La superbia esclude irrimediabilmente l’umiltà: la persona vive in modo altezzoso ogni circostanza della vita; ma non è necessario esprimere questa sua arroganza con le parole: è il suo atteggiarsi a svelare la vera identità.
Ogni essere umano nasce con impresso anche questo vizio: tutti lo abbiamo tranne la Madonna , e la diminuzione della superbia dipende dalla decisione della persona, dal suo giornaliero impegno nel contenere i pensieri e le parole arroganti ed altro di vizioso. Se la persona vuole arrivare al controllo della superbia l’unico modo è l’incontro con Gesù. Dove è presente il Signore, gradualmente lo spirito umano corrotto e malizioso diminuisce fino a starsene accucciato.
La superbia si esprime non solamente con le parole sprezzanti: ogni persona che non controlla la sua volontà, quindi non alimenta una vita spirituale interiore, ha un suo modo di mostrare molta povertà morale con la presunzione, la boria, l’arroganza, la vanagloria, la tracotanza, la saccenteria o sfacciataggine, l’altezzosità.
Queste persone sono forse da disprezzare? Al contrario, hanno bisogno del nostro amore, ma devono volerlo senza essere ipocrite.
La preghiera dei giusti, di quei credenti che si sforzano e riescono a rinnegare principalmente i giudizi maliziosi e le parole ingiuriose, sono preghiere che giorno dopo giorno demoliscono la superbia, la umiliano e lasciano crescere la pianticella dell’umiltà, molto gradita a Dio e vero terrore dei diavoli.
Quasi tutte le persone che agiscono sempre con superbia spesso non si rendono conto delle loro trasgressioni e questa non è una giustificazione per loro; il fatto è che non si conoscono intimamente, pensano di non avere difetti, quando ne hanno più della cuccagna.
C’è da conoscere una delle tre terribili concupiscenze: la superbia della vita. Ne parla San Giovanni Apostolo nella Sacra Scrittura: “Tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1 Gv 2,16).
Chi ama il mondo e non ripone la sua speranza in Gesù, è schiavo della concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l’ambizione della vita. Nella concupiscenza della carne è il piacere sensibile, nella concupiscenza degli occhi è la curiosità, nell’ambizione della vita è la superbia. Chi vive sotto questa schiavitù non pensa ad altro che ai piaceri immorali, carnali, volgari!
Cosa ne seguono? Adultèri, lussurie e ubriachezze; nel corpo c’è una forza feroce come una bestia indomita che sollecita continuamente i sensi e penetra la ragione di una piacevolezza velenosa, annullando la ragione per esaltare la carne, rendendo la persona simile a una bestia.
Solo Gesù e la Madonna possono calmare gli ardori istintivi e dare nuova dignità alla persona. Loro sono la salvezza!
Prendiamo ad esempio la parabola del fariseo nel Tempio. La superbia del fariseo lo acceca e non gli permette di fare il bene. Vive nel male e si compiace di questo. Ma è convinto di essere nel giusto, di non peccare mai, di affermare sempre le cose giuste e di avere ragione su tutti e tutto. In questa società molti non agiscono forse così?
Gesù invece ci chiama alla piccolezza, ad una umiltà semplice e buona, ad essere sempre sinceri e mai sospettosi, indagatori, maldicenti. Gesù non può restare nel cuore superbo e che vive nell’ipocrisia, tantomeno si rivela a quei falsi profeti che affermano di avere apparizioni mentre vivono nel male e compiono azioni disoneste. Non è facilissimo comprendere che le due cose si escludono a vicenda? I piccoli di Gesù non vivono nel male né si compiacciono di far stare male gli altri.
In questi tempi molti falsi profeti si aggirano per ingannare i più deboli; la cosa curiosa è l’incapacità di qualche parroco nel non accorgersi della falsità di questi falsi profeti. E permettono ad essi di servirsi della Chiesa per ingannare la gente.
Sono moltissimi i casi che vengono denunciati sul web, uno dei casi clamorosi e sconcertanti avviene in provincia di Torino. Alcuni parroci pur avendo le prove che un giovane laico è un falso profeta, non gli impediscono di continuare l’inganno all’interno della parrocchia, gli permettono di distruggere la Fede in molti credenti. Eppure occorre poco per capire l’inganno dei falsi profeti: essi commettono gravi peccati e non praticano eroicamente le virtù.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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