" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

14 maggio 2009

CANTO GIOIOSO E UMILE DI MARIA, NEL MAGNIFICAT...

"Beata sei Tu, Maria, perchè hai creduto!
In Te si è compiuta la Parola del Signore!"
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“ SIGNORE, CON IL TUO AIUTO, LOTTERO' ”
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Il canto umile e gioioso di Maria, nel Magnificat, ci ricorda l'infinita generosità del Signore con quanti si fanno come bambini, con quanti si abbassano e sanno sinceramente di essere nulla. (Forgia, 608)
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Che importa inciampare, se nel dolore della caduta ritroviamo l'energia che ci raddrizza di nuovo e ci spinge a proseguire con slancio rinnovato?
Non dimenticate che santo non è chi non cade, ma chi si rialza sempre, con umiltà, con santa ostinazione.
Se nel libro dei Proverbi si legge che il giusto cade sette volte al giorno [Cfr Pro 24, 16], tu e io — povere creature come siamo — non dobbiamo né meravigliarci né scoraggiarci di fronte alle nostre miserie personali, ai nostri inciampi, perché potremo sempre proseguire se cerchiamo la forza in Colui che ci ha promesso: Venite a Me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e Io vi ristorerò [Mt 11, 28].
Grazie, Signore, quia tu es, Deus, fortitudo mea [Sal 42, 2], perché sei sempre stato Tu, e soltanto Tu, Dio mio, la mia fortezza, il mio rifugio, il mio sostegno.
Se davvero vuoi progredire nella vita interiore, sii umile.
Ricorri con costanza, con fiducia, all'aiuto del Signore e della Sua Madre benedetta, che è anche tua Madre.
Con serenità, tranquillamente, per quanto possa farti male la ferita ancora non rimarginata del tuo ultimo scivolone, abbraccia di nuovo la Croce e ripeti:
«Signore, con il Tuo aiuto, lotterò per non fermarmi, risponderò fedelmente ai Tuoi inviti, senza paura dei ripidi pendii, né dell'apparente monotonia del lavoro abituale, né dei cardi e dei rovi del sentiero. Sono certo che la Tua Misericordia mi assiste, e che al termine del cammino troverò la felicità eterna, la gioia e l'amore per l'infinità dei secoli». (Amici di Dio, 131)
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[fonte: Gruppo Mariano Oremus]

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