È impegnativo rimanere uniti a Gesù: non è cosa facile, solo dopo un cammino serio ed impegnato diventa più facile controllare gli istinti e sottometterli alla volontà. Gesù ci invita a rimanere obbedienti in Lui, seguendo il Suo Vangelo per non sbagliare scelte e direttive. Il verbo "rimanere" spiega una solidità spirituale, una determinata volontà che resiste alle sirene del mondo corrotto.
Ogni giorno aumentano le insidie contro la vita spirituale, le tentazioni si annidano un po’ ovunque.
È assolutamente indispensabile ricorrere alla preghiera e ai buoni proponimenti quotidiani, occorre alimentare il fuoco del fervore anche con brevi preghiere che sono come dardi d’amore: sono chiamate giaculatorie. Alle volte una sola breve preghiera oltre a scacciare la tentazione, porta nuovo vigore spirituale per l’intervento di Gesù,
“Chi rimane in Me, e Io in lui, porta molto frutto, perché senza di Me non potete far nulla”.
Non ci può essere per un cristiano un buon cammino se non è fatto in comunione con Gesù. Sorprendono spesso quelle persone che ostentano una grande Fede e contemporaneamente nella vita vivono in modo opposto, addirittura ci sono credenti che si dedicano anche a pratiche occulte, frequentando maghi o coltivando una mentalità che elabora e manda maledizioni agli altri.
In una pagina della Liturgia delle Ore che riguarda l’Apocalisse, Gesù afferma: “Per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte”.
La prima morte è spirituale, è quella causata dal peccato grave e l’anima può risuscitare ricorrendo alla Confessione, ma in molti casi non si è più in grado di ricercare il confessore per la debolezza e l’abitudine ai vizi, i quali diventano i padroni della volontà.
Questa prima morte spirituale si può vincere ricorrendo ogni volta alla Confessione, invece quanti non possono per le situazioni di peccato in cui si trovano, chiedano perdono a Gesù e si propongano di lottare più di prima il peccato. Anche se non possono accostarsi ai Sacramenti, possono sempre sperare nella Misericordia di Gesù.
È pericolosissimo rimanere in peccato mortale e non ricorrere alla Confessione; non solo si rimane senza Grazia di Dio, ma si diventa vulnerabile ad ogni attacco satanico. “Chi non rimane in Me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano”.
Noi invece vogliamo portare molti frutti nella Casa del Signore, abbellire le nostre anime con le Grazie Divine e curare l’unione incessante con Gesù. Solo rimanendo uniti a Gesù la Fede aumenta e viviamo sempre da risorti.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
Cara Scarlet ,
RispondiEliminaultimamente sto approfondendo un tema che a nessuno piace parlare...la morte..se possibile vorrei affrontare con tutti voi questo tema lanciando un piccolo sondaggio: se vieniamo a conoscenza che tra una settimana dobbiamo morire,cosa facciamo? Come reagiamo? Io penso che in me subentrerebbe un esame di coscienza per valutare tutto quello che ho fatto nella vita, e magari mi chiedo come ci starebbero male la mia metà e i miei familiari.....Scusate è solo un semplice pensiero che vorrei condividere con voi....
Vi ringrazio
Un abbraccio a tutti
Ida