"Allora venne a Lui un lebbroso: Lo supplicava in ginocchio e Gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».
Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».
Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse:
«Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro».
Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a Lui da ogni parte".
Liberaci, o Signore, dalla terribile malattia della lebbra dell'anima, ossia dall'egoismo, dall'indifferenza verso i bisogni dei fratelli, dalla bramosia dei beni terreni e da quella dei piaceri che allontanano dalla vera gioia, che soltanto Tu puoi donarci: in tal modo possiamo soccorrere tanti fratelli che, ancora oggi, sono afflitti dalla lebbra del corpo e da altre malattie, guaribili soltanto dall'amore generoso verso di loro, che trova in Te la Sorgente della salute. (d. Mariano Grosso osb)
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