In una chiesa africana, durante la raccolta dei doni all'Offertorio, gli incaricati passavano con un largo vassoio di vimini, uno di quelli che servono per la raccolta della manioca.
Nell'ultima fila di banchi della chiesa era seduto un ragazzino che guardava con aria pensosa il paniere che passava di fila in fila. Sospirò al pensiero di non avere assolutamente niente da offrire al Signore. Il paniere arrivò davanti a lui.
Allora, in mezzo allo stupore di tutti i fedeli, il ragazzino si sedette nel paniere dicendo:
"La sola cosa che possiedo, la dono in offerta al Signore".
"Vi esorto dunque, fratelli, a offrire voi stessi a Dio in sacrificio vivente, a Lui dedicato, a Lui gradito. E' questo il vero culto che Gli dovete." (Lettera di San Paolo ai Romani 12,1).
Nell'ultima fila di banchi della chiesa era seduto un ragazzino che guardava con aria pensosa il paniere che passava di fila in fila. Sospirò al pensiero di non avere assolutamente niente da offrire al Signore. Il paniere arrivò davanti a lui.
Allora, in mezzo allo stupore di tutti i fedeli, il ragazzino si sedette nel paniere dicendo:
"La sola cosa che possiedo, la dono in offerta al Signore".
"Vi esorto dunque, fratelli, a offrire voi stessi a Dio in sacrificio vivente, a Lui dedicato, a Lui gradito. E' questo il vero culto che Gli dovete." (Lettera di San Paolo ai Romani 12,1).
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