In questa Solennità la nostra contemplazione si posa sul Cuore di Gesù, per scoprire la Sua infinita bontà. Da quanto si vede nelle Chiese, pochi credenti hanno una pur discreta devozione a questo Divino Cuore; c’è una stragrande superficialità dovuta alla mancanza di impegno nel conoscere la Persona di Gesù. Da diversi decenni inoltre, questo distacco da Gesù è stato favorito dal modernismo, con le sue false interpretazioni e le nuove teorie eretiche.
Condannano la sana devozione anche al Cuore di Gesù, perché loro hanno perduto ogni amore per Gesù.
Una grande schiera di teologi, incalcolabili giovani Sacerdoti che hanno avuto la sventura di seguire le loro lezioni, decine di milioni di fedeli che hanno ascoltato a loro volta le omelie di questi Sacerdoti seguaci di quei teologi eretici… tutti quanti conoscono un Gesù totalmente diverso da quello del Vangelo e dalle rivelazioni che hanno ricevuto molti Santi e Sante.
Minimizzare Gesù e ridurLo a uomo (minuscolo), un buon uomo per le belle predichette che faceva e che perdonava ogni peccato senza bisogno della Confessione (da Lui poi istituita), è un’operazione maliziosa e demoniaca. Vorrei tanto poter dialogare in un luogo pubblico alla presenza dei credenti con questi teologi eretici che hanno disfatto il Vangelo sostituendolo con le loro teorie vergognose e ridicole. Perché cadono sempre in contraddizione nella frenesia cieca e malata di annacquare addirittura la Parola di Dio.
Non hanno l’onestà intellettuale per pensare ai danni che causano ai credenti e le conseguenze che loro patiranno eternamente.
La devozione al Cuore di Gesù è la più gradita proprio a Gesù, si inneggia alla Sua bontà, si riconosce che Lui è Buono ed è questo che vuole sentire da noi. Il fatto che sia Dio è scontato per i credenti, ma che sia anche buono non è chiaro alla stragrande maggioranza dei credenti. Molti addirittura scaricano su Dio i loro fallimenti, le malattie, ogni forma di sofferenza. Accecati come sono, non capiscono che il male può arrivare da più direzioni ma mai da Gesù, è impossibile che Lui voglia una malattia o una nostra sofferenza. Invece permette la sofferenza per un nostro bene superiore.
Ricorrere al Sacro Cuore di Gesù è la direzione migliore per rallegrare Lui, per entrare in comunione con maggiore facilità e nel tempo diventerà fiducia e poi abbandono al Suo Cuore. E dove ci vuole condurre? Alla santità, ad una vita onesta e pura, piena di verità e di amore.
Nell’Antico Testamento il cuore era considerato il centro dell’amore, la convergenza del bene presente nella persona.
Si è tanto dibattuto sulla ferita del Cuore di Gesù causata dalla lancia del centurione Longino. Dai Santi abbiamo saputo che la ferita era al lato destro del costato di Gesù, ma la prova inconfutabile è arrivata dal negativo fotografico della Sacra Sindone. Nella relazione finale è stato scritto: “È stato ferito al costato sul lato destro con una lancia del tipo usato dai romani”. La lancia e il ferimento corrisponde anche al Vangelo di Giovanni 19,34.
Quindi, non possono esserci dubbi. Anche la letteratura cristiana ha sempre affermato la ferita al costato destro, ma a questo punto molti fedeli si chiedono: Gesù è stato ferito al Cuore o no? La confusione comprensibile vediamo di scioglierla. Vediamo prima anatomicamente dove si trova il cuore.
Il cuore è situato nel torace, più esattamente nel mediastino, la parte della cavità toracica che si trova fra i polmoni. Quindi, il cuore si trova al centro della gabbia toracica dietro lo sterno, ma si dice che è leggermente spostato a sinistra perché la sua punta tende leggermente verso sinistra.
Il Cuore di Gesù non meritava di ricevere il colpo di lancia, non poteva dividersi quel Cuore che era l’Amore e vera fornace che traboccava Misericordia infinita. La ferita causata dalla lancia è vicina al Cuore ma non ha sfondato il Divino Cuore. Quindi, la lancia scagliata da Longino non colpì esattamente il Cuore di Gesù ma la parte leggermente più a destra, nella stessa direzione del Cuore.
Vediamo due importanti testimonianze, la prima riguarda San Francesco d’Assisi dopo l’impressione delle stimmate nel suo corpo.
Il 17 settembre 1224, due anni prima della morte, mentre si trovava a pregare sul monte della Verna (luogo su cui in futuro sorgerà l'omonimo Santuario), San Francesco vide un Serafino crocifisso. Al termine della visione gli comparvero le stimmate e il più importante agiografo, San Bonaventura da Bagnoregio scriveva: «Sulle mani e sui piedi presenta delle ferite e delle escrescenze carnose, che ricordano dei chiodi e dai quali sanguina spesso. Sul fianco destro del costato ha una ferita, come quella di un colpo di lancia». Fino alla sua morte, comunque, San Francesco cercò sempre di tenere nascoste queste sue ferite.
Un’altra testimonianza ci arriva da Catalina Rivas, la mistica autentica che ricevette la rivelazione su quanto avviene durante la Santa Messa. Leggiamo alcuni paragrafi:
«Il celebrante pronunciò le parole della “Consacrazione”. Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale, tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi lineamenti. Quando sollevò l’Ostia, vidi che le sue mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce.
Era Gesù!... Era Lui che con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante. [...] Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: “Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplaLo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: ‘Gesù mio, io credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Perdono e Misericordia...’. Adesso digli quanto Lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re”.
Non appena Monsignore pronunciò le parole della Consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire dei bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell’Altare.
All’improvviso sospeso in aria vidi Gesù Crocifisso, dalla testa sino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro della Chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo che celebrava, e che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Volto di Gesù.
In alto, Gesù Crocifisso, stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite.
Sul costato destro, all’altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del Sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di Sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!
In quel momento la Vergine disse: “Te l’ho già ripetuto, questo è il Miracolo dei miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’Assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario nell’istante della Crocifissione di Gesù”».
Per conoscere meglio Gesù e ricorrere al Suo Cuore buono nelle necessità, ma soprattutto per amarLo e ringraziarLo molte volte al giorno, è opportuno leggere qualcosa in più e meditarla con attenzione. La devozione più importante rivelata proprio da Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque riguarda i primi nove Venerdì del mese rivelata. Leggiamo le condizioni:
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in Grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna sempre premettere la Confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.
Gesù disse alla Santa: “A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, Io prometto la Grazia della perseveranza finale: essi non morranno in Mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il Mio Cuore sarà loro sicuro Asilo in quel momento estremo”.
C’è poi una preghiera al Sacro Cuore rivelata dalla Madonna a Medjugorje il 27 novembre 1983:«Pregate il più spesso possibile questa preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù:
“O Gesù, noi sappiamo che Tu sei misericordioso e che hai offerto il Tuo Cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Noi sappiamo che Tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato.
Per mezzo del Tuo Cuore fa che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il Tuo Amore.
Noi tutti Ti amiamo e desideriamo che Tu ci protegga col Tuo Cuore di buon Pastore e che ci liberi da ogni peccato.
Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai.
Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il Tuo Amore. Bussa continuamente.
Fa', o Buon Gesù, che Ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della Tua Passione sofferta per noi. Amen”».
(Padre Giulio Maria Scozzaro)
Nessun commento:
Posta un commento
scrivi qui il tuo commento: