Il “Padre Nostro” è la più bella preghiera insegnata da Gesù, una preghiera che presenta poche parole ma fortemente pervase di Onnipotenza Divina. I diavoli tremano quando viene recitato il Padre Nostro, sono incapaci di resistere nel luogo dove si ripete: “…ma liberaci dal male”.
I diavoli, soprattutto da duemila anni, sono impegnati nella creazione di un loro regno sulla terra, un dominio totale, cosa che gli è sempre sfuggita. Ma non demordono, continuano nel disperato intrigo di corrompere tutti quelli che non sono devoti alla Madonna. Perché i non devoti alla Madonna non hanno alcuna protezione per sfuggire alle micidiali trappole e ai complotti subdoli e cadono sempre nelle loro reti.
Quasi tutti i non credenti sono intrappolati nel regno dei diavoli e non se ne rendono conto.
Notiamo molto spesso che anche i cattolici finiscono nelle loro trappole anche se in buona fede, per la troppa sicurezza che posseggono, la convinzione di avere compreso quasi tutto… Purtroppo. Così poco tempo fa abbiamo letto che un noto giornalista cattolico ha addirittura difeso il regista che imbratta con le feci il Volto di Gesù, scrivendogli una lettera e interpretando benevolmente la risposta, anche se è stata giudicata da altri, incompleta e contraddittoria.
Questo giornalista liberamente ha dato la sua interpretazione che noi rispettiamo; però è intervenuto ufficialmente il Cardinale Caffarra di Bologna con un comunicato in cui condanna l’azione di quel regista come “SPETTACOLO INDEGNO, OFFENSIVO, E OBIETTIVAMENTE BLASFEMO E SACRILEGO. SACRILEGIO È ANCHE TRATTARE INDEGNAMENTE I SIMBOLI SACRI, COSÌ COME LA BESTEMMIA SI ESTENDE ANCHE ALLE SANTE IMMAGINI”.
Vedete che grande confusione esiste anche tra i cattolici? Ammiriamo questo Cardinale per la sua lettera.
La confusione avvolge le menti più deboli e i diavoli riescono ad imprimere le loro indicazioni per portarli nella via della disperazione. È vero che molti uomini sono segnati da una testardaggine e da un orgoglio smisurati, tali da non valutare più il pericolo e di avventurarsi dove c’è maggiore pericolo.
Abbiamo sentito al telegiornale la voce dell’uomo arrampicato sul traliccio che minacciava di aggrapparsi ai fili della corrente elettrica per minacciare le forze dell’ordine. Non è stata una minaccia, si è veramente aggrappato ai fili ed è stato rimasto fulminato, cadendo da oltre 15 metri. Un gesto estremo per richiamare l’attenzione su di sé, ma la sua vita valeva la pena di quella protesta? Voleva esprimere la sua opinione sfidando la morte e agendo con poco equilibrio.
I diavoli non sempre sono i mandanti di gesti estremi di molte persone, di sicuro sono contenti e le lasciano fare liberamente…
L’altro ieri un altro giornalista cattolico ha scritto su Il Giornale una sua proposta per fermare la ribellione tra i musulmani contro i soldati americani, dopo che sono stati bruciati diversi libri del Corano. La proposta del giornalista che continua a scrivere contro i musulmani e li considera come i terroristi che occuperanno l’Europa, è di voler leggere nel Duomo di Milano e a San Pietro alcuni versetti del Corano per esprimere solidarietà ai musulmani.
Io considero tutti i musulmani come fratelli perché tutti siamo figli di Dio, ma abbiamo due diverse concezioni di Dio. Non ci sarà mai dialogo con essi perché è impossibile. Possiamo essere amici e mangiare alla stessa tavola, ma il Corano si oppone alla Bibbia! Questo esclude ogni possibilità di dialogo. Mentre ci sono Vescovi che ostinatamente vogliono dialogare con i musulmani…
Dialogare con chi non crede in Gesù Cristo, Figlio di Dio è tempo sprecato; semmai è possibile conversare, nel senso che la conversazione non presuppone la stessa mentalità, ma il dialoga indica una relazione tra persone che la pensano allo stesso modo. Anche nella sola conversazione con chi non crede in Gesù, il cattolico mostra di smettere di credere nella Divinità di Gesù.
Ciò che appare a molti è lo spreco di tempo in questa conversazione mentre si trascura la disponibilità nel confessare i credenti.
Nel mondo sono sorti moltissimi falsi profeti, persone spesso anche impacciate e confuse nel raccontare falsità, ciarlatani che imbrogliano moltissimi bravi cattolici, colpevoli solo di non avere la capacità di distinguere il bene dal male. Negli ultimi mesi ho letto diversi messaggi sul web di alcuni falsi profeti, pure incapaci teologicamente nell’impostare le rivelazioni di Gesù e della Madonna.
Ci sono falsi profeti che riescono a imbrogliare con più furbizia, ma nei loro messaggi non c’è lo Spirito Santo, non si avverte la presenza del divino e quindi anche i falsi messaggi ben impostati, manifestano imbroglio e spirito satanico.
Il “Padre Nostro” è l’invito alla venuta del Regno di Dio sulla terra; come ho scritto sopra, i diavoli lavorano con impegno e disperazione per dominare tutto e regnare con il potere di Dio. Fatto impossibile. Una delle strategie dei diavoli è di regalare successo, potere, ricchezza, a quanti vendono le loro anime al principe delle tenebre. È un modo per allargare il loro regno e strapparlo a Gesù, per questo i diavoli utilizzano persone famose trasformandole in idoli che divulgano messaggi e canzoni ricolmi di incitamento al sesso, alla droga, all’immoralità, alla dissolutezza.
Non conosco alcuna canzone di Bob Dylan ma lo conosco perché leggo; lui è uno che ha venduto l’anima al diavolo in cambio del successo e della ricchezza. Non riesco in questo commento a descrivere molto di quello che conosco, faccio una sintesi. Ma ritornerò a scrivere di quanti vendono l’anima al diavolo.
Nel suo primo DVD, Dylan parla del suo desiderio di raggiungere il talento dei migliori bluesman del suo tempo (anni ’60). Suonava la chitarra e cantava in maniera mediocre. Ma ecco il racconto fatto da Tony Glover, un amico di Dylan: «Suonò a una festa, sembrava un altro. Come in quella storia di "bluesmen" che a un CROCEVIA incontrano il diavolo e assumono poteri magici. Come nelle canzoni di Robert Johnson e Tommy Johnson. Bob Dylan quando è tornato suonava Woody, Van Ronk, faceva il "fingerpicking" e suonava l'armonica, tutto in soli due mesi, non in un anno».
Nelle comunità afro-americane del Sud, la storia dell'INCROCIO dove poter vendere l'anima al diavolo era già diffusa da tempo. Lo stesso bluesman Tommy Johnson (1896-1956) cantava in una delle sue canzoni: «Vai dove [...] c'è un INCROCIO [...]. Un grande uomo nero arriverà e prenderà la tua chitarra e l'accorderà. Quando Satana ti ridarà la chitarra, tu potrai suonarla meglio di chiunque altro, e Satana possederà la tua anima lasciandoti esausto in ginocchio».
In un suo DVD Bob Dylan si è considerato un disgraziato che ha venduto la propria anima al diavolo!
Come se non bastasse questa prima ammissione, il 5 dicembre 2004, nel corso di un'intervista concessa al giornalista Ed Bradley, andata in onda durante il programma 60 Minutes (CBS News), Bob Dylan è tornato sull'argomento riaffermando di avere venduto l'anima al diavolo. Ecco un estratto dell'intervista:
- Ed Bradley: «Voglio dire che sei ancora in giro, ancora a cantare queste canzoni... sei ancora in tour».
- Bob Dylan: «È vero, ma non la considero una cosa scontata».
- Ed Bradley: «Perché ancora lo fai? Perché sei ancora in giro»?
- Bob Dylan: «Beh, torniamo al discorso del destino. Ho fatto una specie di patto di ferro con lui... sai, un sacco di tempo fa. Sto cercando di ritardare la fine».
- Ed Bradley: «E qual'era il tuo patto»?
- Bob Dylan: «Arrivare... dove sono adesso».
- Ed Bradley: «O forse dovrei chiedere con chi hai fatto il patto»?
- Bob Dylan: «Con... con... con il capo, il comandante in capo»!
- Ed Bradley: «Su questa terra»?
- Bob Dylan: «Su questa terra... e nel mondo che non possiamo vedere».
Aggiungo che vendere l’anima al diavolo comporta la ricezione di un favore dal diavolo, ma si vive durante quel periodo di sottomissione già un inferno in questa vita. Di gratificante… se gratificante lo possono considerare, è un brevissimo periodo di benessere che viene ripagato da satana anche con continue ossessioni e torture spirituali proprio per avere fatto il patto con lui.
Satana diventa il padrone della persona che vende l’anima e la tormenta perché ha tradito Dio, cosa che non è bene fare…
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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