Il Santo Rosario è preghiera trinitaria, perché si ripete l’inno di adorazione alla Trinità.
È preghiera cristocentrica, perché Gesù è l’Oggetto del nostro amore per mezzo di Maria; in ogni "Ave Maria" è Lui che benediciamo insieme e per mezzo di Sua Madre: “Benedetto…Gesù”. Lo ripetiamo in ogni Ave Maria. Il Santo Rosario è preghiera della famiglia, oggi tanto bisognosa di aiuti divini per non disgregarsi, per i genitori vivere coerentemente, per i figli non seguire le mode immorali e fuorvianti di questa società. I giovani oggi sono così abbandonati… In quante famiglie si recita il Santo Rosario e quale genitore istruisce i figli in questa santa preghiera? Giovanni Paolo II ha detto ai giovani: “Cari giovani… il Santo Rosario ci introduce nel cuore stesso della Fede; stimate il Rosario, fatene un canto elevato alla Vergine Maria e vi sia caro recitarlo”.
In un messaggio ai giovani ha detto loro: “Non vergognatevi di recitare il Rosario da soli, mentre andate a scuola, all’università o al lavoro, per strada e sui mezzi di trasporto pubblico; abituatevi a recitarlo tra voi, nei vostri gruppi, movimenti e associazioni; non esitate a proporne la recita in casa, ai vostri genitori e ai vostri fratelli, poiché esso ravviva e rinsalda i legami tra i membri della famiglia. Questa preghiera vi aiuterà ad essere forti nella fede, costanti nella carità, gioiosi e perseveranti nella speranza”.
Questa è la testimonianza di Annamaria: “Un mio grande desiderio è che tutti i fedeli abbiano il coraggio di recitare -anche se per proprio conto - il Santo Rosario pubblicamente, senza paura, senza imbarazzi. L’altro giorno, mentre ero in attesa di una visita medica, ho tirato fuori il Rosario ed ho cominciato a pregare. Il giorno dopo, mentre ero in tram a Milano, con un po’ di timidezza ho preso la mia coroncina senza nascondere che, pur sommessamente, recitavo il Rosario. E se tutti osassimo far questo? C’è sempre un momento per recitare il Rosario. Ovunque lo si può fare: magari durante la pausa del pranzo, anche con un solo collega, oppure in strada… Sarebbe una testimonianza contagiosa, capace di moltiplicare il coro di voci che si levano in onore di Maria”.
Meraviglia di grazie porta a tutti noi il Santo Rosario. È la preghiera che tocca i cuori induriti dei figli di Maria, lontani dal Cuore di Maria e che Lei vuole riportare a Gesù.
È la preghiera di chi ama veramente Maria, e che ha incontrato Gesù nella propria vita. Chi ama Maria, non si annoia nella recita del Rosario, anzi, trova nel Rosario il momento dell’incontro con il soprannaturale, per gustare la pace dei sensi, la forza per camminare santamente.
Ho conosciuto la storia di un uomo, che di giorno aveva mille difficoltà per recitare una sola corona del Rosario, anzi, la cominciava e poi a causa del telefono, lavoro, letture, impegni, commissioni, appuntamenti ed altro, non riusciva a terminarla. Ne recitava solo alcune decine. Questa impossibilità riusciva a superarla di notte, perché soffriva di una forma di insonnia, per cui, si svegliava sempre tra le 2 e le 3, prendeva la corona e nella quiete del silenzio, nella contemplazione dei Misteri, pregava molto il Rosario. Invece di lamentarsi ed annoiarsi, trovava il modo per santificare il tempo che restava sveglio. Si addormentava serenamente invocando i Nomi di Gesù e di Maria.
La preghiera vince Dio, ottiene tutto da Dio se è preghiera che corrisponde alla Sua volontà, perché così ha stabilito Egli Stesso. E la preghiera più potente che penetra i Cieli, che trova sempre accoglienza presso Dio e che Lui gradisce è il Santo Rosario. Non solo perché chiediamo l’intercessione di Maria, ma perché Lei prega sempre con noi, e Dio nulla nega all’unica Creatura che ha corrisposto pienamente, perfettamente alla Sua volontà. È la stessa Maria Santissima la preghiera più armoniosa e soave salita dalla terra al Cielo.
Nei Santuari di Loreto, Lourdes, Pompei, Fatima, soprattutto, si ripete migliaia e migliaia di volte, dalla mattina alla sera, la dolce preghiera: “Ave Maria…Madre Dio…prega per noi peccatori”. Salgono al Cielo milioni di invocazioni di aiuti, di suppliche, di ringraziamenti a Maria. San Francesco d’Assisi per questo poteva dire: “All’Ave Maria trema tutto l’inferno e gioisce tutto il Paradiso”.
L’"Ave Maria" è il nostro saluto più gradito a Maria, e possiamo ripeterlo dovunque ci troviamo, in qualunque momento, perché la recita di una sola "Ave Maria" dura meno di 10 secondi. Sono momenti in cui ci uniamo a Maria, in cui La invochiamo nella gioia e nel dolore, in un periodo difficile, personale, familiare o di lavoro. Una sola "Ave Maria" può cambiare in meglio l’esito che attendiamo, può cambiare i pareri degli altri, portare serenità in una discussione, calmare la mente di chi è nervoso, allontanare immediatamente una brutta tentazione, darci fiducia e quiete quando siamo turbati. Una sola "Ave Maria" fa tremare l’inferno, e il diavolo non può rimanere vicino a chi invoca Maria, ama Maria e ha fiducia in Maria.
La devozione alle tre Ave Maria ha aiutato moltissimi fedeli, ed io consiglio a chi non riesce a recitare il Santo Rosario, di ripetere molto spesso nella giornata tre Ave Maria, ringraziando Dio Padre per averci donato il Figlio, per averci dato una Madre senza uguali, per tutti i doni elargiti a noi senza che ce ne accorgessimo.
Il Padre ci ha fatto un grande dono donandoci il Figlio Eterno; Gesù ha fatto a noi un grande dono anche poco prima di morire. In punto di morte si dona a coloro che si ama, la cosa più cara. Gesù, poco prima di morire, Crocifisso, lascia il Suo Tesoro che più amava - la Madre - a tutti noi, amati sempre in modo infinito.
Una preghiera molto semplice e poesia molto profonda, scriveva Jean Galot: “Verso di Te, Maria, sale con il Rosario la poesia della nostra preghiera, preghiera molto semplice come la Tua propria anima; poesia molto profonda che sorge dalla vicinanza di Dio, offerta del nostro amore che vuole raggiungere il Tuo amore, e con il Tuo aiuto entrare nel Mistero di Cristo”.
Don Dolindo Ruotolo così scriveva in una lettera: “Per questa preghiera la Chiesa dedica una festa solenne, perché sintesi di tutte le feste che sono un Rosario continuo nell’annuale ciclo liturgico. Si intona questo mistico Rosario con l’Avvento, si chiude con le feste mariane d’ottobre, per ripigliarci di nuovo, fino a che la Chiesa militante sarà trionfante nella Gloria di tutti i suoi Santi”.
A Padre Pio chiesero, qualche giorno prima di morire, un dono particolare. Rispose: “Amate la Madonna e fateLa amare. Recitate sempre il Rosario”.
Consigli che tutti i suoi figli spirituali hanno accolto e diffuso, perché confermata da un Santo l’efficacia della preghiera, tanto gradita alla Madonna. Anche se in molte Chiese non si recita più, dobbiamo essere noi ad invitare i fedeli alla recita. Diciamolo che non è una preghiera passata, anche perché in Dio tutto è sempre presente. Anche oggi la Madonna ci invita a recitarlo.
Padre Pio era a conoscenza della graduale e minacciosa ribellione contro il Rosario nella Chiesa, e rispondeva a chi preoccupato raccontava quanto si diceva contro il Rosario: “Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti. È Lei che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater noster”.
È preghiera cristocentrica, perché Gesù è l’Oggetto del nostro amore per mezzo di Maria; in ogni "Ave Maria" è Lui che benediciamo insieme e per mezzo di Sua Madre: “Benedetto…Gesù”. Lo ripetiamo in ogni Ave Maria. Il Santo Rosario è preghiera della famiglia, oggi tanto bisognosa di aiuti divini per non disgregarsi, per i genitori vivere coerentemente, per i figli non seguire le mode immorali e fuorvianti di questa società. I giovani oggi sono così abbandonati… In quante famiglie si recita il Santo Rosario e quale genitore istruisce i figli in questa santa preghiera? Giovanni Paolo II ha detto ai giovani: “Cari giovani… il Santo Rosario ci introduce nel cuore stesso della Fede; stimate il Rosario, fatene un canto elevato alla Vergine Maria e vi sia caro recitarlo”.
In un messaggio ai giovani ha detto loro: “Non vergognatevi di recitare il Rosario da soli, mentre andate a scuola, all’università o al lavoro, per strada e sui mezzi di trasporto pubblico; abituatevi a recitarlo tra voi, nei vostri gruppi, movimenti e associazioni; non esitate a proporne la recita in casa, ai vostri genitori e ai vostri fratelli, poiché esso ravviva e rinsalda i legami tra i membri della famiglia. Questa preghiera vi aiuterà ad essere forti nella fede, costanti nella carità, gioiosi e perseveranti nella speranza”.
Questa è la testimonianza di Annamaria: “Un mio grande desiderio è che tutti i fedeli abbiano il coraggio di recitare -anche se per proprio conto - il Santo Rosario pubblicamente, senza paura, senza imbarazzi. L’altro giorno, mentre ero in attesa di una visita medica, ho tirato fuori il Rosario ed ho cominciato a pregare. Il giorno dopo, mentre ero in tram a Milano, con un po’ di timidezza ho preso la mia coroncina senza nascondere che, pur sommessamente, recitavo il Rosario. E se tutti osassimo far questo? C’è sempre un momento per recitare il Rosario. Ovunque lo si può fare: magari durante la pausa del pranzo, anche con un solo collega, oppure in strada… Sarebbe una testimonianza contagiosa, capace di moltiplicare il coro di voci che si levano in onore di Maria”.
Meraviglia di grazie porta a tutti noi il Santo Rosario. È la preghiera che tocca i cuori induriti dei figli di Maria, lontani dal Cuore di Maria e che Lei vuole riportare a Gesù.
È la preghiera di chi ama veramente Maria, e che ha incontrato Gesù nella propria vita. Chi ama Maria, non si annoia nella recita del Rosario, anzi, trova nel Rosario il momento dell’incontro con il soprannaturale, per gustare la pace dei sensi, la forza per camminare santamente.
Ho conosciuto la storia di un uomo, che di giorno aveva mille difficoltà per recitare una sola corona del Rosario, anzi, la cominciava e poi a causa del telefono, lavoro, letture, impegni, commissioni, appuntamenti ed altro, non riusciva a terminarla. Ne recitava solo alcune decine. Questa impossibilità riusciva a superarla di notte, perché soffriva di una forma di insonnia, per cui, si svegliava sempre tra le 2 e le 3, prendeva la corona e nella quiete del silenzio, nella contemplazione dei Misteri, pregava molto il Rosario. Invece di lamentarsi ed annoiarsi, trovava il modo per santificare il tempo che restava sveglio. Si addormentava serenamente invocando i Nomi di Gesù e di Maria.
La preghiera vince Dio, ottiene tutto da Dio se è preghiera che corrisponde alla Sua volontà, perché così ha stabilito Egli Stesso. E la preghiera più potente che penetra i Cieli, che trova sempre accoglienza presso Dio e che Lui gradisce è il Santo Rosario. Non solo perché chiediamo l’intercessione di Maria, ma perché Lei prega sempre con noi, e Dio nulla nega all’unica Creatura che ha corrisposto pienamente, perfettamente alla Sua volontà. È la stessa Maria Santissima la preghiera più armoniosa e soave salita dalla terra al Cielo.
Nei Santuari di Loreto, Lourdes, Pompei, Fatima, soprattutto, si ripete migliaia e migliaia di volte, dalla mattina alla sera, la dolce preghiera: “Ave Maria…Madre Dio…prega per noi peccatori”. Salgono al Cielo milioni di invocazioni di aiuti, di suppliche, di ringraziamenti a Maria. San Francesco d’Assisi per questo poteva dire: “All’Ave Maria trema tutto l’inferno e gioisce tutto il Paradiso”.
L’"Ave Maria" è il nostro saluto più gradito a Maria, e possiamo ripeterlo dovunque ci troviamo, in qualunque momento, perché la recita di una sola "Ave Maria" dura meno di 10 secondi. Sono momenti in cui ci uniamo a Maria, in cui La invochiamo nella gioia e nel dolore, in un periodo difficile, personale, familiare o di lavoro. Una sola "Ave Maria" può cambiare in meglio l’esito che attendiamo, può cambiare i pareri degli altri, portare serenità in una discussione, calmare la mente di chi è nervoso, allontanare immediatamente una brutta tentazione, darci fiducia e quiete quando siamo turbati. Una sola "Ave Maria" fa tremare l’inferno, e il diavolo non può rimanere vicino a chi invoca Maria, ama Maria e ha fiducia in Maria.
La devozione alle tre Ave Maria ha aiutato moltissimi fedeli, ed io consiglio a chi non riesce a recitare il Santo Rosario, di ripetere molto spesso nella giornata tre Ave Maria, ringraziando Dio Padre per averci donato il Figlio, per averci dato una Madre senza uguali, per tutti i doni elargiti a noi senza che ce ne accorgessimo.
Il Padre ci ha fatto un grande dono donandoci il Figlio Eterno; Gesù ha fatto a noi un grande dono anche poco prima di morire. In punto di morte si dona a coloro che si ama, la cosa più cara. Gesù, poco prima di morire, Crocifisso, lascia il Suo Tesoro che più amava - la Madre - a tutti noi, amati sempre in modo infinito.
Una preghiera molto semplice e poesia molto profonda, scriveva Jean Galot: “Verso di Te, Maria, sale con il Rosario la poesia della nostra preghiera, preghiera molto semplice come la Tua propria anima; poesia molto profonda che sorge dalla vicinanza di Dio, offerta del nostro amore che vuole raggiungere il Tuo amore, e con il Tuo aiuto entrare nel Mistero di Cristo”.
Don Dolindo Ruotolo così scriveva in una lettera: “Per questa preghiera la Chiesa dedica una festa solenne, perché sintesi di tutte le feste che sono un Rosario continuo nell’annuale ciclo liturgico. Si intona questo mistico Rosario con l’Avvento, si chiude con le feste mariane d’ottobre, per ripigliarci di nuovo, fino a che la Chiesa militante sarà trionfante nella Gloria di tutti i suoi Santi”.
A Padre Pio chiesero, qualche giorno prima di morire, un dono particolare. Rispose: “Amate la Madonna e fateLa amare. Recitate sempre il Rosario”.
Consigli che tutti i suoi figli spirituali hanno accolto e diffuso, perché confermata da un Santo l’efficacia della preghiera, tanto gradita alla Madonna. Anche se in molte Chiese non si recita più, dobbiamo essere noi ad invitare i fedeli alla recita. Diciamolo che non è una preghiera passata, anche perché in Dio tutto è sempre presente. Anche oggi la Madonna ci invita a recitarlo.
Padre Pio era a conoscenza della graduale e minacciosa ribellione contro il Rosario nella Chiesa, e rispondeva a chi preoccupato raccontava quanto si diceva contro il Rosario: “Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti. È Lei che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater noster”.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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