Il Sacerdote deve pregare molto, molto: solo così potrà acquisire sempre più lo Spirito di Dio e raggiungere una elevata spiritualità per sapere discernere gli spiriti dei credenti che si presentano davanti a lui.
Sia nella direzione spirituale sia nella Confessione, se il Sacerdote possiede il discernimento acquisito è capace di conoscere immediatamente quale spirito è presente nella persona che parla con lui. La persona con le parole può anche costruire grattacieli e sentirsi santa in Paradiso, ma nei fatti potrebbe invece ingannarsi o fingere di possedere una certa santità. E al Sacerdote basterà verificare poche cose per capire definitivamente cosa muove la persona, perché la sua reazione docile e buona o ribelle e violenta, svela veramente il suo spirito.
I Sacerdoti con una buona spiritualità non hanno bisogno di mettere alla prova una persona: dalle parole la persona già svela lo spirito che la muove. Il ruolo del Sacerdote non è quello di giudicare o condannare, al contrario è colui che serve ed aiuta, però deve essere messo nelle condizioni di compierlo, perché i credenti troppo sicuri di sé e con l’orgoglio che fa loro da guida, impediscono qualsiasi gesto di aiuto. Se il Sacerdote dice A loro compiono B, se consiglia C seguono Z.
Più una persona è impregnata di spirito cattivo più il Sacerdote cercherà di aiutarla e di portarla verso la spiritualità del Vangelo. Ma la persona deve collaborare pienamente e mostrare docilità, verità, mitezza. E la persona è sempre libera di compiere il cammino di Fede o fermarsi, o cambiare parrocchia e confessore, seguire il Vangelo o satana.
Vi consiglio, se lo desiderate, di cercare nella vostra parrocchia o altra parrocchia vicino casa un Sacerdote per confessarvi spesso e chiedere consigli, un Sacerdote che si prenda cura delle vostre anime.... .
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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