" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
30 novembre 2009
IL DONO PIU' BELLO
NOVENA ALL'IMMACOLATA: 3° GIORNO
"Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli".
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La prima e inevitabile imperfezione che contrae l'anima di ogni misero figlio di Adamo è il peccato originale. Solo Maria ne fu esente: Ella è l’Immacolata Concezione.
Il peccato originale non è altro che il peccato di superbia commesso dai nostri progenitori fin dalle origini e questo peccato portò ad Adamo e ai suoi discendenti innumerevoli mali.
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Santa Maria, Madre di Dio,
Ottienimi un cuore semplice
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Un cuore fedele e generoso,
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Un cuore grande e indomabile
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Un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo,
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(P. Grandmaison)
DIO SOSTIENE I DEBOLI
Stiamo volentieri, Signore, nella Tua mano piagata. Stringici forte! Spremici! Fa' che perdiamo tutta la miseria terrena!, che ci purifichiamo, che ci infiammiamo, che ci sentiamo imbevuti del Tuo Sangue! — E poi, gettaci lontano!, lontano, con fame di messe, in una semina ogni giorno più feconda, per Amore di Te. (Forgia, 5)
Senza troppa fatica potremmo trovare nella nostra famiglia, tra i nostri amici e i nostri colleghi, per non parlare dell'immenso panorama del mondo, tante persone più degne di ricevere la chiamata di Cristo. Persone più semplici, più sagge, più influenti, più importanti, più riconoscenti, più generose.
Quando ci penso, ne sento vergogna. Però mi rendo anche conto che la nostra logica umana non serve per spiegare le realtà della grazia. Dio ama scegliere strumenti deboli perché appaia con maggiore evidenza che l'opera è Sua. (…)
È con questa umiltà che possiamo comprendere le meraviglie della chiamata divina. La mano di Cristo ci raccoglie dal granaio: il Seminatore stringe nella Sua mano piagata il pugno di frumento; il Sangue di Cristo imbeve il seme, lo impregna. Poi il Signore lo getta nel solco, perché morendo sia vita e, affondando nella terra, sia capace di moltiplicarsi in spighe dorate. (E' Gesù che passa, 3)
29 novembre 2009
DOV'E' NASCOSTO DIO?
NOVENA ALL'IMMACOLATA: 2° GIORNO
Il Signore Dio disse al serpente:
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Con Maria inizia la lotta tra la Stirpe della Donna e la stirpe del serpente; lotta dichiarata fin dalla prima origine della Vergine, essendo Questa concepita senza alcuna macchia di peccato e quindi in completa opposizione a Satana. L'ostilità si farà poi gigantesca e si risolverà in vittoria quando Gesù, "la Stirpe" di Maria, apparirà nel mondo e con la Sua morte distruggerà il peccato.
Il privilegio dell'Immacolata non consiste però soltanto nell'assenza del peccato di origine, ma più ancora nella pienezza di grazia.
Il saluto di Gabriele: "Salve, Piena di grazia, il Signore è con Te" (Lc 1,28) è la più valida testimonianza dell'immacolata Concezione di Maria, la quale non sarebbe in senso totale "piena di grazia" se anche per un solo istante fosse stata sfiorata dal peccato.
La Vergine ha cominciato così la Sua esistenza con una ricchezza di grazia che supera immensamente quella che i più grandi Santi conseguono alla fine della loro vita.
Se poi si considera la Sua assoluta fedeltà, la Sua totale disponibilità a Dio, si può intuire a quali altezze di amore e di comunione con l'altissimo, Maria sia giunta, precedendo "di gran lunga tutte le altre creature celesti e terrestri"
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Ti saluto, o Maria,
Tu sei la Corredentrice,
la Rugiada dei mio arido cuore,
della mia mente confusa,
la Riparatrice di tutti i miei mali.
Compatisci, o Purissima,
Non disprezzare la mia preghiera
SEMPLICITA' E SCHIETTEZZA
Guarda: gli apostoli, con tutte le loro miserie palesi e innegabili, erano sinceri, semplici..., trasparenti. Anche tu hai miserie palesi e innegabili. —Magari non ti mancasse semplicità! (Cammino, 932)
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Quei primi apostoli, per i quali ho grande devozione e affetto, se li giudichiamo secondo i criteri umani erano ben poca cosa. Per quanto riguarda la posizione sociale — fatta eccezione di Matteo, che certamente se la cavava bene, ma lasciò tutto quando Gesù glielo chiese — erano pescatori: vivevano alla giornata, faticando di notte per provvedere al loro sostentamento.
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Sono poveri e ignoranti. Tuttavia non sono né semplici né schietti. Pur nella loro ristrettezza di vedute, sono ambiziosi. Li troviamo più volte a discutere su chi sarà il maggiore quando Gesù — secondo la loro mentalità — avrà instaurato sulla terra il regno definitivo di Israele. Discutono e si accalorano nel momento sublime in cui Gesù sta per immolarSi per l'umanità: nel raccoglimento del cenacolo.
Di fede ne hanno poca. Gesù stesso lo afferma. Lo hanno visto risuscitare i morti, guarire ogni genere di malattia, moltiplicare il pane e i pesci, placare le tempeste, scacciare i demoni. (…)
Questi uomini di poca fede eccellevano forse nell'amare Gesù? Lo amavano, senza dubbio, almeno a parole. (…) Sono uomini comuni, con i loro difetti, le loro debolezze, la loro parola più lunga delle opere. E tuttavia Gesù li chiama per farne dei pescatori di uomini, i corredentori e amministratori della grazia di Dio. (E' Gesù che passa, 2)
28 novembre 2009
STO ALLA PORTA E BUSSO
(Fr. Remo)
29 NOVEMBRE: INIZIO NOVENA ALL'IMMACOLATA - 1° GIORNO
INVOCAZIONE D’AIUTO A MARIA
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"Chi è Costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?"
"Affrettiamoci a conoscere il Signore, la Sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia di primavera che feconda la terra".
All'aurora c'è un momento stupendo: quello che precede immediatamente il sorgere del sole. All'inizio un lieve impallidire del cielo a oriente, appena visibile nella notte. In seguito il chiarore va crescendo lentamente, poi più in fretta, sempre più in fretta.
Ed ecco infine un momento in cui il nascere della luce è così vittorioso e ardente, lo splendore così accecante per gli occhi abituati alla notte, che ci si potrebbe credere davanti al sole stesso: appena un istante dopo, come una fiammata, la sua luce divamperà sul filo dell'orizzonte.
Ed ecco finalmente il sole... Così l'Immacolata Concezione.
Prima, nella lunga serie dei secoli precedenti, si poteva intravedere l'alba di Cristo, un lontano preludio della Sua purezza e santità, già del resto meraviglioso se si considera che veniva realizzato nella natura umana, ma ancora tanto oscuro rispetto a Lui. Maria, invece, appare come culmine dell'aurora, il sorgere del giorno...nella Vergine che tutto si riunisce per poi passare da Lei al Figlio... Così l'Antico Testamento e tutto quello che vi è di storia sacra nell'umanità, come ha prefigurato Cristo, ha anche prefigurato la Vergine.
Le donne e le cose sante dell'antica alleanza la rappresentano; il tempio e l'altare, il Sinai e l'arcobaleno, il roveto ardente ne sono un simbolo; è la Vergine che viene attraverso tutti questi segni, perché attraverso di lei viene "Colui che viene".
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O Vergine Immacolata,
Guardando Te,
Aiutaci, o Maria,
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GESU' TI CHIAMA A SEGUIRLO
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Forse un giorno — non voglio generalizzare, apri il tuo cuore al Signore e raccontaGli la tua storia — un amico, un comune cristiano come te, ti svelò un panorama profondo e nuovo, eppure vecchio come il Vangelo. Ti suggerì la possibilità di impegnarti seriamente a seguire Cristo, a essere apostolo di apostoli. Forse in quel momento hai perduto la tranquillità, per ritrovarla trasformata in pace, quando liberamente, perché ti andava di farlo — è questo il motivo più soprannaturale — rispondesti di sì a Dio. Sopraggiunse allora una gioia forte, incessante, che può scomparire soltanto se ti allontani da Lui.
Non mi piace parlare di eletti o di privilegiati. Eppure il Signore chiama e sceglie. Sono parole della Scrittura: Elegit nos in ipso ante mundi constitutionem — dice san Paolo — ut essemus sancti. Ci ha scelti prima della creazione del mondo perché fossimo santi. So che questo non ti riempie di orgoglio né ti fa considerare superiore agli altri.
Questa scelta, radice della tua chiamata, deve essere la base della tua umiltà. Si innalza forse un monumento ai pennelli di un grande pittore? Sono serviti per dipingere dei capolavori, ma il merito è dell'artista. Noi cristiani siamo soltanto strumenti del Creatore del mondo, del Redentore di tutti gli uomini. (E' Gesù che passa, 1)
27 novembre 2009
UNA LOURDES NEL CUORE DELL'AFRICA NERA
PREGHIERA A DIO PER IL RIPOSO NOTTURNO
UNA VITA IN CRISTO E PER CRISTO
Come si deve morire contenti, quando si sono vissuti eroicamente tutti i minuti della vita! Te lo posso assicurare, perché ho presenziato alla gioia di chi, con serena impazienza, per molti anni, si è preparato a questo incontro. (Solco, 893)
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Il Signore ci ha regalato la vita, i sensi, le facoltà, innumerevoli grazie: e noi non abbiamo il diritto di dimenticare che siamo degli operai fra i tanti, nel podere in cui Egli ci ha collocati, per collaborare nel compito di procurare alimento agli altri. Il nostro posto è questo, entro questi limiti; qui dobbiamo spendere la vita ogni giorno con Lui, aiutandoLo nella Sua Opera di Redenzione [Cfr Col 1, 24].
Permettetemi di insistere: il tuo tempo è per te? Il tuo tempo è per Dio! Può darsi che, per misericordia del Signore, l'egoismo non sia penetrato per ora nella tua anima. Ti parlo per l'eventualità che tu debba sentire il tuo cuore vacillare nella fede di Cristo. Perciò ti chiedo — te lo chiede Dio — di essere fedele al tuo impegno, di dominare la superbia, di assoggettare l'immaginazione, di non permetterti la leggerezza di allontanarti, di non disertare. (Amici di Dio, 49)
26 novembre 2009
PREGHIERA A MARIA RICORDANDOCI CHE IL 27 NOVEMBRE ALLE ORE 17.00 E' IMPORTANTISSIMO RECITARE LA SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
di coloro che in questo momento,
di coloro che stanno iniziando una lunga agonia,
di coloro che hanno perso
di coloro che gridano e piangono per la sofferenza;
di coloro che non possono curarsi perché poveri;
di quelli che vorrebbero camminare
di quelli che vorrebbero riposare
Di quelli che cercano una sistemazione
di quelli che sono tormentati
di quanti devono rinunciare
di quanti soprattutto
di quanti si ribellano e bestemmiano Dio;
di quanti non sanno o non ricordano
27 NOVEMBRE: FESTA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
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LA PRIMA APPARIZIONE: SVENTURE PER LA FRANCIA E PER LA CHIESA
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La notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, verso le undici e mezzo, Caterina udì una voce che la chiamava per nome. Vide un misterioso bambino vestito di bianco che le disse:
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LA SECONDA APPARIZIONE: LA PROMESSA DELLA PROTEZIONE DI MARIA
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Sabato 27 novembre 1830, verso le ore diciassette, santa Caterina pregava nella cappella, quando le apparve la Beatissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe.
27 NOVEMBRE: FESTA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
SUPPLICA ALLA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
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(Da recitarsi alle ore 17 del 27 Novembre, Festa della Medaglia, ogni 27 del mese ed in ogni urgente necessità)
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei Tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui Ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle Tue grazie.
Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a Te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da Te prescelto per la manifestazione della Tua Medaglia.
Noi veniamo a Te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a Te così caro, per ringraziarTi del gran dono che ci hai fatto dandoci la Tua Immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi Ti promettiamo che la santa Medaglia sarà il segno della Tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il Tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici Tuoi e del Tuo divin Figlio. Sì, il Tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all'unìsono col Tuo, lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.
Ave, Maria...
O Maria concepita ..
Questa è l'ora, o Maria, della Tua bontà inesauribile, della Tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della Tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra.
Fa', o Madre, che quest'ora, che ricorda la dolce commozione del Tuo Cuore, la quale Ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il Tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le Tue grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a Te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le Sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la Tua Immacolata Concezione e per l'amore che Ti spinse a darci la Tua preziosa Medaglia.
Ave, Maria...
O Maria concepita ..
O Consolatrice degli afflitti, che già Ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la Tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo.
Porti la Tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest'ora solenne, Ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della Tua misericordia.
Ricordati che anch'essi sono Tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i Tuoi figli per poterTi un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.
Salve, Regina...
O Maria concepita ...
INVOCAZIONE A MARIA SS.MA CONTRO LE INVADENZE DIABOLICHE
Sotto il Tuo Manto di misericordia ci rifugiamo,
Infine,o Madre dolcissima, Ti supplichiamo
AGIRE CON AMORE
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Mi hai domandato che cosa puoi offrire al Signore. Non ho bisogno di stare a pensare la risposta: le cose di sempre, ma completate meglio, con un tocco finale di amore, che ti porti a pensare di più a Lui e meno a te. (Solco, 495)
Nel riprendere il tuo consueto lavoro, ti sfuggì come un grido di protesta: sempre la stessa cosa!
E io ti dissi: Sì, sempre la stessa cosa. Ma questo lavoro ordinario uguale a quello dei tuoi colleghi deve essere per te una continua orazione, con le stesse parole appassionate, ma ogni giorno con una musica diversa.
È missione molto nostra trasformare la prosa di questa vita in endecasillabi, in poesia eroica. (Solco, 500)
Metti sul tuo tavolo di lavoro, nella stanza, nel tuo portafoglio..., un'immagine della Madonna, e rivolgiLe lo sguardo quando cominci il tuo lavoro, mentre lo svolgi e quando lo finisci. Lei ti otterrà te l'assicuro! la forza per fare della tua occupazione un dialogo amoroso con Dio. (Solco, 531)
25 novembre 2009
PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO proposta da Lilly
e davanti all'acqua mi sono specchiato.
Ansimavo e il cuore batteva forte,
riuscivo a vedere la bellezza
del creato fuori e dentro me
la semplicità, l'umiltà e la purezza.
La mia anima era così serena
perchè ora vedevo tutto quell'Amore
offerto gratuitamente per la gioia piena
di ogni uomo, da Nostro Signore.
La mia preghiera si alzò
in un ringraziamento commosso
verso quel tramonto tinto di rosso
e con ali di speranza volò!
AUMENTA LA NOSTRA FEDE
Quando Lo ricevi, diGli: Signore, spero in Te; Ti adoro, Ti amo, aumenta la mia fede. Sii il sostegno della mia debolezza, Tu che sei rimasto nell'Eucaristia, inerme, per porre rimedio alla debolezza delle creature. (Forgia, 832)
Non ama Cristo chi non ama la Santa Messa, chi non si sforza di viverla con calma e serenità, con devozione, con amore. L'amore affina gli innamorati, li rende più delicati; li porta a scoprire e curare tanti particolari, magari minimi, ma sempre significativi della vibrazione di un cuore appassionato. È in questo modo che dobbiamo assistere alla Santa Messa.
L'ANIMA CHE NON E' DIMORA DI CRISTO E' INFELICE
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Dalle «Omelie» attribuite a San Macario, vescovo
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Una volta Dio, adirato contro i Giudei, diede Gerusalemme in balia dei loro nemici.
Così caddero proprio sotto il dominio di coloro che essi odiavano e si trovarono nell'impossibilità di celebrare i giorni festivi e di offrire sacrifici. Nello stesso modo, Dio, adirato contro un'anima che trasgredisce i Suoi precetti, la consegna ai suoi nemici, i quali, dopo averla indotta a fare il male, la devastano completamente.
Povera quella strada che non é percorsa da alcuno e non é rallegrata da alcuna voce d'uomo! Essa finisce per essere il ritrovo preferito di ogni genere di bestie. Povera quell'anima in cui non cammina il Signore, che con la Sua Voce ne allontani le bestie spirituali della malvagità!
Guai all'anima priva di Cristo, l'Unico che possa coltivarla diligentemente perché produca i buoni frutti dello Spirito! Infatti, una volta abbandonata, sarà tutta invasa da spine e da rovi e, invece di produrre frutti, finirà nel fuoco.
PREGARE LAVORANDO
Prima di cominciare a lavorare, metti sul tavolo o accanto al tuoi attrezzi di lavoro, un Crocifisso. Ogni tanto, lanciaGli uno sguardo... Quando giungerà la fatica, i tuoi occhi si volgeranno a Gesù, e troverai nuova forza per proseguire nel tuo impegno. Perché quel Crocifisso è più che il ritratto di una persona amata —i genitori, i figli, la moglie, la fidanzata...—; Egli è tutto: tuo Padre, il tuo Fratello, il tuo Amico, il tuo Dio, è l'Amore dei tuoi amori. (Via Crucis, Stazione XI. n. 5)
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Vi ripeto spesso che, in questi momenti di conversazione con Gesù, che ci vede e che ci ascolta dal Tabernacolo, non possiamo cadere in un'orazione impersonale; e aggiungo che, per meditare in modo da istaurare immediatamente un dialogo con il Signore — non occorre il suono delle parole —, dobbiamo uscire dall'anonimato, metterci alla Sua presenza così come siamo, senza imboscarci nella folla che riempie la chiesa, né disperderci in una sequela di parole vuote, che non sgorga dal cuore, ma, tutt'al più, da abitudini spoglie di contenuto.
Adesso preciso che anche il tuo lavoro dev'essere orazione personale, deve trasformarsi in una splendida conversazione con il nostro Padre celeste. Se cerchi la santificazione nella tua attività professionale, e per mezzo della tua attività professionale, dovrai necessariamente sforzarti di fare in modo che essa diventi preghiera personale, non anonima. Pertanto questi tuoi sforzi non possono cadere nell'oscurità amorfa di un compito abitudinario, impersonale, perché in quel preciso momento verrebbe meno l'attrattiva divina che anima le tue attività quotidiane. (Amici di Dio, n. 64)
23 novembre 2009
"OCCUPARSI DEGLI ALTRI E DIMENTICARSI DI SE' STESSI "
I veri ostacoli che ti separano da Cristo — la superbia, la sensualità... —, si superano con la preghiera e la penitenza. E pregare e mortificarsi è anche occuparsi degli altri e dimenticarsi di sè stessi. Se vivi così, vedrai che la maggior parte dei tuoi contrattempi spariranno. (Via Crucis, Stazione X. n. 4).
Come amare veramente la. Croce Santa di Gesù?... Desiderala!... Chiedi forza al Signore per impiantarla in tutti i cuori, in lungo e in largo per il mondo! E poi... offrigli riparazione con gioia; cerca di amarLo anche coi battiti di tutti i cuori che ancora non lo amano. (Via Crucis, Stazione V. n. 5).
Per quanto tu ami, non amerai mai abbastanza.
Il cuore umano ha un enorme coefficiente di dilatazione. Quando ama si allarga in un crescendo di affetto che supera tutti gli ostacoli.
Se tu ami il Signore, non ci sarà creatura che non trovi spazio nel tuo cuore. (Via Crucis, Stazione VIII. n. 5).
22 novembre 2009
SE ATTORNO A TE TUTTO VACILLA
Se senti vacillare la fede
per la violenza della tempesta,
CALMATI: DIO TI GUARDA.
Se ogni cosa che passa cade nel nulla
senza più ritornare,
CALMATI: DIO RIMANE.
Se il tuo cuore è agitato
e in preda alla tristezza,
CALMATI: DIO PERDONA.
Se la morte ti spaventa
e temi il mistero e l'ombra del sonno notturno,
CALMATI:DIO RISVEGLIA.
Dio ci ascolta
quando nulla ci risponde;
è con noi, quando ci crediamo soli;
ci ama, quando pare che ci abbandona.
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(S. Agostino)
" TE LO DICO IN NOME DI DIO: NON DISPERARE "
Sono santi coloro che lottano fino alla fine della loro vita: coloro che sanno sempre rialzarsi dopo ogni inciampo, dopo ogni caduta, per proseguire coraggiosamente il cammino con umiltà, con amore, con speranza. (Forgia, 186)
Il Signore Si è avvicinato tanto alle creature, che tutti conserviamo in cuore aneliti di altezza, ansia di salire in alto, di fare il bene. Se ora ridesto in te tali aspirazioni, è perché voglio che ti convinca della sicurezza che Egli ha posto nella tua anima: se Lo lasci operare, servirai — dal tuo posto — come strumento utile, dall'efficacia insospettata. E affinché tu non ti allontani, per viltà, dalla fiducia che Dio ripone in te, evita la presunzione di disprezzare ingenuamente le difficoltà che appariranno sul tuo cammino di cristiano.
Non dobbiamo stupircene. Trasciniamo in noi stessi — conseguenza della natura caduta — un principio di opposizione, di resistenza alla grazia: sono le ferite del peccato originale, esacerbate dai nostri peccati personali. Pertanto, dobbiamo intraprendere quelle ascensioni, quei compiti divini e umani di ogni giorno — che sempre sfociano nell'Amore di Dio —, con umiltà, con cuore contrito, fiduciosi nell'assistenza divina, e tuttavia dedicando ad essi le nostre migliori energie, come se tutto dipendesse da noi.
Mentre lotti — una lotta che durerà fino alla morte —, non escludere la possibilità che insorgano, violenti, i nemici di dentro e di fuori. E, come se questo peso non bastasse, a volte faranno ressa nella tua mente gli errori commessi, forse abbondanti. Te lo dico in nome di Dio: non disperare. Se ciò avviene — non deve succedere necessariamente, né sarà cosa abituale —, trasforma la prova in un'occasione per unirti maggiormente al Signore, perché Lui, che ti ha scelto come figlio, non ti abbandonerà. Permette la prova, per spingerti ad amare di più e farti scoprire con maggiore chiarezza la Sua continua protezione, il Suo Amore.
Ti ripeto, fatti coraggio, perché Cristo, che ci ha perdonato sulla Croce, continua a offrire il Suo perdono nel sacramento della Penitenza, e sempre, per giungere alla vittoria abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto; Egli è Vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo [1 Gv 2, 1-2]. (Amici di Dio, 214)
LA LEGGENDA DEL PETTIROSSO
Nella stalla c'era un altro ospite: un uccellino marrone; era entrato nella stalla quando la fiamma era ancora viva; aveva visto il piccolo Gesù e i Suoi Genitori, ed era rimasto tanto contento che non si sarebbe allontanato da lì neppure per tutto l'oro del mondo.
Quando anche le ultime braci stavano per spegnersi, pensò al freddo che avrebbe patito il Bambino messo a dormire sulla paglia della mangiatoia. Spiccò il volo e si posò su un coccio accanto all'ultima brace.
Cominciò a battere le ali facendo aria sui tizzoni perché riprendessero ad ardere. Il piccolo petto bruno dell'uccellino diventò rosso per il calore che proveniva dal fuoco, ma il pettirosso non abbandonò il suo posto. Scintille roventi volarono via dalla brace e gli bruciarono le piume del petto ma egli continuò a battere le ali finché alla fine tutti i tizzoni arsero in una bella fiammata.
Il piccolo cuore del pettirosso si gonfiò di orgoglio e di felicità quando il bambino Gesù sorrise sentendoSi avvolto dal calore.
Da allora il petto del pettirosso è rimasto rosso, come segno della sua devozione al Bambino di Betlemme.
" E' TEMPO DI SPERANZA "
Lì, dove già siamo, il Signore ci esorta: «Vigilate!». Di fronte a questa richiesta di Dio, alimentiamo nelle nostre coscienze — traducendoli in opere — desideri pieni di speranza di santità. Figlio Mio, daMMi il tuo cuore [Pro 23, 26], ci suggerisce all'orecchio. Smetti di costruire castelli in aria e deciditi ad aprire la tua anima a Dio, perché solo nel Signore troverai un fondamento reale per la tua speranza e per fare del bene agli altri.
Gesù non si accontenta di un'adesione titubante. Esige — ne ha il diritto — che noi camminiamo con decisione, senza tentennare davanti alle difficoltà. Chiede passi fermi, concreti; infatti, ordinariamente, i propositi generici servono poco. Quei propositi poco definiti mi sembrano illusioni fallaci, con cui cerchiamo di mettere a tacere le chiamate divine che arrivano al cuore; fuochi fatui che non bruciano né danno calore, e che scompaiono con la stessa fugacità con cui sono sorti.
Perciò, mi persuaderò che le tue intenzioni di raggiungere la mèta sono sincere se ti vedo camminare con decisione.
20 novembre 2009
CHE COS'E' LA " MEDAGLIA MIRACOLOSA " ?
A MARIA
" QUANDO PENSATE CHE LA RAGIONE SIA TUTTA DALLA VOSTRA PARTE... "
Torno a dire che tutti abbiamo miserie. Ma le nostre miserie non devono mai allontanarci dall'Amore di Dio, anzi, ci faranno trovare rifugio nell'Amore, ci introdurranno in seno alla bontà divina, come i guerrieri antichi si introducevano nella loro armatura. Quel grido: Ecce ego, quia vocasti me [1 Sam 3, 6 e 8] — mi hai chiamato, eccomi! —, è la nostra difesa. Non dobbiamo allontanarci da Dio quando scopriamo le nostre fragilità; possiamo combattere le nostre miserie, proprio perché Dio confida in noi.
Perdonate la mia insistenza, ma ritengo imprescindibile che si incida a fuoco nella vostra intelligenza che l'umiltà e — sua conseguenza immediata — la sincerità uniscono fra loro tutti gli altri mezzi e sono fondamento di efficacia per la vittoria. Se il demonio muto entra in un'anima, manda tutto in rovina; invece, se lo si getta fuori immediatamente, tutto riesce bene, la vita procede rettamente. Cerchiamo allora di essere sempre 'brutalmente' sinceri, senza essere imprudenti o maleducati.
Voglio che sia chiara una cosa: il cuore e la carne non mi preoccupano tanto quanto mi preoccupa la superbia. Siate umili. Quando pensate che la ragione sia tutta dalla vostra parte, significa che non ne avete nemmeno un briciolo. Andate alla direzione spirituale con l'anima aperta; non chiudetela, perché — ripeto — vi entrerebbe il demonio muto, che è difficile poi da sloggiare. (Amici di Dio, nn. 187-188)
" DIO RESISTE AI SUPERBI "
Cammino sicuro di umiltà è meditare che, pur mancando di talento, di rinomanza e di beni di fortuna, possiamo essere strumenti efficaci, se ricorriamo allo Spirito Santo affinché ci conceda i Suoi doni. Gli Apostoli, nonostante fossero stati istruiti da Gesù per tre anni, fuggirono spaventati dinanzi ai nemici di Cristo. Tuttavia, dopo la Pentecoste, si lasciarono flagellare e incarcerare, e finirono col dare la vita in testimonianza della loro fede. (Solco, 283)
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Gesù, nostro Signore, ci propone con frequenza l'esempio della Sua umiltà: "Imparate da Me, che sono Mite ed Umile di Cuore" [Mt 11, 29]. Così tu e io impariamo che non c'è un altro cammino, perché solo la sincera conoscenza del nostro nulla ha la forza di attirare su di noi la grazia divina. Per noi Gesù venne a soffrire la fame e a dare cibo, venne a soffrire la sete e a dare da bere, venne rivestito della nostra mortalità e a rivestirci dell'immortalità, venne povero per farci ricchi.
"Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili" [1 Pt 5, 5], insegna l'Apostolo Pietro. In ogni epoca, in ogni situazione umana, non esiste altra via — per vivere una vita divina — che quella dell'umiltà. Forse il Signore si compiace della nostra umiliazione? No. Che cosa guadagnerebbe con la nostra prostrazione Colui che tutto ha creato, e regge e governa ciò che esiste? Dio desidera la nostra umiltà, lo svuotarci di noi stessi, unicamente perché Lui possa riempirci; vuole che non Gli poniamo ostacoli e che — per dirla in modo umano — ci sia più posto per la Sua grazia nel nostro povero cuore. Perché il Dio che ci ispira l'umiltà è lo Stesso che trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al Suo Corpo glorioso, "in virtù del potere che ha di sottomettere a Sé tutte le cose" [Fil 3, 21]. Il Signore ci fa Suoi, ci riempie di Sé; è Lui che ci ottiene la 'divinizzazione buona'. (Amici di Dio, nn. 97-98)
19 novembre 2009
ABBI PAZIENZA!
Sei inquieto. —Ascolta: succeda quel che succeda nella tua vita interiore o nel mondo che ti circonda, non dimenticare mai che l'importanza degli avvenimenti o delle persone è assai relativa. —Calma: lascia correre il tempo; e poi, vedrai da lontano e senza passione i fatti e la gente, acquisterai il senso della prospettiva, metterai ogni cosa al suo posto secondo la sua vera dimensione. Se agisci in questo modo, sarai più giusto e ti risparmierai molte preoccupazioni. (Cammino, 702)
Non intimoritevi e non temete alcun male, anche se le circostanze in cui realizzate il vostro lavoro sono tremende, peggiori forse di quelle di Daniele nella fossa delle belve voraci. La mano di Dio è sempre possente e, se fosse necessario, opererebbe meraviglie. Siate fedeli! Vivete con amore, con consapevolezza e allegria la vostra fedeltà alla dottrina di Cristo, persuasi che i nostri anni non sono peggiori di quelli dei tempi passati e che il Signore è lo Stesso, oggi e sempre.
Ho conosciuto un anziano sacerdote che diceva di se sorridendo: «lo sono sempre tranquillo, tranquillo». Così anche noi, in mezzo al mondo, circondati da leoni affamati, non dobbiamo perdere la pace: tranquilli. Con amore, con fede, con speranza, senza dimenticare mai che, se fosse necessario, il Signore opererebbe miracoli (Amici di Dio, 105)
PREGHIERA AGLI ANGELI
possano loro guidarti attraverso la notte,
possano loro consolarti dalle afflizioni,
possano loro aiutarti a vincere la fatica.
Possano custodirti ora nella loro anima,
possano loro mantenerti migliore,
possano loro vegliare il tuo sonno,
possano loro guardarti attraverso il giorno.
Possano loro manifestarti dandoti nuova fiducia,
possano loro toglierti ogni dubbio,
possano loro darti la pace e toglierti ogni paura,
possano loro sentirti in ogni tua richiesta.
Possano gli angeli custodirti sempre.
Se le tue preghiere non fossero sentite
e se l'angelo non si accorgesse di te
che possa Dio essere sempre lì presente.
IL SACERDOTE SANTO ENTRA NEL CUORE DEL POPOLO
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Il vero segreto della formazione del popolo cristiano al cento per cento, sta nei sacerdoti, eredi privilegiati delle promesse di Dio; e perciò, se ogni cristiano deve purificarsi da ogni bruttura di carne e di spirito, e deve santificarsi, molto più questo devono farlo un sacerdote e un religioso.
È un segreto che dolorosamente è ignorato e trascurato dalla maggior parte dei sacerdoti.
IL CRISTIANO TROVA LA FORTEZZA NEL CREATORE
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Stavamo parlando di lotta. Sappiamo che essa richiede allenamento, alimentazione adeguata, medicine urgenti in caso di infermità, di contusioni, di ferite. I Sacramenti, medicina principale della Chiesa, non sono superflui: quando vengono abbandonati volontariamente, non è possibile fare un solo passo nel cammino al seguito di Gesù. Ne abbiamo bisogno come abbiamo bisogno della respirazione, della circolazione del sangue, della luce. Ne abbiamo bisogno per saper cogliere in ogni istante ciò che il Signore vuole da noi.
L'ascetica esige fortezza, e il cristiano trova la fortezza nel Creatore. Siamo oscurità, ed Egli è vivissimo splendore; siamo infermità, ed Egli è vigorosa salute; siamo miseria, ed Egli è infinita ricchezza; siamo debolezza, ed Egli ci sostiene, quia tu es, Deus, fortitudo mea: Tu sei sempre, mio Dio, la nostra fortezza. Non c'è nulla quaggiù che possa opporsi allo sgorgare impaziente del Sangue Redentore di Cristo. Ma la nostra piccolezza può offuscarci lo sguardo al punto di non avvertire più la grandezza divina. Ecco dunque la responsabilità di tutti i fedeli, specialmente di coloro che hanno il compito di guidare spiritualmente — di servire — il Popolo di Dio, di non soffocare le fonti della grazia, di non vergognarsi della Croce di Cristo. (E' Gesù che passa, 80)