Ancora oggi c’è questa convinzione in un numero elevato di persone: circa cinque miliardi credono che dopo questa vita non c’è nulla. E se esiste una sola vita bisogna pensare esclusivamente al divertimento, provare ogni esperienza sessuale e accettare ogni forma di immoralità.
Non lo scrivo perché lo penso, sono documenti ad affermarlo: per esempio uno psichiatra ha scritto che molte donne, e tra queste anche cattoliche che vanno a Messa, durante le sedute di terapia gli hanno detto di amare il proprio marito ma di fare sesso con altri uomini. Gli uomini certamente non sono da meno e coltivano anche i loro altarini. Colpisce l’affermazione di queste donne che amano il marito ma lo tradiscono.
C’è la convinzione - ma spesso solo a livello inconscio - che non c’è più limite tra morale ed immorale; tutto si può fare in nome della libertà. La vera libertà è dominare l’istinto animale presente nella persona, liberarsi dalla schiavitù degli idoli e dell’immoralità. Libertà non è compiere quanto si oppone alla dignità della persona umana.
Non esiste una sola vita: dobbiamo riflettere spesso su questa verità, anche ogni giorno per pochi muniti, riflettere che tutti siamo chiamati verso un’eternità di amore, gloria, felicità. Perché perdere tutto per soddisfare i vizi che sono i veri nemici interni della persona? I non credenti e i credenti con la fede spenta vivono per morire ogni giorno, è un continuo spegnersi dentro, non c’è alcuna possibilità di provare l’Amore di Dio che porta pace e felicità anche nella sofferenza. Mette serenità anche nei momenti di grande afflizione morale o fisica.
Noi siamo chiamati a pregare ogni giorno per i non credenti e per quanti non vivono in comunione con Gesù.
Dobbiamo portare ovunque il messaggio di vita e di speranza cristiana indispensabile per non soccombere sotto la mentalità superficiale di questa società oramai schiava delle passioni sfrenate. La nostra testimonianza deve arrivare a quanti vivono con la convinzione che hanno una sola vita a disposizione, mentre questa vita è solo il breve pellegrinaggio verso l’eternità di gloria o di tormenti.
E vivono come se Dio fosse morto o si occupasse solamente dei morti. Si illudono di godere la vita, ma è solo allucinazione.
Non condanno i peccatori schiavi dei vizi; si condannano sempre i peccati e sono responsabili davanti a Dio; prego per i peccatori e li metto sempre nel Cuore di Gesù, chiedo di continuo la loro conversione. Poveretti, si illudono di godere la vita invece sono abbagliati dai diletti mortali che propone satana e che li porteranno dove è tormentato lui. Noi dobbiamo fare di tutto per evitare che i peccatori finiscano nell’inferno. La nostra Fede ci spinge inevitabilmente alla carità, espressione di amore autentico che cerca il bene e la salvezza degli altri.
La vita dei peccatori che offendono ininterrottamente Dio mi fa molto soffrire; anche la condizione immorale di miliardi di persone che vivono senza Dio mi amareggia molto. Persone che non credono perché non hanno conosciuto Dio o nessuno ne ha parlato con forte convinzione. Persone anche buone ma soggiogate dai piaceri del mondo che abbracciano mortalmente più della piovra.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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