Anche a Fatima e a Medjugorje la Madonna ha sempre invitato alla penitenza, ma da quello che si percepisce in giro, pochi ascoltano le Sue parole. Si rimane sempre in superficie e non si entra nel vivo della vera Fede, non si è capaci di farsi violenza come chiede Gesù nel Vangelo. E se non si pratica l’invito di Gesù si rimane sempre ai margini della vera Fede.
Mi càpita spesso di parlare e di incontrare laici con una Fede profonda e molto vicini a Gesù e alla Madonna.
Le loro persone presentano tutte un aspetto gioioso, si vede che credono veramente e che si rinnegano anche nelle cose lecite per seguire da vicino Gesù. Li vedi impegnati nelle varie attività ecclesiali e mettono sempre Gesù al primo posto nella loro vita. Questi sono gli apostoli mariani che la Madonna si sta formando e continuerà a formarsi per fronteggiare con il Santo Rosario e la Fede viva, gli attacchi portentosi che da anni continuano contro l’amata Chiesa.
Ma chi si accorge di questi attacchi o chi li ritiene tali? Sono quelli che “non si sono contaminati e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello” (Ap 14,4). Nell’Apocalisse San Giovanni distingue tra i credenti: quelli che sono rimasti avvinghiati alla corruzione, perdendosi per strada, da quanti invece si sono purificati secondo il Vangelo di Gesù, e non secondo la mentalità del mondo.
Dove non trova vero amore ma corruzione, volge lo sguardo altrove.
La vera conversione è nella illusoria convinzione di essere perfetti? La vera conversione si manifesta nella condotta. Convertirci significa essere disposti a tutto pur di vivere come Gesù spera che noi viviamo!
La vera conversione può avvenire quando la persona desidera purificare il cuore, quando è contrito per i peccati e la vita disordinata. Non si conclude nulla quando si prega senza sforzarsi di purificare il cuore: è una preghiera zoppa e non si eleva da terra.
Questo è il tempo di rientrare in noi stessi e di conoscerci meglio, guardandoci allo specchio del Vangelo, riflettendo in che modo viviamo gli insegnamenti di Gesù. La Quaresima ci dice che la Croce fa parte del cristiano; è inevitabile la sua presenza. Ogni giorno ci troviamo a fronteggiare difficoltà e problemi, alle volte sembrano insormontabili e ci si smarrisce. Prendere la Croce è l’atto di inizio per imitare Gesù;fuggire la Croce è allontanarsi dalla santità e dalla gioia.
Sforziamoci di sopportare la Croce di ogni giorno e di viverla con gioia, pensando che la sofferenza passa; l’avere sofferto rimane e ci santifica.
(padre Giulio Maria Scozzaro)
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