" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

12 agosto 2010

L'UNICA LIBERTA' CHE SALVA E' CRISTIANA

Non è vero che vi sia opposizione tra l'essere buon cattolico e il servire fedelmente la società civile. Non c'è motivo di scontro tra la Chiesa e lo Stato, nel legittimo esercizio della loro rispettiva autorità, di fronte alla missione che Dio ha loro affidato. Mentono proprio così: mentono quelli che affermano il contrario. Sono gli stessi che, in ossequio a una falsa libertà, vorrebbero «amabilmente» che noi cattolici tornassimo nelle catacombe. (Solco, 301)

Schiavitù per schiavitù — dato che, in ogni caso, dobbiamo servire, perché, piaccia o no, questa è la condizione umana —, non c'è niente di meglio che sapersi schiavi di Dio, per Amore. Perché a quel punto perdiamo la condizione di schiavi, per diventare amici, figli.

Ed ecco la differenza: affrontiamo le occupazioni oneste del mondo con la stessa passione, con lo stesso slancio degli altri, ma con la pace in fondo all'anima; con gioia e serenità, anche nei momenti difficili: perché la nostra fiducia non è riposta nelle cose che passano, ma in ciò che dura per sempre. Non siamo figli della schiava, ma di una donna libera [Gal 4, 31].

Da dove ci viene questa libertà? Da Cristo, Signore nostro. Per questa libertà Egli ci ha redenti [Cfr Gal 4, 31]. Per questo ammonisce: "Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero" [Gv 8, 36]. Noi cristiani non dobbiamo chiedere in prestito a nessuno il vero senso di questo dono, perché l'unica libertà che salva l'uomo è la libertà cristiana.

Mi piace parlare di avventura della libertà. È così, infatti, che si svolgono la vostra vita e la mia. Liberamente — da figli, ripeto, non da schiavi — percorriamo il sentiero che il Signore ha indicato a ciascuno di noi. Assaporiamo questa scioltezza di movimenti come un dono di Dio.

Siamo responsabili davanti a Dio di tutte le azioni che compiamo liberamente. Non c'è posto per l'anonimato; l'uomo si trova di fronte al suo Signore, e sta alla sua volontà decidere di vivere da amico o da nemico.

Questo è l'inizio del cammino della lotta interiore, che è compito di tutta la vita, perché finché dura il nostro passaggio sulla terra nessuno può dire di aver raggiunto la pienezza della propria libertà. (Amici di Dio, 35-36)

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