" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

12 febbraio 2010

LE SPINE E LE ROSE ATTORNO AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Le immagini del Cuore Immacolato di Maria, di solito, ci presentano il Cuore della Madonna in due modi diversi: in alcune immagini il Cuore è circondato di spine, in altre è circondato di rose.
Queste due corone di spine e di rose sono ambedue necessarie ad esprimere ciò che il Cuore Immacolato di Maria riceve da noi, dai nostri comportamenti di vita, nel quotidiano scorrere dei giorni. Con semplicità e immediatezza, queste due corone esprimono le sofferenze e le allegrezze, i dolori e le gioie che noi uomini, noi figli, arrechiamo al Cuore Immacolato della nostra divina Madre.
Che cosa simboleggiano, infatti, le spine e le rose? Le spine simboleggiano i peccati, le offese, gli oltraggi che arrechiamo al Cuore Immacolato; le rose simboleggiano gli atti di amore, gli affetti, le delicatezze, le tenerezze verso il Cuore della divina Madre. Le spine e le rose, infatti, simboleggiano tutto il rapporto dell'uomo con Maria Santissima, il rapporto dell'uomo intero, fatto di pensieri e di affetti, di parole e di sentimenti, di azioni e di omissioni.
Nulla sfugge al Cuore della Madre, lo sappiamo. E' una legge o dinamica naturale della maternità che tutti abbiamo sperimentato nei rapporti con la nostra madre terrena. Chi non li ricorda? Ma se ciò vale per il cuore delle madri terrene, pur limitate e difettose, quanto più non varrà per il Cuore della divina Madre che è un oceano di grazia sublime e un firmamento di virtù perfette?
Purissimo e delicatissimo, sensibilissimo e tenerissimo, il Cuore Immacolato di Maria è tutto Maternità per noi diventati Suoi figli nel Figlio e con il Figlio "Primogenito tra molti fratelli" (Rm 8,29). Nulla può sfuggire al Suo Cuore, quindi. Tutto, anzi, raggiunge e tocca il Suo Cuore materno: ogni cosa tocca il Suo Cuore Immacolato o per pungerLo e lacerarLo, come fanno le spine, o per accarezzarLo e profumarLo, come fanno le rose.
Le spine! Tutto il nostro pensare e parlare, agire e non agire può produrre spine che pungono e lacerano il Cuore Immacolato di Maria. Ed è proprio questo il dramma senza fine del Cuore Materno di Maria. Pensiamo, infatti, alle spine dei nostri peccati di pensiero, di parole, di opere e di omissioni contro la fede e la ca-rità, contro l'umiltà e la purezza, contro la giustizia e la fedeltà, contro tutte le virtù e i Comandamenti di Dio. Moltiplichiamo, poi, questi peccati per tutti gli uo-mini che vivono sulla terra: riusciamo a immaginare quale quantità sterminata di spine su spine essi formano? Chi potrà contarle se non Dio solo?
E tutti noi siamo responsabili, chi più chi meno, di queste spine di peccato che pungono e lacerano, che feriscono e fanno sanguinare il Cuore Materno. Ed è triste costatare che noi conficchiamo le spine dei peccati nel Suo Cuore forse senza neppure renderci conto, con l'indifferenza amara degli estranei: eppure siamo Suoi figli!
L'apparizione dell'Immacolata a Fatima, con il Cuore circondato di spine, impressionò fortemente i tre piccoli pastorelli veggenti, i quali, subito dopo, iniziarono a praticare ogni genere di sacrifici proprio in riparazione delle offese fatte al Cuore Immacolato di Maria.
A differenza delle "sette spade" dell'Addolorata, che possono ben raffigurare sia gli eventi dolorosissimi della vita di Maria, sia gli oltraggi e le colpe più gravi degli uomini contro di Lei, le spine rappresentano bene, nella loro piccolezza, tutta quella fitta rete di offese e infedeltà, di irriverenze e trascuratezze, di indelicatezze e negligenze, che sono i nostri numerosissimi peccati veniali e difet-ti, imperfezioni e fragilità non combattute o non evitate.
Tutte queste spine dei nostri peccati si conficcano nel Cuore Materno dell'Immacolata, e non possono non conficcarsi, perché noi siamo Suoi figli, riscattati a prezzo del Suo Divin Figlio, ed Ella è perciò nostra Madre, e quale Madre!
Se riflettessimo almeno un poco sulla tenerezza e premura del Cuore Materno di Maria verso ciascuno di noi, se meditassimo su quella Sua perfettissima e finissima sensibilità che Le fa avvertire ogni moto anche impercettibile dell'animo, ogni intenzione segreta della nostra mente, ogni battito più intimo del nostro cuore, come comprenderemmo e saremmo più attenti ad evitare tante spine di peccati con i nostri disordini nei pensieri e nelle parole, negli affetti e nelle azioni, e come saremmo più solleciti nel circondare il Cuore dell'Immacolata di rose, soltanto di rose, di tante rose.
Le rose! Si sa che la rosa è simbolo dell'amore. Ogni rosa, quindi, vuol significare un atto di amore. Tante rose, tanti atti di amore. Il Cuore Immacolato circondato di rose, è un Cuore accerchiato e stretto dall'amore; ma è anche un Cuore che si manifesta come amore e che vuole donare solo rose d'amore.
A che cosa siamo chiamati noi come cristiani e ancor più come figli di Maria Santissima? Certamente siamo chiamati a circondare il Cuore dell' Immacolata di rose, di tante rose. Ossia: le rose delle virtù, degli atti di amore, dei sacrifici piccoli e grandi, delle preghiere, delle giaculatorie di amore, dei gesti di carità e di umiltà, delle offerte anche minime, dei "fioretti" umili e nascosti.
Se vogliamo imitare i veri innamorati di Maria SS., che sono i Santi di ogni tempo e luogo, possiamo trasformare anche noi ogni nostra giornata di vita cristiana in una corona di rose piccole e grandi attorno al Cuore Materno dell'Immacolata.
Le rose, inoltre, hanno un particolare che ci insegna come amare di più, con disinteresse completo. Le rose, infatti, hanno le spine: "Non c'è rosa senza spine", dice il proverbio. Ebbene, alla Madonna noi vogliamo dare le rose senza le spine, perché le spine le prendiamo per noi. In che modo?
In effetti, quando noi pecchiamo, che cosa facciamo?
Facciamo questo: prendiamo le rose per noi – ossia le nostre soddisfazioni e voglie egoistiche – e diamo le spine alla Madonna che con le Sue sofferenze e il sangue del Suo Cuore paga i nostri difetti. Quando noi pratichiamo le virtù, invece, allora noi diamo alla Madonna le rose degli atti di amore che La accarezzano e Le recano conforto al Cuore, e teniamo per noi le spine dei rinnegamenti delle nostre voglie, dei nostri egoismi.
C'è poi una particolare corona di rose con cui tutti noi potremmo circondare il Cuore Materno dell'Immacolata, ed è la Corona del S. Rosario. Ogni Corona del Rosario, infatti, è proprio una Corona di cinquanta rose. Ed è la Corona più bella e gradita alla Madonna fra tutte le preghiere e devozioni mariane. È la Corona più utile e preziosa per noi, per il nostro cuore bisognoso di amore, di amore senza soste, di quell'amore che fa ripetere tante volte, anche con le labbra, Ave Maria… Santa Maria…
L'Immacolata Stessa, ricordiamolo, ha chiesto e ha raccomandato a noi ripetutamente la preghiera del Rosario in ogni apparizione ai tre pastorelli di Fatima: "Recitate il S. Rosario… Recitate il S. Rosario…".
Perché non
impegnarci davvero a circondare ogni giorno il Cuore dell'Immacolata con questa corona di rose benedette, unendo ad esse tutte le al-tre rose che ogni giorno si possono raccogliere fra le vicende dolorose di questa terra di "triboli e spine" (Gn 3,18)?
Un esempio portentoso, ai nostri tempi, è stato quello di Padre Pio da Pietrelcina, il cappuccino stimmatizzato del Monte Gargano. Ogni giorno egli poteva offrire alla Madonna tante rose quante gocce di sangue versava dalle cinque stimmate, tenendo per sé le spine dei dolori lancinanti che provava alle cinque ferite; egli poteva offrire ogni giorno alla Madonna le rose delle confessioni e assoluzioni ai numerosissimi penitenti, tenendo per sé le spine delle colpe degli altri da espiare, corredimendo le anime; egli poteva offrire alla Madonna le rose di un centinaio di corone del Rosario migliaia di "Ave Maria"! - recitate di giorno e di notte, instancabile fino alla morte. Quante rose egli offriva al Cuore Immacolato della Madre! Si poteva certamente dire che ogni giornata di Padre Pio era un "roseto" con rose sempre novelle, a sollievo e conforto del Cuore Materno dell' Immacolata, che ricambiava con le grazie più preziose di numerose conversioni.
Andiamo avanti anche noi su questa strada, che è la strada dei veri figli di Maria Santissima. Prendiamo anche noi l'impegno filiale di togliere le spine dei peccati dal Cuore dell'Immacolata, sostituendole con le rose delle virtù, dei sacrifici, degli atti di amore, delle Ave Maria… Ave Maria… Ave Maria…
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(di Padre Stefano M. Manelli
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1 commento:

  1. Le rose al Cure Immacolato oggi possiamo donarle alla Madre mettendo in pretica i suoi messaggi dati ogni mese a Medjugorje

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