" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

26 giugno 2012

NEL TUO CUORE DI MADRE

Santa Maria, Madre di Dio, 
benedici e proteggi tutte le persone a noi care. 
Il Tuo Cuore, o Vergine dolcissima, 
sia il nostro Rifugio! 
Ave Maria!

LA CARITA' CRISTIANA


Carità significa amore disinteressato nei confronti degli altri.
La carità del Vangelo realizza la più alta perfezione dello spirito umano e, nello stesso tempo, rispecchia e glorifica la natura di Dio. Solo attraverso la carità l’uomo realizza il Comandamento dell’Amore lasciato da Gesù Cristo ai Suoi discepoli e quindi dona la felicità eterna. La carità, unita alle altre virtù teologali, permette il raggiungimento della felicità. La carità insegnata da Gesù è amore, benevolenza, affetto.
È la carità a convalidare la preghiera, perché non si è mai esauditi se non si ha carità.
La carità non ci fa giudicare gli altri; al contrario ci dà una chiara conoscenza delle nostre miserie fino a considerarci peggiori degli altri. La carità ci fa essere buoni e comprensivi, ci fa vedere i peccatori non come persone dannate ma come persone bisognose di incontrare Gesù e questo ci spinge a pregare per essi. È la carità a rendere efficace la nostra preghiera.
Dio ci tratta come noi trattiamo gli altri.
(Padre Giulio Maria Scozzaro)

19 giugno 2012

IL PURGATORIO E' L'ANTICAMERA DEL PARADISO


La Madonna più volte ci ha esortati a pregare per le anime del Purgatorio perché per ogni anima è necessaria la preghiera e la grazia per giungere a Dio e all'Amore di Dio. 
Infatti non si prega per i Santi, perché loro non hanno bisogno delle nostre preghiere; nè per i dannati perché le preghiere fatte per loro non gioverebbero a nulla. Le preghiere devono essere fatte solo per quelli che hanno bisogno di aiuto; e questi non possono essere che le anime del Purgatorio.
Cerchiamo di comprendere cos'è il Purgatorio. Al di là di questo mondo, che noi vediamo, ve ne è un altro, che i nostri occhi non vedono; è popolato da un infinità di angeli e di anime, che hanno lasciato la terra.
Questo invisibile mondo è diviso in tre grandi regni: Inferno, Purgatorio, Paradiso.  
Bellissimo è il Paradiso: luogo di grande gioia, di canti, suoni e angeliche arpe.
Cos'è invece il Purgatorio? E' un luogo dove si soffrono pene temporanee; è una specie di carcere, in cui le anime scontano la pena dovuta per i peccati che hanno commesso sulla terra;una volta espiata tale pena se ne volano in Cielo. 
Molti hanno una visione falsa del Purgatorio: se lo immaginano come un luogo di torture con fiamme e tormenti; in breve vedono in questo luogo la mano punitrice di Dio...
Non è così: il Purgatorio sicuramente è un luogo di espiazione, ma esso è anche una delle più belle invenzioni dell'amore di Dio. Perché Dio essendo Amore, non può volere che amore. Il Purgatorio è un luogo di espiazione ma è anche un luogo di salvezza... Sono tante le anime che dovrebbero precipitare nell' Inferno ed invece vanno in Purgatorio e  da là sono sicure di andare un giorno in Cielo. 
Le anime che vanno in Purgatorio, sotto i colpi della Divina Giustizia, diventano più belle e degne del Cielo. In tal modo il Purgatorio è come un grande laboratorio dell'amore di Dio, un luogo di lavoro nel quale il Signore introduce le anime dei trapassati per dar loro gli ultimi tocchi di pennello e renderle degne del Cielo.
Il Purgatorio è il luogo della più squisita tenerezza del Cielo e della terra. 
Miriadi di angeli scendono continuamente nel doloroso carcere e confortano quelle anime più infelici; parlano loro delle meraviglie del Cielo e, tante volte, sono proprio loro che le conducono festanti nel Paradiso.
Anche noi abbiamo il dovere di pregare per le anime purganti, recitando il santo Rosario, e con pratiche di pietà, Sante Comunioni e Messe.
Questi sono i suffragi che scendono in Purgatorio recando benedizioni grandi alle infelici prigioniere della Divina Giustizia. 
Al tempo di San Domenico viveva a Roma una donna che aveva avuto una vita scandalosa di nome Caterina; ma le preghiere del santo e i numerosissimi colloqui con lui la convertirono ed ella divenne una fervente devota delle anime del Purgatorio; tutte le sere recitava per loro una corona intera del Santo Rosario.
Il Signore dimostrò con un prodigio quanto giovi ai defunti la recita della corona del Rosario.  
Mentre un giorno Caterina recitava la terza parte del
Rosario, ebbe una visione: vide Gesù, dal cui adorabile Corpo uscirono cinquanta getti di acqua, che cadevano in Purgatorio e ristoravano le anime benedette.
(Recitando la terza parte del Rosario, si lucrano 5 anni d'indulgenza; 10 anni, se la si recita in gruppo. Pio XII, 26 luglio 1946). 

Ave Maria! 

MA E' POSSIBILE AMARE CHI CI FA DEL MALE?


La differenza tra una persona che non prega e non vive il Vangelo e una persona che prega con impegno sincero ed attivo, si manifesta inizialmente nel cuore; da lì parte la scintilla che infiamma di amore o il fulmine che brucia di odio. In ogni circostanza la persona si trova diversi pensieri nella mente e deve scegliere, si ritrova anche doppi pensieri che si oppongono a quelli iniziali.
Quasi sempre nei cristiani animati da buoni propositi si accavallano diversi pensieri, e quello successivo vuole fermare le opere buone con motivazioni puerili. Persone animate da buoni propositi verso quanti hanno causato loro del male, sentono arrivare improvvisamente nuovi pensieri che fanno ricordare nuovamente episodi negativi e i torti subiti. Anche se lontani e superati. Questi ricordi frenano la volontà di operare bene, paralizzano i buoni propositi.
E si rimane avversari di familiari, parenti e conoscenti.
Chiaramente è sempre preferibile rimanere distanti fisicamente da quelle persone che hanno già causato litigi in famiglia o sconvolto la vita con attacchi insensati e non vogliono cambiare mentalità, ma rimaniamo spiritualmente vicini ad esse e li amiamo pienamente. Anche se vivete con queste persone o le incontrate spesso, i vostri cuori devono amare, i volti devono emanare gioia sincera e non ipocrita.
Per disarmare i vostri nemici dovete amarli sempre. 
Da questo riconosceranno che siete veri cristiani.
Gesù dice: “Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio...Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”, infatti solo da questo si riconoscono i veri figli di Dio Padre. Ma per arrivare a questa altezza spirituale occorre lavorare molto interiormente; è una serena lotta contro sè stessi, con il rinnegamento e il rifiuto di pensieri, parole e opere che si oppongono al Vangelo di Gesù.
È facile provare simpatia verso coloro che posseggono caratteristiche simili; difficile è accettare quanti non entrano in sintonia con voi. Ancora più complicato è amare nel proprio cuore quei cattivi che hanno causato ferite personali e lacerazioni familiari. Da soli è impossibile amare i cattivi: non si riesce a raggiungere quella alta spiritualità richiesta in questi casi.
Si ama disinteressatamente, mentre per avere in cambio qualcosa tutti sono bravi a sorridere fingendo e ad amare velenosamente.
“Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?”.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

COME DEVE COMPORTARSI UN CRISTIANO?


L’interpretazione letterale che quasi tutti danno alla Parola di oggi, causa sempre confusione e distorsione del messaggio evangelico. Per esempio, soffermiamoci su Gesù quando spiega con un linguaggio simbolico il comportamento non reazionario del cristiano; quando spiega che il Suo seguace non deve comportarsi come i cattivi, i vendicativi.
È un linguaggio simbolico anche quando afferma: “Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna” (Mt 29-30).
Gesù non poteva chiedere la perdita fisica dell’occhio e della mano; voleva dire che se ne doveva fare a meno, non usarli per commettere peccato. Nel caso dell’occhio, di guardare altrove e, riguardo la mano, di tenerla lontana da quanto causava peccato, come quando si ruba.
Queste parole evangeliche hanno arrecato disorientamento e tristezza a milioni e milioni di credenti; da duemila anni questa Parola è stata incompresa dalla stragrande maggioranza e non applicata nel modo corretto. Solamente i cristiani che in passato hanno avuto Padri spirituali maturi nella Fede e uomini di preghiera, hanno potuto comprendere il senso di queste parole.
Ognuno di noi è portato naturalmente a ricambiare male per male, se non ha incontrato veramente Gesù!
L’ingiustizia ci infastidisce e la giustizia ci rende gioiosi. L’uomo è fatto così, ed è normale cercare di appagare il desiderio della verità. Ma dobbiamo distinguere la legge del taglione antica che stabiliva di condannare il colpevole alla stessa sofferenza cagionata agli altri, dalla legge fondata sull’Amore portata da Gesù.
È vero che la legge del taglione voleva stabilire un limite di pena da dare al colpevole e l’innocente non poteva pretendere o commettere oltre per vendetta, ma le vendette private in Israele erano continue e sanguinose.
Gesù allora taglia alla radice questa legge antica e manipolata, anche perché introduce il perdono e la misericordia.
“Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio”, significa che bisogna fare il possibile per evitare i contrasti, perché nei contrasti non si vince ma si perde sempre. Nei contrasti non si diventa superiori al cattivo ma si perde un po’ di dignità. Senza contare che aumentano le ingiurie, il risentimento bolle e si arriva all’odio personale; significa che la vita spirituale è spezzata e distrutta.
È facile replicare anche con veemenza; difficile è sopportare le ingiurie e le cattiverie.
Il riferimento riguarda le contese minori o che si possono sorvolare con un po’ di padronanza di sé; non si può resistere al malvagio quando attenta alla tua vita e devi denunciarlo o cerca di distruggerti civilmente con inganni e devi ricorrere alla legge; o quando cerca di causarti o già ti ha causato danni economici o personali tali da annullare la tua persona. In questi casi o in casi gravi non si può fare a meno di cercare la difesa di chi amministra la giustizia umana. Anche se purtroppo in Italia sono pochissimi quelli che hanno ancora fiducia nella giustizia umana.
“Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra”: ed è questa la frase che ha mandato in crisi generazioni di cristiani. Non và presa letteralmente; Gesù non ci dice di ricevere altre percosse nell’altra guancia ma di porgere/mostrare la guancia diversa da quella del cattivo, la guancia della bontà e della compassione. Se qualcuno ci percuote, nel senso che ci offende alle nostre spalle o ci diffama o ci causa problemi, non dobbiamo replicare con i suoi metodi ma mostriamo una guancia diversa, quella del perdono e del compatimento.
Porgere l’altra guancia significa che dobbiamo mostrare misericordia e non vendicarci con gli stessi metodi dei cattivi.
Il discorso cambia quando la diffamazione tocca aspetti molto delicati di una persona; quando per esempio qualche malvagio racconta falsità su una donna onesta e la indica come adultera o prostituta o con altre accuse gravissime. Ma anche in questo caso non bisogna ricambiare con lo stesso metodo infame e diabolico; prima si deve perdonare nel proprio cuore il malizioso; dopo occorre affrontare quella persona alla presenza di altri amici o conoscenti e chiedere di fermarsi e di evitare altre conseguenze dannose.
Porgere l’altra guancia è difficile, occorre una padronanza forte e prima di agire per vie legali, bisogna dare tutte le possibilità di ravvedimento a coloro che ci diffamano o ci danneggiano seriamente nella dignità o intendono distruggere la vostra famiglia.
Porgere l’altra guancia, per noi, significa mostrarci sempre benevoli dinanzi ai nemici, e questa nostra pace li disarma, li porta anche se non subito alla riflessione, a cercare di rivedere i loro metodi satanici. Noi dobbiamo mostrare l’opposto di ciò che sono i nostri nemici, ma l’alto senso di verità e di giustizia rimane sempre integro e radicale. Verrà il momento in cui i nostri nemici si vergogneranno dei mali che ci hanno causato; ma questo avverrà se non avremo reagito con i loro metodi.
Dobbiamo vincere i nostri nemici con l’amore, il perdono, la misericordia.
Più che una nostra vittoria è la loro sconfitta; per noi la vittoria è portarli alla conversione e permettere la salvezza delle loro anime. 
I nostri nemici non immaginano il nostro inaspettato modo paziente di accettare le diffamazioni e le pesanti conseguenze che causano le loro tragedie greche che creano nelle scene di questo mondo, però non devono oltrepassare quel limite che può distruggere la famiglia e altro di molto serio. Oltrepassarlo comporta la nostra legittima richiesta di ripristinare la verità e la giustizia.
Ci sono diffamazioni e persecuzioni miserabili su cui sorvoliamo e porgiamo l’altra guancia della bontà e del perdono, ma quelle diffamazioni e persecuzioni sistematiche e sataniche che nascono dal cuore di satana, devono essere in qualche modo chiarite.
Se questi nemici non vogliono assolutamente correggere le loro maliziose diffamazioni che possono distruggere socialmente una persona o una famiglia, dopo ogni nostro tentativo e ogni possibilità di pacificazione, addirittura “cedendogli anche il mantello” per evitare il ricorso alla giustizia e mostrando così una nostra superiorità d’animo, è opportuno tutelarci in ogni sede.
Sempre animati dall’amore, dal perdono, dalla misericordia.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

18 giugno 2012

LA DEVOZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA


Dopo il Concilio Vaticano II i teologi modernisti più irritanti e interiormente pruriginosi, oltre ad attaccare la sana dottrina della Chiesa si ribellarono contro la vera devozione alla Madonna, arrivando a minimizzare la Persona della Madre di Dio.
L’attacco minimalista contro la devozione alla Madonna riguardò ogni aspetto: nei seminari cattolici i docenti massoni in accordo con i Prelati carrieristi avevano questo compito: demolire la devozione alla Madonna. Ci sono documenti e testimoni incontestabili. Fu allora indispensabile e decisivo da parte di Dio concedere al mondo nel 1978 un Papa mariano e tre anni dopo inviare la Corredentrice del genere umano a Medjugorje per iniziare una grande opera evangelizzatrice.
La presenza della Madonna in mezzo a noi si rese urgente e necessaria anche per l’attacco micidiale e organizzato di molti uomini spiritualmente seguaci di satana; anche se non davano culto al demonio, ne erano posseduti dal suo spirito. E sono personalità potenti e capitalisti che vogliono distruggere il Cristianesimo in modo soft, senza ricorrere (ancora) allo sterminio totale, ma con leggi deviate hanno cercato e continuano a cercare di demolire la spiritualità cristiana.
Questi sono i tempi dell’Anticristo;ma non dimentichiamo che alla fine sarà della Vergine Maria il trionfo contro ogni forma di male che è presente sulla terra. “Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà”.
Infine è un avverbio sinonimo di finalmente alla fine, in conclusione. Significa che prima dovranno avvenire molti fatti eclatanti e clamorosi, avverrà lo scisma nella Chiesa Cattolica, si manifesterà l’Anticristo, saranno svelati i 10 segreti di Medjugorje. Inoltre avverranno situazioni dolorose ma la Madonna ha promesso che aiuterà i Suoi devoti, quelli che recitano il Santo Rosario.
Secondo il Nuovo Testamento, il termine Anticristo designa la funzione escatologica di uno spirito di demonio, il quale possederà un uomo (il Figlio della perdizione), mentre inabita lo stesso spirito satanico in più uomini (i falsi cristi o anticristi), costituendo in tal modo un regno (la bestia dell’Apocalisse) in antitesi al Regno di Dio, fondato da Cristo nello Spirito.
 Il piano di molti uomini potenti che posseggono lo spirito satanico o ne sono posseduti, è di portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino satana Re.
 Quindi, il piano massonico non è esclusivamente europeo; qui agisce la massoneria di questo continente, altrove altri potenti sono coalizzati per raggiungere tutti insieme l’identico scopo: il dominio assoluto del mondo da parte di un nuovo governo, appunto mondiale, e che eliminerà le Religioni per raggrupparle in una sola eretica e falsa spiritualità, che sarà ovviamente satanica.
I governi mondiali, tranne qualche eccezione, oggi vogliono portare alla disperazione i cittadini, vogliono colpire i cristiani per allontanarli dalla preghiera e dalla Chiesa Cattolica. Sembra un progetto irrealistico, ma già lo stiamo vivendo e si arriverà inevitabilmente alla sua realizzazione. Se qualcuno per spirito di autoconservazione lo rifiuta e lo considera assurdo, deve solamente attendere i tempi del suo svelamento pubblico. E non tarderà ad arrivare.
Vi scrivo poche cose perché non tutti siete pronti, quel poco che ho scritto in passato è stato sempre confermato dagli avvenimenti pubblici.
Molte persone mi pongono questa domanda: “Perché nella prima visita fatta da Mario Monti in Vaticano a gennaio scorso, il Papa lo ha lodato pubblicamente e ha detto che il premier stava facendo bene, quando stava già svenando gli italiani e universalmente si conosce il motivo della sua presenza come presidente del consiglio e l’organizzazione massonica europea che lo sostiene?”.
Da parte mia non ho alcuna risposta da dare, dovrebbe essere il Papa a dare la spiegazione, ma probabilmente gli è stato suggerito da qualcuno in Vaticano. Il Cardinale Bertone ne dovrebbe sapere di più, forse conosce chi ha riferito al Papa di affermare quelle parole. Già nella prima visita a gennaio Bertone si intrattenne con Monti per un’ora e altri prolungati colloqui sono ripresi in altre occasioni.
L’amarezza di molti cattolici è la conoscenza dell’intima amicizia… tra Cardinali e il governo Monti.
E noi preghiamo… Chiediamo nella preghiera alla Madonna di farci superare queste prove e di provvedere a tutti i nostri bisogni. 
La stragrande maggioranza delle parrocchie ignora la soave devozione ai Cuori di Gesù e di Maria. Questa dimenticanza è dolorosamente significativa. Esprime l’indifferenza verso il Signore Gesù, rifiuta la potentissima mediazione materna dell’Avvocata del Cielo.
La Madonna a Fatima chiese i Sabati dedicati in Suo onore, rivelò questa devozione per la salvezza delle anime. È stato un grande atto misericordioso del Padre anche per invitare l’umanità a rifugiarsi nel Cuore Immacolato della Madre di Suo Figlio. La pratica dei primi 5 Sabati del mese è molto importante e vi invito ad abbracciarla.
La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, disse a Lucia: «Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere ed amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Guarda figlia Mia, il Mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. ConsolaMi almeno tu e fa' sapere questo:
“A tutti coloro che per 5 mesi, al primo Sabato, riceveranno la Santa Comunionereciteranno il Rosario e Mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l'intenzione di offrirMi riparazioni, prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le Grazie necessarie alla salvezza”».
Vediamo le condizioni per praticare i primi 5 Sabati del mese:
Confessione fatta entro otto giorni precedenti, con l'intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se ci si dimentica nella Confessione di presentare tale intenzione, può formularla nella Confessione successiva;
Comunione fatta in Grazia di Dio il primo Sabato del mese, con la stessa intenzione della Confessione; La Confessione e la Comunione devono ripetersi per 5 mesi consecutivi, senza interruzione altrimenti bisogna ricominciare;
Recitare il Rosario, almeno una Corona, con la stessa intenzione della Confessione;
Meditazione per un quarto d’ora sui misteri del Rosario e fare compagnia alla Santissima Vergine.
(padre Giulio Maria Scozzaro)

REGALA CIO' CHE NON HAI


Occupati dei guai,
dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso
quando hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
"Ecco, quello che non hai, te lo do".
Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua
nella misura in cui
l'avrai regalata agli altri
(Alessandro Manzoni)

IL SANTO ROSARIO, LA CORONA DELLE GRAZIE

 “O santa corona del Rosario!”. Questa invocazione alla corona del Rosario viene spontanea quando noi vediamo la corona fra le mani della Regina del Rosario a Pompei, fra le mani dell’Immacolata a Lourdes, fra le mani del Cuore Immacolato a Fatima.
Quanto deve essere preziosa questa corona del Rosario se la Madonna Stessa la tiene fra le Sue mani di Regina del cielo e della terra, se da Lei Stessa, in persona, ci è stata presentata a Lourdes, e ci è stata raccomandata con insistenza materna a Fatima!
Da san Domenico in poi, del resto, la corona del Rosario è stata fra le mani di schiere di Santi e di Papi, di mistici e di missionari, di statisti e di artisti, di scienziati e di eroi, di uomini e di donne, di vecchi e di bambini, in ogni tempo e in ogni parte della terra.
Ricordiamo, ad esempio, san Francesco di Sales, santa Margherita Maria Alacoque, sant'Alfonso de’ Liguori, santa Bernardetta Soubirous, san Pio X, santa Maria Goretti, san Pio da Pietrelcina, la beata Teresa di Calcutta… Possiamo ricordare anche gli scienziati Galileo Galilei, Ampère, Pasteur, Marconi; i musicisti Vivaldi, Gluck; i pittori Michelangelo e beato Angelico; i pensatori e letterati, Rosmini e Manzoni…
“O santa corona del Rosario!”.
La corona del Rosario è “santa” perché produce cose sante, ottiene grazie, attira molte benedizioni, non soltanto su chi recita la corona, ma anche sulla casa, sulla famiglia e sul lavoro di chi la recita.
La corona del Rosario è “santa” perché apre le finestre su venti misteri della vita di Gesù e di Maria, con l’esercizio della contemplazione e dell'amore che conducono l'anima alle vette della santificazione.
La corona del Rosario è stata anche chiamata e definita in più modi: corona di grazie, roseto di grazie catena di grazie, scrigno di grazie, sorgente di grazie…
San Pio da Pietrelcina, in particolare, amava dire che la corona del Rosario è anche l’arma per ogni battaglia spirituale e temporale, l’arma vincente contro ogni nemico, l’arma di tutte le vittorie (come Lepanto ci ricorda), per cui la Madonna del Rosario è stata anche chiamata “Nostra Signora delle vittorie!”, molto cara a santa Teresina.
Il beato Bartolo Longo, infine, ci augura di morire con la santa corona fra le mani, dando ad essa “l’ultimo bacio della vita che si spegne”, per presentarci al giudizio di Dio con l’anima ravvolta dalla “santa corona del Rosario”.
(Padre Stefano Maria Pio Manelli)

CONSACRATEVI AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, "CUORE DI MAMMA"


PREGHIERA DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 O Cuore Immacolato di Maria, ardente di bontà, mostra il Tuo amore verso di noi. La fiamma del Tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi Ti amiamo tanto. Imprimi nei nostri cuori il vero amore così da avere un continuo desiderio di Te. O Maria, umile e mite di Cuore, ricordaTi di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del Tuo Cuore Immacolato la salute spirituale. Fa' che sempre possiamo guardare alla bontà del Tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del Tuo Cuore. Amen. 
( Preghiera dettata dalla Madonna a Jelena Vasilj il 28 novembre 1983) 
 
ASCOLTIAMO MARIA
"Vi invito all'abbandono in Dio. Desidero che rinunciate a quelle cose a cui siete attaccati e che danneggiano la vostra vita spirituale" (25/2/90). Una volta compiuti con amore tutti i tuoi doveri verso coloro che sono il tuo prossimo, conquistati uno spazio di silenzio e gèttati nella preghiera cioè nell'abbraccio di Dio. "La preghiera diventi per te un bisogno (25/2/02), diventi per te gioia" (25/7/03).

"Consacratevi al Mio Cuore Immacolato. Desidero che vi consacriate personalmente, come famiglia e come parrocchia, in modo tale che tutto appartenga a Dio attraverso le Mie mani" (25/10/88).

Non pensare però di consacrarti a Maria, di riuscire a pregare e di goderne i frutti di gioia e di consolazione se continui ad avere le mani sporche e i piedi piantati nel fango dei tuoi peccati.

"Questo popolo si avvicina a Me solo a parole e Mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da Me e il culto che Mi rendono è un imparaticcio di usi umani" (Is.29,13).

Ogni incontro con Dio deve essere preceduto dalla consapevolezza della nostra condizione di peccatori, da una invocazione di misericordia e di perdono e da un sincero impegno di conversione.

"Perdonate tutti coloro che vi hanno fatto del male" (25/9/97).

"Non potete entrare nella Preghiera se non vi scaricate dal peso dei peccati e delle preoccupazioni" (4/2/85).

"Non posso aiutare coloro che non pregano e non fanno sacrifici" (18/8/82). Riconciliatevi con Dio e "pregate fino a quando la vostra vita diventi preghiera.". (25-8-98).

16 giugno 2012

SACRO CUORE DI GESU'



Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io T’ami sempre più!
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!
Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare:
1 – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione;
2 – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di San Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di San Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che San Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il Mio Divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in Sé le fiamme della Sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da Me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, un venerdì; il Divin Cuore Si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù Si presentò alla Santa tutto sfolgorante di gloria, con le Sue cinque Piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal Suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera Sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai Suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prostrarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali devozioni:
1) la Comunione al primo venerdì di ogni mese; 2) l’Ora Santa di adorazione.
La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che Mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a Me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare il Suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da Lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il Padre spirituale di Margherita, il gesuita San Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata Santa il 13 maggio 1920 da Papa Benedetto XV, ubbidì all’appello divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore Divino, Fonte e Focolaio di tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la Santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò tutta la Comunità delle Visitandine.
A partire da quella data, il movimento non si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto. Nel 1765 la Sacra Congregazione dei Riti affermò essere il cuore di carne simbolo dell’amore; allora i giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale ma metaforico.
Papa Pio VI (1775-1799) nella bolla “Auctorem fidei”, confermava l’espressione della Congregazione notando che si adora il Cuore “inseparabilmente unito con la Persona del Verbo”.
Il 6 febbraio 1765 Papa Clemente XIII (1758-1769) accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la festa del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del Papa questa nuova festa doveva diffondere nella Chiesa, i passi principali del messaggio di Santa Margherita, la quale era stata lo strumento privilegiato della diffusione di un culto, che era sempre esistito nella Chiesa sotto diverse forme, ma dandogli tuttavia un nuovo orientamento.
Con lei non sarebbe più stata soltanto una amorosa contemplazione e un’adorazione di quel “Cuore che ha tanto amato”, ma anche una riparazione per le offese e ingratitudini ricevute, tramite il perfezionamento delle nostre esistenze.
Diceva la Santa che “l’amore rende le anime conformi”, cioè il Signore vuole ispirare nelle anime un amore generoso che, rispondendo al Suo, li assimili interiormente al Divino Modello.
Le visioni e i messaggi ricevuti da Santa Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al “Cuore che si è consumato per essi”.
La devozione al Sacro Cuore trionfò nel XIX secolo e il convento di Paray-le-Monial divenne meta di continui pellegrinaggi; nel 1856 con Papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica.
Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, Chiese, Basiliche e Santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno fra tutti il Santuario“Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi, iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo 40 anni; tutte le categorie sociali e militari della Francia, contribuirono all’imponente spesa.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese, i cui aderenti portano uno scapolare con la raffigurazione del Cuore; si composero le meravigliose “Litanie del Sacro Cuore”; si dedicò il mese di giugno al suo culto.
Affinché il culto del Cuore di Gesù, iniziato nella vita mistica delle anime, esca e penetri nella vita sociale dei popoli, iniziò, su esortazione di Papa Pio IX del 1876, tutto un movimento di “Atti di consacrazione al Cuore di Gesù”, a partire dalla famiglia a quella di intere Nazioni ad opera di Conferenze Episcopali, ma anche di illuminati e devoti governanti; cito per tutti il presidente dell’Ecuador, Gabriel Garcia Moreno (1821-1875).
Fu tanto il fervore, che per tutto l’Ottocento e primi decenni del Novecento, fu dedicato al culto del Sacro Cuore, che di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, tra le principali vi sono: “Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore” fondata nel 1874 dal Beato Leone Dehon (Dehoniani); “Figli del Sacro Cuore di Gesù” o Missioni africane di Verona, congregazione fondata nel 1867 da San Daniele Comboni (Comboniani); “Dame del Sacro Cuore” fondate nel 1800 da Santa Maddalena Sofia Barat; “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù” fondate nel 1865 dalla Beata Caterina Volpicelli, diversi Istituti femminili portano la stessa denominazione.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
In un papiro egiziano di circa 4000 anni fa, troviamo l’espressione della comune nostalgia d’amore:“Cerco un cuore su cui appoggiare la mia testa e non lo trovo, non ci sono più amici!”.
Lo sconosciuto poeta egiziano era dolente per ciò, ma noi siamo più fortunati, perché l’abbiamo questo Cuore e questo amico, al pari di San Giovanni Evangelista che poggiò fisicamente il suo capo sul petto e Cuore di Gesù.
Possiamo avere piena fiducia in un simile amico, Egli vivendo in perfetta intimità col Padre, sa e può rivelarci tutto ciò che serve per il nostro bene.
(Antonio Borrelli)

SACRATISSIMO CUORE DI GESU'


In questa Solennità la nostra contemplazione si posa sul Cuore di Gesù, per scoprire la Sua infinita bontà. Da quanto si vede nelle Chiese, pochi credenti hanno una pur discreta devozione a questo Divino Cuore; c’è una stragrande superficialità dovuta alla mancanza di impegno nel conoscere la Persona di Gesù. Da diversi decenni inoltre, questo distacco da Gesù è stato favorito dal modernismo, con le sue false interpretazioni e le nuove teorie eretiche.
Condannano la sana devozione anche al Cuore di Gesù, perché loro hanno perduto ogni amore per Gesù.
Una grande schiera di teologi, incalcolabili giovani Sacerdoti che hanno avuto la sventura di seguire le loro lezioni, decine di milioni di fedeli che hanno ascoltato a loro volta le omelie di questi Sacerdoti seguaci di quei teologi eretici… tutti quanti conoscono un Gesù totalmente diverso da quello del Vangelo e dalle rivelazioni che hanno ricevuto molti Santi e Sante.
Minimizzare Gesù e ridurLo a uomo (minuscolo), un buon uomo per le belle predichette che faceva e che perdonava ogni peccato senza bisogno della Confessione (da Lui poi istituita), è un’operazione maliziosa e demoniaca. Vorrei tanto poter dialogare in un luogo pubblico alla presenza dei credenti con questi teologi eretici che hanno disfatto il Vangelo sostituendolo con le loro teorie vergognose e ridicole. Perché cadono sempre in contraddizione nella frenesia cieca e malata di annacquare addirittura la Parola di Dio.
Non hanno l’onestà intellettuale per pensare ai danni che causano ai credenti e le conseguenze che loro patiranno eternamente.
La devozione al Cuore di Gesù è la più gradita proprio a Gesù, si inneggia alla Sua bontà, si riconosce che Lui è Buono ed è questo che vuole sentire da noi. Il fatto che sia Dio è scontato per i credenti, ma che sia anche buono non è chiaro alla stragrande maggioranza dei credenti. Molti addirittura scaricano su Dio i loro fallimenti, le malattie, ogni forma di sofferenza. Accecati come sono, non capiscono che il male può arrivare da più direzioni ma mai da Gesù, è impossibile che Lui voglia una malattia o una nostra sofferenza. Invece permette la sofferenza per un nostro bene superiore.
Ricorrere al Sacro Cuore di Gesù è la direzione migliore per rallegrare Lui, per entrare in comunione con maggiore facilità e nel tempo diventerà fiducia e poi abbandono al Suo Cuore. E dove ci vuole condurre? Alla santità, ad una vita onesta e pura, piena di verità e di amore.
Nell’Antico Testamento il cuore era considerato il centro dell’amore, la convergenza del bene presente nella persona. 
Si è tanto dibattuto sulla ferita del Cuore di Gesù causata dalla lancia del centurione Longino. Dai Santi abbiamo saputo che la ferita era al lato destro del costato di Gesù, ma la prova inconfutabile è arrivata dal negativo fotografico della Sacra Sindone. Nella relazione finale è stato scritto: “È stato ferito al costato sul lato destro con una lancia del tipo usato dai romani”. La lancia e il ferimento corrisponde anche al Vangelo di Giovanni 19,34.
Quindi, non possono esserci dubbi. Anche la letteratura cristiana ha sempre affermato la ferita al costato destro, ma a questo punto molti fedeli si chiedono: Gesù è stato ferito al Cuore o no? La confusione comprensibile vediamo di scioglierla. Vediamo prima anatomicamente dove si trova il cuore.
Il cuore è situato nel torace, più esattamente nel mediastino, la parte della cavità toracica che si trova fra i polmoni. Quindi, il cuore si trova al centro della gabbia toracica dietro lo sterno, ma si dice che è leggermente spostato a sinistra perché la sua punta tende leggermente verso sinistra.
Il Cuore di Gesù non meritava di ricevere il colpo di lancia, non poteva dividersi quel Cuore che era l’Amore e vera fornace che traboccava Misericordia infinita. La ferita causata dalla lancia è vicina al Cuore ma non ha sfondato il Divino Cuore. Quindi, la lancia scagliata da Longino non colpì esattamente il Cuore di Gesù ma la parte leggermente più a destra, nella stessa direzione del Cuore.
Vediamo due importanti testimonianze, la prima riguarda San Francesco d’Assisi dopo l’impressione delle stimmate nel suo corpo.
Il 17 settembre 1224, due anni prima della morte, mentre si trovava a pregare sul monte della Verna (luogo su cui in futuro sorgerà l'omonimo Santuario), San Francesco vide un Serafino crocifisso. Al termine della visione gli comparvero le stimmate e il più importante agiografo, San Bonaventura da Bagnoregio scriveva: «Sulle mani e sui piedi presenta delle ferite e delle escrescenze carnose, che ricordano dei chiodi e dai quali sanguina spesso. Sul fianco destro del costato ha una ferita, come quella di un colpo di lancia». Fino alla sua morte, comunque, San Francesco cercò sempre di tenere nascoste queste sue ferite.
Un’altra testimonianza ci arriva da Catalina Rivas, la mistica autentica che ricevette la rivelazione su quanto avviene durante la Santa Messa. Leggiamo alcuni paragrafi:
«Il celebrante pronunciò le parole della “Consacrazione”. Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale, tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi lineamenti. Quando sollevò l’Ostia, vidi che le sue mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce.
Era Gesù!... Era Lui che con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante. [...] Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: “Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplaLo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: ‘Gesù mio, io credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Perdono e Misericordia...’. Adesso digli quanto Lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re”.
Non appena Monsignore pronunciò le parole della Consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire dei bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell’Altare.
All’improvviso sospeso in aria vidi Gesù Crocifisso, dalla testa sino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro della Chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo che celebrava, e che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Volto di Gesù.
In alto, Gesù Crocifisso, stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite.
Sul costato destro, all’altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del Sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di Sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!
In quel momento la Vergine disse: “Te l’ho già ripetuto, questo è il Miracolo dei miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’Assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario nell’istante della Crocifissione di Gesù”».
Per conoscere meglio Gesù e ricorrere al Suo Cuore buono nelle necessità, ma soprattutto per amarLo e ringraziarLo molte volte al giorno, è opportuno leggere qualcosa in più e meditarla con attenzione.  La devozione più importante rivelata proprio da Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque riguarda i primi nove Venerdì del mese rivelata. Leggiamo le condizioni:
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in Grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna sempre premettere la Confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.
Gesù disse alla Santa: “A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, Io prometto la Grazia della perseveranza finale: essi non morranno in Mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il Mio Cuore sarà loro sicuro Asilo in quel momento estremo”.
C’è poi una preghiera al Sacro Cuore rivelata dalla Madonna a Medjugorje il 27 novembre 1983:«Pregate il più spesso possibile questa preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù:
“O Gesù, noi sappiamo che Tu sei misericordioso e che hai offerto il Tuo Cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Noi sappiamo che Tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato.
Per mezzo del Tuo Cuore fa che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il Tuo Amore.
Noi tutti Ti amiamo e desideriamo che Tu ci protegga col Tuo Cuore di buon Pastore e che ci liberi da ogni peccato.
Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai.
Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il Tuo Amore. Bussa continuamente.
Fa', o Buon Gesù, che Ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della Tua Passione sofferta per noi. Amen”».
(Padre Giulio Maria Scozzaro)