" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

18 marzo 2012

IL SANTO ROSARIO NELLA VITA DEL SACERDOTE (II parte)

Riguardo la formazione permanente dei Sacerdoti, è necessaria come lo è il sole per la sussistenza della vita sulla terra. Venendo meno la formazione permanente, il Sacerdote si scopre improvvisamente spogliato di quelle virtù e di quella Grazia che danno al suo ministero la vera e indispensabile linfa vitale.
Il capitolo VI della Esortazione Apostolica post-sinodale “Pastores dabo vobis” (1992), è certamente il più ricco punto di riferimento per la formazione permanente dei Sacerdoti. Afferma che bisogna considerare la formazione permanente come un “processo di continua conversione”, che coinvolge la dimensione umana, spirituale, intellettuale e pastorale della personalità del Sacerdote.
Il Sacerdote non è un uomo qualsiasi, ma l’uomo del Divino, che tratta con le cose sacre e per questo è un uomo sacro. È difficile per il Sacerdote di oggi vivere pienamente la sua vocazione, se non riesce ogni giorno a rispettare la preghiera della Liturgia delle Ore, la meditazione quotidiana, le visite frequenti a Gesù, presente nell’Eucaristia.
Questi tre aspetti, che ho menzionato, sono l’indicatore della spiritualità del Sacerdote. Se egli è uomo spirituale, rispetterà ogni giorno questi tre modi di agire, vivrà con amore, interesse e partecipazione il suo sacerdozio. Ma se non è uomo spirituale, tralascerà la Liturgia delle Ore, non rispetterà la meditazione quotidiana, non penserà minimamente alle visite frequenti a Gesù presente nell’Eucaristia. Anzi, non si inginocchierà neanche dinanzi al Tabernacolo, perché Gesù non è più presente nel suo cuore. Non cerca più Gesù in quanto ha altri interessi, che non sono spirituali. È un cuore dissipato, dedito alle cose mondane.
È facile accorgersi se un Sacerdote ama Gesù e vive una sana spiritualità: se cerca Gesù presente nell’Eucaristia; se si inginocchia con rispetto dinanzi al Tabernacolo; se rimane ogni giorno a fare l’Adorazione Eucaristica; se nella sua parrocchia dedica del tempo, ogni giorno, all’Adorazione Eucaristica, coinvolgendo tutti i parrocchiani. E questa ricerca dell’Eucaristia manifesta la presenza di Colei che ha dato al Figlio di Dio un Corpo umano.
La Madonna è Madre dell’Eucaristia, perché l’Eucaristia è lo stesso Corpo che Maria diede a Gesù nella notte di Betlemme. L’Eucaristia non è qualcosa di diverso da Gesù: è lo stesso Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù. Solo che dopo la Risurrezione il Suo Corpo ha assunto una forma divina, la forma della Gloria. Durante la vita terrena, in Paradiso e nell’Eucaristia, Gesù rimane sempre Figlio di Maria, l’Innamorato di Maria.
E dove è presente il Corpo glorioso del Figlio è anche presente il Corpo glorioso della Madre. Il Corpo glorioso di Gesù essendo al di fuori del limite del tempo e dello spazio, Gli consente di essere presente in tutti i Tabernacoli sparsi in ogni parte del mondo; allo stesso modo, il Corpo glorioso della Madonna Le consente di essere ovunque c’è un Tabernacolo nel mondo. Lei rimane veramente accanto ad ogni Tabernacolo dove viene custodito Gesù.
È sempre la Vergine in adorazione. L’Unica creatura in grado di poter adorare adeguatamente Gesù, che fa diventare il Suo Cuore come un vivo, palpitante e materno Tabernacolo di amore, di adorazione, di ringraziamento e di perenne riparazione. Il Sacerdote che rimane in adorazione dinanzi l’Eucaristia, diventa anche lui un vivo e riconoscente Tabernacolo di amore, di adorazione, di ringraziamento e di perenne riparazione.
Un Sacerdote che prega poco, non avrà mai desiderio di rimanere in adorazione dinanzi l’Eucaristia, non sarà mai testimone di Gesù, Capo e Pastore; non ha in sé le virtù di Gesù, non ha la Sua mentalità e non potrà mai compiere le opere di Gesù. Chi prega poco, ama molto poco o non ama.
Per diventare come Gesù, il Sacerdote deve fare un cammino costante di purificazione, ma non può farlo da solo, perché è un cammino difficile. Occorre un aiuto particolare, occorre la Madre spirituale, Colei che Gesù ci diede come Madre poco prima di esalare l’ultimo respiro. È Lei la Maestra di vita spirituale, Maestra di perfezione, è Lei che portò nel grembo Gesù, Lo diede al mondo, Lo allattò, Lo educò, Lo formò, Lo crebbe, Lo accompagnò nella missione di riscattare l’umanità dal peccato originale. La Madonna,come è Madre dell’Incarnazione, così è anche Madre della Redenzione.
Senza la presenza della Madonna, mai potrà un Sacerdote vivere pienamente la sua missione. È la Madonna a dare al Sacerdote il Suo Spirito per dirigerlo verso la spiritualità che piace a Gesù, ad essere di buoni costumi, irreprensibile, a praticare le virtù con eroismo, a mostrare in ogni istante a tutti i fedeli il suo essere uomo divino.
Solo la presenza della Madonna aiuterà il Sacerdote a vivere secondo il Cuore di Gesù. Solo se si rivestirà dell’Amore di Maria e delle virtù di questa dolcissima Creatura, il Sacerdote agirà seguendo la volontà di Gesù, che manifesta Maria, in quanto, la volontà di Maria è la stessa volontà di Gesù.
La realizzazione della missione del Sacerdote passa attraverso la mediazione della Madonna, perché è Lei la Mediatrice nel Mediatore.
Con la dolce presenza della Madonna nella vita del Sacerdote, tutte le sue opere si rivestiranno di luce soprannaturale, ed anche le più piccole opere saranno benedette da Dio. Soprattutto, con la recita giornaliera del Rosario -preferibilmente in Chiesa con i fedeli-, si riempirà sempre più dello Spirito della Madonna; Lei agirà con maggiore libertà in lui; le parole del Sacerdote saranno precise ed edificanti; aumenterà la disponibilità ad ascoltare le confessioni; avrà nel cuore un grande interesse per la salvezza delle anime e, per questo, orienterà la sua vita per portare agli altri la salvezza in Gesù Cristo.
Con la presenza della Madonna nella vita del Sacerdote, sarà presente ed amato anche il Santo Rosario. Il Sacerdote non può ottemperare degnamente alla sua delicatissima missione senza un grande amore al Santo Rosario. È impossibile riuscirvi. Potrà compiere grandi opere sociali, ma senza lo Spirito di Dio. Senza lo stesso interesse di Dio.
Il Santo Rosario trasforma ogni cosa: principalmente la vita del Sacerdote, i suoi pensieri, la sua mentalità e il suo operare, i suoi interessi, i suoi affetti disordinati, la sua pigrizia nelle cose di Dio, la sua premura nel terminare le preghiere, l’indisponibilità ad ascoltare con grande pazienza i fedeli, anche per ore (in cose importanti).
Diventerà egli stesso buon pane per sfamare nei fedeli la fame di Dio; si farà comprendere dagli altri; infonderà sempre fiducia in coloro che vivono quasi nella disperazione; donerà speranza agli afflitti; avrà credibilità come uomo coerente; sarà guardato come un vero servo di Gesù; susciterà la Fede nei fedeli; sarà seguito da tante anime assetate dell’Amore di Gesù.
Quanto bene può compiere un Sacerdote che vive in unione alla Madonna e recita ogni giorno più Corone del Santo Rosario!
Quindi, soprattutto al Sacerdote la recita del Santo Rosario è indispensabile come l’aria che respira. E più lo recita, più diventa come la Madonna e sarà amato da Gesù con affetto particolare perché Egli vedrà accrescere la presenza di Sua Madre nel Sacerdote. Lo amerà ancora di più di quanto non lo ami già, perché la presenza della Madre attrae Gesù, ed Egli dona ancora molte Grazie al Sacerdote.
Cosa non ci procura la recita del Santo Rosario!
Da una parte è grandioso il Santo Rosario, dall’altra parte è molto grande la preoccupazione e l’agitazione per chi oggi vuole mutare radicalmente la Fede Cattolica.
Sarà grande la rovina di coloro che hanno un certo prurito di novità, come scriveva San Paolo e che porta certi settori della Chiesa Cattolica ad affermare che il diavolo non esiste più, l’inferno è chiuso, l’Eucaristia non è Gesù ed altro di raccapricciante. Dove è finita la Fede in Dio?
Il danno spirituale ed eterno che si procura alle anime è inimmaginabile e grida giustizia davanti a Dio. Come può un teologo affermare tesi diverse dal Vangelo, solo perché le pensa lui e senza avere una benché minima prova certa e storica? Come può travisare le chiare e precise parole di Gesù o trasformare le Verità della Chiesa Cattolica?
È malafede? Più che altro è perdita della Fede. Il teologo tenacemente approva la sua tesi infedele come vera, perché ha smarrito la Verità, non ha più vita spirituale, non ha più Dio nell’anima. Non segue più lo Spirito di Dio. La mancanza della preghiera trasforma il teologo in un ateo, o innovatore, o modernista, o progressista, o in un essere totalmente razionale che non ha più la capacità di elevarsi a Dio. Non è più uno studioso di Dio e delle sue cose, ma un ricercatore di un nuovo vangelo: il suo vangelo, creato a misura delle proprie debolezze, delle proprie fantasie e delle sue nuove innovazioni.
San Paolo aveva già parlato di coloro che deformano la Dottrina Cattolica: “Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, costui è accecato dall’orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità” (1 Tm 6,3-5).
Invece, il teologo che prega sarà guidato dallo Spirito di Dio e non avrà alcuna novella nuova da sostituire nel Vangelo. Ci sono molti studiosi che servono la Parola di Dio con amore e docilità, senza pretendere di accostare alla Sacra Scrittura cose che Dio non ha mai pensato. Studiosi che fanno parte di quel cerchio di anime che riceveranno grandi meriti in Cielo.
Gesù, di essi, ha detto così: “Chi osserverà questi precetti e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel Regno dei Cieli” (Mt 5,19). Ma di coloro che stravolgono i Suoi insegnamenti ha pure detto: “Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli” (Mt 5,19).
Il Magistero insegna autenticamente la dottrina degli Apostoli e, traendo vantaggio dal lavoro teologico, respinge le obiezioni e le deformazioni della Fede, proponendo inoltre con l’autorità ricevuta da Gesù Cristo nuovi approfondimenti, esplicitazioni e applicazioni della dottrina rivelata… Anche se la dottrina della Fede non è in causa, il teologo non presenterà le sue opinioni o le sue ipotesi divergenti come se si trattasse di conclusioni indiscutibili. Questa discrezione è esigita dal rispetto della verità così come dal rispetto per il popolo di Dio (cfr Rm 14,1-15; 1 Cor 8; 10,23-33). Per gli stessi motivi egli rinuncerà a una loro espressione pubblica intempestiva”. Questa è una affermazione della Congregazione per la Dottrina della Fede, sulla vocazione ecclesiale del teologo.
“Il Vangelo deve diventare l’unico metro di misura delle nostre intenzioni e azioni. Solo così potrà fiorire la santità tra i cristiani… Solo il Vangelo ci dona l’esatta proporzione tra peccato e Grazia, colpa e perdono. Gesù infatti è venuto nel mondo per perdonare i nostri peccati”, è scritto nelle Riflessioni e preghiere sul Sacerdote alla luce della Lettera ai Sacerdoti di Giovanni Paolo II per il Giovedì Santo 2001.
L’avversario principale della Madonna, il diavolo, con inganno e per mezzo della sua subdola seduzione, è riuscito a diffondere ovunque gli errori, sotto forma di nuove e più aggiornate interpretazioni della verità, ed a condurre molti a scegliere consapevolmente ed a vivere nel peccato, nella ingannevole convinzione che il peccato non è più un male, anzi che è un valore e un bene.
Ci sono coloro caduti in questa trappola maligna del diavolo; per questo occorre pregare molto ogni giorno per la conversione dei Sacerdoti. Quanto danno provoca in migliaia di fedeli la rovina di un Sacerdote! Egli può portare migliaia di fedeli all’inferno o migliaia di fedeli in Paradiso.
Quanto è grande la sua responsabilità davanti a Dio! Ma l’astuzia del diavolo è così perversa che non lascia più il tempo al Sacerdote di meditare sulla sua vita, di accorgersi in quale burrone è precipitato.
Così, la confusione teologica che tutto stravolge è entrata in quelle anime. Nel cristianesimo è entrata una grande apostasia, e apostasia significa rinnegamento della Fede, non credere più con il cuore, non osservare spiritualmente le Leggi di Dio, anche se fisicamente si è presenti in Chiesa.
Apostasia significa non credere più a Gesù, alla Madonna e al Vangelo, anche se si predica con grande intensità sentimentale, con parole dotte per suscitare ammirazione, con esteriore ed apparente umiltà, con uno sbriciolare di termini biblici ed incomprensibili, con la ricerca della spettacolarità.
Quindi, fisicamente, con il corpo si è presenti in Chiesa, ma il cuore non ama più Dio, è assente, non crede più e rinnega Dio con le Sue Leggi. Questa è l’apostasia. In questo modo si manifestano gli atteggiamenti intimi del Sacerdote, che non sfuggono a molti fedeli, i quali reagiscono con l’allontanamento dalla parrocchia o dalla frequenza alla Santa Messa.
Certo, questa reazione dei fedeli indica la mancanza di spiritualità e partecipazione alla vita parrocchiale, ma doveva essere compito del Sacerdote formarli alla vera spiritualità del Vangelo e non alla propria visione distorta del Vangelo; doveva essere lui a pregare e a fare penitenze per il suo gregge; doveva istruirli nella sana Tradizione della Chiesa; doveva vegliare su tutto il suo gregge…
Al Signore Gesù dovrà dire cosa ha fatto invece di difendere, istruire, pregare ed amare il suo gregge.
Ci sono Sacerdoti che diffondono ed insegnano con molta facilità errori dottrinali, e con altrettanta facilità negano le Verità fondamentali della Fede, portando moltissimi fedeli a deviazioni ereticali preoccupanti.
Ciò che sorprende è uno strano silenzio da parte di coloro che devono difendere le Verità della Chiesa Cattolica e non reagiscono più.
Certamente ci sono molti vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli che con coraggio seguono fedelmente il Vangelo di Gesù, anche perchè non hanno abbandonato la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Lavorano con umiltà, profonda preghiera e intenso apostolato per la glorificazione del Cuore Immacolato davanti alla Chiesa e a tutta l’umanità. Molti Sacerdoti e Religiosi ne sono impegnati.
“Solo il pastore che prega saprà insegnare a pregare, mentre saprà anche attrarre la Grazia di Dio su coloro che dipendono dal suo ministero pastorale, in modo da favorire conversioni, propositi di vita più fervente, vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione” (Congregazione per il Clero - Il Presbitero, Maestro della Parola, Ministro dei Sacramenti e guida della comunità).
Preghiamo molto ogni giorno per tutti i Sacerdoti, ritorniamo a fare penitenze per ottenere Grazie per i Sacerdoti, quelle penitenze che tanto bene fanno anche per la propria purificazione.
In ogni Santa Messa offriamo la Santa Comunione per tutti i Sacerdoti, diciamo a Gesù per tre volte al momento della consacrazione: “Ti amo e Ti adoro, mio Dio e mio Tutto. Ti prego di aiutare tutti i Sacerdoti, specialmente quelli che vivono lontani da Te. Pietà e misericordia per tutti i Sacerdoti che Ti offendono. Tu sei buono, Gesù, Ti prego dona a loro innumerevoli Grazie di conversione”. (padre Giulio Maria Scozzaro)

Nessun commento:

Posta un commento

scrivi qui il tuo commento: