Ogni cristiano è chiamato a produrre buoni
frutti spirituali; se rinuncia a questo impegno morale, allontanerà Gesù forse
definitivamente dalla sua vita.
L’esistenza del cristiano che rifiuta di
osservare gli insegnamenti di Gesù è improduttiva per il Paradiso; potrà
guadagnare milioni di euro in questa vita, ma dopo la sua morte li lascerà qui,
ad altri e non porterà nulla con sé. Se non pochi abiti.
È inevitabile per il cristiano osservare il Vangelo
per non diventare infruttuoso ed inutile per Gesù; e se pecca deve rialzarsi
con il pentimento, con il proposito convinto di ravvedersi e deve anche cercare
la Confessione con un Sacerdote.
Comprendo quei cattolici che si bloccano
nel cammino spirituale per la mancanza, in certi casi, di spiritualità
all’interno della Chiesa; però sbagliano a fermarsi o a scoraggiarsi; il loro
modello e Maestro è Gesù: da Lui non potrà mai arrivare una delusione. Nessuno
di coloro che pregano bene può affermare di essere rimasto deluso da Gesù o di
non avere ricevuto gli aiuti che chiedeva, ovviamente se erano convenienti per
la sua anima.
Per mancata spiritualità mi riferisco agli
scandali sessuali dei Preti che si scoprono ancora in molte parti del mondo e
suscitano molta delusione nei credenti; quelli più deboli non pregano più
proprio per una Fede appena iniziale. Ci sono pure le ripetute ribellioni dei
teologi austriaci, americani, irlandesi, che chiedono a voce grossa una Chiesa
moderna, senza più leggi morali, senza i Sacramenti dell’Eucaristia e della
Confessione, con l’apertura alla piena modernità.
Per questi teologi il Vangelo di oggi non
serve a nulla, forse neanche lo leggono. I loro frutti sono opposti al Vangelo,
non servono.
Noi dobbiamo avvicinarci con maggiore
confidenza a Gesù e conoscerLo meglio: non è possibile seguire Gesù se non c’è un buon impegno giornaliero
nella lotta contro l’istinto e le passioni disordinate.
Gesù, costantemente, ci invita a conoscere
l’importanza delle mortificazioni;la
Madonna lo ripete
da 32 anni a Medjugorje, perché solo con il rinnegamento si può giungere al
dominio della propria volontà, si potrà ricevere abbondante Spirito Santo e
decifrare la realtà con la “mente
di Dio”. Avere il suo Spirito significa ricevere Luce da Lui, penetrare con
gli occhi della Fede e vedere anche nelle tenebre del mondo.
Solo così si potrà agire nella Verità di Dio
e non più nella debolezza umana.
La mortificazione sembra difficile a molti
cattolici, essi non hanno ancora scoperto che la morte che si dà ai vizi e ai
peccati porta alla vita vera, alla rinascita spirituale, ed è questo il mezzo
per purificare l’anima. Senza la mortificazione non si potrà mai passare dai
vizi alla perfezione. Per raccogliere occorre seminare, per rinascere nello
Spirito Santo bisogna morire a sè stessi.
Ogni giorno abbiamo cento possibilità di
praticare la mortificazione, qualche rinuncia, una privazione, un sacrificio,
una penitenza…
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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