nella via del bene.
(Antonio Borrelli) 

IL DI PIU' E' DEI POVERI



"I vostri beni altro non sono che un deposito che il buon Dio ha messo nelle vostre mani: dopo il vostro necessario e quello della vostra famiglia, il resto è dovuto ai poveri." 
(Santo Curato d’Ars)

L'OPERA DEL DEMONIO NEL MONDO


Rileggiamo quanto Gesù dice a Maria Valtorta sull’opera instancabile e sfrenata dei diavoli: «Il demonio non dice mai: “Basta. Ora sono stanco e mi riposo”. Egli è l’instancabile. Passa agile come il pensiero, e più ancora, da questo a quell’uomo, e tenta e prende, e seduce, e tormenta, e non dà pace. Assale proditoriamente e abbatte se non si è più che vigilanti.
Delle volte si insedia da conquistatore per debo­lezza dell’assalito, altre vi entra da amico, perché il modo di vi­vere della preda cercata è già tale da essere alleanza col Nemi­co. Tal’altra, scacciato da uno, gira e piomba sul migliore, per farsi vendetta dello smacco avuto da Dio o da un servo di Dio. Ma voi dovete dire ciò che dice lui: “Io non riposo”. Lui non ri­posa per popolare l’inferno. Voi non dovete riposare per popolare il Paradiso».
Dovete comprendere che l’acume intellettivo dei diavoli è sproporzionato al nostro: essi erano Angeli di Dio e anche dopo la dannazione posseggono un’intelligenza smisurata rispetto alla nostra. L’opera di convincimento che utilizzano sulle coscienze è potentemente contraffatta, riescono piano piano ad inserire nella mente degli orgogliosi -soprattutto -, tutto e il contrario di tutto dei loro inganni.
E sono molti i cattolici che cadono nelle grinfie dei diavoli, ce ne accorgiamo dal loro linguaggio e dalle loro scelte, come per esempio quei Vescovi che attaccano il Vangelo e non vogliono più seguire la sana dottrina della Chiesa.
Vescovi e Sacerdoti che forse alcuni decenni fa pregavano anche il Rosario, nel tempo e con l’abbandono della preghiera hanno perduto la Grazia di Dio e vivono arrancando, senza più sentire nel cuore la presenza di Gesù. La mancanza di Dio fa esaltare il proprio Io, così la persona si trasforma in idolo e non ha più la capacità di pregare bene. Può perdere la Fede pur continuando a pregare a modo suo, illudendosi di essere perfetta!
I diavoli vogliono distruggerci e portarci lontano da Gesù e dalla Verità, ma se recitiamo una sola Ave Maria con Fede, scappano via.
Noi diventiamo più forti di tutti i diavoli quando siamo in Grazia di Dio e recitiamo il Santo Rosario; è la presenza dello Spirito di Dio e la protezione della Madonna a terrorizzarli e a farli allontanare da noi. Rimangono comunque l’amore e l’umiltà i due mezzi più odiati dai diavoli; la persona che ama ed è umile mette terrore a tutti i diavoli.
Quindi, i diavoli hanno seminato solo in Italia un centinaio di false apparizioni per allontanare i credenti e i peccatori dalle apparizioni autentiche, come Lourdes, Fatima, Medjugorje e dai Santuari mariani più frequentati: Pompei, Loreto e quelli locali importanti. È una strategia questa dei diavoli, studiata con arguzia maledetta, finalizzata a formare falsi veggenti pienamente posseduti dall’inganno satanico.
Ci sono quelli che partecipano consapevolmente nell’inganno delle false apparizioni ed altri veggenti che si trovano coinvolti senza il loro volere e vedono realmente nell’apparizione una madonna fantoccio perché è satana. Considerate che un veggente può anche vedere realmente una falsa madonna.
«In un’apparizione del 1982, Mirjana raccontò di aver visto satana con le sembianze della Madonna: nel dialogo che ne seguì, egli chiese esplicitamente alla veggente  di rinunciare a Maria Santissima e di seguirlo, promettendole ricompense incredibili e doni preziosi, come l’amore e la felicità. Mirjana riuscì a essere categorica nel suo rifiuto e quando, subito dopo, la Madonna le apparve per rassicurarla, le spiegò che il diavolo esiste e vive e opera in mezzo agli uomini.
Un giorno, satana ebbe anche l’ardire di presentarsi al cospetto di Dio per chiedergli di poter tentare la Chiesa. Dio gli concesse il tempo di un secolo, nel quale avrebbe potuto mettere alla prova la fedeltà dei suoi pastori.
Sono le debolezze degli uomini il nutrimento del maligno, le fragilità e le irrequietudini dell’animo umano: è su queste piccole crepe dell’interiorità dell’uomo che egli si infila, per poi prenderne completamente il controllo. In un’altra apparizione di satana a Mirjana, ella ricorda perfettamente la confusione, il senso di debolezza e l’incapacità di reagire: la figura nera, terrificante, irreale le si era parata di fronte e le sogghignava, tentandola con il miraggio di doni, come la bellezza, contrapposti alle sofferenze e ai sacrifici che le aveva portato, invece, la Madonna.
Vicka, un giorno, mentre Mirjana pregava e attendeva la sua apparizione, ebbe la visione di un giovane accattivante, confidenziale e simpatico. Non faceva paura, ma tentava di blandirla con i suoi modi garbati, promettendole splendidi doni e un avvenire meraviglioso. Solo dopo la Madonna le spiegò che satana agisce in maniera subdola, approfittando di ogni distrazione, debolezza, incertezza nella preghiera e nella fede. Se trova un varco nei cuori degli uomini, è li che si insinua e rimane a lungo, essendo sempre più difficile estirparlo.
Satana è impegnato, ora più che mai, nel distruggere i piani di pace della Madonna. La sua presenza nel mondo si è fatta più forte, ossessiva, combattiva. Marija ricorda l’episodio della giovane italiana posseduta dal demonio, rifiutata da tutti perchè con la sua aggressività incontrollata spaventava e disturbava: si diceva che avesse fatto un patto con Satana, che fosse stata coinvolta in messe nere e rituali sacrileghi. L’unica a offrirle aiuto e ospitalità fu proprio la veggente. La donna rimase presso Marija per parecchio tempo e fu una vera e propria battaglia, vinta solo grazie alla pazienza, alla bontà e alla Fede incrollabile della veggente: le benedizioni, la perseveranza nella preghiera e la Fede nelle parole di Dio indussero satana ad abbandonare la donna».
(padre Giulio Maria Scozzaro)

PREGARE E' LA VIA PER AFFRONTARE TUTTI I MALI


Pregare è la via per affrontare tutti i mali di cui soffriamo. (Forgia, 76)
L'orazione — ricordalo — non consiste nel fare bei discorsi, dire frasi magniloquenti o consolanti...
Orazione è a volte uno sguardo a un'immagine del Signore o di Sua Madre; altre volte, una supplica, in parole; altre ancora, l'offerta delle buone opere, dei risultati della fedeltà...
Come il soldato che sta di sentinella, così dobbiamo stare noi alla porta di Dio nostro Signore: e questo è orazione. O come si accuccia un cagnolino ai piedi del suo padrone.
— E non esitare a dirglielo: Signore, sono qui come un cane fedele; o, meglio, come un somarello, che non darà calci a chi lo ama. (Forgia, 73)
La tua orazione non può limitarsi a sole parole: deve avere contenuti reali e conseguenze pratiche. (Forgia, 75)
L'eroismo, la santità, l'audacia, richiedono una costante preparazione spirituale. Agli altri, darai sempre soltanto ciò che hai; e, per dare Dio, devi frequentarLo, vivere la Sua Vita, servirLo. (Forgia, 78) 

IL CRISTIANO E LA SOFFERENZA


Seguire Gesù con impegno significa rivivere la Sua Vita, ripassare le fasi cruciali della Sua esistenza. Sono fasi dolorose che si sopportano con amore, ma fastidiose per quanti non hanno la capacità di accettarle per mezzo della preghiera che tutto ottiene. Per i cristiani è un dono partecipare alla Vita di Gesù, anche se dovranno imbattersi in momenti di sofferenza, guadagnandone però Grazie e vita eterna.
In questa vita, però, non soffrono solamente i cristiani; l’umanità soffre per mille e mille ragioni diverse; anche i ricchi soffrono le pene dell’inferno in questa vita nonostante la loro opulenza. I ricchi che non aiutano con amore i poveri e le opere della Chiesa, hanno un vuoto interiore che li macera lentamente, non c’è nulla che possa addolcire questa sensazione di vuoto e di infelicità. Molti ricchi senza Dio vivono già qui le loro pene e forse -purtroppo- continueranno nell’aldilà.
I cristiani soffrono e insieme a Gesù sopportano con amore e riescono ad andare avanti senza ricorrere alle droghe o all’alcol, al sesso impazzito e alla perversione, ricercate da quanti vivono le loro sofferenze sfuggendo e rifiutando la realtà. I cristiani sanno di soffrire, hanno una motivazione da dare alla loro sofferenza se conoscono la vita spirituale e il cammino di purificazione.
Consideriamo le sofferenze inaudite di Padre Pio: per cinquant’anni portò le stimmate vive sul corpo e tramite questa sofferenza si convertirono milioni di peccatori. Inoltre la sua santità aumentava di continuo.
 Ognuno di noi consideri la sua vita: le sofferenze giornaliere non mancano mai, i rifiuti dei non credenti e dei familiari disturbati sono sempre presenti, si subiscono persecuzioni e umiliazioni che possiamo paragonarle alla morte civile, ma poi improvvisamente… Gesù spazza via tutta la sofferenza e dona la vittoria ai Suoi seguaci fedeli; e i persecutori sono sconfitti e schiacciati.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

26 settembre 2012

UN SORRISO, UN GESTO GENTILE FANNO MERAVIGLIE


Sì, sei stato scelto da Dio, e ormai sei tra i Suoi fedeli e prediletti, così devi imperativamente rivestire il tuo cuore “di tenerezza e di bontà, di umiltà, di dolcezza, di pazienza” (2 Col 3,12). 
Devi agire come Lui; Egli ti ha perdonato e tu ne sei ben cosciente, allora fa’ lo stesso. 
La tua vita, ormai, è una lode a Dio, il tuo cuore trabocca di gioia e di azioni di grazie. 
LodaLo con la preghiera, con le azioni, applicando alla lettera le parole di Gesù: “Non giudicate, e non verrete giudicati, non condannate, e non verrete condannati, perdonate, e vi sarà perdonato... “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Mt 19,19). 
Quale prossimo? Ogni uomo è il tuo prossimo, il tuo vicino, il tuo collega di lavoro, l’immigrato, la commessa, gli occupanti della macchina che ti precede, i viaggiatori del tuo scompartimento, la persona che incroci per la strada, il mendicante che ti tende la mano, il giovane che ti spinge. 
Un sorriso, un gesto gentile fanno meraviglie. Sono anch’essi usciti dal seno della loro madre e tutti ritorneranno alla terra. Hanno tutti un’anima immortale; aiutali, non fosse che per un brevissimo istante, a salvare la loro anima.

LA LUCE E IL TRIONFO DELLA VERITA'


Senza la Luce di Gesù si brancola nel buio e si prendono cantonate di continuo, si compiono scelte folli e sbagliate, si cammina nella via dell’agitazione e della perenne confusione. La mente è senza luce, non ha discernimento e capacità di vedere bene, tutto è buio anche in pieno giorno estivo.
La luce e il trionfo della verità, sono due temi che mi appassionano molto.
 Ogni cristiano è una lampada che deve illuminare anche le tenebre con la sua presenza, ma questo è possibile se porta Gesù in sé, in quanto Egli è la vera Luce: noi effondiamo luce come emanazione da Lui.
Se siamo collegati a Gesù, la Luce vera, anche noi emaniamo luce, altrimenti siamo e restiamo nelle tenebre.
Guardate il mondo, è completamente nelle tenebre per colpa di potenti accecati dall’orgoglio e da scelte politiche irrazionali, scriteriate e poco intelligenti. È uno spettacolo pietoso sentire al telegiornale o leggere di iniziative assurde di persone che comandano il mondo o di personaggi dello sport e dello spettacolo, italiani famosi che prendono abbagli veramente clamorosi. Sono errori che qualsiasi buon cristiano può già valutare nel momento in cui qualche potente o politico decide qualcosa.
È lo spettacolo del ridicolo vedere già in anticipo dove andranno a sbattere la testa politici di destra e di sinistra che stanno in Parlamento da trent’anni e ancora giocano a chi dice la bugia più grossa. Vedere chi crea partitini per diventare leader e ricevere i voti solo dai parenti stretti. O sentire dichiarazioni pompose per salvare l’Italia mentre continuano a percepire centinaia di migliaia di euro l’anno. O cambiare ogni giorno opinione su molti argomenti o sulle alleanze, come fanno quasi tutti i politici.
Sono abbagli grossi che manifestano la mancanza di una luce superiore al loro intelletto, e proprio perché spento, non riescono ad indovinare le scelte corrette. Non avviene solamente in Italia, il mondo è oramai nelle tenebre e necessita della Luce del Vangelo.
Quasi tutte le luci umane sono spente, non emanano più nulla. Anche molti di quelli che sono chiamati nella Chiesa ad essere luce nel mondo, hanno finito per spegnere la fiamma a causa della mancanza di olio, di Fede.Chi è un Consacrato senza Gesù e cosa potrà dare una lampada spenta?
Il mondo si regge grazie alla preghiera di quei Sacerdoti, Monache di clausura e dei buoni credenti che vivono nelle famiglie, tutti loro vivono nel nascondimento e pregano con una Fede grande! È la loro preghiera a trattenere la Giustizia di Dio. Ma fino a quando sarà possibile?
Gesù ha dato ai Suoi Sacerdoti ogni possibilità di illuminare spazi immensi e incalcolabili coscienze: vuole però una collaborazione piena, li vuole pienamente spirituali, ricolmi di saggezza e di prudenza, possessori di un grande discernimento per illuminare i passi dei credenti. La via per restare collegati alla Luce di Gesù è la vita virtuosa, la frequenza ai Sacramenti, il vivo desiderio di compiere quello che Egli ha insegnato nel Vangelo.
Se mancano queste caratteristiche si spezza il collegamento con la Luce Divina, non essendoci più questo contatto non si emanerà più nulla di buono, si possiederà invece una luce apparente che non servirà neanche ad illuminare le tenebre. Cosa occorre per capire che se non si rimane in Grazia di Dio, non si potrà più avere la Luce Divina e invece si diffonderà egoismo, confusione, dissolutezza? Il libro della Sapienza ci spiega l’importanza di restare uniti a Dio.
“La sapienza è un tesoro inesauribile per gli uomini; chi lo possiede ottiene l'amicizia con Dio. Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste, perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose. In lei c'è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell'uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell'Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività di Dio e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza” (Cfr Sap 7,13-30).
Dov’è la Luce vera, quella che illumina le coscienze in questo mondo tenebroso? È stata coperta dal modernismo dei cattolici…
Moltissime Chiese rimangono chiuse quasi tutto il giorno e non possono emanare alcuna Luce Divina: solamente per alcune ore si può accedere nella Casa di Dio, dove Gesù Eucaristia è sempre disponibile a salvare, guarire, liberare dai mali, donare pace e gioia. C’è qualche Vescovo che si espone per parlare di politica e di economia, ma non invita mai attraverso la televisione tutti i parroci italiani a tenere aperte le Chiese per molte ore al giorno. È più importante parlare di politica o la salvezza delle anime?
 Alle volte richiede tempo l’intervento di Dio, e Lui sa molto bene quando e come far trionfare i Suoi figli che Lo adorano sempre.“Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce”.
A chi soffre a causa di persecuzioni, anche tra familiari, o chi ha subito ingiustizie pesanti, dico di non vendicarsi mai e di lasciare fare a Gesù. La verità nessuno la potrà tenere lungamente soffocata, essa ha una forza talmente potente da rompere ogni legame che la tiene bloccata e di venire alla luce. Tutto ciò che oggi è segreto sarà manifestato quando lo vorrà Gesù!
Chi è il cristiano se non una lampada che brilla nelle tenebre del mondo? La bocca della verità che trionfa sempre?
(padre Giulio Maria Scozzaro)

IMITA IL SIGNORE, SARAI BENEDETTO

Tu sei stato scelto dal Signore per essere uno dei Suoi. 
Scelto per portare frutti, abbondanti e durevoli. 
Per questo pregare è così indispensabile alla tua vita interiore, come respirare lo è per il corpo. 
Guarda Gesù: la notte prima del giorno in cui scelse i Dodici in mezzo ai Suoi discepoli, già molto numerosi “Gesù andò sul monte e rimase lì a pregare Dio tutta la notte” (Lc 6,12). Non iniziare mai un incarico importante, non prendere mai una decisione definitiva senza prima aver pregato: questa preghiera sarà tanto più lunga quanto più importanti ed impegnativi saranno il tuo incarico e la tua decisione. 
La scelta dei dodici apostoli era capitale per Gesù: così l’ha preparata con un’intera notte di preghiera. 
Imita il Signore, sarai benedetto.

E' NECESSARIO MIGLIORARSI OGNI GIORNO DI PIU'


Oggi, l’umanità è stordita da mille cose materiali ed effimeri, è così immersa nella ricerca di piaceri festaioli da non accorgersi di avere paralizzato l’anima… La confusione mentale diventa predominante, non si è più capaci di vedere la realtà nella sua limpida verità, tutto viene trasformato dalla spiritualità che ci si ritrova.
Pensiamo a Padre Pio o al Santo Curato d’Ars, pensiamo anche ad un cattolico che frequenta la Messa: prega come può e non si impegna nel rinnegamento, nella pratica delle virtù e nel dominio dei vizi. 
I Santi hanno l’intelletto limpido per vedere nell’invisibile le cose come stanno; il peccatore ostinato non distingue le cose più semplici. Dà opinioni personali e che nascono dalla deformata spiritualità che possiede.
I cattolici che vivono di opinioni e che quasi sempre risultano sbagliate, devono fermarsi e chiedersi il motivo delle valutazioni errate.  
Non ci potrà mai essere un avanzamento e miglioramento nella vita spirituale se manca lo sforzo, l’impegno costante, la salita del Monte Tabor. Questa è l’ascetica.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

IL TUO ANGELO CUSTODE DICE:

Sii radicato in Gesù, tuo Salvatore, costruisci la tua vita su di Lui; resta saldo nella fede, così come te l’hanno insegnata; sii traboccante di azioni di grazie (cfr. Col 2,6-7)
Questo attaccamento al Signore ti protegge nelle tempeste più violente della vita. 
Rimarrai attaccato saldamente allo Spirito, calmo anche nelle tormente che non mancheranno di assalirti. 
Così, non prestare mai attenzione ai propositi ingannevoli e vedi come i cattivi pastori agiscono per smarrire le pecore del Buon Pastore.

16 settembre 2012

IL TUO ANGELO CUSTODE DICE:

Ama gli spazi calmi dove puoi dialogare con il Signore. Egli si lascia trovare soprattutto nel silenzio.
Fuggi il caos e l’agitazione. Prega per un’era in cui gli uomini si ritrovino nella serenità che offre il silenzio presso una sorgente nascosta. La sorgente divina.

15 settembre 2012

LA SANTA MESSA


La Chiesa ci insegna che la Messa è il vero Sacrificio di Gesù Cristo, in modo incruento cioè senza spargimento di Sangue, ma veramente nella consacrazione l’altare diventa il Calvario. Oltre l’autentico insegnamento del Magistero della Chiesa, ne hanno fatto esperienza molti Santi: Padre Pio celebrava in uno stato quasi estatico e durante la sua celebrazione non si sentiva neanche un piccolo rumore.
Nella Messa che celebrava avveniva misticamente la crocifissione di Gesù e si rimaneva in adorazione per ringraziare e ricevere molte Grazie. Al contrario, meno partecipazione interiore alla Messa, con distrazioni ed esibizioni in tutti i sensi… meno si riceve da Gesù. Molti escono dopo la Messa nella stessa condizione spirituale di prima o forse peggio.
Molti insegnamenti protestanti da parte di Vescovi e Sacerdoti lontani dal Magistero del Papa, da decenni insegnano anche nei seminari che la Messa è solo una preghiera, un ricordo e niente più.
La Messa è invece il Memoriale del Sacrificio di Gesù, è il ringraziamento a Dio Padre e i fedeli non possono partecipare misteriosamente al vero Sacrificio di Gesù sul Calvario, nella confusione di schiamazzi e nel disordine interiore ed esteriore. Il Sacrificio avvenuto sul Calvario, a Gerusalemme, 2000 anni fa, viene misticamente reso presente tutte le volte che si celebra la Messa. E la Messa è la preghiera infinita perché Gesù Si offre ancora al Padre per ottenere il perdono dei nostri peccati. In ogni Messa.
Il Sacerdote, al momento della Consacrazione, è uno strumento; chi agisce è Gesù, anche se è il Sacerdote a pronunciare le stesse parole che disse Gesù nell’Ultima Cena. In questo momento il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Gesù. L'Eucaristia è veramente e sostanzialmente Gesù, e partecipare alla Messa è il momento più importante di tutta la nostra vita.
Non andare a Messa alla domenica significa commettere un peccato grave, a meno che ci sia un serio motivo come una malattia, ma almeno tutte le domeniche Gesù risorto aspetta a Messa ognuno di voi per ricevere la vostra visita e sentire da voi che Lo amate e volete seguire il Suo Vangelo. Non andare a Messa la domenica equivale al rifiuto di Gesù e delle Sue Grazie.
Se la Messa è il Sacrificio di Gesù, da esso ne scaturiscono frutti infiniti. Vediamo quali sono i fini della Messa:
adorare il Signore;
ringraziarLo per i benefici che ci dona;
implorare il perdono dei nostri peccati;
domandare le Grazie di cui abbiamo bisogno.
 È un dato certo che oggi nella Chiesa si vive con superficialità la Messa e non c’è preparazione né raccoglimento durante la celebrazione.
Per comprendere meglio cos’è la Messa, leggiamo un messaggio dato a Medjugorje dalla Madonna riguardo la partecipazione alla Messa e con quale atteggiamento. La Messa è la forma più alta di preghiera. Non riuscirete mai a capirne la grandezza. Perciò siate umili e rispettosi durante la celebrazione e preparatevi ad essa con molta cura. Vi raccomando di partecipare tutti i giorni alla Messa” (13 gennaio 1984).
(padre Giulio Maria Scozzaro)