Ecco un Uomo che nacque in un oscuro villaggio, Figlio di una Donna di campagna. Crebbe in un altro villaggio. Lavorò in una bottega di falegname fino a trent'anni, e poi per tre anni fece il predicatore ambulante. Non scrisse mai un libro. Non ebbe mai una famiglia Sua. Non seguì corsi di studio. Non mise mai piede in una grande città. Non si allontanò mai più di 300 Km dal luogo dove era nato. Non fece mai una di quelle cose che di solito accompagnano la gloria terrena.
Mentre era ancora giovane, la corrente dell'opinione pubblica Gli divenne ostile. Gli amici Lo abbandonarono. Fu dato in mano ai nemici. Subì un simulacro di processo. Fu crocifisso in mezzo a due ladri. Mentre stava morendo, i Suoi carnefici si giocarono a dadi la sola cosa che avesse mai posseduto al mondo, e questa era la Sua tunica. Dopo morto, fu seppellito in una tomba concessa temporaneamente dalla pietà di un amico.
Quasi venti secoli sono trascorsi, ed oggi è la figura dominante del genere umano, e a Lui fa capo ogni progresso.
Non oltrepasso i limiti del vero quando dico che tutti gli eserciti che abbiano marciato, tutte le flotte che siano mai state armate, tutti i parlamenti che si siano mai riuniti, tutti i re che abbiano mai regnato, messi insieme, non hanno influito sulla vita terrena dell'uomo come la vita di quest'Uomo che ha diviso la storia in due parti: prima e dopo di Lui.
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(B. Graham, Il figlio dell'uomo, dal Readers Digest, Aprile 1973)
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