" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

23 gennaio 2011

LA DESOLAZIONE

Quando ti impegni per uscire dal male e cerchi il bene, il messaggero cattivo ti dà desolazione spirituale. Essa è il contrario della consolazione: è oscurità, turbamento, inclinazione a cose basse e terrene, inquietudine dovuta a vari tipi di agitazione, tentazioni, sfiducia, mancanza di speranza e amore, pigrizia, svogliatezza, tristezza e senso di lontananza del Signore. Infatti, come la consolazione è contraria alla desolazione, così i pensieri che nascono dalla consolazione sono opposti a quelli che nascono dalla desolazione.

Il nemico parla con la desolazione. Il suo nome è diavolo, che significa "divisore". La sua azione, è contraria a quella del Dio-con-noi, ti divide dalla sua "compagnia", ti lascia de-solato, abbandonato, con sentimenti di tristezza.

Il nemico prima ti divide da Dio, poi da e in te stesso, poi dagli altri, e infine dalla creazione. Così separato da Dio, di cui sei immagine, perdi la tua identità e rompendo la tua relazione che ti fa vivere, quella tra te come creatura e il tuo Creatore, si spezzano anche le altre.

Resti solo, "desolato", in una solitudine sempre maggiore e senza confini, senza sapere chi sei, da dove vieni e verso dove vai.

Sei turbato e sconvolto, pieno di paura, sospeso in un vuoto vorace che inutilmente cerchi di riempire con illusori piaceri.

Il suo nome è anche satana, che vuol dire "accusatore". È il contrario di Paràclito, che significa "Consolatore".

La consolazione è quando sei in armonia con l'opera di Dio, e trovi nella calma e nell'abbandono in Lui la tua forza.

Conosciamo tutti la desolazione, meglio della consolazione, anche perché il male è più percepibile del bene. Se, quando cerchi il male, il nemico ti alletta col piacere apparente, quando vuoi uscire dalla schiavitù, ti ostacola con la desolazione, dispiacere apparente. Non dialogare con queste voci.

La desolazione ha un triplice linguaggio, opposto a quello della consolazione.

C'è una desolazione sensibile, con oscurità, turbamento, attrattiva al male, agitazione, ribellione e repulsione al bene: è l'opposto della consolazione sensibile. In sé non è un male: è solo una prova, con forte pericolo di caduta, ma anche opportunità di purificazione.

C'è una desolazione sostanziale, un calo di fede, speranza e amore, opposta alla consolazione sostanziale, non sensibile. Può portare all'infedeltà, alla disperazione, all'indifferenza o addirittura all'odio verso Dio.
È l'accidia 'il male di vivere', praticata nelle odierne società occidentali, nei Paesi in cui l'ideale di una vita all'insegna della sicurezza e dell'abbondanza di beni sembra essere il fine di tutto. Si avverte una desolazione quasi insensibile, opposta alla consolazione corrispondente, che si traduce in assenza di gioia, di pace e di ogni buon sentimento, con i sentimenti contrari o, peggio, di tepore e apatia, che possono portare all'accidia.

Non dare ascolto a questi sentimenti che ti bloccano. Nell'esame della coscienza, la prima cosa è stanare questi pensieri negativi.

Le desolazioni, se non avvertite e riconosciute, portano al male, e dal male al peggio. Sèntile e riconòscile; ma dissenti da esse. Non coltivarle: sono l'inizio della tua sconfitta.

Dio le permette solo perché, prese con pazienza e fiducia, siano per te opportunità di crescita.

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