In vaste zone della Chiesa, l’Eucaristia è considerata esclusivamente un pezzo di pane, forse neanche questo per il mancato sapore del pane, comunque c’è una grande indifferenza verso il Tabernacolo dove Gesù rimane per amarci da vicino.
Basta osservare se il Tabernacolo è ornato di fiori, di luci, di tovaglie pregiate, di pulizia, per capire se lì c’è amore o indifferenza.
Noi oggi vogliamo comprendere meglio cosa dona Gesù presente nell’Eucaristia, quali effetti si sviluppano rimanendo in adorazione, cosa avviene alla persona che fa adorazione all’Eucaristia, perché è determinante per la vera crescita spirituale nutrire una grande devozione al Santissimo Sacramento.
Come insegna il Magistero autentico, “l’Eucaristia è il centro, fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”.
Senza Eucaristia non c’è nulla e si possono organizzare grandi eventi in diocesi o in parrocchia, ma se Gesù Eucaristia non è al centro e il centro di tutto l’interesse dei Vescovi e dei Sacerdoti, ai credenti non viene donato assolutamente nulla. Rimane solo l’illusione di avere organizzato incontri di catechesi o eventi pastorali, di Divino non rimane niente.
Possiamo affermare che soprattutto in questi tempi l’Eucaristia è il grande Dono di Dio non compreso.
Gesù, per tutta la Sua vita terrena fu l’Incompreso; continua ad essere ancora ai giorni nostri Dio sconosciuto, ignoto, nascosto alla stragrande maggioranza dei cattolici. Se Gesù si identifica con il Pane disceso dal Cielo ci vuole dire che solo Lui riesce a sfamare ogni forma di fame dell’uomo, solo Lui ci dona la pace e la gioia che il mondo non può conoscere perché si oppone a Lui.
Quando si mangia l’Eucaristia, quindi si prende la Comunione non in stato di peccato mortale, essendo veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo di Dio, l’Eucaristia trasmette una forza spirituale che varia dalle disposizioni interiori del credente.
Chi è fervoroso e si è preparato bene prima della Messa ed è rimasto attento durante, senza parlare con i vicini o pensare al cellulare e ad altre incombenze irrilevanti in quel momento, riceve senza dubbio molta Grazia dal Signore Gesù. La sua vita cambia in meglio, ha più lucidità e l’intelletto è più libero nel ragionare, si sente spinto ad amare tutti, ad esprimere sempre la verità e ad avere un grande senso di onestà e di rettitudine.
Chi prende parte in stato di Grazia alla Messa, partecipa alla Vita Divina che Gesù trasmette nel Sacrificio dell’altare, partecipa ai frutti che ne scaturiscono e ottiene benefici propri e specifici della Comunione eucaristica.
La presenza reale di Gesù nell’Eucaristia dà a questo Sacramento un’efficacia soprannaturale infinita. Sotto le specie eucaristiche Gesù Si dona a noi per intero, e la Sua presenza si sviluppa se l’anima è in Grazia, si spegne se invece l’anima si trova in peccato mortale. Commettendo anche sacrilegio.
Al contrario, chi partecipa senza interesse e sbadatamente alla Messa, non si prepara spiritualmente prima e non rimane attento al Mistero che si svolge sotto gli occhi della Fede, riceve pochissimo e sicuramente nessuna Grazia. Non è la presenza fisica in Chiesa a garantirci i doni Divini, non è il ruolo che possiamo ricoprire in quell’assemblea e neanche l’autorità ecclesiale; è l’amore a Gesù e la vita onesta a garantirci abbondanti Grazie durante la Santa Messa.
Se molti comprendessero lo 0,1% del valore del Sacrificio Eucaristico, resterebbero raccolti come Angeli.
Chi più ama Gesù durante la Messa e si immerge nel Mistero del Sacrificio Eucaristico, più Grazie riceve, anche miracoli!
L’Eucaristia è il Sacramento più grande, centro e culmine di tutti gli altri Sacramenti. Gesù è il Sacramento del Padre, Si fa Uno di noi per trasformarci in Lui. Senza la Sua presenza eucaristica e senza l’adorazione dell’Eucaristia, il credente non potrà mai compiere un vero cammino spirituale. È impossibile!
Gesù Si è fatto per ognuno di noi Cibo di verità e di amore, e quando afferma che ha donato la Sua Vita per noi e che Lui è il Pane che ci sfama, dichiara che “chi mangia di questo Pane vivrà in eterno. Colui che mangia di Me, vivrà per Me”.
Chi si nutre degnamente dell’Eucaristia nel tempo diventa anima eucaristica, assorbe le virtù di Gesù e la sua vita si trasforma giorno dopo giorno. Così si sono formati i Santi, così vogliamo fare noi per proseguire questo santo cammino e arrivare alla trasfigurazione spirituale.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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