Quando era giunto per Dio il tempo di avere compassione della sofferenza dell’umanità, Sua diletta, mandò il Figlio Suo Unigenito sulla terra in quel palazzo sontuoso e tempio glorioso che era il Corpo della Vergine Maria.
Là, sposò la nostra natura e la unì alla Sua Persona, grazie al Sangue Purissimo della nobile Vergine.
Fu lo Spirito Santo, il sacerdote che celebrò le nozze.
L’angelo Gabriele ne fu l’araldo, e la gloriosa Vergine diede il Suo consenso. In questo modo Cristo, nostro Sposo fedele, Si unì alla nostra natura, venne a visitarci in una terra straniera e ci insegnò i costumi celesti e una perfetta fedeltà.
Come un campione, ha faticato e ha combattuto contro i nostri nemici, ha distrutto il carcere ed è uscito vincitore dalla lotta. Con la Sua Morte, ha messo a morte la nostra morte, ci ha riscattati con il Suo Sangue, ci ha liberati, nel battesimo, con l’acqua del Suo costato (Gv 19,34), e con i Suoi sacramenti e i Suoi doni ci ha resi ricchi, affinché uscissimo, agghindati con ogni sorte di virtù, e Lo incontrassimo nel palazzo della Sua gloria, per godere di Lui senza fine, per l’eternità.
Come un campione, ha faticato e ha combattuto contro i nostri nemici, ha distrutto il carcere ed è uscito vincitore dalla lotta. Con la Sua Morte, ha messo a morte la nostra morte, ci ha riscattati con il Suo Sangue, ci ha liberati, nel battesimo, con l’acqua del Suo costato (Gv 19,34), e con i Suoi sacramenti e i Suoi doni ci ha resi ricchi, affinché uscissimo, agghindati con ogni sorte di virtù, e Lo incontrassimo nel palazzo della Sua gloria, per godere di Lui senza fine, per l’eternità.
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