La Quaresima ci invita a percorrere la via di Cristo, che è un cammino verso la "Croce e la Risurrezione" . Un cammino di perdita e guadagno, dove la perdita è la condizione necessaria per il guadagno, come dice Gesù stesso . (Vangelo di S. Luca 9,22-25).
Il valore dell'uomo, infatti, non sta in ciò che possiede, ma coincide con la sua stessa persona. Anche se si arrivasse a possedere il mondo intero, non basterebbe alla nostra felicità.
Questa realtà difficile è ben documentata dall'esperienza di ciascuno. Come Caligola nel dramma di Camus, anche noi vogliamo "la luna", ma nemmeno questa ci basta.
E dunque, che cosa significa prendere la propria croce?
Spesso, noi uomini rischiamo di combattere una battaglia inutile, quelle di tenere a bada la vita, di difenderci da tutto ciò che sembra turbare il bel programma quotidiano. Eliminando le persone fastidiose, stiamo lontano da situazione negative, alziamo una barriera contro ogni male. Ne nasce un atteggiamento di diffidenza e di paura nei riguardi della realtà. La programmazione della propria difesa personale arriva ad occupare prepotentemente la fantasia e fa patire in anticipo anche i mali che "non verranno".
Desideriamo vivere tutto fino in fondo, per scoprire attraverso ogni avvenimento e ogni incontro il bene che Dio ci ha riservato. Gesù non si è sottratto agli avvenimenti, non si è sottratto alla Volontà del Padre quando questa si presenta dolorosa.
Il punto supremo è sapere che "lassù Qualcuno ci ama" e anche quaggiù, fidandoci che quanto accade è la strada per domandare e scoprire l'amore del Signore.
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PREGHIERA
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"Se elevo a Te, mio Dio, il mio grido d'amore non è affatto per il cielo che ci hai promesso; e non è neppure l'inferno, con i suoi terrori, che mi fa desistere dal tradirTi. Sono le Tue Piaghe che amo ed è la Tua morte. Ciò che amo è il Tuo Amore."
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(San Teresa d'Avila)
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