Molti cristiani per varie ragioni hanno un’idea molto debole sul significato di seguire Gesù, una scarsa disponibilità che scaturisce dalla spiritualità che posseggono. Non possono dare di più perché la loro capacità di comprendere la missione cristiana di vivere e fare conoscere il Vangelo, è limitata. È vero che ci sono altri che conducono un apostolato confuso e prodotto più dall’avventatezza che dall’amore verso Gesù, ma bisogna trovare il giusto equilibrio.
Il punto che fa discutere è l’esigenza del Vangelo, non è severità ciò che permea la Parola di Dio, invece Dio ci chiama all’essenzialità della vita, a ricercare ciò che è giusto e conveniente per l’anima in vista della salvezza eterna. Vedete, le persone che non si sono ancora imbattute in situazioni di malattia o sofferenza morale (incomprensioni e persecuzioni in famiglia o al lavoro), non sono ancora entrate nella riflessione che cambia la vita: cosa è per me più importante? Divertirmi senza limiti, viaggiare per capriccio, ostentare l’inganno e fingere con ipocrisia, oppure è importante capire il senso della mia vita e dare spazio a Gesù che mi trasforma l’esistenza?
Fino a quando non ci si ferma con serietà per domandarsi chi si vuole essere (cristiano autentico o irrilevante) e dove si vuole arrivare, si procederà nella confusione e nell’inganno.
Comprendo molto bene le difficoltà di ogni persona che vuole avvicinarsi a Gesù con buona volontà ma rimane legata alle cose del mondo o viene tirata indietro dai vizi e dai piaceri che non riesce ad abbandonare. Gesù vi aspetta con pazienza. Quindi, anche in me c’è molta pazienza nell’aiutare le anime che inciampano e non metto mai premura nell’esigere più di quello che può fare una persona. Non è solo rispetto, è anche comprensione dei limiti spirituali di quanti non riescono a vincere certi passioni disordinate.
La comprensione prevede anche la collaborazione della persona che deve decidersi nel seguire con convinzione Gesù e deve vincere i vizi attraverso una lotta che dura tutta la vita.
Ritorno al ragionamento dell’inizio, della difficoltà che molti cristiani hanno nel seguire Gesù e vivere il Vangelo. Essi dicono o non espressamente manifestano le stesse parole di oggi: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Questa frase la ripetono le anime che non hanno ancora incontrato Gesù e si illudono di possederLo nel cuore. Invece chi ama Gesù comprende che deve abbandonare tutte le situazioni peccaminose ed insignificanti per lasciarsi avvolgere dallo Spirito Santo.
San Giovanni della Croce afferma che Gesù chiama tutti alla santità o perfezione, ma la maggior parte dei credenti rinuncia alla perfezione perché non segue fedelmente il Vangelo.
Tutti ci troviamo o ci siamo trovati nella fase della scelta, se vivere come i mondani pur andando a Messa, oppure lottare i vizi e le passioni disordinate per fare sul serio con Gesù e la Madonna. Loro non possono avere fiducia di quanti non mostrano nelle opere e nelle parole la vera conversione del cuore. Attraverso le prove della vita, Dio comprende chi Lo ama con sacrificio di sé, generosità, disinteresse, da chi invece vuole restare con un piede in due scarpe.
Pur comprendendo le difficoltà che si incontrano nel lasciare la mondanità e vivere il Vangelo con serietà, non posso fare a meno di affermare che molti non ci mettono impegno nella lotta contro i peccati e l’abbattimento dei vizi. Senza convinta decisione non si va da nessuna parte.
E rimane con un piede in due scarpe, la persona non si schiera né con l'una né con l'altra parte, ma si mostra di volta in volta solidale sia con l'una che con l'altra. È un senso negativo questa affermazione del piede in due scarpe, infatti è un comportamento ambiguo ed ipocrita.
“Cari figli, anche oggi vi invito a consacrare la vostra vita a Me con amore, così che io vi possa guidare con amore. Io vi amo, cari figli, con un amore speciale e desidero condurre tutti in cielo a Dio. Io desidero che comprendiate che questa vita dura poco in paragone a quella del cielo: perciò, cari figli, decidetevi oggi di nuovo per Dio. Solo così potrò mostrarvi quanto Mi siete cari e quanto desidero che siate tutti salvi e siate con Me in cielo. Grazie per aver risposto alla Mia chiamata! (27 novembre 1986)”.
“Cari figli, oggi desidero invitarvi tutti a far sì che ognuno di voi si decida per il Paradiso. Il cammino è difficile per tutti coloro che non si sono decisi per Dio. Cari figli, decidetevi, e credete che Dio vi si offre nella Sua pienezza. Voi siete invitati, e bisogna che rispondiate al Padre che vi invita attraverso di Me. Pregate, perché nella preghiera ognuno di voi potrà raggiungere l'amore completo. Vi benedico, e desidero aiutarvi a far sì che ognuno di voi sia sotto il Mio manto. Grazie per aver risposto alla Mia chiamata! (25 ottobre 1987)”.
“Cari figli, vi invito ad aprirvi a Dio. Vedete, figlioli, come la natura si apre e dona la vita e i frutti, così anch'Io vi invito alla vita con Dio, e all'abbandono totale a Lui. Figlioli, Io sono con voi e desidero continuamente introdurvi nella gioia della vita. Desidero che ciascuno di voi scopra la gioia e l'amore che si trovano soltanto in Dio e che soltanto Dio può dare. Dio da voi non desidera nulla, soltanto il vostro abbandono. Perciò, figlioli, decidetevi seriamente per Dio, perché tutto il resto passa, solo Dio rimane. Pregate per poter scoprire la grandezza e la gioia della vita che Dio vi dà. Grazie aver risposto alla Mia chiamata!” (25 maggio 1989)”.
“Cari figli, oggi vi invito a rinnovare il vostro cuore. Apritevi a Dio e date a Lui tutte le vostre difficoltà e le vostre croci affinché Lui possa trasformare tutto in gioia. Figlioli, voi non potete aprirvi a Dio se non pregate. Perciò, da oggi in avanti, decidetevi a consacrare un tempo del giorno per l'incontro con Dio nel silenzio. Così, con Dio, sarete capaci di testimoniare la Mia presenza qui. Figlioli, non desidero costringervi, però date liberamente il vostro tempo a Dio, come figli di Dio. Grazie per aver risposto alla Mia chiamata! (25 luglio 1989)”.
“Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Io vi invito ripetutamente, ma voi siete ancora lontani. Perciò decidetevi da oggi, seriamente, a consacrare del tempo a Dio. Io sono con voi e desidero insegnarvi a pregare con il cuore. Nella preghiera del cuore incontrerete Dio. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate. Grazie per aver risposto alla Mia chiamata! (25 ottobre 1989)”.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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