Un Sacerdote deve donare la sua vita per gli altri, è un uomo che ha donato la sua vita a Gesù, non gli appartiene più, non può più pretendere di condurre una vita in opposizione al Vangelo e se lo fa, commette gravissimi peccati. E un Sacerdote che non pensa più a se stesso, necessariamente comincia a pensare alle cose di Dio (a compiere la sua volontà) e ai Comandamenti.
Si riempie di Spirito Santo e desidera quello che desidera Gesù: salvare tutte le anime.
Il Sacerdote deve innamorarsi della povertà per sé ma chiedere alla Divina Provvidenza grandi aiuti per i parrocchiani poveri, ammalati, senza casa, senza medicine, abbandonati da tutti. Questo è il Sacerdote: il buon samaritano. Si deve caricare di ogni pena e ogni sofferenza dei parrocchiani. Deve donare agli altri quello che ha ricevuto, ma se lo ha sperperato come il figliol prodigo non sarà più in grado di donare la sua Fede.
Se invece il Sacerdote ha mantenuto e accresciuto la Grazia di Dio, sarà in grado di seminare benedizioni, amore e bontà.
Ogni giorno chiedo nella Messa di santificare tutti i Sacerdoti affinché diventino simili a Gesù che passa per le vie e le case ed elargisce benedizioni e misericordia. Le case di molti italiani diventano sempre più luoghi di incomprensioni, litigi, indifferenza tra i componenti.
Oggi in Italia per l’Istat una coppia di sposi su tre si separa, il matrimonio arriva al massimo a quindici anni e poi avviene la separazione. La responsabilità è sempre di almeno uno dei coniugi che ha tradito o entra nello stordimento esistenziale e compie scelte sbagliate. Ma anche molti parroci devono fare un esame di coscienza riguardo le benedizioni delle case.
Alcuni decenni fa la benedizione delle case era il mezzo per conoscere tutti i parrocchiani, per ascoltare quelli che non frequentavano la parrocchia, per dare parole di speranza e consigli ai giovani. Chi ha gradualmente fatto scomparire la benedizione delle case? Certamente non quei parroci che amano i parrocchiani, sono stati altri a decidere di screditare questa straordinaria visita del Sacerdote che porta Cristo nelle case e lascia un’immaginetta o una parola del Vangelo.
Quando Gesù insegnava agli Apostoli la nuova e unica sacra dottrina, era luminoso ed estatico, pensava a tutti i missionari della sua Chiesa in giro per il mondo a predicare il suo Vangelo e ripeteva a loro: “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino”. Questo mandato Gesù lo ha dato pienamente ai suoi Sacerdoti ma ogni battezzato riceve il mandato della missionarietà, il dovere di parlare del Signore nei luoghi e con le persone che frequenta. Ma come parlare di Gesù se Lo conosciamo poco?
I Sacerdoti che credono profondamente e si sforzano di imitare la vita di Gesù, sono in grado di osservare il mandato ricevuto: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni”.Questo potere che possiede il Sacerdote può esercitarlo se imita la vita di Gesù, altrimenti sono chiacchiere.
E se ha molta Fede, davanti a lui avvengono miracoli e guarigioni. Ma questo non vuol dire che è già un Santo da canonizzare; egli mostra con le sue opere di essere portatore dello Spirito di Dio e di lasciare agire Gesù nella sua vita. Non è cosa di poco conto!
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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