Il 19 marzo ricorre la solennità di San Giuseppe, chiamato ad essere, per volontà divina sulla terra, il “Custode del Redentore”.
Nei Vangeli si dice molto poco dello sposo della Vergine Maria e di Lui non viene riportata neppure una parola.
Nei Vangeli si dice molto poco dello sposo della Vergine Maria e di Lui non viene riportata neppure una parola.
Nel corso della Sua intera vita, il nascondimento sembra quasi essere il segno distintivo di Giuseppe,un grande Santo, eppure ancora oggi, piuttosto sconosciuto.
Vittorio Messori ha scritto giustamente di Lui: <<…lo starsene celato ed emergere solo pian piano con il tempo sembra far parte dello straordinario ruolo che Gli è stato attribuito nella storia della salvezza…>>.
Discendente dalla famiglia del re Davide, originario di Betlemme, Giuseppe era un artigiano che lavorarava il legno e visse a Nazareth dove prese in sposa Maria per fare da padre putativo al Figlio di Dio.
Nel Vangelo secondo Matteo si legge che Maria, essendo promessa sposa a Giuseppe, prima di andare a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era un uomo giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di allontanarla in segreto (cfr. Mt 18 -19).
Vittorio Messori ha scritto giustamente di Lui: <<…lo starsene celato ed emergere solo pian piano con il tempo sembra far parte dello straordinario ruolo che Gli è stato attribuito nella storia della salvezza…>>.
Discendente dalla famiglia del re Davide, originario di Betlemme, Giuseppe era un artigiano che lavorarava il legno e visse a Nazareth dove prese in sposa Maria per fare da padre putativo al Figlio di Dio.
Nel Vangelo secondo Matteo si legge che Maria, essendo promessa sposa a Giuseppe, prima di andare a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era un uomo giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di allontanarla in segreto (cfr. Mt 18 -19).
Non sapeva come comportarsi di fronte alla maternità miracolosa della moglie: sicuramente cercava una risposta all’interrogativo inquietante, ma soprattutto cercava una via di uscita da una situazione difficile. Mentre era ancora incerto sul da farsi, ecco che un angelo gli apparve in sogno per rassicurarLo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; Egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,20-21).
Giuseppe poteva scegliere se accettare o meno il progetto di Dio.
Giuseppe poteva scegliere se accettare o meno il progetto di Dio.
Egli ubbidì prontamente all’angelo ed in questo modo disse il suo “sì” all’opera della Redenzione: dimostrò così una disponibilità di volontà simile a quella di Maria e, per amore di Lei, accettò il progetto di Dio e si mostrò accogliente verso il Mistero dell’Incarnazione del Verbo, andando al di là dei costumi del suo tempo e delle convenzioni sociali.
Quando nacque Gesù, Egli fu testimone oculare di questo fatto prodigioso avvenuto in condizioni umanamente umilianti e, nello stesso tempo, fu testimone dell’adorazione dei pastori e dell’omaggio dei Magi, venuti dall’Oriente.
Quando nacque Gesù, Egli fu testimone oculare di questo fatto prodigioso avvenuto in condizioni umanamente umilianti e, nello stesso tempo, fu testimone dell’adorazione dei pastori e dell’omaggio dei Magi, venuti dall’Oriente.
Lo ritroviamo ancora quando, avvertito in sogno dall’angelo che re Erode cercava il Bambino per ucciderlo, fugge con il piccolo e con Maria in Egitto.
Con poche parole i Vangeli riassumono il lungo periodo della fanciullezza di Gesù durante la quale Egli, attraverso una vita apparentemente normale, si preparava alla Sua missione salvifica.
Con poche parole i Vangeli riassumono il lungo periodo della fanciullezza di Gesù durante la quale Egli, attraverso una vita apparentemente normale, si preparava alla Sua missione salvifica.
L’unica eccezione a questa “normalità” è l’episodio riguardante il pellegrinaggio annuale a Gerusalemme per la festa di Pasqua, al quale, insieme a Maria e a Giuseppe,Gesù partecipò come un qualsiasi giovane pellegrino.
Quando Egli inizia la Sua vita pubblica, Giuseppe, probabilmente, è già scomparso: infatti, alle nozze di Cana, non è menzionato e non sappiamo né dove né quando sia morto.
Ciò che per noi, invece, credo sia importante sapere è che, fra tutti i Santi, l’umile falegname di Nazareth è certamente quello più vicino a Gesù e a Maria: lo fu sulla terra, a maggior ragione lo è in Cielo. Perché di Gesù è stato il padre, sia pure adottivo, di Maria è stato lo sposo castissimo.
Sono davvero senza numero le grazie che si ottengono da Dio ricorrendo a San Giuseppe.
Il papa Pio IX lo ha dichiarato Patrono della Chiesa universale e papa Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone Romano.
Ma San Giuseppe è conosciuto anche come il Patrono dei lavoratori nonché dei moribondi e delle anime del Purgatorio; il suo patrocinio si estende a tutte le necessità, sovviene a tutte le richieste.
Ciò che per noi, invece, credo sia importante sapere è che, fra tutti i Santi, l’umile falegname di Nazareth è certamente quello più vicino a Gesù e a Maria: lo fu sulla terra, a maggior ragione lo è in Cielo. Perché di Gesù è stato il padre, sia pure adottivo, di Maria è stato lo sposo castissimo.
Sono davvero senza numero le grazie che si ottengono da Dio ricorrendo a San Giuseppe.
Il papa Pio IX lo ha dichiarato Patrono della Chiesa universale e papa Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone Romano.
Ma San Giuseppe è conosciuto anche come il Patrono dei lavoratori nonché dei moribondi e delle anime del Purgatorio; il suo patrocinio si estende a tutte le necessità, sovviene a tutte le richieste.
Santa Teresa d’Avila ha detto e ha lasciato scritto nelle sue memorie: “Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe verrà certamente concessa; chi non vuol credere faccia la prova affinché si persuada”.
Anche l’amato Giovanni Paolo II ha confessato di pregare ogni giorno questo grandissimo Santo. E proprio in Suo onore, nel 1989, additandoLo alla devozione del popolo cristiano, scrisse l’Esortazione Apostolica “Redemptoris Custos”.
Anche l’amato Giovanni Paolo II ha confessato di pregare ogni giorno questo grandissimo Santo. E proprio in Suo onore, nel 1989, additandoLo alla devozione del popolo cristiano, scrisse l’Esortazione Apostolica “Redemptoris Custos”.
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