" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

29 maggio 2012

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA


A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac.  
La Cappella della Medaglia miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere Grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento.
È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 174 anni fa, dalle apparizioni della S. Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una medaglia cosiddetta “miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli Grazie e prodigi il mondo intero. 
La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: «Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l'inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la Grazia di vedere la Madonna.  
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré!”.
Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.  
Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo.  
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardandola Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria... 
Fu quello il momento più dolce della mia vita… “Figlia Mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la Grazia; di' tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle vostre orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell'anima tua...” 
Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno”.
Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle Grazie che Maria ottiene per gli uomini”.   
Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro:
“O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Subito dopo l’ovale della medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una Croce sormonta la M di Maria, in basso due Cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada.
Caterina ode allora queste parole:
”Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con Fede riceveranno grandi Grazie”.
Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, ma il sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose.
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro, ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la medaglia”.
Caterina ne riparla al suo confessore. Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel.
Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la medaglia “miracolosa”.
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 medaglie.
 Un anno dopo soltanto ne circolavano più di un milione.
 Nel 1839 la medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie!». 
“Questi raggi che vedi sono le Grazie che Io spando sulle persone che Me lo domandano”.

SONO CRISTIANO....CHI ME LO FA FARE?


C’è chi lascia tutto per amore di Gesù e ci sono molti italiani costretti a fuggire dalle case a causa dei terremoti imprevedibili e angoscianti. Tutto il Nord è colpito da sciami sismici violenti e possiamo immaginare la paura e lo stato di agitazione dei nostri connazionali che si trovano nelle zone colpite. Preghiamo per tutti loro, preghiamo perché abbiamo serenità e si rivolgano alla Madonna in questi drammatici momenti.
Forse in questi momenti alcuni rivedono la loro vita e si pongono domande, interrogano la coscienza. Anche i grandi Santi avranno avuto momenti di stanchezza fisica all’inizio delle loro missioni, una stanchezza intesa come sbigottimento dinanzi ad incomprensioni strane e persecuzioni continue. Sarebbe stato naturale ripetere: “Chi me lo fa fare?”. Molti fedeli non vogliono ascoltare né capire l’importanza di Dio nella propria vita, non si sforzano di lasciare i peccati e la vita immorale.
I più grandi predicatori, soprattutto all’inizio, hanno avuto anche insuccessi: pensiamo a San Domenico nella Francia meridionale e San Paolo in Grecia; ma se proprio all’inizio potevano provare un po’ di perplessità dinanzi a persone incredule, la Fede e la forza di volontà ricaricavano la determinazione. Sapevano che niente era inutile e che anche un piccolo gesto di amore diventava preghiera ed espiazione.
Molti cristiani più deboli però cadono nell’abbattimento e ripetono: “Chi me lo fa fare?”.
Vivere la nostra Fede richiede uno sforzo, un movimento oltre la natura, perché essa è incline al male e facile all’abbattimento. Dobbiamo compiere uno sforzo superiore alla naturale forza umana, e senza la presenza dello Spirito Santo non ci si riesce. Molti possono anche fare opere buone pur non essendo in comunione con Gesù, ma non sono opere buone compiute per Gesù, nel Suo Nome, per Suo amore.
Altri possono donare denaro ai bisognosi pur essendo anticlericali, senza avere alcuna relazione con Gesù. Davanti a Dio non sono opere meritevoli perché compiute per proprio compiacimento e auto glorificazione, ma certamente Dio gradisce determinate opere buone compiute da un ateo se fatte senza compiacimento personale.
La domanda posta sopra deve ricevere anche la risposta convinta e definitiva: amiamo, perdoniamo, ci sacrifichiamo e ci mortifichiamo per amore di Gesù Cristo. Non per quello che Lui ci dona e ci donerà eternamente, ma perché è il Signore, il Salvatore, il Guaritore. L’amore verso Lui supera ogni interesse umano e deve sempre più purificarsi. San Paolo nonostante tutte le persecuzioni che subiva riusciva a scrivere:
“Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi” (1 Cor 4,10-13).
È stato il principe degli Apostoli per la sua indomita e inimitabile forza nel predicare Gesù Cristo.
Ognuno può porsi la domanda: “Chi me lo fa fare?”. I genitori nel sacrificarsi per i figli, i figli nell’amare i genitori, i cristiani nel comportarsi sempre con onestà e dignità. La risposta è Gesù, tutto facciamo per Lui, tutto dobbiamo sopportare con amore per Lui, perché è Vivo e vede tutto, ascolta ogni parola e ad ognuno darà quello che merita, nel bene e nel male. 
(padre Giulio Maria Scozzaro)

HA SENSO PARLARE DI DIO ALLA SOCIETA' DI OGGI?


In questa società, raramente si sente parlare di vita eterna, della salvezza dell’anima, del futuro che ci attende. Molti non ne vogliono parlare per esorcizzare la paura dell’inevitabile; le persone spirituali e mature invece non temono di pensare al Paradiso.
Se ne sente parlare a sproposito in qualche pubblicità televisiva, famosa e riciclata: gli attori recitano copioni sicuramente poco spirituali e addirittura blasfemi. Qualche mese fa un comico un po’ grossolano diceva alcune battute che alle orecchie potevano risultare gradevoli, ma facevano male all’anima perché implicitamente ridicolizzavano i cristiani: creduloni e sprovveduti.
La risata copre ogni riferimento religioso, molti cristiani se ne dimenticano facilmente o lo considerano irrilevante. Così non è, i riferimenti sono molto gravi.
Per un po’ di successo chi non è disposto oggi a barattare anche le cose più care? Mi riferisco a quanti gravitano nel mondo dello spettacolo, dello sport, della moda, ecc. Anche per una breve apparizione televisiva e senza alcuna professionalità, sono pronti a spogliarsi e a fare qualsiasi scelta immorale. Pronti a farsi riprendere senza più alcun pudore e addirittura svelando segreti molto intimi per trovare il proprio nome sui quotidiani e siti online. Sono chiamati outing le rivelazioni dell’orientamento sessuale, un comportamento che da solo svela l’assoluta mancanza di moralità.
Chi non ha aiutato questi giovani? Sì è vero che molti parroci lo hanno dimenticato, ma la colpa maggiore è di quei genitori che non hanno trasmesso i valori cristiani forse perché non li avevano neanche loro. Sono quei genitori che per una vita hanno scialacquato nell’immoralità e poi quando scoprono Gesù si accorgono con orrore che i loro figli sono senza anima e perduti, sprofondati nella corruzione.
I giovani senza anima sono il riflesso di genitori amorali e senza Dio.
Ci sono anche giovani traviati che non ascoltano bravi genitori, che pregano pure, ma questi genitori hanno scoperto forse tardi che occorreva trasmettere un’educazione più religiosa e fondata sull’amore. La rigidità nell’educare è un errore, come un errore è il permissivismo su tutto. In medio stat virtus”, la virtù sta nel mezzo, ed è una grande conquista arrivare a raggiungere questo equilibrio che porta armonia a sè stessi e a tutta la famiglia.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

LA DEVOZIONE ALLA MADONNA, SPOSA DELLO SPIRITO SANTO


La devozione alla Madonna non è  un amore verso una buona Donna che ci vuole bene; è una venerazione unica verso la Madre di Dio, la Corredentrice e Mediatrice del genere umano, perché così volle Dio, suo Figlio. Solo chi ne è veramente devoto e si sforza di imitarla nella vita, riceve abbondante Spirito Santo e l’anima si purifica, perché lo spirito umano viene eliminato e rimpiazzato dallo Spirito Divino.
Dove possono andare quanti pregano lo Spirito Santo ma non sono devoti della Madonna? Vanno fuori strada!
Lo Spirito Santo è il Santificatore; la Sua azione è unita alla mediazione della Sua Sposa, perché agiscono sempre insieme e secondo la Volontà del Padre. La venuta dello Spirito Santo non è automatica come credono molti che pregano questo Spirito; viene se trova l’anima pura, se è distaccata dall’affetto verso i peccati, cioè se non li cerca ancora con passione disordinata. Ed è la Madonna la Maestra di vita spirituale, è Lei ad aiutare l’anima a spogliarsi dei vizi e dei giudizi maliziosi.
Quando io vi scrivo di recitare più Corone del Santo Rosario al giorno, non lo chiedo così per amare la Madonna; è invece la preghiera che chiama la Madonna nelle vostre anime e proprio Lei purifica silenziosamente le vostre anime, abbellendole con il Suo Spirito. Non è fine a sè stesso il Santo Rosario: oltre ad ottenere Grazie, permette alla Vergine Immacolata di operare in voi e di trasfigurarvi in piccoli Gesù. È la cosa più importante della nostra esistenza!
E dove non c’è vera devozione alla Madonna non c’è neanche vero amore a Gesù Cristo!
(padre Giulio Maria Scozzaro)

MA COSA STA SUCCEDENDO IN VATICANO?


Non siamo affatto stupiti per quanto sta avvenendo in Vaticano: questa scoperta dei documenti e le rivelazioni all’esterno sono solo piccola cosa dinanzi ad un mondo sommerso ed avvolto nelle tenebre gestito da diversi Prelati. Mi riferisco a coloro che non seguono più Gesù Cristo ed agiscono per interessi di carriera e di potere. Solo l’intervento prossimo di Dio potrà riportare la Chiesa all’iniziale splendore, e renderla pura, casta, povera, spirituale. E noi preghiamo per questo.
L’allontanamento del presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi e l’arresto del maggiordomo del Papa, sono due episodi che squarciano appena qualche fessura e lasciano intravedere lotte intestine tra Prelati. Il maggiordomo era l’uomo che addirittura allacciava le scarpe del Papa ed aveva accesso nella sua stanza per svegliarlo, e se questo maggiordomo prelevava i documenti dalla scrivania e li fotocopiava per passarli anche ai quotidiani, non c’è dubbio che obbediva ad una regia ben più alta e subdola.
Il maggiordomo non può avere agito da solo né si tratta di una sua iniziativa!
C’è una faida in Vaticano e scrivo questo con molto dolore. Le due schiere opposte di Prelati che ambiscono a poteri elevati e dominanti, verranno allo scoperto e conosceremo pubblicamente i veri seguaci di Gesù da coloro che vivono nella piena apostasia (=perdita della Fede), come profetizzato dalla Madonna nel Terzo Segreto di Fatima.
Oggi il vero Terzo Segreto è pienamente in atto e non tarderà molto a completarsi, lo stesso Papa Benedetto XVI il 10 marzo 2009 ha detto: “I Cardinali e i Vescovi si mordono e si divorano a vicenda”.
Se tre anni fa si mordevano e divoravano a vicenda, oggi a che punto sono nella lotta intestina?
Considerando i comportamenti di molti Prelati e notando l’agitazione che traspare dai loro volti, mi chiedo: quanti lottano nella Chiesa per il potere, sono ancora seguaci della dottrina di Cristo? No, nei loro cuori trionfa altro ma non lo Spirito Santo. E vivono male, non hanno pace, la preoccupazione del potere domina cuore e mente.
San Paolo lo scriveva a Timoteo: 
“L’attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla Fede e si sono da sè stessi tormentati con molti dolori” (1 Tim 6,10).
E allora cosa sarebbe oggi la Chiesa senza la presenza dello Spirito Santo? Niente, solo una combriccola di amici/nemici e nulla più. Invece lo Spirito Santo è la Vera Guida e il Santificatore dell’unica Chiesa fondata da Gesù Cristo; non potrà mai cadere e rimanere distrutta, anche se per qualche tempo dovrà patire la sua morte apparente.  
(padre Giulio Maria Scozzaro)

NON SOFFOCATE LO SPIRITO SANTO, INVOCATELO!


Convertitevi, cambiate vita, mentalità, cambiate il cuore.

Decidetevi per Gesù, chiedete aiuto allo Spirito Santo e alla Vergine Maria e
 camminerete per le vie dello Spirito.

S. Paolo ci esorta: "Non conformatevi a questo mondo, ma trasformatevi e rinnovate la vostra mente per discernere qual'è la volontà di Dio: ciò che a Lui piace, ciò che è bene e perfetto" (Rom.12,2)
Ave Maria!

27 maggio 2012

VIENI, SPIRITO SANTO....


SEQUENZA DI PENTECOSTE


Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della Tua luce.
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.

Vieni, Padre dei poveri,
vieni, Datore dei doni,
vieni, Luce dei cuori.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.

Nella fatica, Tiposo,
nella calura, Riparo,
nel pianto, Conforto.
In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.

O Luce beatissima,
invadi nell'intimo

il cuore dei Tuoi fedeli.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.

Senza la Tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa. 
Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina. 
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato. 
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.

Dona ai Tuoi fedeli
che solo in Te confidano
i Tuoi santi doni. 
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
Amen.

O SPIRITO SANTO....


O intensa Luce del mio Dio,
vieni in mio aiuto: 
insegnami a parlare, 
aiutami a tacere, 
dirigimi nel camminare, 
arrestami per sostare presso di Te, 
affinché ogni parola detta o taciuta, 
ogni passo fatto o respinto, 
tutto sia nella perfetta volontà di Dio. 
Tutti i Tuoi caldi raggi, 
o Luce Divina, 
mi diano l'equilibrio dei santi. 

PREGHIERA PER IMPLORARE LO SPIRITO SANTO


Siamo qui dinanzi a Te, o Spirito Santo; sentiamo il peso delle nostre  debolezze, ma siamo tutti riuniti nel Tuo Nome; vieni a noi, assistici, vieni nei nostri cuori; insegnaci Tu ciò che dobbiamo fare, mostraci Tu il cammino da seguire, compi Tu Stesso quanto da noi richiesto. Sii Tu solo a suggerire e a guidare le nostre decisioni, perché Tu solo, con Dio Padre e con il Figlio Suo, hai un Nome Santo e Glorioso; non permettere che sia lesa da noi la giustizia, Tu che ami l’ordine e la pace; non ci faccia sviare l’ignoranza; non ci renda parziali l’umana simpatia, non ci influenzino cariche e persone; tienici stretti a Te e in nulla ci distogliamo dalla Verità; fa’ che riuniti nel Tuo Santo Nome, sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme, così da fare tutto in armonia con Te, nell’attesa che per il fedele compimento del dovere ci siano dati in futuro i premi eterni. Amen. 

3 Gloria al Padre

26 maggio 2012

TUTTI SIAMO CHIAMATI ALLA SANTITA'


Gesù ha un disegno particolare su ognuno di noi, chiede di realizzarlo nella famiglia e nei luoghi che si frequentano.
Gesù conosce perfettamente il cuore di ognuno di noi, sa benissimo il numero dei palpiti di amore sincero che si emettono verso Lui, sa le debolezze, i desideri sinceri di operare onestamente, i vizi che dominano e le cattiverie di cui è capace un cuore che non ama. Gesù conosce tutto di noi, e ad ognuno ha assegnato un compito, ha posto un Suo disegno da realizzare nella vita matrimoniale, religiosa, ma lo stesso vale per quanti non sono coniugati e scelgono di non sposarsi.
Non è facile capire il disegno di Dio, quello generale è la santificazione nel proprio stato di vita, poi occorre capire il disegno particolare su ogni singola anima. Sbagliare è molto facile; San Bernardino da Siena prima di entrare in convento, pensando che Gesù lo chiamasse a vivere in un eremo, abbandonò tutto e si sforzava di mangiare erba, ma i giorni passavano e lui era sempre più insoddisfatto. Finché si decise di parlarne con un Sacerdote del paese, andò e spiegò il suo desiderio di vivere in un eremo e di rimanere in contemplazione. Ma gli fu risposto, da quello che funse da Padre spirituale, che si stava ingannando, doveva lasciare quel luogo e fare apostolato ovunque. Così il Santo comprese che aveva seguito un’ispirazione diabolica, diventò frate francescano e divenne uno dei più grandi predicatori della Chiesa.
Se un uomo puro e molto spirituale è stato ingannato dai suoi pensieri, cosa succede a quanti pensano di saperne più di Dio?
Non tutto ciò che pensiamo è veritiero, questa frase memorizzatela bene, rileggetela spesso e vi farà molto bene. Comincerete ad avere una bassa considerazione di voi, nel senso che rimarrete coi piedi per terra e non viaggerete con l’immaginazione, considerata dai Santi “la pazza di casa”. Quando non si riesce a fermare l’immaginazione che elabora e proietta falsità nella mente, lo sbandamento della persona è sicuro al 100%.
L’immaginazione è dominatrice dove regna la confusione mentale, anche se si recitano molte preghiere ma non c’è la pratica di ciò che insegna il Vangelo, non si è fatto nulla di buono. Per cambiare gli altri occorre iniziare da sè stessi. Questo è il primo impegno molto serio per progredire nel cammino spirituale, occorre rinunciare ai pensieri di orgoglio e di superbia, trattenere i giudizi avventati, bloccare la lingua che è sempre incline a svolazzare e condannare tutti, avere una considerazione umile di sé. Se non si inizia da qui, non viene il resto.
State però attenti, molto spesso siamo anche bravi a dire che ci consideriamo umili, ma può essere un atto di superbia…
Nel messaggio di ieri a Medjugorje la Madonna ha rivelato la condizione poco spirituale di molti cristiani, perché non è sufficiente pregare, occorre vivere la preghiera, praticare gli insegnamenti del Vangelo. Ha detto:Voi, figlioli, siete ancora lontano, attaccati alla terra e alle cose della terra”.
Gesù ad ognuno di noi chiede qualcosa in più, preghiamo la Madonna di aiutarci a realizzare la volontà del Signore.
(Padre Giulio Maria Scozzaro)

TU MI AMI


Signore, eccomi qui: se Tu vuoi amarmi, prendimi. 
Non voglio opporre alcuna resistenza al Tuo amore.
Io non ho creduto che Tu mi potessi amare. 
Ma dal momento che Tu me lo chiedi, 
ecco, ora mi abbandono totalmente a Te 
per essere amato.
Non oso dire che Ti amo. 
Ma una cosa, Signore, voglio dirTi:
finalmente voglio credere che Tu mi ami. 
Tu me l’hai detto, Signore, 
e io non voglio rifiutarmi di credere. 
Mi abbandono a Te!
Mi offro a Te, come sono:
povera carta per essere bruciata, 
legno secco
per essere consumato dal fuoco. 
Mi getto in Te, Signore, 
perché finalmente Tu mi bruci 
mi consumi!
Ecco, Signore, sono davanti a Te; 
non ho altro da dirTi che questo:
amami, perché voglio essere amato, 
perché finalmente ho capito che la mia vita 
può avere soltanto un senso e un valore 
nel fatto che Tu mi ami, che Tu vuoi amarmi.
Non rifiuto più il Tuo amore per me. 
Questo e null' altro.


Divo Barsotti (Sec. XX) 
Tratto da "La fede nell'amore"
ED. MORCELLIANA, 1968

24 maggio 2012

INSEGNAMI A TRATTARE TUO FIGLIO!


Se non frequenti Cristo nell'orazione e nel Pane, come potrai farLo conoscere? (Cammino, 105)

Cerca di ringraziare Gesù nell'Eucaristia, cantando lodi alla Madonna, la Vergine pura, senza macchia, Colei che ha messo al mondo il Signore.

— E, con audacia di bambino, azzàrdati a dire a Gesù: mio dolce Amore, sia benedetta la Madre che Ti ha messo al mondo!

Sii certo che Gli farai piacere, ed Egli infonderà nella tua anima un amore ancora più grande. (Forgia, 70)

Cerca Dio nel fondo del tuo cuore pulito, puro; nel fondo della tua anima quando Gli sei fedele, e non perdere mai questa intimità!

— E se qualche volta non sai come parlarGli, o che cosa dire, o non osi cercare Gesù dentro di te, rivolgiti a Maria, “Tota pulchra” — Tutta pura, meravigliosa —, per confidarLe: Maria, Madre nostra, il Signore ha voluto che fossi Tu, con le Tue mani, a prenderTi cura di Dio: insegnami — insegna a tutti noi — a trattare Tuo Figlio! (Forgia, 84) 

IL TRONO DI MARIA E' LA CROCE


Ammira la fortezza della Madonna: ai piedi della Croce, con il più grande dei dolori umani — non c'è dolore come il Suo dolore — piena di fortezza. — ChiediLe questo vigore, per saper stare anche tu presso la Croce. (Cammino, 508)

Maestra di speranza. Maria annuncia che tutte le generazioni la chiameranno beata [Cfr Lc 1, 48]. Umanamente parlando, su quali motivi poggiava questa speranza? Chi era Lei, per gli uomini e per le donne del Suo tempo? Le grandi eroine del Vecchio Testamento — Giuditta, Ester, Debora — ebbero già su questa terra una gloria umana, furono acclamate dal popolo, esaltate. Il trono di Maria, come quello di Suo Figlio, è la Croce. E per tutto il resto della Sua vita, fino a quando è assunta in Cielo in corpo e anima, è la Sua silenziosa presenza a impressionarci. San Luca, che La conosceva bene, annota che la Madonna è accanto ai primi discepoli, in preghiera. Così conclude i Suoi giorni terreni Colei che doveva essere lodata da tutte le creature per l'eternità.

Quale contrasto tra la speranza della Madonna e la nostra impazienza! Spesso reclamiamo a Dio l'immediato pagamento del poco bene che abbiamo compiuto. Appena sorge la prima difficoltà, ci lamentiamo. Siamo, molto sovente, incapaci di reggere lo sforzo, di mantenere la speranza. Perché non abbiamo fede: Beata colei che ha creduto! Perché si compiranno le cose predette dal Signore [Lc 1, 45]. 
(Amici di Dio, 286)   
 

PREPARIAMOCI A VIVERE LA PENTECOSTE


A m a t i s s i m i...

Dal Cielo sta per arrivare una forte esplosione dell'Amore di Dio. 

Prepariamoci a vivere la Pentecoste!

...Ce lo dice la Sacra Scrittura: "Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbattè gagliardo e riempì tutta la casa dove i discepoli si trovavano (con Maria nel cenacolo). Apparvero loro lingue come di fuoco, che si posarono su ciascuno di loro (oggi noi); ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e incominciarono a parlare in altre lingue. (Atti 2,2ss.).

SOLO GESU'...

Gesù è il Nome che fa tremare i demoni, gioire gli Angeli, confidare gli uomini. 
È il Salvatore nostro. 
Noi onoriamo il Suo Nome invocandoLo sovente con devozione, soprattutto nei pericoli. (Sant’Alfonso Maria dè Liguori)

NON ABBATTETEVI MAI!


Gesù non mostra solo un grande amore verso il Padre; la Sua umile e filiale comunione con il Padre evidenzia sempre un amore infinito verso ciascuno di noi. Un Amore che ha mostrato in tutta la Sua maestosità sulla Croce, sanguinante e trafitto, per liberare tutti noi dalla schiavitù del peccato e di satana.
Ma se Gesù ha vinto, ognuno di noi deve poi fare la sua parte, ognuno deve impegnarsi nel suo cammino spirituale nella lotta contro i propri impulsi naturali, quindi la carne; contro le tentazione dei diavoli e il mondo corrotto. C’è un aspetto che cambia la prospettiva della lotta: Gesù ha vinto tutto, è sufficiente rimanere con Lui per conseguire sempre e solo grandi vittorie.
“Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in Me e Io in lui, fa molto frutto, perché senza di Me non potete far nulla” (Gv 15,5).
Comprendo la fatica, la sofferenza, a volte lo scoraggiamento di molti cattolici alle prese con avversità che sembrano invincibili. Chi ci inganna dell’invincibilità delle avversità? C’è un alternarsi tra la propria debolezza e l’azione dei diavoli che vogliono abbattere la persona e non farla più pregare, inspirando addirittura che è inutile continuare a pregare. Va detto che i diavoli hanno facile vittoria e riescono ad abbattere quelle persone più deboli, facilmente influenzabili da ogni pensiero presente nella mente.
Oltre il discernimento da migliorare, c’è la propria spiritualità da elevare. La Santa Messa e il Santo Rosario sono le preghiere più forti, ma la stessa vita di ognuno di noi deve diventare Messa come offerta di sé e ringraziamento al Padre, e Rosario come Vangelo vissuto sempre, minuto dopo minuto.
Non tutti possono e riescono a vivere con intensità il Vangelo, ed è più che ovvio, ma deve esserci in noi almeno il desiderio, il proposito di voler vivere come chiede Gesù. Nella giornata si pecca, si cade e si ricade, ci si rialza alle volte ammaccati per le conseguenze dei peccati ma ci si rimette in piedi. È importante rialzarsi e riproporsi la pratica delle virtù non osservate, l’impegno a migliorare la vigilanza e a non seguire più i pensieri peccaminosi che sono tentazioni e che conducono al peccato.
Ecco la preghiera che Gesù fa al Padre: “…che Tu li custodisca dal Maligno”.
Gesù ha vinto i diavoli, noi dobbiamo lottare questi esseri disgraziati già sconfitti ma che possono danneggiarci se non preghiamo, non viviamo il Vangelo, non siamo coerenti. Chi vive in questo modo vince insieme a Gesù, mentre chi non vive come chiede Gesù rimane sconfitto e schiacciato dai diavoli. Chi prega sconfigge sempre i diavoli, perché Gesù li ha già vinti.
Allora, cari figli, non abbattetevi mai nella sofferenza e nelle tentazioni, pregate con umiltà e Fede per allontanare ogni forma di tentazione, per terrorizzare i diavoli sempre pronti a fuggire dalla vostra presenza quando c’è la preghiera. Da soli non possiamo nulla, invocando i Nomi di Gesù e di Maria riusciamo a vincere ogni forma di male e di abbattimento.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

L'UOMO SI REALIZZA SOLTANTO NELL'INCONTRO CON DIO


La formazione cristiana non si può improvvisare, occorre valutare ogni cosa con l’aiuto dello Spirito Santo.
Uno dei punti più importanti del cammino spirituale è quello di domandarsi il motivo di questo cammino: perché si deve conoscere Dio e mortificare la natura incline al male? La vera realizzazione della persona umana è l’incontro con Dio, l’osservanza della Sua volontà e la salvezza eterna dell’anima. Molti si affannano correndo dietro a idoli vuoti e a sogni che dannano infine l’anima, si guardano dietro e vedono solamente fallimenti e cadaveri, perché chi cammina in mezzo ai morti viventi non può conoscere il vero significato della sua esistenza. 
In un mondo che non parla più di Paradiso e di salvezza eterna, dell’anima immortale perché convinti che qui si conclude ogni cosa, non arriva neppure la vera risposta di noi cattolici perché non sappiamo cosa rispondere. Il relativismo che si è introdotto nella Chiesa e troneggia un po’ ovunque, insegnando che non esiste una verità oggettiva, ha accecato molti di quelli che pensano di vedere. Gesù lo diceva dei farisei: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi” (Gv 9,39).
 Molti pensano di vedere tutto mentre non sono in grado di conoscere i propri limiti e la propria incoerenza. Sono convinti di possedere la verità ma hanno difficoltà nel distinguere anche le cose più banali.
La verità non è quello che pensi tu; quello che pensi devi confrontarlo con l’unica Verità Divina. Così conosci la Verità di Dio.
Dio vuole salvare tutti i Suoi figli e ad ognuno elargisce incalcolabili Grazie. Il problema sta nella risposta dei Suoi figli, di quanti non rispondono con una vita decorosa e onesta e si distaccano volontariamente dal disegno di Dio da rendere anche le loro preghiere inutili.
È sempre cosa buona pregare anche per i peccatori più induriti e chiedere alla Misericordia Divina di salvarli dalla dannazione eterna, ma se loro rifiutano le Grazie e le ispirazioni che arrivano da Dio? C’è un mondo che non vuole salvarsi, non riconosce Dio o addirittura Lo bestemmia in mille modi diversi. C’è un mondo senza amore e verità, immerso nel fango più pestilenziale e si rifiuta di adorare Gesù Cristo. Cosa può fare il Padre che rispetta ogni Sua creatura? Lascia ognuno alla sua scelta e la Crocifissione di Gesù per essi è inutile.
Gesù lo aveva detto: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (Mt 7,6). È inutile spesso parlare di Dio con chi si è trasfigurato nel male a causa dei suoi molteplici peccati. Vale più una Ave Maria che parlare inutilmente.
Dinanzi a questa situazione spiacevole, ricorro ai messaggi che mi inviate per trovare e farvi leggere una bella testimonianza di una conversione molto particolare. Tutte le conversioni sono belle e gradite alla Madonna, però quando uno psicologo-psicoterapeuta abbandona la verità assoluta della sua scienza e la sua sicurezza e comincia a recitare il Santo Rosario, riconosco che è avvenuto un grande miracolo.
Su quasi 70 mila psicologi italiani, i cattolici sono pochissimi. Ecco perché la conversione di uno psicologo-psicoterapeuta suscita attenzione e naturalmente grande gioia. Però cerchiamo di capire meglio chi è questo uomo di scienza, quasi sempre ateo.
Lo psicologo opera per favorire il benessere delle persone, dei gruppi, e della comunità. La sua attività ha l’obiettivo di favorire il cambiamento, accrescere le risorse e guidare gli individui, le coppie, le famiglie, nei momenti critici o di difficoltà.
Lo psicoterapeuta ha qualcosa in più perché possiede gli strumenti e le tecniche per intervenire sul problema e per svolgere attività di cura. Lo psicoterapeuta deve essere già laureato in psicologia o in medicina, e fa riferimento alle terapie della psiche che utilizzano strumenti psicologici, quali il colloquio, la relazione, le prescrizioni terapeutiche, con l’obiettivo di creare un cambiamento nella persona, la vuole condurre verso il benessere. La sua professione però lo conduce quasi inevitabilmente ad allontanarsi da Dio, a credere nella potenza di sé come “guaritore” e in quella della psiche da studiare e guarire.
Leggiamo una testimonianza sincera e molto bella. (padre Giulio Maria Scozzaro)

<< Caro Padre Giulio, ho 62 anni, sono uno psicologo-psicoterapeuta e da oltre 30 anni mi occupo di disagio e problemi delle persone. Sono stato quasi 50 anni lontano da Dio e dalla pace dello spirito. Due anni fa mia moglie, mi ha “trascinato” a Medjugorie e lì  - ebbene sì, anche per me, nonostante il mio razionalismo, il mio approccio scientista e scettico all’esistenza, ecc. - è accaduto “qualcosa”. Da allora è stato un crescendo di accadimenti e segnali che mi hanno sempre più avvicinato alla Fede e a Gesù Cristo in particolare.
Insieme a mia moglie, in un rapporto di coppia ri-vivacizzato da questa comunione nella Fede, abbiamo frequentato gruppi di preghiera, abbiamo visto cose buone e meno buone che ruotano attorno alla Fede e alla Chiesa (carismatici, o presunti tali, uomini e donne con doni particolari, ma anche tanta Fede“consumistica”, gente che va a pregare come si va al supermercato: chiedendo, chiedendo e chiedendo ancora,  solo per seèo per i propri parenti, non cambiando un minimo dei propri comportamenti egocentrici).
Faccio ancora fatica ad amare tutti, questo “prossimo”, anche se capisco…
Per me, la Fede ha rappresentato un’autentica “mazzata” alla mia superbia (con la psicoanalisi pensavo di spiegare il mondo e la vita!...).
Ora mi considero un “semplice” meccanico della mente: posso ancora (forse meglio di prima) riparare qualche guasto “nella testa” delle persone, ma non sono certo io che decido dove andrà quella persona e cosa ne farà della sua vita.
Ho scoperto, dopo una vita tutta orientata a “fare tutto da solo”, senza contare su nessuno, cosa voglia dire affidarsi al Signore e come questo sia stupendo per me. Non mi sento più solo, non combatto come un guerriero contro tutto e tutti, sento Gesù dentro di me, con il Suo Volto glorioso dentro il mio plesso solare.
Secondo i parametri classici del mio paradigma scientifico, dovrei considerami semplicemente impazzito o, quanto meno, imbecillito. Invece mi sento molto meglio di prima, anche se permangono ancora molte preoccupazioni per i miei figli,....
Il mio desiderio è quello di integrare tutte le mie conoscenze e competenze professionali con la Fede e la Spiritualità cristiana.
Ho un grande desiderio di servizio (non semplicemente quello di “curare” le persone, cosa che ho sempre fatto anche da agnostico, anche gratuitamente, semplicemente perché vivevo il mio lavoro con passione). Non so quale possa essere il “mio” servizio; prego il Signore per questo, per capire cosa vuole (se vuole qualcosa da me!) che io faccia per ricambiare la Grazia di avermi accolto e “perdonato” (anche se non ancora del tutto…, penso).
Tutte le volte che ho provato a fare testimonianza della mia conversione, ho visto l’incredulità delle persone, ma anche lo “stupore” di non sapere obiettare nulla, di fronte ad uno psicoanalista scettico e razionale che si converte all’età di 60 anni… (mica facile darmi del matto, dell’ignorante o del sempliciotto suggestionato dalle masse!!!).
Mi perdoni lo scritto di getto (quando ho iniziato non sapevo neanche cosa le avrei detto di me, al di là dell’evento della mia conversione).
Mi considero uno “studente” di catechismo, mi piace imparare e mi entusiasma ri-scoprire sempre più un “mondo” da cui mi ero evidentemente allontanato e che finalmente dà senso alla mia vita (praticamente un corpo che ritrova la sua anima!). Un caro saluto. >>