Una delle cose più difficili della vita è dimenticare le vecchie ferite.
Spesso diciamo, o almeno pensiamo:
«Quello che hai fatto a me e alla mia famiglia, ai miei antenati o ai miei amici non posso dimenticarlo né perdonarlo... Un giorno dovrai pagare per questo».
Talvolta i nostri ricordi sono vecchi di decenni, persino di secoli, e continuano a chiedere vendetta. Imputare le colpe alle persone crea spesso un muro impenetrabile.
Ma ascoltate San Paolo: «Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco, sono diventate nuove. Tutto questo viene da Dio» (2 Corinzi 5,17-18).
Difatti, noi non riusciamo a dimenticare le vecchie ferite, ma Dio lo può.
San Paolo dice: «È stato Dio infatti a riconciliare a Sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe» (2 Corinzi 5,19).
È opera di Dio, ma noi siamo Suoi ministri, poiché il Dio che ha riconciliato il mondo a Sè ci ha affidato «il messaggio della riconciliazione» (2 Corinzi 5,19).
Questo messaggio ci invita a dimenticare le nostre ferite nel Nome di Dio. È il messaggio che il nostro mondo ha più bisogno di ascoltare.
(Anonimo)
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