4 gennaio 2011

CHIAMATI ALLA FEDE

Gesù camminava e insegnava per le vie della Palestina. Amava incontrare la gente là dove essa viveva o si trovava, valorizzando tutte le occasioni per comunicare ad ognuno il Suo straordinario messaggio di salvezza.

Il comportamento di Gesù è un grande insegnamento per tutti noi. Come cristiani siamo tutti chiamati a non chiuderci in noi stessi ma ad aprirci agli altri, incontrarli, parlare con loro e comunicare la nostra fede.

“Ascoltino o non ascoltino”, dice il profeta Ezechiele (2,5), non ci deve preoccupare più di tanto. Anche a Gesù è capitato la stessa cosa. Marco infatti, nel Vangelo, ci ricorda come i concittadini di Gesù, gli abitanti di Nazaret, Lo rifiutarono, Gli chiusero la porta in faccia, tanto che Gesù esclamò: “Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti, e in casa sua”.

Il nostro compito di cristiani nel mondo, dunque, è quello di seminare, spargere il seme della Parola di Dio e dell’insegnamento di Gesù, senza preoccupazioni. La Parola che annunciamo non è nostra ma di Dio. Sarà il Signore a far crescere il seme e a far nascere nuovi figli di Dio.

Per parte nostra cerchiamo di essere cristiani entusiasti della propria fede. Oggi il mondo ha bisogno di cristiani disposti a spargere con gioia per le vie del mondo il lievito divino del Vangelo.

Dio vi benedica.
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(Vito Matraxia)

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