In generale l’uomo non prega volentieri. E’ facile che egli provi, nel pregare, un senso di noia, un’imbarazzo, una ripugnanza, un' ostilità addirittura. Qualunque altra cosa gli sembra più attraente e più importante. Dice di non aver tempo, di aver impegni urgenti, ma appena ha tralasciato di pregare, eccolo mettersi a fare le cose più inutili.
L’uomo deve smettere di ingannare Dio e sè stesso. E’ molto meglio dire apertamente: “Non voglio pregare”. Ma è vero che la preghiera è solo noia? Proviamo a guardarla un pò più da vicino... questa preghiera...
Perchè si prega ?
A questa risposta potremmo rispondere semplicemente: “Perchè Gesù ha pregato, perchè Gesù stesso ci ha detto di pregare, e perchè Lui Stesso ci ha insegnato a pregare con il Padre Nostro." (Lc. 5.16; Mt. 14.23; Mc.3.13; Lc. 6.28; Lc. 22.40...) Ma vorremmo capire meglio.
La preghiera è un bisogno intimo dell’uomo, innato nel suo cuore. Perchè? Semplicemente perchè Dio ci ha creato affinchè noi entrassimo in comunione con Lui; e la preghiera si inserisce in questo gioco di comunione.
La preghiera è uno strumento di amicizia, forse il più alto, il più misterioso, il più sublime. Dice Santa Teresa d’Avila: “La preghiera, altro non è che, un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo di essere amati”.
Nel gioco dell’ amicizia la componente essenziale è quella della comunicazione. L’amicizia è fondamentalmente un incontro interpersonale e questo non si fa senza parole, senza esplicitazione. L’ immagine di due persone che stanno l’una accanto all’altra, ma non esprimono il loro rapporto, è l’immagine di due persone che non hanno rapporto fra di loro. Quindi nell’amicizia importante è il comunicare. Siamo invitati, quindi, al dialogo con Gesù. E’ questo il senso della preghiera: si prega per accrescere la nostra amicizia con Dio.
La preghiera è il mezzo; l’amicizia con Dio è il fine.
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L’uomo deve smettere di ingannare Dio e sè stesso. E’ molto meglio dire apertamente: “Non voglio pregare”. Ma è vero che la preghiera è solo noia? Proviamo a guardarla un pò più da vicino... questa preghiera...
Perchè si prega ?
A questa risposta potremmo rispondere semplicemente: “Perchè Gesù ha pregato, perchè Gesù stesso ci ha detto di pregare, e perchè Lui Stesso ci ha insegnato a pregare con il Padre Nostro." (Lc. 5.16; Mt. 14.23; Mc.3.13; Lc. 6.28; Lc. 22.40...) Ma vorremmo capire meglio.
La preghiera è un bisogno intimo dell’uomo, innato nel suo cuore. Perchè? Semplicemente perchè Dio ci ha creato affinchè noi entrassimo in comunione con Lui; e la preghiera si inserisce in questo gioco di comunione.
La preghiera è uno strumento di amicizia, forse il più alto, il più misterioso, il più sublime. Dice Santa Teresa d’Avila: “La preghiera, altro non è che, un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo di essere amati”.
Nel gioco dell’ amicizia la componente essenziale è quella della comunicazione. L’amicizia è fondamentalmente un incontro interpersonale e questo non si fa senza parole, senza esplicitazione. L’ immagine di due persone che stanno l’una accanto all’altra, ma non esprimono il loro rapporto, è l’immagine di due persone che non hanno rapporto fra di loro. Quindi nell’amicizia importante è il comunicare. Siamo invitati, quindi, al dialogo con Gesù. E’ questo il senso della preghiera: si prega per accrescere la nostra amicizia con Dio.
La preghiera è il mezzo; l’amicizia con Dio è il fine.
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La preghiera è un’anelito, un sussulto del cuore,
è un soffio che non sai da dove viene e non sai dove va.
La preghiera è un’ incontro, a volte uno scontro, spesso un’attesa.
E’ il pianto di Pietro al canto del gallo,
è lo stabat di Maria ai piedi della Croce.
La preghiera è un attimo di eterno,
è una scelta d’amore,
è un bacio che accarezza un viso.
La preghiera è un ricordo e un progetto,
è un grido ed è silenzio.
Sono le lacrime di chi piange per chi non piange,
sono le suppliche della terra, le lodi della Chiesa.
La preghiera è il nostro respiro, la nostra vita, il nostro tutto.
Non c’è uomo che non prega,
c’è solo un uomo che non sa di pregare.
La preghiera è un’anelito, un sussulto del cuore,
è un soffio che non sai da dove viene e non sai dove va.
La preghiera è un’ incontro, a volte uno scontro, spesso un’attesa.
E’ il pianto di Pietro al canto del gallo,
è lo stabat di Maria ai piedi della Croce.
La preghiera è un attimo di eterno,
è una scelta d’amore,
è un bacio che accarezza un viso.
La preghiera è un ricordo e un progetto,
è un grido ed è silenzio.
Sono le lacrime di chi piange per chi non piange,
sono le suppliche della terra, le lodi della Chiesa.
La preghiera è il nostro respiro, la nostra vita, il nostro tutto.
Non c’è uomo che non prega,
c’è solo un uomo che non sa di pregare.
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