Molte brave persone rimangono meravigliate
quando patiscono cattiverie e si chiedono il motivo di queste ingiustizie che spesso
arrivano anche da persone insospettabili. Non c’è da sorprendersi quando la
debolezza spirituale domina una persona e considera corretto quello che invece
è sleale. Se qualcuno perde il controllo e vi causa dispiaceri, la forza vi
deve sempre arrivare dalla preghiera, dall’invocazione del Cuore di Gesù,
sempre pronto a donare misericordia e consolazione.
Gli altri possono sbagliare e arrecarci del
male; noi sappiamo che se non c’è nulla da chiarire, la risposta deve sempre
essere paziente e buona. Dobbiamo avere comprensione e non vendetta per chi non
ci ama. Se non amiamo qualcuno non viviamo il Vangelo.
Non siamo vicini a Gesù solo perché facciamo
qualche preghiera: lo siamo quando ci rinneghiamo per vivere il Vangelo, quando
amiamo e perdoniamo, compiamo buone opere e curiamo la salute spirituale
dell’anima.
Abbiamo bisogno dell’aiuto di San Michele
Arcangelo. Ora che si avvicina il tempo della fine dei tempi dominati da
satana, come ha detto la Madonna a Medjugorje, il suo aiuto è
insostituibile. Il 13 ottobre 1884 Papa Leone XIII finì di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana. Poi restò
immobile per almeno dieci minuti. Ridestandosi da quel momento di immobilità,
il Papa si precipitò verso il suo ufficio senza dare la minima spiegazione a
chi era vicino a lui e che l’aveva visto divenire pallido.
In quei momenti Leone XIII compose
immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, indicando ovunque la sua
recita al termine di ogni Messa. Dopo qualche giorno il Papa raccontò di aver
udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell’inferno:
“Ho visto la terra avvolta dalle tenebre e
da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo
per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho
visto ridotta allo stremo. Allora apparve San Michele e ricacciò gli spiriti
malvagi nell’abisso. Poi ho visto San Michele Arcangelo intervenire non in quel
momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro
ferventi preghiere verso l’Arcangelo”.
E nel 1994 Papa Giovanni Paolo II invitò i
Sacerdoti celebranti a recitare la supplica a San Michele, affinché “la preghiera ci fortifichi per la
battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha certamente avuto un vivo richiamo di
questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a San Michele
Arcangelo. Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto
nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo
mondo”.
Facciamo il proposito di recitare ogni
giorno la preghiera a San Michele Arcangelo: è come un potente esorcismo.
“San Michele Arcangelo, difendici nella
battaglia; sii nostro aiuto contro la perfidia e le insidie del diavolo.
Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e tu, o Principe della Milizia
celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell'inferno satana e gli
altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per perdere le anime. O Arcangelo San Michele, difendici nel combattimento, affinché non
periamo nel terribile giorno del Giudizio. Amen”.
(padre Giulio Maria
Scozzaro)
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